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Autore: NAKIA    26/04/2014    8 recensioni
La sala era pronta, la musica le persone, Dio quante persone!
Non c'era alternativa, non aveva scelta, se voleva fermarli doveva sottoporsi a quello strazio, ma tutte quelle persone non lo infastidivano quanto la donna che era stato costretto ad invitare ufficialmente.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Felicity Smoak, Oliver Queen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Eccomi con il secondo tentativo Olicity.
Buona lettura
 
....
 
La sala era pronta, la musica le persone, Dio quante persone! 
Non c'era alternativa, non aveva scelta, se voleva fermarli doveva sottoporsi a quello strazio, ma tutte quelle persone non lo infastidivano quanto la donna che era stato costretto ad invitare ufficialmente.
 
La sua socia in affari, ovviamente per un evento sponsorizzato dalla QC loro sarebbero stati i padroni di casa era naturale che si presentassero assieme.
Isabel se ne stava lì, sorridente al suo fianco pensando solo alla pubblicità positiva che ne avrebbe ricavato la società.
 
*ma come ho potuto andare a letto con questa gelida arpia, ok era solo sesso, ma davvero che mi passava per la mente!* pensò irritato Oliver.
 
L'unico scopo di Oliver....catturare quel manipolo di trafficanti di pietre preziose e gioielli molto costosi, che usavano il ricavato per innondare la città di droga e armi.
Per una volta essere il miliardario Oliver Queen aveva il suo lato positivo... una collezione di gioielli da poter mettere all'asta per beneficenza, un ottimo modo per attirare quei delinquenti.
 
Come sempre l'idea geniale era venuta a Felicity.
 
-Oliver perché non organizzi una serata di beneficenza...un ballo con asta finale, sono sicura che molte persone vorranno partecipare e i nostri ladri non si lasceranno scappare un occasione così. - pronunciò la bionda informatica con una luce di sfida negl'occhi.
 
Lei sapeva quanto lui odiasse vestirsi da pinguino e partecipare a serate odiose come quella e per un attimo Oliver credette che lo avesse proposto proprio per fargliela pagare.
 
*Non mi perdona per quello che é successo in Russia. Sono passati sei mesi ma, lo vedo che ne é ancora infastidita.
Sentirla così distante e fredda nei miei confronti mi mozza il fiato, sempre più spesso mi sento sul punto di scoppiare.
E la cosa più straziante é che non faccio altro che immaginarmi di stringerla tra le braccia per non lasciarla scappare lontano da me.* con questo pensiero accettò la proposta di Felicity, infondo restava un buon piano.
 
É proprio vero, il cuore dice una cosa ma i gesti ne indicano un'altra.
 
*finirò con l'impazzire* pensò l'arcere mentre sorrideva all' ennesimo tronfio dirigente di chissà quale azzienda invitato all'evento.
Erano passate più di tre ore dall' inizio della serata.
I trafficanti avevano abboccato all'esca e catturarli era stata una passeggiata.
Non c'era nemmeno stato bisogno che Oliver vestisse i panni di Arrow, Diggle e una squadra di agenti coordinati dall' agente Lance erano bastati a fermarli. Il piano aveva funzionato alla perfezione.
 
Ma comunque doveva continuare la messinscena, arrivare in fondo a quella serata sembrava un impresa. Ogni volta che incrociava lo sguardo di Felicity si sentiva attraversare da un misto di emozioni per nulla piacevoli.
Fatta ecezione per il suo ingresso ad inizio serata che gli fece perdere un battito.
 
Quando la vide entrare nella sala vestita da sera, il suo respiro si fermò e dovette allentare leggermente il papillon per riprendere un po d'aria. 
Era una visione.
I capelli lasciati sciolti avevano ampi boccoli che le ornavano il viso , gli occhi senza la barriera delle lenti sembravano irradiare luce.
L'abito che indossava sembrava disegnato sul suo corpo,e  per il suo corpo, a nessuna avrebbe donato la stessa bellezza. Color champagne era lungo fino alle caviglie,di una stoffa che gli ricordava le onde dell' oceano quando lei camminava, un corto spacco fino al ginocchio sinistro, salendo il tessuto cambiava leggermente colore scurendosi all'altezza del seno. Uno scollo a barchetta le avvolgeva la parte bassa delle spalle lasciando intravvedere appena il solco tra i seni, il trucco appena accennato sugli occhi ma le labbra come sempre catturavano l'attenzione valorizzate da un rosso magenta .
In quel momento si maledí per essere stato costretto ad invitare Isabel e non la vera compagna che voleva.
 
Ma nel corso della serata le cose peggioravano.
Si vedeva anche da mille kilometri che Felicity era enormemente infastidita ogni qual volta Isabel si agrappava al braccio di Oliver mentre percorrevano la sala in lungo e in largo per parlare con gli invitati. E quando lui la cercava con lo sguardo lei in fretta distoglieva il suo.
 
Quanta frustrazione provavano entrambi, inconsapevoli di essere così vicini ma ostinati nel tenersi lontani.
Diggle non faceva che pensarlo da mesi ormai, e comunque non era piacevole trovarsi in mezzo a due fuochi. La sua pazienza non sarebbe durata a lungo.
 
La serata ormai volgeva alla sua conclusione e Oliver cominciava a vederne il traguardo, più o meno poteva sentirsi soddisfatto, i trafficanti erano stati catturati e sopratutto senza incidenti, la QC ne era uscita con tutti gli onori ed erano riusciti a raccogliere una cifra considerevole per la beneficenza. 
Se non pensava alla delusione negli occhi di Felicity che riusciva ad offuscare tutto questo, allora si era stata una buona serata.
 
Poi il cosidetto colpo di grazia...
 
Il banditore della serata nonché presentatore dell'intero evento pronunciò. 
-Signori e signore, é stata una serata meravigliosa lo pensate tutti vero?- l'intera sala si alzò per applaudire.
-siamo giunti alla conclusione e non credo ci sia modo migliore per finire in bellezza se non con un ultimo ballo- ancora applausi.
-invito tutti a fare posto in pista per i preziosi padroni di casa, il signor Oliver Queen e la signorina Isabel Roschev che apriranno le danze per questo finale di serata, prego signor Queen la pista é vostra.- 
Nell suono degli applausi Oliver condusse Isabel al centro della sala e quando la prese tra le braccia per dare il via al ballo, i suoi occhi come attirati da una calamita si incontrarono con quelli di Felicity. 
La delusione e la tristezza che vi lesse lo paralizzarono.
La mora dovette richiamarlo per portarlo al presente mentre la musica già si diffondeva attorno a loro.
Quando si sentì chiamare distolse lo sguardo da Felicity voltandosi verso Isabel e un secondo dopo cominciò a muoversi al ritmo di un valzer.
Ma al primo giro completo appena ne ebbe la possibilità tornò a cercare gli occhi della bionda.
 
Nel tempo di un respiro fu come se il suo mondo crollasse.
 
Vide gli occhi di Felicity incontrare i suoi per un solo istante poi le sue palpebre calarono sul blu delle sue iridi con fare rassegnato e sofferente. 
Un altro respiro e la bionda si girò per lasciare la sala con passo veloce.
Oliver si sentì sprofondare.
 
Ci vollero altri quindici eterni minuti prima che l'arcere potesse liberarsi da quella serata e raggiungere Diggle.
 
-John, dov'é andata Felicity? -chiese all' amico in tutta fretta.
-Credo sia andata al covo, prima diceva di avere ancora molte cose da sistemare, ma Oliver se vuoi andare da lei credo che tu debba pensarci bene prima.- disse dando ad intendere all'uomo che la situazione ormai era ad un punto di svolta. 
La pena che provava per la sua amica spesso gli faceva venire voglia di picchiare l'arcere per riuscire a mettergli un po di buonsenso in testa.
Quando vide la bionda uscire in tutta fretta non gli servì guardare il suo viso per capire che provava.
 
*************************************************************
 
Felicity batteva sui tasti con irritazione, vedere il sorriso di quel robot acido di Isabel mentre si stringeva ad Oliver le faceva saltare i nervi.
 
Lo poteva ammettere,era gelosa, gelosa come non lo era mai stata in vita sua. E come poteva, niente e sopratutto nessuno le aveva mai provocato la voglia irrefrenabile di essere la sola ad avere la prerogativa su qualcosa o meglio su qualcuno.
 
Dopo la Russia si era sentita tradita, che sciocca che era, lui infondo non le doveva fedeltà, che assurdità. Ma lei non riusciva ad essere razionale quando si trattava di Oliver. 
Nonostante il suo discorso quando tornarono in ufficio lei non riusciva a togliersi dalla testa che anche lui provava qualcosa per lei.
Si era data della stupida per mesi a quel pensiero ma più i giorni passavano, più gli sguardi si incrociavano, e più se ne convinceva.
Oliver cominciava a cedere o almeno ci sperava.
 
Quasi non lo sentì arrivare, gli stava a due metri quando lei sollevò il viso dagli scermi e parlò.
 
-Oliver, dovresti essere con gli ospiti, non puoi scappare dalla serata che hai organizzato.-disse sarcastica senza voltarsi.
 
-Perché sei andata via così in fretta?- chiese fissando la schiena della bionda che non voleva saperne di voltarsi.
 
-la mia presenza non era indispensabile, non so neanche perché ci sono venuta. L'ho organizzata in modo impeccabile potevo rimanere qui al covo.- riprese a battere sui tasti.
 
-Felicity, io...- sospiró,che dirgli? Quanto dirgli?
 
-Oliver tu cosa?- fece ruotare la sedia alzandosi poi per fronteggiare l'uomo.
Lui incontrando lo sguardo fermo della donna si raddrizzò preso in contropiede da quella reazione inaspettata.
 
-Evidentemente sei più bravo di me a gestire questa situazione, io ...io non credo di poter reggere ancora per molto,...forse dovrei .......dovrei andarmene...-soffió come a volersi liberare di quel peso.
A quell'ultima parola Oliver annulló la distanza fra loro afferrandola per le  spalle, piantó lo sguardo sul suo volto e pronunciò. 
-Non puoi lasciarmi Felicity. Non posso perderti -
-E io non posso guardarti stringere un'altra donna, mi sento morire, lo capisci!- la disperazione sottolineava ogni parola.
-Felicity,  ti prego, lo sai che questa situazione non é davvero quello che voglio. É tutta una commedia che sono costretto a recitare. Nessuno di loro mi conosce, loro non sanno quello che é importante per me, non sanno chi é  davvero importante per me.- cercava di convincerla.
 
- Forse allora io non sono abbastanza importante se non vuoi cambiare questa situazione- disse rassegnata.
 
-Non puoi dirlo seriamente..-
 
-Non so più cosa pensare Oliver, io davvero .... sono confusa e penso di impazzire. - disse con un sorriso forzato trattenedo un singulto, continando poi.- Sono stanca di nascondere di essere innamorata di te.- concluse guardando serenamente l'arcere.
 
Oliver era rimasto di sasso, non che ignorasse i sentimenti della bionda ma sentirglielo dire apertamente ad alta voce lo stupì non poco, ma sopratutto lo metteva nella condizione di prendere una decisione definitiva.
Confessare di provare lo stesso sentimento ma condannarla ad un pericolo costante o negare tutto e dirle probabilmente addio per sempre.
 
- Felicity , avrei davvero voluto ballare con te in quella sala, non solo perché eri la più bella, ma perché per me eri la più importante. Ogni giorno per me sei la più importante. Come puoi pensare che io non ti ricambi, che io non provi la stessa cosa- confessò avvicinandosi ancor di più alla donna.
 
-Oliver...balla con me adesso. Non m'interessa essere vista con la facciata che mostri,in mezzo a persone che non ti conoscono. 
Voglio ballare con l'uomo che sei, nel luogo a cui appartieni e dove possiamo essere sinceri.- sussurró avvolgendo le braccia dietro al collo dell'uomo sorridendogli raggiante.
 
-Promettimi che non te ne andrai?- la pregò. 
-Solo se tu prometti che non ci saranno altre donne al tuo fianco per copertura.-
-Se dobbiamo farlo,direi che tanto vale che sia ufficiale. Che ne dici?- 
-Aspetta stai dicendo,...dirlo al gruppo alla tua famiglia e al lavoro???-
-Esatto, non dovrai più dubitare che ti amo.-decretò risoluto stringendola al suo petto.
-Wow Oliver, non sarei arrivata chiederti tanto, io...io...sono stupita, ma, dici davvero, cioè... se ti sei solo fatto prendere la mano.... e vuoi ritrattare...beh...io ..io lo capisco tranquillo.- disse incredula la donna.
 
-Felicity, non sono mai stato tanto serio, ho preso la mia decisione e voglio cominciare a viverla. Cosa mi rispondi?-
 
Il suo sguardo non lasciava il minimo dubbio, era sincero e la bionda non riusciva a smettere di sorridergli.
 
-Beh,... tu sei il capo, non si fa sempre quello che decidi tu???- si arrese avvicinando il viso a quello di Oliver.
 
Lui le sorrise di rimando cominciando a condurla in un ballo lento senza musica ma scandito dai loro sospiri.
 
Un giro,...un altro e poi le loro labbra si unirono delicatamente, conoscendosi per la prima volta ma sentendosi appartenere uno all'altra da sempre.
Ballarono avvolti nella penombra del covo per un tempo indefinito. Esclusero il resto del mondo facilmente perché nei loro sguardi vedevano il loro mondo . 
Il loro futuro.
La loro felicità.
 
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Note autrice.
 
Ok eccomi, che ne dite???
Nella speranza che quei due si diano una svegliata nel telefilm intanto godiamoceli qui.
Se avete due minuti fatemi sapere che ne pensate, lo apprezzerei davvero.
Grazie comunque per aver letto questo mio delirio.
Un ringraziamento speciale a "mmmh" per il suo costante supporto.
Tanti baci alla prossima.
P.S. Controllo settimanalmente eventuali nuove recensioni e sarò felice di rispondervi anche se la storia sarà pubblicata da tempo baci♥♡♥
   
 
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