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Autore: delilahs    25/04/2014    1 recensioni
"Papà." iniziò il bambino. "Non riesco a dormire. Mi racconti una storia?"
"Una storia.. una storia. 'K." annuì Richard, mentre il bambino si ostinava a tenere sveglia la madre.
"C'era una volta una... poliziotta."
Kate alzò la testa, uno sguardo omicida negli occhi. Sillabò una minaccia, ma Castle la ignorò bellamente.
"Di solito non é una principessa, papà?" intervenne una voce dal corridoio.
"Ma quanti ce ne sono?" borbottò Kate, alzando gli occhi al cielo.
"Vieni Ambre." rispose invece suo marito. La bambina di dieci anni si sedette sul letto, osservando critica suo padre con quello sguardo che assomigliava così tanto a quello della madre. Kate si appoggiò ad un gomito, guardandola fiera.
"Tanto questa poliziotta é bella quanto una principessa, quindi muti e non interrompete." continuò Castle. La donna sorrise.

Caskett, Future!Fic
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kate Beckett, Nuovo personaggio, Richard Castle | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
- Questa storia fa parte della serie 'This is war'
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Kate si gettò con un tonfo sul letto matrimoniale della loro nuova casa, allargando le braccia per prendere quanto più spazio possibile. Suo marito si sedette sul bordo, stropicciandosi gli occhi e cercando invano di slacciarsi i polsini con una mano sola. Sbuffò, fissando infastidito la sua stessa camicia, poi si lanciò a peso morto sul corpo del detective Beckett.
"OUCH! CASTLE!" sbraitò la donna, spostandolo di peso.
"Beckett." annunciò lo scrittore, alzando gli occhi al soffitto e soffiando infastidito. "Per favore." deglutì "Mai. più. traslochi. con i figli. MAI." affermò allucinato, piagnucolando mentre si sfilava le scarpe.
"Sono pienamente d'accordo." mugugnò distrutta Kate, portandosi più vicino all'uomo. Giró il volto, trovandosi faccia a faccia con suo marito. Si spostò, per non dire che rotolò, verso l'uomo, che accolse il tonfo del corpo di sua moglie con un gesto stanco del braccio, e la attirò verso di sé.
"Buonanott-" borbottò Castle, immergendosi nel cuscino e nei ricci della donna. Si allungò per spegnere la luce, ma il dito cadde nel vuoto quando notò la piccola figura che sostava sulla porta.
Borbottò a mezza voce "Beckett.
"Non ora, Castle." piagnucolò la donna.
"Beckeeett." le scosse la spalla, alzandosi meglio sulla testiera del letto.
"Che cazzo vuo-" si alzò finalmente Kate, gelandosi quando scorse il bambino che la fissava contrariato. Aveva capelli chiari e occhi marroni, e indossava un pigiama blu.
"Javier." capitolò Castle, invitandolo sul loro letto. Il bambino saltò come una lepre sul materasso, facendolo ballare.
"Che c'é?" chiese Beckett con molta diplomazia, cercando di eliminare ogni tono di risentimento dalla sua voce.
"Papà." iniziò il bambino. "Non riesco a dormire. Mi racconti una storia?
"Una storia.. una storia. 'K." annuì Richard, mentre il bambino si ostinava a tenere sveglia la madre. "C'era una volta una... poliziotta.
Kate alzò la testa, uno sguardo omicida negli occhi. Sillabò una minaccia, ma Castle la ignorò bellamente.
"Di solito non é una principessa, papà?" intervenne una voce dal corridoio.
"Ma quanti ce ne sono?" borbottò Kate, alzando gli occhi al cielo.
"Vieni Ambre." rispose invece suo marito. La bambina di dieci anni si sedette sul letto, osservando critica suo padre con quello sguardo che assomigliava così tanto a quello della madre. Kate si appoggiò ad un gomito, guardandola fiera.
"Tanto questa poliziotta é bella quanto una principessa, quindi muti e non interrompete." continuò Castle. La donna sorrise.
"Stavo dicendo. Un giorno questa poliziotta incontrò un uomo abbastanza bello, abbastanza affascinante."
"Papà, non iniziare a descriverti. Per favore." si lamentò Ambre, guadagnandosi una risata sotto i baffi da parte della madre, che le scompigliò i capelli cortissimi.
"Quando intraprenderai la carriera di comica non venire a raccontarmelo, tesoro. Comunque, tra questi due fu amore a prima vista. Ma voi lo sapete" tossì innocente "I poliziotti sono testardi come muli." si sentì un tonfo sordo sotto le coperte, seguito da un lamento strozzato. L'uomo si schiarì la voce un paio di volte e parlò.
"Insieme, l'uomo e la poliziotta, risolsero molti crimini. Arrestarono molti cattivi. Fino a quando, un giorno, la poliziotta non venne ferita da una bestia feroce e spietata." si picchiettò il petto. "Proprio qui, sul suo cuore."
I bambini lo ascoltavano rapiti, e gli occhi di Kate erano lucidi. Si sfiorò la camicetta aperta con un tocco un po' troppo casuale.
"Dopo quel giorno, la poliziotta e l'uomo si allontanarono. Ma entrambi non erano così felici."
"Papà, scusa." lo interruppe Javier. "Non ho capito. Se due persone non sono felici quando si separano, allora perchè non tornano insieme?"
"Non l'ho mai capito neanche io, lo sai?"
"Tu lo sai, ma'?" chiese curiosa Ambre, girandosi verso la madre. Anche Castle e suo figlio si voltarono, il primo con uno sguardo perplesso. 
"Vedete... a volte, le persone hanno solo paura." spiegò a disagio la donna.
"Ma come puoi aver paura di una persona, se sai che ti vuole bene?" chiese ancora Javier, sempre più confuso. Anche Ambre sembrava perplessa.
"La mamma ve lo spiegherà quando sarete più grandi, bambini. Ora, però, finite di ascoltare la mia storia o no?" intervenne Castle, ricevendo un'occhiata riconoscente dalla moglie. Le loro mani si sfiorarono sotto le coperte, intrecciandosi. 
"Stavo dicendo, che, insomma, i due si allontanarono. Ma dopo un anno.."
"Un anno?!" intervenne sbalordita Ambre. "Ci hanno messo un intero anno?! Che razza di scemi.."
"Magari avevano le loro ragioni, amore. Ma ora papà finisce, non ti preoccupare." la consolò Kate, indicando il marito, che aveva assunto uno sguardo rassegnato.
"E ce la facciamo? Comunque, dopo un anno la poliziotta si decise, e gli confessò tutto quello che aveva provato, che provava e che avrebbe provato mai." concluse. "Ora, come voi sapete, tutte le grandi storie finiscono con un bacio, ma questa..." lasciò lì, sperando che i bambini lasciassero perdere.
"Fatelo voi il bacio!" esclamò il figlio, alzandosi così velocemente da rischiare di cadere dal letto. Ambre approvò, sbattendo le mani.
Castle guardò sua moglie malizioso. Mimò con le labbra un non-credo-che-un-bacio-li-traumatizzerà, e Beckett rispose allo stesso modo, storcendo il naso e mordendosi le labbra. Sentì un mugolio eccitato e gli mollò un calcione sotto le lenzuola. Con-tie-ni-ti, sillabò infastidita.
Si avvicinarono, ma prima che i bambini potessero vedere il coronamento della loro storia d'amore, il telefono squillò, producendo un rumore assordante nel silenzio serale e vibrando così forte da cadere dal comodino.
"Woah." commentò Castle, sorpreso, ricadendo sui cuscini mentre sua moglie rispondeva al telefono. "Quanta fretta a quest'ora.
Poi notò lo sguardo di sua moglie. Scosse la testa. "Sei in ferie, Kate. Non pensarci nemmeno.
"Tecnicamente." mormorò la donna mentre scendeva dal letto, le occhiaie ben visibili sotto i suoi occhi. "Le mie ferie si sono concluse sette minuti fa, a mezzanotte precisa."
"Al distretto gli orologi vanno in ritardo?" domandò sarcastico il marito, mettendosi a sedere mentre i suoi figli approfittavano dell' assenza della madre per infilarsi nel suo lato del letto.
"Sai che non é così." si avvicinò per baciarlo, completamente vestita. "Sarà un emergenza. Buonanotte, bambini. Fate i bravi con papà e con vostro fratello." Ambre e Javier annuirono contenti da sotto le coperte.
"Notte, amore." sussurrò sulle labbra di suo marito, prima di dargli un bacio a stampo e allontanarsi.
"Ti raggiungo domattin-" e la porta principale si chiuse. Castle spense la luce, lasciando i figli lì dove si erano accampati. 
"Che fatica aver sposato una poliziotta, eh pa'?" chiese Ambre divertita.
"Non sai quanta." sbuffò suo padre esausto, esasperato e un po' divertito dalla piega degli eventi, mentre cercava invano di sotterrarsi nel cuscino.
   
 
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