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Autore: Voglioniall    26/04/2014    0 recensioni
"Dove le sue dita, la sua pelle mi hanno anche solo sfiorato, le parti del mio corpo che si erano calcificate, adesso ardono di qualcosa che non è neppure percepibile. Ed anche il mio cuore, che credevo arrugginito, si affanna per contenere quella marea d'emozioni che lo colgono di sorpresa e lo sollevano in una danza celestiale."
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lo studio di registrazione è abbastanza silenzioso, e gli strumenti sono posizionati in fila come soldatini sull'attenti. I ragazzi non sono ancora arrivati. Neanche Louis.E il pensiero di non averlo proprio qui vicino a me mi mette addosso un'ansia terribile, che cerco di scrollarmi via con un'alzata di spalle. Sarà imbottigliato nel traffico come al solito. Ma, prima di cominciare a dubitare anche delle mie stesse parole, entra in sala con il fiato corto e il ciuffo che gli corre lungo tutto il viso. Tiene leggermente la bocca aperta per evitare di svenire e si poggia le mani sulle ginocchia sfinito. 

"Mi dispiace così tanto per il ritardo!" farfuglia ansimante. "Mi ero completamente dimenticato delle prove ed ero con Eleanor a casa dei suoi genitori>>. 

Dà un rapida occhiata alla stanza e si accorge appena che nessuno è ancora presente,accasciandosi sulla sedia sollevato.
 
"Boo, devi smettere di correre così tanto. Sei pelle ed ossa!" lo incalzo mentre mi avvicino all'angolo in cui è accucciato. 

"Io mangio, Haz. E tu lo sai bene!" mi risponde con un sorriso malizioso. 

Mi avvicino appena per assaporare le sue labbra e un profumo denso, così forte che mi fa arricciare il naso in una smorfia disgustata, mi si infrange addosso violentemente.
Arretro di un centimetro e abbasso lo sguardo. "Eri con Eleanor, giusto, Louis?" mormoro.

"Bè, si Haz, mi pare di averlo urlato appena sono entrato nella stanza." replica lui in imbarazzo.
 
"E perchè hai il suo profumo cosparso su tutto il corpo? E non provare a dire che non è vero, sei una boccetta che cammina!" 

"Haz, amore mio, lo sai che non possiamo stare distanti. Due fidanzati fanno molto di più rispetto a quello che io mi limito a fare con El"

"El...." gli faccio il verso in tono distaccato

"Quanto sei bello quando diventi geloso?" mi domanda e si apre in un largo sorriso.
Percorre la breve distanza che separa il mio corpo dal suo e mi accarezza il viso con una mano. Poggio la mia guancia contro la sua pelle morbida e socchiudo gli occhi. 

"Mi fai soffrire così, Louis" dico in tono sommesso
.
Lo sento appena trattenere il fiato e poi riemetterlo fuori tremante. 
"Mi dispiace così tanto Haz, mi dispiace da morire" risponde e la sua voce s'incrina su alcuni punti, come se fosse sul punto di piangere, come se si trovasse in bilico sul filo di un burrone e dalla mia risposta dipendesse la sua vita. 

"Anche a me Lou, anche a me". 


Durante gli acuti la mia voce andava su e giù, tremava e cercava d'aggrapparsi a qualcosa d'invisibile, proprio come sto facendo io da un po' di tempo a questa parte. Mi mancava il fiato e più volte ho dovuto chiedere scusa ai ragazzi e concedermi una breve pausa. Louis mi scrutava preoccupato e giurerei d'aver visto una lacrima scintillare all'angolo del suo occhio prima d'esser scacciata via con un gesto deciso della mano.

 Un sole caldo, di metà aprile, squarcia le nuvole preparandosi alla ritirata, mentre delle macchine nere, particolarmente alte se ne stanno in fila indiana posizionate proprio davanti ai cancelli. La giornata si era svolta in maniera troppo tranquilla, per non vedersi sbucare paparazzi da ogni dove. Neanche il tempo di analizzare la situazione, che sfrecciano dalle auto come avvoltoi e mi piombano addosso, posizionando le loro grinfie dappertutto e otturando tutta l'aria. Lo studio di registrazione si erge a pochi metri di distanza, ma non ce la farei comunque a liberarmi dalla loro stretta,quindi decido di proseguire finchè non avrò raggiunto la macchina che mi aspetta proprio dietro l'angolo. Quando, tuttavia, credo di esser arrivato al limite di sopportazione e di mettermi ad urlare da un momento all'altro, una mano mi afferra e mi trascina con lei per tutto l'isolato. C'infialiamo in un vicolo dove un'anziana signora sta gettando la spazzatura e poggiamo le spalle sulla pietra ruvida dell'edificio proprio vicino a Regent's Street,lasciando che ci sorregga. Ridacchio sommessamente davanti allo sguardo scioccato della vecchietta che affretta il passo, per quanto le sue gambe possono reggere, e sparisce dietro lo stend di un fruttivendolo. Mi giro verso la mia ancora di salvezza e trovo due paia di occhi azzurri a fissarmi con uno sguardo carico d'intensità. Il respiro caldo di Louis riempie lo spazio che tiene ancora una volta le nostre labbra a distanza di sicurezza e non resisto a provarne un pezzo alla volta. Avido percorro ogni angolo del suo viso, soffermandomi in alcune parti del collo più sensibili, accarezzandogli i capelli e annaspando alla ricerca di qualcosa, qualcosa di più di un semplice bacio. E all'improvviso tutto il resto sparisce. Non importa se abbiamo alle calcagna un'orda di paparazzi impazziti che potrebbero spuntare da ogni angolo. Non importa se il fiato mi manca e avrei bisogno di prender aria. E' una sensazione piacevole persino non riuscire a respirare. Troppe volte il mio cuore si fermava e s'induriva quando la sua assenza si faceva sempre più percepibile. Troppe volte avevo desiderato  stringerlo, e tutto ciò di cui mi potevo accontentare era l'orsetto di peluche che mi aveva regalato. 

"Dovresti farti assalire dai paparazzi più spesso, così forse avremmo più momenti d'intimità" sussurra, anche se nel silenzio perfetto del vicolo, rimbomba prima di librarsi nell'aria fumosa e svanire. 

"Tanto c'è il mio super-man a salvarmi, no?" replico io sorridendo. 

Immagini sfocate si susseguono nella mia mente, prima di ritrovarmi sepolto sotto una coltre morbida di coperte, riscaldato dal calore del corpo di Louis che mi circonda in un abbraccio. Stringo forte le sue mani che sono giunte davanti al mio petto e per la prima volta, ogni legaccio, ogni armatura di ferro che congiungeva le mie ossa e le rendeva rigide, quasi incapaci di muoversi, si spezzano, si slegano sotto la potenza del mio amore per il ragazzo che mi sta di fianco. Dove le sue dita, la sua pelle mi hanno anche solo sfiorato, le parti del mio corpo che si erano calcificate, adesso ardono di qualcosa che non è neppure percepibile. Ed anche il mio cuore, che credevo arrugginito, si affanna per contenere quella marea d'emozioni che lo colgono di sorpresa e lo sollevano in una danza celestiale. Gli ingranaggi cominciano di nuovo a muoversi, il sangue pompa impetuoso nelle vene, e ogni molecola del mio corpo si trova d'accordo con lui quando mi sussurra dolcemente, come se qualcuno potesse ascoltarlo e voglia invece che quello sia il nostro piccolo segreto:"Ti amo"
  
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