NATALE
2008…UNA DATA DA RICORDARE
Sono
tentato…ma voglio resistere…devo resistere! O
mamma
mia!! Mi sembra di tornare a quando avevo 5 anni e le provavo tutte per
aprire
i miei regali di Natale; certo non erano molti ma almeno erano fatti
col cuore.
Mi stai tentando Bella…so di averti promesso che avremmo
aperto i regali
assieme, ma il tuo è stato un colpo basso.
Scendo le scale di casa Cullen, passo accanto all’albero di
Natale posizionato
in un angolo del nostro soggiorno e in mezzo ai regali ne trovo uno che
attira
immediatamente la mia attenzione: una piccola scatolina rettangolare
impacchettata con un nastro rosso scuro e con un biglietto con scritto:
“EDWARD”. Sorrido. La calligrafia è la
TUA calligrafia. Per te disordinata, ma
per me bellissima anzi perfetta. Come te del resto.
Sono curioso di sapere che cosa mi hai preso…sai bene che
sono curioso ogni
volta che mi fai un regalo. Chissà che faccia farai quando
saprai del mio
regalo…ci ho messo secoli per cercare il regalo giusto, che
non fosse troppo appariscente,
ma neanche troppo banale…e che soprattutto non ti facesse
lamentare…quando
capirai che amo farti regali?
Ci sarebbe un regalo…uno che accetteresti senza lamentarti,
ma non
possiamo...lo sai bene che sarebbe troppo pericoloso. E poi, amore mio,
non
potrei mai, mai infrangere questa legge: toglierti la purezza. Tu
meriti solo
il meglio, e non sarò io a distruggere la tua candida anima.
Così alla fine ho
optato per un vestito che hai visto con Alice la settimana scorsa a
Seattle: un
abito molto semplice ma allo stesso tempo elegante. Niente di
appariscente. Un
abito blu, con una piccola scollatura a V e lungo fino alle ginocchia.
E in
aggiunta ho messo un cd con incisa la tua ninnananna e
un’altra canzone che mi
hai ispirato una volta mentre ti osservavo dormire. So di averti
già regalato
un cd con la mia ninnananna per i tuoi diciott'anni, ma ho voluto
incidertela
di nuovo aggiungendo una nuova melodia.
Rimango imbambolato così per non so quanto tempo; poi una
voce mi fa tornare
alla realtà.
Eccoti, con quello sguardo da finta arrabbiata. Sorrido, poso il
pacchetto dove
era prima con estrema delicatezza e mi avvicino a te abbracciandoti e
baciandoti con uno di quei baci che ci concediamo poche volte,
perché ho paura
di perdere il controllo. Poco dopo mi stacco dalle tue invitanti labbra
per
lasciarti respirare e inizio a baciarti il collo respirando il tuo
odore.
Appena mi allontano noto la tua smorfia di disappunto: fai
l’arrabbiata. Ma per
me sei adorabile.
Guardo l’orologio. Sono le otto e mezza di sera del 24
dicembre. Tra poco sarà
Natale. Mi avvicino e ti prendo in braccio per portarti nella nostra
radura,
dove ho organizzato un picnic. Fortunatamente questa sera il cielo
è limpido e
stranamente non fa freddo. Ma per non rischiare ti ho preso un giaccone
pesante
e ho preso delle coperte. Mi guardi confusa.
< Edward? Mi spieghi perché tutte quelle coperte? E
quel giaccone? Hai
deciso di donare tutto alla croce rossa? >
< Ah mia dolce Bella! Poche domande! È una sorpresa!
> ti rispondo
facendoti il mio sorriso sghembo che so che adori. Come faccio a
saperlo? Sai
bene mio dolce amore che per me è una tortura non poter
leggere i tuoi pensieri...per
fortuna che parli nel sonno!
E così ti porto nella nostra radura.
Appena la vedi rimani di stucco: al centro della nostra radura ho messo
almeno
cento candele e 500 rose rosse. Ti guardo. Hai le lacrime agli occhi
dalla
felicità. Sorrido e di abbraccio da dietro mentre tu
sussurri:
< Edward è meraviglioso… >
< Buon Natale amore. E le sorprese non sono ancora
finite… >
Stendo il telo e tiro fuori il cibo che ti ho preparato e inizi a
mangiare.
Sbuffi e arrossisci mentre ti osservo mangiare, ma devi capire che
adoro farlo
e che mi mancherà una volta che ti avrò
trasformata.
Finito di mangiare in meno di un minuto risistemo i piatti dentro il
cestino e
ti abbraccio nuovamente. Inizio a baciarti il collo. Sento il tuo cuore
battere
velocemente. Sorrido.
Mi metto seduto e ti faccio sedere sopra di me, avvolgendoti nella
coperta in
modo che tu non possa avere freddo. Restiamo lì appoggiati
per una mezz’oretta
buona, poi ritorniamo a casa Cullen.
Non c’è nessuno in casa. Rosalie ed Emmett sono
partiti per un’ennesima luna di
miele e Carlisle, Esme, Alice e Jasper sono andati a caccia.
Ti guardo. Sei assorta nei tuoi pensieri e hai una faccia strana. Ti
chiamo
diverse volte ma non mi rispondi. D’un tratto
imbarazzatissima mi chiedi:
< Alice ha visto il mio regalo in una visione? >
< Sì >
< Quindi sai cos’è? >
< No, mi sono rifiutato di saperlo. E poi mi avevi chiesto di
non sbirciare >
Sorridi rassicurata. Ti prendo per mano e ti faccio sedere sulle mie
ginocchia
una volta arrivati sul divano. Mi abbracci e le tue labbra mi baciano
il collo;
che sensazione paradisiaca. Ti stringo ancora di più a me e
bacio ogni
centimetro del tuo viso. Restiamo così fino a mezzanotte,
dopo di che scatti in
piedi e dici di aprire i regali.
Ti guardo stranamente e penso “ Da quando Bella fa le corse
per aprire un
regalo? ”
E tu, come se avessi letto nella mia mente esclami:
< Non credere che abbia cambiato idea sul fatto dei regali,
è solo che
voglio che tu veda il mio! >
Ti prendo per mano e ci avviciniamo all’albero di Natale.
Prendo tuo regalo ed il mio e torniamo sul divano per scartare i
regali; prima
di aprire il mio però ti guardo mentre apri il tuo.
< Ma…questo è il vestito che avevo visto
con Alice!! Ma sei matto? Hai idea
di quanto costi! >
Mi sgridi ma ti vedo sorridere. Ti piaceva proprio quel vestito eh? Poi
tiri
fuori il cd, ti alzi, lo metti nello stereo e premi play. Le note della
tua
ninnananna riempiono la stanza. Finita la canzone ne parte subito
un’altra che
tu non conosci ma che tu mi hai ispirato.
Torni a sedere sulle mie ginocchia e mi prendi per mano.
< Ti piace? > sussurro.
< È meravigliosa! Ma quando l’hai composta?
>
< Un mese fa più o meno. Me l’hai ispirata
tu mentre dormivi una sera. Sono
davvero felice che ti piaccia. >
Sorridi e dopo qualche minuto mi dici:
< Ora apri il mio regalo >
Non me lo faccio ripetere due volte. Lo prendo in mano e con estrema
delicatezza tolgo il fiocco e la carta.
Apro la scatolina blu e trovo una nostra foto in una cornice fatta con
le
conchiglie. Sorrido.
< L’abbiamo scattata appena arrivati a Phoenix
ricordi? Le conchiglie sono
quelle che avevamo raccolto sulla spiaggia. > Mi dici
imbarazzata.
Guardo meglio la foto. Come dimenticarla? Reneè appena ci ha
visto ci ha fatto
attendere sulla soglia di casa per fotografarci. In questa foto le
circondo
dolcemente la vita in un abbraccio e lei, davanti a me, posa la testa a
lato
del mio collo; io invece appoggio la mia sulla sua spalla destra.
Ricordo che
per essere le dieci di sera faceva un gran caldo! Io vestivo con dei
bermuda
beige e una camicia hawaiana bianca e rossa, mentre Bella indossava una
canotta
rosa e un paio di shorts bianchi. Odiava come si era vestita, ma era
stato un
regalo di Reneè e voleva farle credere che indossava spesso
sia i pantaloncini
che la canotta.
Tiro fuori la cornice e noto che le sorprese non sono ancora finite:
c’è una
catenina in argento con due ciondoli: una B e una E. Infine, sotto alla
catenina, c’è un biglietto. Prima di iniziare a
leggerlo ti sorrido e ti bacio
sussurrando a fior di labbra un
Compiaciuta mi sorridi ma, quando prendo in mano il biglietto, diventi
subito
rossa. Inizio a leggere ad alta voce:
“ Senza di te, non sarei niente. E questo lo sai…
D’altronde, tutti lo sanno. Sanno di me, di te, di noi.
Sanno quello che c’è stato e quello che ci
sarà.
E lo sai il perché? Perché basta che nominino il
tuo nome per farmi brillare
gli occhi.
E lo sai il perché? Perché ti amo. Ti amo da
impazzire.
Mi invadi la mente, mi togli il respiro.
La mia anima e il mio cuore sono innamorati di te e ti appartengono,
come del
resto tutto il mio corpo.
Con te posso essere me stessa al 100%, perché tu sai leggere
dentro di me e
capisci al volo cosa c’è che non và.
Quando sono tra le tue braccia mi sento al sicuro. Mi sento in
paradiso; perché
qui, sulla Terra, c’è l’inferno.
Quando mi baci mi sento sciogliere, quando mi guardi con quegli occhi
penetranti e mi sorridi mi sento avvampare.
Perché mi fai sentire così? Perché hai
questo “potere” su di me?
Ti sei sempre preso cura del mio cuore, anche se non ci conoscevamo
ancora.
E, per questo, ti ringrazio.
Grazie di far parte della mia vita.
Grazie di essere una parte di me.
Grazie di
esistere…
TI
AMO…
Buon Natale Edward. Spero che con questo biglietto tu possa capire
quanto io ti
amo, anche se un semplice pezzo di carta non potrà mai
contenete tutto l’amore
che provo per te. Bella ”
Se potessi piangere ti giuro che lo farei. Rimango immobile, con le
mani
tremanti e fisso il biglietto.
Mi accarezzi una guancia e sussurri preoccupata: < Edward,
è tutto ok? Dì
qualcosa ti prego… >
< Bella, sono le parole più belle che io abbia mai
sentito in tutta la mia
esistenza. Grazie. Grazie mille per avermi donato il tuo cuore. Ti amo
>
E detto ciò ti sorrido. Tu ti stringi a me piangendo di
gioia e lì capisco che
probabilmente non sarei riuscito a mantenere il nostro patto. Per la
tua
felicità. Poso sul divano i nostri regali, ti prendo in
braccio e, mentre ti
bacio, salgo di sopra in camera mia. Appena ti adagio nel letto mi
chiedi:
< Edward, ma cosa? >
< Voglio dimostrarti anche io quanto ti amo, anche se lo sai
già >
E detto ciò inizio a baciarti d’ovunque mentre mi
stendo sopra di te. Sento il
tuo cuore battere a mille mentre mi regali un sorriso tale da
illuminare la
stanza. Sorrido di rimando. Buon Natale amore mio!
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Ciao a tutti!
Dopo aver commentato tantissime
storie mi ritrovo a scrivere una storia tutta mia!! la mia PRIMA storia
(wow...ancora non ci credo) *_* spero tanto che vi sia piaciuta! La
poesia
l'avevo scritta per un concorso di poesie in terza media e ritrovandola
e
rileggendola è nata tutta la storia!! * Come sarebbe stato
il Natale dei
diciott'anni di Bella se Edward non se ne fosse mai andato? *
ciao un bacione enorme
Giulia
p.s. Erika grazie mille per avermi aiutata con questa storia!!!! XD