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Autore: Vale Hicks    20/07/2008    4 recensioni
Penelope e Percy si trovano come ogni sera in biblioteca, per poter studiare in pace e tranquillità. Ma l’atmosfera di quel luogo è troppo noiosa persino per la giovane Corvonero e la compagnia del suo ragazzo non è certo da meno. In pochi minuti Penelope si addormenta ed incontra in sogno uno strano personaggio, che si permette addirittura di giudicare il suo stile di vita.
Genere: Commedia, Comico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Percy Weasley, Sirius Black
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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La sera è calata da un pezzo sul cielo che avvolge Hogwarts, in questo normale mercoledì, passato come al solito tra lezioni, allenamenti di Quidditch e pasti consumati velocemente nella Sala Grande.
L’unico elemento che disturba la normale routine della scuola di Magia e Stregoneria è l’inquietante presenza dei Dissennatori, che aleggiano intorno alle mura dell’edificio come una sorta di mostruosi protettori contro l’eventuale introduzione nel castello dell’uomo più ricercato del momento: il criminale Sirius Black.
Ma tutto ciò non sembra toccare minimamente la storica quiete che pervade la biblioteca, al momento occupata solamente da una manciata di studenti, chini sui libri ed accompagnati dal lento fruscio delle piume d’oca sulle pergamene.
Tra questi, seduti ad un tavolo vicino alla sezione di Trasfigurazione, si trovano i due Caposcuola di Grifondoro e Corvonero, giustamente considerati da tutti come un esempio di serietà e correttezza, i classici tipi tutto d’un pezzo che per nessuna ragione al mondo si lascerebbero distrarre da qualsiasi forma di stupidaggine o frivolezza a discapito dell’impegno scolastico.
Percy Weasley e Penelope Light stanno insieme ormai da quasi un anno, trascorso fra fugaci e clandestini incontri corredati da baci all’interno delle aule vuote della scuola, una fitta corrispondenza estiva e la conseguente scoperta della loro relazione da parte dei fratelli di lui, con le altrettanto conseguenti ed incessanti prese in giro da parte di gemelli Fred e George.
Chiunque al mondo però, non avrebbe mai potuto dubitare che i due fossero fatti davvero l’uno per l’altra.
Tuttavia, Penelope non riesce proprio a concentrarsi sui libri questa sera. Ha un’aria decisamente assonnata, fatica a tenere gli occhi aperti e quando ci riesce, lancia continuamente sguardi carichi di noia a Percy che, al contrario, sembra pienamente immerso nella lettura, mentre gli occhiali gli scivolano lungo il naso.
La ragazza è decisamente infastidita. Si rende conto che purtroppo deve rassegnarsi a trascorrere la serata in un inferno di monotonia, ma ugualmente non riesce proprio a trattenersi dallo sbuffare, maledicendo in silenzio esasperante calma piatta.
Penelope in momenti come questo stenta davvero a capacitarsi di quanto può essere noioso il suo ragazzo.
Anche lei ama studiare e non è certo nota per essere una persona anticonformista o indisciplinata, ma da qualche tempo ha incominciato a sentirsi inquieta.
Avrebbe solo voglia di buttare tutti quei libri all’aria, cantare a squarciagola rompendo l’opprimente silenzio della biblioteca ed uscire dal castello per poi correre come una pazza sotto la pioggia battente. Invece, quella atmosfera così tranquilla le ha messo addosso una sonnolenza incredibile, tanto che le parole scritte sul suo testo scolastico si confondono, si mescolano e lentamente spariscono, inghiottite nell’oscurità.
Un volto maschile vagamente familiare all’improvviso compare dal nulla, sorridendole in modo piuttosto beffardo. Il suo sguardo malinconico rende ancora più irresistibili quei grandi occhi grigi e rivela senza dubbio i segni di un passato alquanto turbolento. I suoi capelli neri, lunghi fino alle spalle, gli donano un aspetto esotico, anche se tutto quel fascino in definitiva viene un po’ sciupato dal viso magro, dalla barba incolta e soprattutto dalla veste bianca a strisce grigie orizzontali che indossa.
Penelope è sicura di averlo già visto da qualche parte. Ma al momento non ricorda né dove né quando.
Tremando impercettibilmente, la ragazza lo osserva stupefatta per qualche lungo secondo, dopodiché, finalmente, prende coraggio e tra un balbettio e l'altro si rivolge al proprio interlocutore.
“Tu… tu chi sei? Che cosa ci fai in biblioteca?”
“Non siamo in biblioteca, Penelope. Ti sei addormentata, mentre stavi studiando.”. le risponde l’uomo incrociando le braccia sul petto.
“Mi sono addormentata? Non ci posso credere!” esclama la ragazza mugugnando come una bambina. “Io non devo addormentarmi, anzi, devo studiare il più possibile. Dovrò affrontare i M.A.G.O. alla fine di quest’anno!”
“Datti una calmata, tesoro.” la tranquillizza lui mettendole le mani sulle spalle. Dopodiché le sorride di nuovo, questa volta più gentilmente, e con modi affabili incomincia a spiegare il perché della sua visita.
“Non ci metterò molto, ma mi sento in dovere di informarti. Sai, io provengo dal tuo subconscio e anche se adesso non mi riconosci, sono certo che comprenderai tutto quanto nel momento in cui ti sveglierai.
Apri bene le orecchie: la tua vita è una noia mortale, Penelope Light.”
Nel sentire quel giudizio così poco piacevole nei confronti della propria esistenza, la giovane Corvonero immediatamente si lascia scappare un gesto di stizza e si allontana velocemente dallo sconosciuto.
“Come ti permetti? Non è affatto vero… ci sono un sacco di cose interessanti nella mia vita!”
“Ad esempio?” le chiede lui, sfidandola.
“Lo studio dell’Aritmanzia, tanto per cominciare.” risponde Penelope dopo averci riflettuto sopra per qualche istante.
“Io intendevo qualcosa di leggermente più eccitante.” le ribatte l’uomo con un sogghigno.
“D’accordo. Una volta, durante una gita a Hogsmeade, ero a corto di galeoni ed ho rubato una scatola di Api Frizzole.” confessa lei, visibilmente imbarazzata. Quel furto non l’aveva mai rivelato a nessuno, nemmeno a Percy, che sicuramente sarebbe rimasto quantomeno scandalizzato venendo a conoscenza di questo bruciante segreto.
L’uomo si limita ad alzare le spalle.
“Se sapessi cosa ho fatto io a Hogsmeade ai miei tempi, ti verrebbero i capelli bianchi.”
Penelope nel sentire quest’affermazione rimane a bocca aperta, incapace di proferire parola. Cosa diavolo voleva quel tizio da lei?
Intuendo la domanda inespressa della ragazza, poco dopo lui riprende il proprio discorso tranquillamente.
“Quello che voglio dirti, Penelope cara, è di non sprecare la tua vita sui libri o passandola ad assegnare punizioni a destra e a manca a chiunque compia una minima sciocchezza. Non dico che devi diventare una piccola delinquente come il sottoscritto…” ed a questo punto sulle sue labbra si insinua ancora quel sorriso irriverente che lo caratterizza.
“Ma almeno cerca di spassartela un po’ di più. Ormai è troppo tardi per il tuo ragazzo, che è totalmente assorbito dalla sua smania di fare carriera al Ministero della Magia, ma tu invece, questa sera hai mostrato chiari segni di ribellione, che potrebbero farti diventare più simpatica nei confronti degli altri tuoi compagni e soprattutto non ti faranno rimpiangere in futuro gli anni più belli della tua vita.”
Penelope rimane ammutolita definitivamente. Una piccola lacrima pulsa ripetutamente dentro al suo occhio destro nel tentativo di uscire, ma la ragazza cerca di respingerla per non dover sembrare ancora più stupida di quanto è in questo momento.
Tutto ciò che le ha detto lo sconosciuto è vero: tante volte avrebbe voluto gironzolare di nascosto, magari di notte, cercando di scoprire i tanti segreti di cui Hogwarts è provvista, o tirare una bella Caccabomba in testa a quel antipatico di Gazza, ma il suo dovere di Caposcuola e la sua fama di persona perbene glielo avevano sempre impedito.
Ma ora basta. Si sarebbe concessa finalmente qualche strappo alla regola, di tanto in tanto.
“Che cosa posso fare, secondo te?” chiede Penelope alzando lo sguardo verso il suo nuovo amico, che, però sembra del tutto scomparso dalla circolazione.
La ragazza si lascia involontariamente sfuggire un mugolio di sconforto.
“Penelope… tesoro. Stai russando come mia zia Muriel e non è certo un bel sentire. Datti un contegno, per favore.”
La voce di chi le sta parlando arriva con un sussurro all’orecchio della ragazza e lei la conosce bene.
Penelope decide di aprire gli occhi. La parte destra del suo viso è schiacciata contro il libro di Trasfigurazione e la sua mano sinistra stringe una vecchia pergamena usata per gli appunti di Difesa contro le arti oscure.
Dopo qualche istante si alza frettolosamente, cercando di ricomporsi.
“Che figura mi hai fatto fare! Tutti i ragazzini qui intorno non la smettevano di ridacchiare e madama Pince mi ha lanciato delle brutte occhiatacce di disgusto.” la rimprovera Percy, con i suoi soliti modi altezzosi.
“Ho fatto uno strano sogno.”
“Beh, te lo ripeto continuamente di non ingozzarti di dolci al miele. Tu non vuoi ascoltarmi e questo è il risultato: una serata dedicata allo studio completamente sprecata. Adesso andiamocene di qui, la biblioteca sta chiudendo.”
Dopo aver raccolto le proprie cose, i ragazzi escono dalla biblioteca senza dirsi una parola. La giovane ha ancora nella testa gli avvertimenti dello strano uomo con la barba. Dove l’aveva già visto?
“Buonanotte professor Piton.” esclama Percy salutando l’insegnante di Pozioni, che evidentemente ha incrociato il loro percorso camminando verso il suo ufficio.
Piton ricambia il saluto annuendo con la testa. La luce della sua bacchetta illumina un manifesto attaccato ad una colonna. Un individuo dai lunghi capelli neri, lo sguardo da pazzo ed una barba fatta crescere con noncuranza si muove convulsamente, come se volesse uscire dalla fotografia. Sotto di essa campeggia una scritta: RICERCATO – SIRIUS BLACK.
Penelope improvvisamente sente il suo cuore battere più veloce, per via dello spavento.
Dunque, quel criminale che non ha avuto pietà per la vita altrui, seguace di Colui Che Non Deve Essere Nominato, l’uomo che tutti i pezzi grossi del mondo della Magia stanno cercando senza risultato, l’unico che è riuscito ad evadere dalla prigione di Azkaban sotto il naso dei feroci Dissennatori, proprio lui, le aveva dato in sogno quei consigli tanto preziosi solo qualche minuto prima.
“Ma cosa mi è venuto in mente? Anche se è stato solo uno scherzo della mia fantasia, non posso certo ascoltare i suggerimenti di quel pazzo assassino!” pensa, mentre il suo ragazzo la bacia delicatamente sulla punta del naso, davanti all’ingresso della Sala Comune di Corvonero.
“Buonanotte Penelope. Mi raccomando, cerca di non fare più brutti sogni e ricordati che domani sera dovrai assolutamente recuperare tutto quello che non hai studiato oggi.” le dice Percy con un sorrisetto da primo della classe dipinto sul viso.
Penelope annuisce in modo poco convincente. Davanti alla prospettiva di dover passare un’altra serata noiosa come quella appena trascorsa, il discorso che le ha fatto Sirius Black le sembra ancora più sensato, nonostante la brutta reputazione dell'uomo.
Mentre si infila il pigiama e si mette sotto le coperte, la ragazza decide affrontare una volta per tutte Percy, rivelandogli tutto quello che pensa realmente riguardo al tempo che passa insieme con lui.
E magari, con un po' di fortuna, potrà approfondire un po’ di più la conoscenza con quegli scapestrati dei suoi fratelli, Fred e George.

  
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