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Autore: dreamingale    26/04/2014    0 recensioni
-Quindi davvero, mi lasceresti qui, tutta sola?- dissi, sicura che questo l’avesse fatto rimanere, -In effetti, penso che non lo farò, posso rimanere qui un altro po’?- posò nuovamente il suo cappotto sul divano, io gli risposi soltanto annuendo, e questo lo autorizzò ad avvicinarsi a me proprio come pochi minuti prima. Non riuscii più a resistere, avvicinai le mie labbra alle sue, ma il primo a baciarmi fu lui. In quel momento mi resi conto che non solo io desideravo ardentemente le sue labbra, ma lui stesso desiderava le mie.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Tesoro, è ora di alzarsi.- Sentii mia madre entrare in camera mia e aprire la finestra per far entrare la luce, ma non le diedi comunque retta, mi girai dal lato opposto alla luce e ritornai a dormire; -Cassie, non puoi fare tardi anche quest’anno, possibile che ogni primo giorno di scuola tu arrivi alla seconda ora? Forza, alzati signorina.-

Odiavo essere svegliata, soprattutto dopo due mesi di dormire fino a tardi, così urlai con tutta la voce che avevo verso il cuscino, ma mi alzai comunque dal letto. Non potevo arrivare in ritardo un’altra volta, e poi non me la sentivo di litigare di nuovo con mia madre. Da quando papà ci aveva lasciate, era l’unica cosa che riuscissimo a fare, e l’unico momento di tregua che avevamo era proprio l’estate, quando non ero quasi mai a casa.

Dopo essermi preparata per la scuola, salutai mamma e uscii di casa.

Come ogni volta, Ashton era proprio sotto casa ad aspettarmi, pronto per andare a scuola insieme. Tutti pensavano che stessimo insieme, quando invece era tutt’altro, io e Ashton ci volevamo solo un gran bene. Veniva sotto casa mia ogni mattina dalla quarta elementare, quando i nostri genitori ci ritennero già abbastanza cresciuti da poter andare a scuola da soli, dopotutto era proprio dietro l’angolo. 

Ma questa volta con lui c’era qualcuno che non conoscevo.

-Hey Ashton, chi è il tuo amico?- gli dissi abbracciandolo, -Ciao a te curiosona, lui è Calum, è mio cugino, vedi di stargli alla larga.- e ricambiò l’abbraccio.

In effetti Ashton aveva capito le mie intenzioni, suo cugino era davvero carino, non che Ashton non lo fosse, le fossette sulle sue guance mi avevano ammaliata sin da piccola, ma era come un fratello, mentre Calum era una cosa tutta nuova. 

-Piacere Calum, io sono Cassandra, ma puoi chiamarmi Cassie.- gli dissi, abbracciando anche lui (okay, è vero, non ho resistito a toccare quelle splendide braccia scolpite), -Calum, al tuo servizio. Non ascoltare Ashton, io sono sempre qui.- A quanto pare il ragazzo non si sarebbe poi tanto offeso a “rapportarsi” con la sottoscritta.

Ci incamminammo verso la scuola, e appena arrivammo era tutto come al solito, le ragazze sbavano dietro ad Ashton, i ragazzi facevano commenti sul mio didietro, ma questa volta c’erano anche degli sguardi curiosi rivolti verso Calum. Era normale, nella nostra cittadina tutti conoscevano tutti, e Calum era una novità.

Andai in segreteria a prendere i nostri orari, -gli orari di Cassandra Shay, Ashton Irwin e Calum...- mi resi conto di non aver chiesto il cognome del ragazzo, -Hood- sentii una voce dietro di me, ed eccolo, pensai mi avesse seguito, quando poi mi resi conto che forse non era stupido quanto me, e che probabilmente si era reso conto prima di non avermi dato il suo cognome, -Hood- ripetei alla segretaria, che mi passò tre fogli. 

Arrivai insieme a Calum al mio armadietto, che era proprio accanto a quello di Ashton, e distribuii gli orari. Come al solito li confrontammo, io e Ashton avevamo tre ore insieme, mentre con Calum ne avevo ben otto. Otto ore con quel dio greco, forse l’anno scolastico non sarebbe andato tanto male. Mi resi conto però del fatto che Ashton ci fosse rimasto un po’ male per non poter passare tanto tempo con me, e gli diedi un grosso bacio sulla guancia prima di andare. La mia prima lezione era  di scienze, e guarda caso, anche quella di Calum. -Andiamo Calum, ti mostro la classe di scienze- dissi mentre Ashton ci salutava con la mano per andare alla sua lezione di geografia.

Entrati in classe avevo tutti gli sguardi dei ragazzi puntati su di me, e quelli delle ragazze tutti su Calum. -Hey Cass, ti va di sederti accanto a me?- sentii da Josh, uno dei ragazzi più dolci di tutta la scuola, ma dovetti rifiutare, -No, sono accanto a lui, oggi- dissi, indicando Calum. -Hey, guarda che se ti siedi accanto a lui per me non c’è problema, penso che qui ci sia qualcuno disposto a condividere il banco con me- disse Calum indicando una ragazza che gli stava praticamente sbavando dietro. -Si, Cass, lascialo fare amicizia- aggiunse Josh, -Certo Calum, siediti pure dove ti va.- dissi, sedendo accanto a Josh.

 

Non ascoltai la lezione del professor Styman neanche per dieci minuti, ero troppo occupata a giocare a “tris” con Josh, quando mi arrivò un bigliettino da Jenny Feshie, la ragazza seduta vicino a Calum. 

 

Forse avrei dovuto sedere accanto a te, sai quante partite avresti perso?

 

Guardai Calum e sorrisi, facendo il segno di “dopo” con le mani, e posando il bigliettino nel portapenne.

 

Finita l’ora lo raggiunsi, -Ah si, eh? Avrei perso?- lui rise soltanto e mi mise il braccio attorno alle spalle guidandomi, come se sapesse dove andare, quando invece mi resi conto che stava solo andando incontro a Ashton.

 

-È passata solo un’ora e vi trovo già così amiconi?- disse Ashton, -La mia amicona non crede che io possa batterla a tris.- disse Calum, marcando la parola “amicona”, io semplicemente risi e li salutai, dirigendomi verso la classe di storia, ci saremmo rivisti per pranzo.

 

All’ora di pranzo mi ero già dimenticata di Calum, e aspettavo Ashton al solito posto, per il nostro rituale della sigaretta prima di pranzo. Quando accesi la mia sentii dei passi e l’aprirsi del portone della scuola, -Finalmente Ash, che fine avevi fatto?- dissi senza girarmi dalla sua parte, -La prof di biologia, gli sta facendo la “solita ramanzina”, o almeno così mi ha scritto in un messaggio. Ha detto di non aspettarlo.- ed ecco che mi ricordai dell’esistenza di Calum. Mi prese l’accendino e accese anche la sua sigaretta -Per oggi sarò io a farti compagnia. Ti dispiace?- risposi scuotendo la testa, posando il pacchetto di sigarette nello zaino.

Parlammo del  più e del meno, e mi raccontò che sarebbe rimasto da Ashton fino al diploma, perché i suoi non volevano più vederlo, ma non mi disse il perché, riuscii a dire solo un “mi dispiace” prima di offrirgli un’altra sigaretta, pensai che ne avesse bisogno. 

-Penso sia ora di andare, sto morendo di fame- dissi, dopo un po’ di minuti.

 

Ashton ci raggiunse al tavolo, -Hey ragazzi, venendo qui mi sono reso conto di una cosa, è venerdì! Come diavolo hanno fatto a iniziare la scuola di venerdì? Che idioti!- disse, tra una patatina fritta e l’altra. -Appunto Ash, è venerdì. E tu ricordi cosa succede oggi?- dissi, consapevole del fatto che lui lo ricordasse benissimo. Calum ci guardava per capire qualcosa, ma Ashton venne in suo soccorso, -Tua mamma parte alle due, grandioso! Quindi oggi festa da te? Confermato?- mi disse, super eccitato, -Confermato.- risposi, -A dopo ragazzi, alle sei venite da me, e mi aiutate a preparare la casa?- non ci fu bisogno di risposta, sapevo già che Ashton sarebbe venuto alle cinque, giusto per non ritardare.

 

 

  
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