Emma sapeva a cosa stava andando incontro. Lo sapeva benissimo. Quando era venuta a sapere del rapimento di Hook aveva impugnato la pistola e aveva iniziato a correre disperatamente, senza esitazioni. Ora che si trovava davanti alla casa di Zelena una parte di lei le stava dicendo di non continuare, di aspettare i rinforzi. 'E se fosse una trappola?' si era detta. Scosse la testa, non era il momento di fare la fifona. Hook era lì, e lei doveva salvarlo. Glielo doveva. Glielo doveva perché se non fosse stato per lui non sarebbe mai riuscita a salvare Henry sull'Isola che non c'è. Glielo doveva perché lui l'aveva riportata a Storybrooke, le aveva restituito i suoi ricordi, nonostante non fosse tenuto a farlo. Glielo doveva perché lui le è stato accanto per tutto questo tempo senza chiedere mai nulla in cambio. Ma era di questo che si trattava? Dovere? Stava mettendo in pericolo la sua vita perché si sentiva in debito con lui, o perché per nessuna ragione al mondo avrebbe mai potuto immaginare una vita senza di lui? 'Ma ti prego..' disse disgustata a se stessa. Non capiva come le potevano passare per la testa certe idee. Arrivò di fronte alla porta e lentamente questa si iniziò ad aprire. 'Oh.. Inquietante' pensò. In casa c'era un silenzio tombale. Iniziò a cercare Hook, doveva essere lì. Non sapeva da cosa derivasse questa convinzione, ma il suo sesto senso non aveva mai sbagliato. Ed eccolo lì, legato su una sedia.. Sembrava quasi che stesse dormendo. Cosa gli aveva fatto quella strega? Si precipitò verso di lui e iniziò a slegarlo. "Ehi, Hook" disse a bassa voce. Gli prese la testa tra le mani ed iniziò ad accarezzargli la guancia dolcemente. In quel momento si accorse del profondo taglio sulla fronte, che stava ancora sanguinando. Quella maledetta strega.. "Swan.. No." sussurò lui con un filo di voce. "Ehi ma allora sei sveglio" disse lei accennando un sorriso. "Riesci a stare in piedi? Dobbiamo andarcene da qui." "No..tu devi andare via. Devi lasciarmi qui." "Non ci penso nemmeno!" sbottò lei, quasi offesa. Prese il braccio di lui e se lo mise intorno al collo, facendo pressione sulle ginocchia per riuscire a supportare il suo peso. "Wow sei pesante." "Ti prego.." balbettò, sempre con un filo di voce. "Hook, no. Quale parte del 'non ti lascio qui per nessuna ragione al mondo' non ti è ben chiara? Adesso, se vuoi collaborare mi faresti davvero un gran favore. Se non vuoi ti porterò qui fuori ugualmente." Hook sospirò. La sua Swan.. Era la sua determinazione, la sua forza ad averlo fatto innamorare di lei. Se solo non ci fosse stata quella maledizione.. Cercò di usare le poche forze che gli erano rimaste per sorreggere almeno in parte il suo peso. La gamba destra gli faceva un male cane, ma riusciva a malapena a ricordare il suo scontro con Zelena, figuriamoci come si era ferito. E la sua testa.. "Ci siamo quasi" disse in tono rassicurante. Appena usciti dalla casa, Hook crollò a terra. Non ce la faceva più. "Ehi, dobbiamo andarcene, ancora uno sforzo e potrai riposarti, okay? Hook, ti prego" gli disse, accarezzandogli il viso. "No, Emma. Io..non ce la faccio più. Stare così, con te.. È una tortura. Hai scelto tuo figlio, sull'Isola, ma in realtà hai sempre amato Neal. Quando sono venuto a cercarti a New York, ho provato il bacio del vero amore.. In tutto questo tempo non ti ho mai chiesto niente, mi sono accontentato del semplice starti accanto. Adesso l'unica cosa che ti chiedo è di lasciarmi in pace." Emma rimase di sasso. Non avrebbe mai pensato che le parole di qualcuno avessero il potere di ferirla così. Non dopo che aveva chiuso il suo cuore ad ogni tipo di amore. "Ascoltami. Lascia solo che ti tua accompagni in città, va bene? Poi prometto.. Che ti lascerò in pace." Hook sospirò e con fatica si rimise in piedi. Se non fosse stato così impegnato ad evitare il suo sguardo avrebbe notato una lacrima scendere lentamente dal viso di Emma.