Anime & Manga > Kuroko no Basket
Ricorda la storia  |      
Autore: Rota    27/04/2014    1 recensioni
Fiore rosso tra i capelli – mentre gli occhi di Akashi rimangono concentrati su quel colore sgargiante per i precisi secondi che l'educazione prevede, la memoria riporta alla mente un discorso fatto tempo addietro, non così tanto nel passato e non così tanto insignificante da essere dimenticato.
-Il colore dei tuoi capelli è molto intenso, Reo. In mezzo ci starebbe bene un colore altrettanto forte e d'impatto.
-Come qualcosa del colore dei tuoi capelli, Sei chan?

Quella volta non ha risposto, indispettito dal suo sorriso così troppo smaliziato. Però deve ammettere che, al momento, non riuscirebbe a trovare tonalità più perfetta di quella.
[Akashi x Mibuchi - CrossDressing]
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Reo Mibuchi, Seijuro Akashi
Note: Lime, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

*Autore: Rota
*Titolo: Red Passion
*Fandom: Kuroko no Basket
*Personaggi: Mibuchi Reo, Akashi Seijuro
*Generi: Romantico, Sentimentale
*Avvertimenti: What if, Yaoi, One Shot, OOC, Cross Dressing
*Rating: Arancione
*Dedica: A Assasymphonie (L)
*Note autore: Reo è talmente bello che riesce a farmi approcciare a generi che mai avevo neanche notato. E io sono felice di averlo incontrato sulla mia strada.
Questa è circa una fantasia mia e del mio personale Akashi, indi per cui a lei è dedicata.
Una fanart è stata dedicata a riguardo, giusto per la precisione --- > http://noriaki-kaky0in.tumblr.com/image/73654202469
Buona lettura (L)

 

 

 

 

 

Fiore rosso tra i capelli – mentre gli occhi di Akashi rimangono concentrati su quel colore sgargiante per i precisi secondi che l'educazione prevede, la memoria riporta alla mente un discorso fatto tempo addietro, non così tanto nel passato e non così tanto insignificante da essere dimenticato.
-Il colore dei tuoi capelli è molto intenso, Reo. In mezzo ci starebbe bene un colore altrettanto forte e d'impatto.
-Come qualcosa del colore dei tuoi capelli, Sei chan?
Quella volta non ha risposto, indispettito dal suo sorriso così troppo smaliziato. Però deve ammettere che, al momento, non riuscirebbe a trovare tonalità più perfetta di quella.
Seijuro scivola con lo sguardo prima sul viso di lui e poi di nuovo al proprio piatto, prima che Reo possa accorgersi dell'allungarsi della sua carezza. Taglia senza rumore un altro piccolo boccone di carne e raccoglie la salsa dolce disegnata sul piatto prima di alzare la posata alla bocca e quindi mangiare.
Vede solo con la coda dell'occhio il sorriso di Reo, senza tuttavia commentarlo. Il suo viso è l'unica cosa su cui focalizza la propria attenzione, pochi altri dettagli del capo come gli orecchini discreti alle orecchie del suo ospite e quel leggero tratto nero che gli allunga la linea degli occhi.
Risponde alle poche domande che gli vengono rivolte, conscio e perfettamente consapevole di buona parte delle emozioni che Reo sta vivendo in quel momento: immagina che non sia stato un caso che l'abbia invitato in un privé, quella sera, come ricorda benissimo il rumore dei tacchi dall'ingresso del ristorante a quella stanza solo per loro due e l'insorgere dentro il proprio petto di una serie di sospetti. Lui non ha voluto togliersi il cappotto in presenza del cameriere, e dopo l'ha fatto con lo sguardo basso di chi è pronto a accettare qualsiasi reazione. Dolce.
Nero, totalmente nero, tranne che per quel fiore tra i capelli e una cavigliera discreta alla base delle gambe lunghissime – ha visto qualcosa brillare sotto la luce piena della lampada, e ha dedotto fosse una cosa del genere.
Anche il dolce è una sorpresa, perché Reo ha chiesto esplicitamente qualcosa che possa essere di suo gradimento. O forse l'ha solo immaginato, constata Seijuro, dal momento che non ricorda nella maniera più assoluta di aver mai espresso una passione per la panna così grande da giustificarne la presenza in quantità anormali sopra una torta. Mangia in silenzio, adocchiando solo una volta il lungo guanto nero entro cui la mano di Mibuchi è avvolta; forse non è propriamente timore quello che lo rende guardingo, ma ogni volta che l'altro si muove l'immagine di essere imboccato dalla sua forchetta solletica la fantasia già abbastanza provata. Reo non fa niente di tutto quello, e gli sorride con le guance ancora rosse.
È in quello stato da quando si è seduto a quel tavolo con lui, dopo aver stretto le dita che lo hanno accompagnato nell'atto di sedersi e dopo aver visto il suo sguardo solo sorpreso, solo indugiare sull'apertura elegante della gonna, poso sopra le ginocchia alte, e percorrere il suo corpo come se non l'avesse mai visto prima e come se lo conoscesse da sempre allo stesso, identico tempo. Solo una volta, perché poi Akashi non ha espresso altro interesse che per il suo sorriso e le sue parole.
Gli prende la mano anche quando si devono alzare, finita la cena, e prendendo il cappotto dalle mani del cameriere lo porge al proprio ospite e si offre di aiutarlo a rivestirsi. Reo sorride ancora e gli da le spalle, allungando le braccia all'indietro.
Guanti fino al gomito, morbidi. Una curva altrettanto morbida che unisce le due spalle e lascia intravedere quel poco di schiena perché sia seducente e invitante. I capelli raccolti dal fermaglio rosso e quindi, quindi la nuca e il collo esposti. Una gonna lunga, solo dietro, fino ai tacchi alti.
Akashi si permette di guardarlo una seconda volta, lentamente.

 

-Ti accompagno a casa.
Auto, anche quella nera. Lunga, con i finestrini oscurati. Sedili morbidi e bianchissimi, rivestiti di una pelle che profuma ancora di nuovo. Tetto alto, ventilatore sulla pelle.
-Non mi pare necessario, Sei-chan.
Gambe incrociate; autoreggenti, no: giarrettiera, appena sotto la gonna. E quindi mani che scivolano, fianchi che si toccano.
Il profumo di Reo che sa di fiori, il suo lucidalabbra sparito assieme alla panna mangiata.
Il suo sguardo che finalmente si tinge di qualcosa di diverso che la gratitudine più totale. E diventa empatia, e diventa adorazione, e diventa totalmente suo.
-Non credo sia piacevole camminare sui tacchi.
Spallino abbassato, bacio sulla spalla e quindi sul braccio, labbra calde. Brivido, un lungo sguardo che culmina tra la frangia rossa di Akashi e poi subito, subito sulla sua bocca troppo vicina.
Reo si dimentica di respirare quando sente quelle dita abbassargli la scollatura che ha sul petto e lasciarlo appena più nudo – così tanto esposto. Labbra anche lì, in segni rossi.
-Non per questo sei obbligato.
Mutande col pizzo, scomode alla sola immagine, ma che sfregano contro i polpastrelli. Unghie che graffiano la pelle, leggere, una cravatta che si allenta e una camicia che viene aperta più per desiderio che per necessità. Spalle ancora, e calore.
Capelli spettinati, solo quelli di Seijuro. Altro bacio, altro fiato rubato.
Akashi non ha mai visto le ciglia di Reo così lunghe e così nere.
-Non c'è alcun obbligo che mi lega. Sono io a volerlo.
Gambe aperte, gonna alzata. Akashi segue la lunghezza delle cosce, nella propria carezza, e scopre ancora più pelle e carne soda. Sente vibrazioni ogni volta che lo sfiora – gli bacia ancora il petto, gli bacia ancora il collo dove la collana sottile non c'è, gli bacia ancora la bocca, e Reo lo chiama con voce calda e profonda.
Non gli sfila niente, non gli toglie niente. Lo lascia nella sua perfezione di sempre.
-Sei-chan, sei un perfetto gentiluomo.
È così bello che potrebbe davvero innamorarsene.

   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Kuroko no Basket / Vai alla pagina dell'autore: Rota