Cinque
volte in cui Regina
guardò
Snow con odio…
1
~
Il castello era gremito di gente che portava i suoi omaggi
alla principessina, ma più regali riceveva più Regina notava la tristezza
aumentare in lei.
Strano, perché a quanto ne sapeva i bambini adoravano ricevere attenzioni per i
compleanni, ma Snow tuttavia era così atipica che c’era
da aspettarselo.
Passarono diverse ore prima che tutti gli ospiti tornassero nei loro palazzi e
nella confusione degli arrivi e delle partenze nessuno aveva notato che la
principessina era sparita, ma Regina si, e il suo istinto le disse che
l’avrebbe trovata nelle sue stanze, e di fatti non si sbagliò.
Snow era seduta a gambe incrociate per terra e
guardava con occhi tristi una bambolina vestita di rosso, dai lunghi capelli
neri che le dita della piccina non smettevano di accarezzare.
- Non ti è piaciuta festa?- domandò
Regina poggiata sullo stipite della porta.
La bambina alzò il viso un attimo e poi tornò a fissare il suo giocattolo.
La donna entrò nella camera senza toglierle gli occhi di dosso e prese posto di
fronte a lei – Erano tutti molto gentili con te-.
- Mh si…- aveva mormorato Snow smettendo un attimo di giocare per prestare
attenzione a Regina – E’ solo che non mi piace il mio compleanno. Lo odio.
Vorrei che questo giorno non arrivasse mai. In questo giorno è morta mia madre.
E’ orribile rimanere da soli-.
Le due si fissarono per qualche secondo senza chiedersi a cosa stesse pensando
l’altra, ognuna persa nel dolore che erano certe mai sarebbe andato via.
- Possiamo farle una treccia- suggerì Regina ad un tratto indicando la bambola, spezzando il silenzio che si era
venuto a creare.
Snow annuii, e quando sua maestà iniziò a giocare con
lei riuscì perfino a sorridere.
- Lo sai Regina? Io non me ne andrò mai come mia madre…o come Daniel,
lasciandoti sola-.
Regina si lasciò involontariamente cadere la spazzola tra le mani e per poco
non scoppiò a piangere, piena di rabbia.
2
~
Le guardie di Charming avevano già
cominciato a uscire i cavalli dalle stalle quando Snow
aveva iniziato a fissarli da una finestra del corridoio del castello.
Il vetro sembrava ghiaccio contro la sua fronte, colpa del freddo invernale che
imperversava al di fuor del castello.
Regina venne scortata dentro una delle carrozze che di norma erano usate per
portare al palazzo coloro che avevano commesso un qualche crimine. E nonostante
tutte le colpe di cui si era macchiata la donna Snow
non poté non sentire un peso sullo stomaco a vederla andare via in quello
stato, con solo addosso la tonaca leggera che le avevano fatto indossare in
vista della sua esecuzione.
Quando Snow vide sparire la figura di Regina dentro
l’abitacolo della carrozza corse verso una delle uscite del castello con tanta
fretta che inciampò nell’ultimo gradino e si graffiò il mento cadendo. Senza
dare troppa importanza alle gocce di sangue che colavano della ferita si rialzò
per andare ad aprire il portone di legno alla sua destra.
Snow non se ne era accorta, ma aveva iniziato a
nevicare. I cavalli, la carrozza e le guardie erano già pronti alla partenza
quando la donna richiamò l’attenzione di uno devi cavalieri che stava salendo
sul suo destriero.
- Fermatevi!- ordinò Snow con tono autoritario, e
l’uomo le rivolse un occhiata interrogativa.
- Vostra altezza, cosa desidera?- domandò avvicinandosi.
Snow prese un bel respiro e si sfilò il mantello che
la teneva al riparo dal freddo e dalla neve per consegnarlo nelle mani
dell’uomo.
- Datelo alla donna…è una serata molto fredda- disse semplicemente Snow alla guardia basita, che si limitò ad un cenno di
assenso e eseguì il comando impartito.
Dopo che il compito venne portato a termine, l’uomo uscì dalla carrozza e si
mise in sella.
Snow rimase lì ad osservare la scena della partenza e
nel buio pesto della notte riuscì a scorgere gli occhi pieni di odio di Regina
che la fissavano da dentro la carrozza.
3
~
Panico e terrore si erano impadroniti delle anime della
Foresta Incantata quando la coltre di fumo nero aveva coperto ogni squarcio
visibile di cielo, ma il cuore oscuro di sua maestà non si era riempito di
gioia.
Poiché erano passati anni da che Regina non aveva provato qualcosa che non
fosse rabbia e insoddisfazione, vedere Snow per terra
che stringeva il suo vero amore ormai morto avrebbe dovuto darle un qualche
senso di soddisfazione.
La sua acerrima nemica, la persona che le aveva rovinato l’esistenza, quella a
causa della quale era diventata un mostro stava provando quello stesso dolore
immenso che era stato l’unico compagnia durante la solitudine di Regina.
Eppure, più guardava Snow, e la sua espressione di
paura e rassegnazione priva di rabbia, di odio, di tutto ciò che Regina aveva
provato nei suoi confronti, più sentiva crescere il peso del sacrificio che
aveva fatto per quella maledizione.
E mentre il mondo attorno a loro spariva e si trasformava in una realtà
totalmente diversa, Regina fece a se stessa la più pericosa
delle domande, se davvero ne valesse la pena.
4
~
Storybrooke
Mary Margaret aveva sempre amato le sorprese, e scoprire che i bambini avevano
organizzato una festicciola a sorpresa per lei lo stesso giorno che era stata
tornata a scuola le aveva certamente migliorato l’umore. Anche uscendo di casa,
per le strade di Storybrooke la gente non l’additava
più bisbigliando sottovoce commenti poco gradevoli, ma le rivolgevano saluti e
sorrisi gentili.
Andare a fare una passeggiata finalmente non era più ragione di tristezza e
umiliazione, ma un modo come un altro per sentirsi meno sola.
Alcuni giorni erano più duri di altri, quando scorgeva la figura di David a
distanza e si costringeva a cambiare direzione.
La vita trascorreva in maniera serena per lei, giorno dopo giorno, tranne tutte
le volte in Regina non mancava di dimostrare il suo disprezzo e il suo rancore
immotivato e Mary Margaret non poteva fare a meno di sentirsi inspiegabilmente
colpevole.
5
~
Le mani di Regina tenevano tremanti il lenzuolo destinato a coprire il corpo
della madre.
Non era una donna solita a trattenere le lacrime, e men che meno in quella
circostanza, di fronte al cadavere di una persona che amava.
Le lacrime scendevano copiose, inarrestabili, ma Regina non emetteva un solo
sibilo, non mostrava un solo cenno di dolore. Era una statua di marmo, con le
guance bagnate.
Mary Margaret non meritava questo, non meritava di vederla soffrire, sarebbe
stata un’ulteriore vittoria per lei.
E quando una voce maschile che Regina non si premurò di identificare disse – Regina, dobbiamo portarla via- la
donna mostrò per l’ultima volta la sua espressione impassibile a Mary Margaret,
consapevole di aver in quel modo sancito la promessa della sua vendetta meglio
che con qualunque altra parola.
…and that one she doesn’t.
-Hai freddo?- domandò Regina notando il modo lento in cui
Mary Margaret si sfregava le braccia con le mani.
La donna aveva fatto cenno di no con la testa, ma Regina la conosceva
abbastanza bene per capire che si sarebbe mai sognata di chiedere una coperta,
nemmeno con tre gradi sotto zero.
Perciò la fece sembrare una casualità quando si alzò e avvicinò il dito
all’interruttore che azionava i termosifoni.
L’ambiente si riscaldò pochi minuti dopo.
-Grazie- si limitò a dire con un mezzo sorriso Mary Margaret, adesso più a
proprio agio.
- Non è niente- rispose Regina e invece di andare a sedere ricominciò a pulire,
ogni tanto lanciando un occhiata per assicurarsi che Mary Margaret stesse bene.
Era strano ritrovarsi con lei nella stessa stanza e non pensare a tutto il male
che le aveva fatto e a come rovinarle la vita, e più strano ancora era che le
ritornassero in mente gli unici momenti in cui Snow
era una bambina e lei se ne era presa cura senza odiarla.
Forse le cose sul serio stavano cambiando. Forse le cose potevano davvero
cambiare per lei, dopotutto.
NdA
Come potete notare non sono una di quelle autrici precise e
meticolose che rispetta gli impegni presi, che scrive sempre.
No, sono il tipo che sparisce per mesi e poi torna all’improvviso.
Mi sono resa conto che amo scrivere solamente quando qualcosa davvero mi
colpisce nell’animo, e la 3x18 lo ha fatto veramente.
Sono sulla stessa lunghezza d’onda di Ginny quando
dice che tra Snow e Regina c’è un affetto profondo
tuttavia celato dietro la loro storia complicata, fatta di incomprensioni,
debolezze, tradimenti.
E anche se la loro relazione non sarà mai fatta di abbracci e baci, i loro
dialoghi e i loro sguardi in “Bleeding thoughts” hanno lo stesso valore di un qualsiasi
convenzionale gesto di affetto.
Kisses.