Una luminosa giornata di sole e del tempo libero, una semplice coincidenza ma infinite opportunità.

Ci sono gli amanti delle lunghe passeggiate, quelli delle partite a calcio tra amici, quelli che (non tanto sani di mente) guardano il sole e scoppiano a piangere... e poi c'è lui, un ragazzo di nome Harry Styles, che non rientra in nessuno di questi casi. Quel giorno di metà maggio decise di far quello che amava di più: andare al parco e mangiare banane.

Ovviamente poteva sembrare un giorno come gli altri trascorsi al parco, ma non era così...

Mentre si dirigeva verso il suo posto preferito (precisamente tra il laghetto di pesci rossi e il cestino dei rifiuti), si accorse di una folla in fermento radunatasi attorno ad un albero e udì una voce delicata piena di terrore emergere fra quel chiassoso vocio.

-"Kevin!!! Vi prego, salvate il mio piccione!"-.

Incuriosito e ancora intento a mandar giù un boccone di banana, lanciò la buccia per aria (che finì dritta dritta nel laghetto uccidendo un'intera famiglia di pesci rossi) e si avvicinò a quella voce.

-"Ciao, io sono Harry, cosa sta succedendo amico?"- chiese.

-"Un gatto sta tentando di divorare il mio povero Kevin!"-.

-"Lascia fare a me..."- ribbattè Harry con molta sicurezza e anche un po' spavaldamente -"... ho una certa dimestichezza nel parlare con i gatti"-.

Iniziò così a scalare l'albero e, una volta raggiunto l'animale, dimostrò tutte le sue abilità che gli avevano valso tra gli amici il titolo di "Sussurratore dei gatti".

-"Ciao bel micetto profumato e pelosetto, che hai intenzione di fare con quel piccione così carino e piumoso? Perché invece di torturarlo, non vai a rotolarti su un cactus?"-.

Il gatto, con lo sguardo che traballava tra la paura e la compassione, con un unico balzo atterrò sul prato e corse via senza mai voltarsi indietro.

Fiero di se e con l'aria di chi aveva salvato la vita di una creatura indifesa, afferrò il piccione dal collo e scese dall'albero.

-"Ecco a te! Il tuo amico è sano e salvo!"-.

-"Grazie infinite Holly..."-

-"No, veramente mi chiamo Harry"-

-"È lo stesso, a me piace di più Holly… comunque io sono Louis, piacere di conosce...”-.

Il ragazzo non fece in tempo di completare la frase. Fu interrotto da un frastuono simile a quello di una mandria di bufali inferociti. Nel tempo che impiega un rigatone con tanto di sugo a cadere su di una maglietta bianca, i due riuscirono a intravedere un ciuffo di capelli biondi sfrecciare accanto a loro.

Una folata di vento scompose le loro capigliature e Louis, subito dopo, rimase senza parole nel vedere che Kevin era scomparso, di nuovo. Ma non andò poi così lontano, perché gli bastò girarsi per poter scorgere delle piume penzolare dalla bocca di quel ragazzo.

Louis, con gli occhi pieni di lacrime e la fronte che invocava vendetta, si chinò, raccolse un “regalino” lasciata li gentilmente da un dolce cagnolino, fece cenno di lanciarla sul biondino ma gli sfuggì di mano e, invece di andare in avanti, andò a spalmarsi sui capelli di Harry.

È così che dopo quell'incontro, i tre divennero grandi amici... e onestamente non so come. Ah si, quasi dimenticavo... Niall, così si chiamava quel ragazzo, si giustificò dicendo che non mangiava ormai da cinque minuti per cui, in preda ai crampi nello stomaco, scambiò quel piccione per un polletto.