Come a mio solito, mi trovo in cucina, stesa sulla poltrona rossa: la schiena appoggiata al bracciolo, mentre le gambe sono accovacciate contro l'altro.

In un modo molto signorile e composto. No?

Ho l'iPad fra le mani, così da poter scrivere e leggere tranquillamente.

Diciamo che sì, sono nel completo relax visto che ho anche le cuffie con la mia musica preferita a massimo volume.

-Reby, a che volume hai la musica?!-

Abbassando il volume rispondo a mia madre con fare distaccato -Sette.-

-Troppo alto, abbassa a quattro!-

-Ok.-

Imposto il volume a quattro per tipo cinque secondi, il tempo di vedere mia madre sorridere compiaciuta e andare nell'altra stanza.

Ergo, ho impostato il volume al massimo di nuovo.

Canticchio un po' mentre messaggio con alcune amiche, poi decido di alzarmi.

Ho voglia di cioccolato. Strano.

A me piacciono davvero pochissime cose dolci.

Sfilo le cuffie e appoggio il tutto sulla poltrona e sistemo i calzini di una o due taglie più grandi, arancioni, da nonna -in verità me li ha prestati proprio nonna.

Con la mano sinistra dietro il collo prendo il sacchetto di cioccolato che contiene esclusivamente quello al latte.

Sistemo il sacchetto sulla tavola, lo apro e ... Sgrano gli occhi.

-Mamma!!- 

Urlo come se il mondo stesse per cadere da un momento all'altro, mi dirigo in camera mia dove la persona che sto cercando sta piegando i panni asciutti.

-Che c'è?-

Nelle mani stringo dolcemente un pezzettino minuscolo di una cioccolata che amo, una delle rare. 

-La cioccolata ... Quella che mi piace ... Dov'è?!-

-Io non l'ho proprio toccata. Parlarne con papà!-

Sento sghignazzare dalla stanza adiacente la mia. Con le lacrime agli occhi e con i nervi a mille, giro i tacchi e con passo deciso arrivo davanti al divano.

Mi posiziono davanti alla televisione così che non si possa distrarre; con una sul fianco e l'altra a stringere ancora il piccolo pezzettino, lo guardo con 

disprezzo mentre lui continua a sghignazzare.

Che grandissimo puttaniere del cazzo.

-Pa'! Qual è l'unica cioccolata che a me piace?!-

Esclamo, per non dire 'urlo'.

-La Lindt?- 

Lo guardo con sguardo di sfida, guardandolo con puro odio.

-NO.-

Sghignazza ancora. E io mi incazzo.

-Ma non è possibile!! Ma dai! Ma va' va'!

-Ma era solo un pezzetto!-

-E lo lasciavi a me!!-

-Eh  ja!-

'Eh ja' sto cazzo.

Grazie papà, grazie.

-Ma sai che a me ne piacciono solo due: la Lindt e la Kinder!!-

-Va be', ti ho lasciato la Lindt! Sapevo che ti piaceva quella!-

-Secondo te perché allora ho chiesto di comprarmi l'uovo di Pasqua Kinder?!Per sfizio?! Tsz.-

Me ne vado di nuovo in cucina sotto le lamentele di mia madre sul mio modo 'esagerato'; richiudo il sacchetto e lo rispondo sul mobiletto mentre posiziono sulla lingua il pezzettino di cioccolata, assaporando il dolce e delizioso gusto in ogni suo particolare. Appena si scioglie, mi compaiono quasi delle lacrime agli occhi.

-Dai, che tanto ora ci sono gli sconti. Tanto è finita Pasqua, te ne compriamo un altro!-

Guardo mia madre mentre si avvicina a me, mi mette una mano sulla spalla e poi alle sue faccende.

Divarico leggermente le gambe e stendo le mani lungo i fianchi per poi chiuderle a pugno. Con sguardo fisso sul pavimento sussurro poche semplici parole.

-Amore mio, non preoccuparti. Ci rincontreremo.-



.:Angolino della demente:.
Ecco, ehm, ciao! ^^"
So che la fic è mooolto scema, ma io DOVEVO scriverla xD
Scusate >.<
Beh, storia vera o meno, vorrei che mi lasciaste un commentino. Per favore!
E spero che il titolo vi piaccia, sapete, per me è importante quasi più della fic. (...No comment ...)
Scusate per la penosa impaginazione, ma l'editor mi odia ... owo
Io vado!
Kiss <3
Reby xx