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Autore: LittleChiari13    25/04/2014    1 recensioni
Questa serie si sonda tra una serie di indizi mancanti, colpi di scena e personaggi alquanto bizzarri. Riusciranno a risolvere i misteri in cui si imbatteranno?
Genere: Avventura, Azione, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Suonò la sveglia. Il Dottor François, agente investigativo di Parigi, appoggiò pesantemente la mano sull'ordigno per fermare quel suono metallico e insopportabile. Dopo un rumoroso sbaglio si mise a sedere, si stropicciò gli occhi e cominciò a preparare la sua pipa, mentre una miriade di pensieri gli attraversarono la mente "Speriamo che capiti qualche caso interessate, sono proprio stufo di entrare in ufficio e di trovare solo richieste di aiuto per gatti e uccellini scomparsi ". Si alzò e attraversò la piccola stanzetta che aveva adibito come sua camera da letto, finché non giunse davanti alla piccola finestrella sopra al suo comò, la aprì e si sporse fuori a fumare la pipa, con lo sfondo parigino a fargli compagnia. Finito di fumare si tolse la vestaglia e indossò i suoi soliti abiti: un paio di vecchi pantaloni, una camicia bianca, sul colletto della quale attaccò un papillon giallo a pallini rossi e un maglioncino verde a quadretti neri. Si spostò nell'altro lato della stanza, a fianco al letto, dove c'era un grande specchio, per vedere se l'effetto creato dalla combinazione di questi capi poteva piacergli. Davanti allo specchio fece una smorfia "Manca ancora qualcosa..." pensò, attorcigliandosi i baffi biondi. Poi il suo viso si illuminò e si battè una mano sulla fronte "Come ho fatto a non pensarci? La mia tuba!" e andò vicino alla porta di uscita, dove, sopra ad una vecchia cassapanca impoverita, c'era la sua preziosa tuba. La indossò, ritornò allo specchio e si sistemò il monocolo sull'occhio destro, tirò fuori il suo orologio dal taschino, assicurato con una catenella d'argento, e guardò l'ora. "Per le campane di Notre Dame!" esclamò "È tardi, anzi, TARDISSIMO!". Si infilò velocemente l'impermeabile e appoggiò la mano sulla maniglia della porta d'ingresso, ma, prima che potesse ruotarla per aprire la porta e correre al suo ufficio, la porta si aprì, sbattendosi sulla faccia dell'uomo, e dal corridoio comparve un ometto basso e tozzo, con degli unticci capelli castani tagliati come si usava tagliarli ai frati. "Oh mon Dieu! Mi scusi dottor François!" esclamò il tipo, aiutando l'agente ad alzarsi. "Gaston! Ma che diavolo ti prende? Ti pare questo il modo di entrare nelle abitazioni altrui?!"urlò infuriato l'agente "Spero almeno che tu abbia delle buone ragioni!". L'ometto rispose "Dottor François, c'è stato un omicidio... Hanno ammazzato Catherine!"
  
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