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Autore: Lylawantsacracker    25/04/2014    1 recensioni
Il giorno delle nozze di Dean e Cas.
Spoiler riguardanti personaggi della nona stagione.
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Gabriel, Sam Winchester, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro, Contesto generale/vago
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Quella notte Dean dormiva tra le braccia di Castiel come sempre, dopo aver fatto l’amore. Castiel non aveva bisogno di riposare, quindi si limitava a tenerlo stretto a sé, pensando alla fortuna di averlo accanto.

Poi, all’improvviso, un’idea si fece largo tra i suoi pensieri. Svegliò Dean, mordicchiandogli affettuosamente il collo.

- Mh, Cas, cosa c’è… - mugolò il cacciatore, assonnato.

- Dean, vuoi sposarmi? 

Il cuore di Dean perse un colpo. Si voltò verso di Castiel, con un’espressione stupita in volto.

- Ma cosa… Cas… parli sul serio? -  disse attonito.

L’angelo fece un sorriso smagliante. - Sono serissimo, Dean.

Dean rimase in silenzio, stupefatto. L’entusiasmo di Castiel iniziò a sfumare.

- Scusami, Dean… pensavo fosse una buona idea.. se non ti va, non fa niente.

Dean gli sorrise. - Stai scherzando? Certo che mi va, razza di idiota. - disse. Poi lo baciò con trasporto.

 

***

I preparativi per il matrimonio avrebbero richiesto molto tempo, quindi avevano tutti deciso di fare una pausa dalla caccia. Sam e Gabriel avrebbero organizzato la festa che seguiva la cerimonia; volevano fare una sorpresa agli sposi. Questi ultimi dovevano invece decidere il luogo e la data della cerimonia, ed occuparsi degli inviti. Ma soprattutto, procurarsi dei documenti falsi per Castiel. Dopo molti sforzi, ci riuscirono. Adesso Castiel si chiamava “Castiel Smith”, nonostante le proteste di tutti, che lo trovavano un abbinamento tremendo.

In quanto alla cerimonia, Castiel insisteva per sposarsi in chiesa. Lo riteneva “più solenne”.

- Cas, lo vuoi capire che non possiamo sposarci in chiesa? - aveva sbottato Dean ad un certo punto.

- Ma perché?

- La chiesa ritiene che l’omosessualità sia un peccato mortale punito da Dio, che solo l’uomo e la donna possano sposarsi eccetera eccetera…

- Ma mio padre non la pensa in questo modo! - si era impuntato Castiel. - Certo che voi umani siete degli idioti, a volte.

- Ehi, modera i toni, tigre! - aveva replicato Dean. - Ti ricordo che stai per sposarne uno.

Poi lo aveva stretto, e lo aveva baciato delicatamente sulle labbra. - Dài, non te la prendere troppo. Faremo una bella cerimonia comunque.

Intanto, Sam e Gabriel andavano e venivano dal bunker. Sembravano molto indaffarati.

-Si può sapere cosa avete in mente, voi due?- chiese Dean un giorno in cui non smettevano un secondo di confabulare, mentre cercava su internet un luogo adatto per il rito nuziale.

- Stiamo cercando di organizzarvi una festa da urlo, nel caso ve ne foste dimenticati. - disse Gabriel ironicamente.

Sam sorrise. - Sì, Dean, abbi un po’ di pazienza. È una sorpresa.

- Voi invece quando vi sposate? - intervenne Castiel, tutto serio.

Gabriel rise. - Matrimonio? Nah, non fa per noi. - poi diede una pacca sul sedere a Sam, che gli scompigliò i capelli a mo’ di risposta. - In fondo è solo un contratto. Noi stiamo bene così, liberi ed innamorati. 

- Sono d’accordo con te, tesoro. - disse Sam, facendogli il verso.

***

Il giorno del matrimonio infine arrivò. Era una calda giornata di maggio; la cerimonia si sarebbe svolta in riva al mare.

Dean era alla guida della sua amata Impala, con Sam vicino; il fratello gli avrebbe fatto da testimone. Gabriel e Castiel erano già sul luogo.

Il cacciatore tremava leggermente, era agitatissimo. Sam lo notò subito.

- Ehi, Dean, calmati! Hai affrontato creature da incubo, demoni, sei stato all’Inferno, e tremi per un cavolo di matrimonio?

- Zitto Sammy, capirai quello che provo quando ti sposerai anche tu. - rispose Dean seriamente, con un’aria talmente vissuta da far scoppiare a ridere il fratello.

- Cos’hai da ridere?

- Nulla, nulla. Comunque siamo quasi arrivati a destinazione. - replicò Sam, sorridendo innocentemente. Intanto si divertiva a guardare il fratello farsi prendere dal panico.

Arrivarono alla spiaggia, ma Dean non si decideva a scendere dalla macchina. Si coprì il viso con le mani, ormai completamente in preda all’ansia.

Sam iniziò a scuoterlo. - Dean, non fare il melodrammatico. Fai un respiro profondo, ed esci da questa diavolo di macchina.

Dean obbedì, senza dire una parola. Era piuttosto pallido.

Poco lontano da loro, c’erano gli unici quattro invitati, Charlie, la sua ragazza Dorothy, Garth e la sua compagna Bess. Erano accomodati su delle semplici sedie di plastica. 

Davanti a loro c’era un arco, abbellito da fiori di lavanda. Dietro di esso c’era un giudice di pace dal volto allegro.

Castiel era già lì, con un sorriso radioso. Accanto a lui, come testimone, c’era Gabriel. Sam trattenne a stento le risate, appena lo vide. Aveva il suo solito completo da torero, i baffi finti ed i capelli tirati indietro. Per fortuna i due sposi si erano limitati a due eleganti smoking.

Dean, esitante, si avviò verso Castiel, seguito da Sam.

Una volta davanti a lui, Dean lo guardò. L’amore che lesse negli occhi dell’angelo gli riscaldò il cuore, che già palpitava furiosamente.

Castiel era altrettanto emozionato. Prese la mano di Dean, e la baciò dolcemente.

Il giudice di pace, che era una donna paffuta e sorridente, li guardava con tenerezza. Poi si schiarì la voce. - Signore e signori, benvenuti. Oggi, domenica trenta maggio, è il giorno in cui Castiel Smith e Dean Winchester si uniranno in matrimonio.  È il giorno in cui due uomini si preparano ad una vita insieme, uniti da un amore immenso. Lo dico con sicurezza, poiché si capisce dal modo in cui questi due piccioncini si guardano. - disse, seguita dalle risate dei presenti. - Guardateli. È come se il mondo esterno non esistesse. Ma ora smetto di parlare, e lascio la parola a voi.

Castiel guardò Dean dritto negli occhi, poi recitò:

Come ti amo? Lascia che ti annoveri i modi.

Ti amo fino agli estremi di profondità,

di altura e di estensione che l’anima mia

può raggiungere, quando al di là del corporeo

tocco i confini dell’Essere e della Grazia Ideale.

Ti amo entro la sfera delle necessità quotidiane,

alla luce del giorno e a lume di candela.

Ti amo liberamente, come gli uomini che lottano per la giustizia;

Ti amo con la stessa purezza con cui essi rifuggono dalla lode;

Ti amo con la passione delle trascorse sofferenze, 

e quella che fanciullo mettevo nella fede;

Ti amo con quell’amore che credevo di aver smarrito 

coi miei santi perduti, - ti amo col respiro,

i sorrisi, le lacrime dell’intera vita mia! - e,

se Dio vuole, ancor meglio t’amerò dopo la morte.*

Dean aveva gli occhi lucidi. Non era l’unico. Anche Sam e Gabriel erano altrettanto commossi, così come gli altri; Charlie piangeva con la testa poggiata sulla spalla di Dorothy, ma con un sorriso commosso. Invece Garth singhiozzava senza ritegno, soffiandosi il naso rumorosamente, mentre Bess gli dava delle pacche affettuose sulla schiena.

Il cacciatore, tremante, prese il foglio stropicciato che aveva nella tasca destra. 

- Ehm, scusami Cas. Sai com’è, non ho una memoria come la tua…

Castiel gli sorrise incoraggiante, e Dean iniziò a leggere.

- Ti paragono a un giorno d’estate?

Tu sei più incantevole e più mite.

Violenti venti scuotono i cari germogli di maggio,

e la durata dell’estate ha una scadenza troppo breve.

A volte troppo caldo l’occhio del cielo splende,

e spesso la sua dorata carnagione è oscurata;

Ed ogni bellezza dalla bellezza qualche volta diminuisce,

per caso, o il mutevole corso della natura non diminuito:

Ma la tua eterna estate non svanirà,

né perderai possesso di quella bellezza che tu possiedi;

Fino a quando gli uomini possono respirare o gli occhi possono vedere,

Fino a quando vive questo, e questo dà vita a te.**

A quel punto, tutti piangevano con lo stesso impeto di Garth, persino Gabriel, che cercava di dissimulare le lacrime guardandosi intorno con aria indifferente.

Il giudice, con voce rotta, disse:

- Castiel Smith, vuoi tu prendere il qui presente Dean Winchester come tuo legittimo sposo?

- Sì, lo voglio. - rispose Castiel, pieno di orgoglio.

Il giudice si rivolse a Dean. - Dean Winchester, vuoi prendere il qui presente Castiel Smith come tuo legittimo sposo?

Dean, balbettando, rispose: - S-sì.. Sì, lo voglio.

Il giudice di pace sorrise. - Allora vi dichiaro uniti per sempre.

I due sposi si guardarono per un istante. Poi si gettarono l’uno nelle braccia dell’altro, baciandosi con desiderio. 

Dopo un paio di minuti, Gabriel picchiettò sulla spalla di Castiel.

- Ragazzi, siete in apnea totale… almeno prendete una pausa per respirare!

I due si staccarono, ridendo. 

Arrivò il momento delle congratulazioni. Charlie abbracciò forte Dean, emozionata, mentre Garth abbracciava Castiel, ancora in lacrime. 

Dopo le rispettive firme degli sposi e dei testimoni, il gruppo si allontanò, passeggiando sulla riva e chiacchierando amabilmente.

Poi Sam esordì: - Ragazzi, ora vi aspetta la festa a sorpresa.

Gabriel schioccò le dita, e sparirono.

Il gruppo si ritrovò in un grande giardino, pieno di centinaia di varietà diverse di piante e fontane dalle dimensioni impressionanti. Era sera. Il cielo risplendeva delle luci delle stelle e della luna, che era talmente grande da non sembrare reale.

- Ma cosa cazz…- iniziò a dire Dean, ma si azzittì all’istante, pieno di stupore. Capì immediatamente dove si trovassero.

Infatti Bobby e Kevin stavano venendo loro incontro.

- RAZZA DI IDIOTI! LO SAPEVO CHE VI SARESTE SPOSATI, UN GIORNO! - urlò Bobby, stritolando i due novelli sposi.

Kevin intanto rideva. - Bobby, quello lo sapevano tutti. Cioè, ragazzi, credevate che le occhiate lussuriose che vi scambiavate potessero sfuggire a qualcuno?

- Non ci posso credere, cazzo. - disse Dean ridendo. - Come ve la passate in Paradiso?

- Non c’è male, non c’è male. - rispose Bobby allegro. - Ci facciamo delle belle passeggiatine (a proposito, sono stato nello scenario di Elvis Presley, sapete?), e poi andiamo alla Roadhouse con Ellen, Jo, ed Ash. Ah, eccoli che arrivano.

Ci furono nuovi abbracci, nuove congratulazioni. Erano presenti anche diversi angeli, che corsero a presentarsi. Ben presto spuntarono fiumi di alcol, e tutti finirono ubriachi marci.

Gabriel si improvvisò DJ, facendo spuntare dal nulla due enormi amplificatori e uno stereo, e cambiando immediatamente il suo travestimento da torero pornodivo a re della dance anni 80. Poi, brillo, palpeggiò Sam con nonchalance, davanti a tutti.

- Cristo Gab, un po’ di decenza! - si lamentò il ragazzo, ma ridacchiava.

Ash gridò, ubriachissimo: - Ahhh, quindi sarebbe questa la vostra nuova attività di famiglia? Portarsi a letto angeli del signore?

Dean scoppiò a ridere. Le sue mani erano intrecciate a quelle di Castiel, e non aveva intenzione di lasciarle nemmeno per un secondo.

Gabriel mise un lento. Si sentirono applausi di incoraggiamento, e i due sposini furono costretti a ballare.

Dean era impacciatissimo, così come Castiel. Ma non importava a nessuno dei due.

- Cazzo Cas, non so proprio ballare. - esclamò il cacciatore, ancora brillo. - Cazzo Cas, lo sai che ti amo?

Castiel rise, e lo baciò. Si sentirono “oh” da parte di molti dei presenti.

La festa durò ore, e nessuno sembrò annoiarsi. Ognuno si godeva quell'attimo di gioia, senza pensare alle proprie preoccupazioni e problemi.

Fu un matrimonio degno di Dean e Castiel, della vita che avevano vissuto e di quella che avevano ancora davanti. Fu un matrimonio supernaturale.



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* La poesia è "How do I love thee" di Elizabeth Barrett Browning.
** "Shall I compare thee" di William Shakespeare

Non sono affatto convinta del modo in cui ho scritto questa fic, però boh, spero risulti decente.
Ho passato letteralmente ore a cercare informazioni sul rito civile negli USA e i matrimoni in genere.
Sembrava che stessi organizzando il mio matrimonio °_°
 

 
 
  
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