SEMPLICEMENTE TE
Qui, seduta immobile sulla panchina della villa dove abbiamo condiviso tanti momenti felici. Questa villa in Colorado che lui adorava, ma sopratutto lui adorava questa panchina. Ci veniva ogni giorno per trovare l'ispirazione attraverso i suoi fratelli perché si, la panchina è di fronte al campo da hockey dove i suoi fratelli adorano giocare, o meglio adoravano. Nemmeno per loro ha più senso fare qualcosa senza di lui.
Sono seduta qui, con le mani ghiacciate che tengono una cioccolata. La cioccolata che, gentilmente, lui mi portava ogni giorno e che mi donava con un sorriso. Già, quel sorriso perfetto che non abbandonava mai le sue labbra, carnose e stupende che ho potuto toccare solamente due volte, ma che avrei voluto toccare molte di più. Lui si sedeva di fianco a me e, mentre io bevevo la cioccolata, lui suonava la chitarra che nascondeva ogni giorno nel tronco dell'albero dietro la panchina. Quella chitarra che ora io tengo sulle mie gambe infreddolite, in attesa di sentirla suonare ancora una volta, però da LUI. 
Sto indossando anche la sua felpa cercando di ricordarmi il suo profumo e la sua persona, perché mi manca veramente tanto, troppo. Ormai ho perso la persona che avevo di più caro al mondo. No, non la più cara, la persona speciale che dava un senso alla mia vita. Si, perché la mia vita senza di lui non ho senso. Non poterlo vedere, suonare con lui, abbracciarlo e, rare volte, baciarlo, anche solo sulla guancia.
Tutto mi ricorda lui soprattutto i pancake che vedo servire al suo bar preferito la mattina ai bambini, che hanno la sua stessa reazione alla loro vista, quindi io non posso fare a meno sorridere perché mi ricordano lui. Lui era un bambino, piccolo e indifeso contro il mondo, che lo ha inghiottito senza ritegno.  
Anche i vischi mi ricordano lui. Abbiamo cercato tre volte di compiere le regole previste sotto un vischio, ma senza successo perché interrotti sempre e puntualmente da qualcuno. Adesso ci passo sotto e, ogni santa volta, spero in una sua apparizione per baciarlo, un'ultima volta, e di sentire quelle parole che ho sempre voluto dirgli, ma per cui non ho mai trovato il coraggio: ti amo.
Si, perché io ti amo Austin. Io ti amo e lo farò sempre ma purtroppo non so tu cosa provi. Avrei tanto bisogno di un tuo abbraccio in questo momento, per farmi capire che non sono sola, ma che una parte di te è dentro al mio cuore che non si aprirà mai a nessun altro. Avrei bisogno di un tuo bacio, solo uno: quelli tanto atteso il giorno della tua partenza, ma che non ho avuto il coraggio di darmi.
Perdonami Austin, perdonami se non ho fatto quello che dovevo fare. Avrei dovuto dirti tutto quello che provo così, magari, tu non saresti salito sul quel maledetto jet privato e adesso saresti qui con me, che ti necessito tantissimo.
Mentre penso tutto quello, una folata di venticello mi avvolge e un fiocco di neve cade sul mio labbro inferiore. Sul coperchio della cioccolata arriva un fogliettino con scritto:
"Io sono sempre qui con te. Il vento sono le mie braccia, il sole il mio sorriso, il ghiaccio le mie gambe e...la neve le mie labbra. Ti amo, Ally, ti amo. Per favore, amami come ti amo io, perché non posso sopportare di vederti così. Veglio sempre su di te. Ti amo"
Leggendo questo bigliettino mi metto a piangere e a guardare il sole, mentre lascio che il vento mi asciughi le lacrime.

SPAZIO AUTRICE
Prima one-shot.
Fa schivo ed è piena di errori. No comment