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Autore: Dragone97    25/04/2014    5 recensioni
In un mondo fantastico, cavalieri del drago ed evocatori di demoni combattono da millenni.
E quando, uno dei secondi verrà catturato dai primi, subirà dei cambiamenti che nemmeno immagina...
Storia partecipante al contest "Le metamorfosi" indetto da Darllenwr sul forum di EFP.
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il prigioniero fissò l’uomo con la tunica rossa entrare nella piccola e oscura cella in cui era stato rinchiuso.

-Vedo che non avete cambiato idea. – esordì il suo interlocutore.

-Evidentemente no. – rispose lui a denti stretti.

Per un tempo interminabile, i gelidi occhi del cavaliere si posarono su di lui come per studiarlo e alla fine disse scuotendo la testa

-evidentemente no. –

-Non vi preoccupate so bene di essere una causa persa. – disse il prigioniero sorridendo.

-Io credo di no. –

-L’importante è che ne siate convinto. – rispose scrollando le spalle.

-In effetti, la maggior parte dei membri del mio ordine non concederebbe alcuna pietà ad un evocatore di demoni pluriomicida. –

-Buono a sapersi: saranno i primi della mia lista quando scapperò. – ringhiò il prigioniero.

-Io non sono di quest’opinione. –

-Già voi siete grande e magnanimo. –

-Ritenete che sia il caso di fare del sarcasmo? Comunque ho sempre pensato che ci sia speranza per tutti. –

Il prigioniero fece una smorfia: sapeva bene che la pietà non era una caratteristica fondamentale dei cavalieri del drago. Soprattutto, poi, nei confronti di uno stregone della congrega.

-Io sto soltanto cercando di aiutarvi. – Disse il cavaliere con voce stanca.

- Non ho bisogno dell’aiuto di nessuno! -

-Voi non capite… - 

-Tantomeno di uno che si affida a delle stupide lucertole sputafuoco per governare sugli altri– lo interruppe.
Il cavaliere voleva rispondere a tono ma decise altrimenti -Mettere l’umanità in catene non è proprio lo scopo dei demoni che serve? –

-Certo, ma quando succederà io non sarò più umano. – rise l’uomo.

-Potrebbe essere vero e in più sensi di quanto immagina. – commentò l’altro fissandolo con i suoi gelidi occhi azzurro ghiaccio.

-Parlare per enigmi non serve a nulla. –

-Allora sarò diretto: se stasera non vi dichiarerete sinceramente pentito subirete la pena prevista per i vostri crimini. – disse il cavaliere lentamente.

-Non succederà mai. – ruggì l’evocatore.

-Spero per il vostro bene che non sia così. – disse il cavaliere uscendo. -
 
La cella sprofondò nuovamente nell’oscurità.
 
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Quando l’uomo rientrò nella stanza chiese allo stregone: -Avete cambiato idea? –

-Mai! – rispose il prigioniero.

-Ne siete sicuro? Vi prendete tutta la responsabilità di ciò che avete appena detto?  - disse il cavaliere dagli occhi di ghiaccio.

-Certo che sì! Non ho paura della morte! –

-E chi ha parlato di uccidervi? – sorrise il cavaliere. – ci sono molte cose che la gente non sa sul mio ordine. Ad esempio: come mai i draghi che cavalchiamo non parlano e ubbidiscono ad ogni ordine? I draghi selvatici non lo fanno… -

-Sai quanto me ne frega da uno a cento? – disse l’evocatore abbandonando qualunque formalismo.

-Temo meno di quanto dovrebbe. Altrimenti ti saresti chiesto come mai sei diventato completamento calvo. – disse il cavaliere in tono neutro passando a toni meno formali.

Lo stregone si passo una mano tra i capelli e quando si accorse che essi era caduti completamente, trasalì.

-Che trucchi sono q…! – urlò prima di accorgersi che la sua mano destra stava diventando arancione. –No! Che mi sta succedendo? -  

-Credevo che fosse ovvio: ti stai trasformando in un drago. –

-Cosa? – urlò il prigioniero guardando gli affilati artigli che stavano crescendo sulle sue nuove zampe.  –Perché diavolo mi sta succedendo questo?  - si interruppe nuovamente accorgendosi che anche i suoi piedi si stavano trasformando.

-Hai detto che avresti accettato le conseguenze delle tue azioni e così per fare ammenda passerai mille anni trasformato in drago combattendo il male e soltanto se sopravvivrai potrai riottenere le tue sembianze. –

A quel punto, il prigioniero cadde a terra come un animale, mentre una lunga coda da rettile gli stava crescendo. –No, perché io? Sono certo che ci sarebbero migliaia di fedeli del culto del drago che darebbero la vita per trasformarsi! – ringhiò mentre un paio di ali simili a quelle di un pipistrello sbucarono dalle sue spalle strappando i suoi vestiti. -

-Perché mai dovremmo punire degli innocenti? Voi siete la scelta migliore. –

-Allora trasforma te stesso! Bastardo! – ringhiò mentre il suo viso si trasformava in un muso e delle corna spuntarono sulla sua testa.

-Già fatto e credimi non è stato piacevole ma è servito molto. – sospirò il cavaliere.
Il prigioniero tentò di insultare il cavaliere ma si accorse che dalla sua bocca non uscivano parole ma ruggiti e che i suoi pensieri stavano cominciando a cambiare, diventando sempre più simili a quelli di una bestia feroce.
 
In quell’istante, decise di tentare la fuga nella speranza che la trasformazione si interrompesse. Così con un ruggito sfondò il tetto della cella e iniziò a volare verso l’orizzonte.

-Va pure: alla fine tornerai come tutti. – disse il cavaliere con gli occhi grigi.

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Il drago volava nel cielo stellato senza una meta precisa, fino a quando non venne attirato da un suono melodioso talmente potente che non riuscì ad opporsi ad esso. Si ritrovò, quindi costretto a seguirlo come le falene anelano la luce. Era certo che se quel suono si fosse interrotto anche lui sarebbe morto.

Finalmente raggiunse il luogo da cui proveniva il suono: un immenso castello multicolore che era certo di avere già visto anche se non ricordava quando. La musica ormai era così forte che ormai non era più capace di pensare a nulla di diverso.
Si fermo soltanto davanti all’uomo che la stava producendo con una specie di flauto arancione. Era alto con capelli rossicci brizzolati e intensi occhi grigi, portava una tunica rossa e sedeva su una panchina in un ampio cortile.

-Come vedi alla fine sei tornato. – disse. – Le giovani reclute stanno aspettando impazienti il loro drago. Scegli il tuo cavaliere con attenzione perché non potrai più cambiarlo fino alla sua morte. –

In quel momento, il drago realizzò di provare un irresistibile bisogno di venire cavalcato e di combattere i demoni.

-Sei pronto? Faccio entrare la prima candidata? –

Il drago ruggì e l’uomo dagli occhi grigi chiamò una ragazza bruna con gli occhi verdi.

-Ciao Azalea. – disse il cavaliere.

-Buonasera Lord Comandante Vetro. – disse la ragazza facendo un inchino.

-Questi formalismi non sono necessari ragazza mia. –disse Vetro ridendo. – Ma veniamo a noi: prendi il tuo medaglione e poggialo sul cuore di questo drago. Se ti accetterà esso si illuminerà del colore delle sue squame, altrimenti proveremo con un altro drago.

-Che per me oggi sarebbe l’ottavo. – commentò la ragazza in tono triste.

-Suvvia un po’ di ottimismo! Sono sicuro che questa sarà la volta buona! – disse il comandante Vetro in tono incoraggiante.

Il drago fisso la ragazza mentre gli avvolgeva il medaglione attorno al collo e decise che lei sarebbe dovuta essere la sua compagna a qualsiasi costo.

-Visto, che ti avevo detto? – disse il Lord comandante Vetro.

-Oh sono felicissima! Quando posso cavalcarlo? –

-Domani alla parata ufficiale. – disse l’uomo sorridendo. –

-Non vedo l’ora. – disse la ragazza.

-Anch’io. – pensò il drago.

-Ha un nome Lord Vetro? – chiese.

-No, è la prima volta anche per lui. Dovrai dargliene uno tu. –

-Così su due piedi non mi viene in mente niente. –

-Hai tutta la notte per pensarci. Ora vai che devo chiamare altri draghi per la scelta. -
Azalea torno all’interno del castello.

-E così sei diventato arancione? Che colore banale… -

Il drago ruggì.

-Tutto questo si sarebbe potuto evitare se mi avessi ascoltato. Ma immagino che ora non ti dispiaccia essere un drago. Comunque sia, questa è la tua ultima notte di libertà quindi goditela come ti pare, perché da domani dovrai combattere coloro che servivi. -
Il drago ruggì nuovamente.

-Per fortuna che teniamo le celle in posti remoti, altrimenti quando scappate fareste del male a qualcuno… ai miei tempi non era così, ma ora siamo costretti a mantenere il segreto. –

-Comunque ora dovresti andare sai? Devo chiamare qualcun altro. –disse l’uomo congedandolo con la mano.

Il drago volò via mentre Vetro suonava un flauto verde.

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Dentro il drago, l’uomo che un tempo era stato un evocatore di demoni, lottava disperatamente per riottenere il controllo del suo corpo, ma senza alcun reale risultato.

Così il giorno dopo, fu costretto a recarsi dalla sua cavalcatrice per il loro primo volo insieme e sapeva che se la cerimonia fosse giunta a compimento non sarebbe mai più tornato sé stesso. Ma perché avrebbe dovuto tornare sé stesso? In fondo, era felice di essere un drago e non desiderava altro che combattere il male a fianco di Azalea… No! Perché non doveva pensare a cose simili o sarebbe stato tutto perduto!

I suoi pensieri furono interrotti dalla sua compagna umana che gli accarezzò il muso.

-Ciao, sono contenta che tu mi abbia scelta, sai? Io credevo che non lo avrebbe mai fatto nessuno… -

Il drago la fissò ipnotizzato e abbandono ogni resistenza e abbracciò completamente il suo nuovo io.

-Davvero non hai un nome? – chiese la ragazza.

Il drago provò a tentare di ricordare il suo vecchio nome senza successo.

-Oh! Che ne dici di Fulgur? Ti ho visto volare e sei davvero veloce come un fulmine! –
 
Al drago questo nome piacque tantissimo pertanto emise un verso di approvazione.
 
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Fra tutti i draghi delle giovani reclute, Fulgur fu sicuramente il più impressionante, tant’è che qualcuno lo scambiò per un drago anziano che aveva dovuto sostituire il suo cavaliere con una più giovane a causa della sua morte.

Alla fine della giornata, Fulgur era talmente stanco che stramazzò al suolo, ma nonostante questo non vedeva l’ora che arrivasse il giorno successivo per combattere per la prima volta insieme ad Azalea.

-Stanco? Ho sempre pensato che queste parate siano più massacranti delle battaglie vere. Ma al popolo piacciono tanto… - disse Lord Vetro, sbucando praticamente dal nulla.

Fulgur ruggì.

-Ho sentito che Azalea ti ha chiamato Fulgur, bel nome! Mi piace moltissimo! Mi chiedo cosa sia saltato in mente al mio primo cavaliere per chiamarmi Vetro! Un nome davvero assurdo, non trovi? –

Fulgur alzò gli occhi al cielo.

-Spero che tu riesca a tornare umano, Fulgur, dico davvero. Probabilmente penserai che io sia il cattivo, ma credimi non è così. - disse fissandolo con i suoi occhi grigi. –A presto.

Fulgur decise di fingere di dormire.

-Buona notte, Fulgur.


Spazio Autore
E così l'ex-evocatore di demoni accettò il suo nuovo io e divvenne un drago dell'ordine dei cavalieri.
Spero che vi piaccia perchè potrebbe diventare una long (anche se lo ritengo improbabile).
A presto,
Dragone97
  
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