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Autore: La Jiky    26/04/2014    2 recensioni
Ahh.. La ciurma di Barbabianca.. Il mio sogno in poche parole.
Vi propongo una normale colazione tra i nakama di questa ciurma, vista dal punto di vista della Fenice!
Buona lettura!
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Marco, Portuguese D. Ace | Coppie: Ace/Smoker
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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HAI MAI SENTITO IL DETTO... Il sole è alto nel cielo, la mattina promette una giornata calda e afosa, ma per questo i pirati di Barbabianca avranno tempo di pensarci. Per il momento, la cosa che urge a tutti é fare colazione... Prima che si svegli Pugno di Fuoco. Ormai si sa, quando quel fiammifero ambulante si sveglia la mattina presto la prima cosa a cui la sua mente (o il suo stomaco) pensa è "il cibo". E fin qui nulla di male, il vero problema è la quantitá industriale di alimenti di cui Portuguese D. Ace sembra abbia bisogno per continuare a vivere. A qualsiasi pasto, i piatti degli altri comandanti sfigurano e sono talmente tristi a confronto che vorrebbero nascondersi tra gli abissi dell' oceano più profondo per la vergogna. La scienza ha testato che oltre a un certo limite di cibo una persona, pur affamata, non puó ingerire nulla. Ecco, il secondo comandante della flotta di Barbabianca è esattemente l'opposto; è l'eccezione che conferma la regola. Nonostante questo, tutti i suoi nakama ci hanno fatto l'abitudine. Ormai sanno quanto sia normale vedere Ace mangiare piú di tutti i loro messi insieme; e se all'inizio i cuochi si trovavano disorganizzati sulle quantità delle scorte, ora hanno ben capito come gestire la situazione: basta triplicare il numero di viveri che si vuole comprare. Solo un pirata, anche se ormai sono passati anni dal loro primo incontro sulla Moby Dick, non riesce a capacitarsi di quanto un essere umano possa mangiare senza mostrare nessun segno di sazietá. La cosa che lo sbalordisce ancora di più è che non abbia ancora dimostrato un minimale cambio di peso. La sua testa è giá turbata di prima mattina, alla vista del moro di fuoco che si abbuffa come se non ci fosse un domani al suo fianco. Marco la Fenice é sempre stato uno piuttosto razionale e basato su quello che i sussidiari gli dicevano. E allora come era possibile che Ace non solo non ingrassasse, ma non avesse un collasso dopo tonnellate e tonnellate... e tonnellate... e tonnellate di cibo? Nulla da fare: non c'era una spiegazione logica per tutto in fondo. Aveva imparato da solo che alcune cose era meglio non chiedersele, se non si volevano fare brutte scoperte. Farsi troppe domande in un mondo dove delle lumache sono dei telefoni, non porterebbe a nulla se non a un proverbiale mal di testa. Così, senza badare ai litri di latte che scolano via come fiumi nella gola di Pugno di Fuoco, Marco si mise a mangiare la sua di colazione, sperando che il moro non si accorgesse dell' avvicinamento di un'altra fonte di cibo. Mentre si gustava il suo caffè, peró il primo comandante si trovó a osservare rapito Ace che mangiava la sua colazione. Le mani correvano frenetiche da un biscotto all'altro, e se non ne trovavano si arrangiavano a prendere quello che gli capitava a tiro. Le sue guance erano piene di latte e la bocca contornata da briciole. A quel punto la fenicie si ritrovò a pensare ad alcuni detti che ogni tanto sua nonna gli rifilava e, dopo aver osservato Ace mangiare, non potè che uscire fuori con un: «Hai mai sentito il detto "parla come mangi" Ace?».
   
 
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