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Autore: Tony Stark    27/04/2014    4 recensioni
Post-RE6 Chris vuole allontanarsi da tutti dopo la missione in Cina, e si trova nella foresta dei monti Arklay che sarebbe dovuta essere distrutta dopo la nuclearizzazione di Racoon City. Mentre vagabonda nella foresta trova la villa( che sarebbe dovuta essere distrutta) e lì incontra qualcuno che sarebbe dovuto essere morto.
WeskerxChris accennata, alla fine(o almeno credo sia una WeskerxChris)
Genere: Angst, Horror, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Albert Wesker, Chris Redfield
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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              The ballad of the spectrum

Chris girovagava nella foresta delle montagne Arklay, credeva che fosse stata distrutta con Racoon ma a quanto pare si sbagliava, si era trovato lì per caso adesso che ci pensava aveva bisogno di allontanarsi da tutti dopo la missione in Cina, voleva solo andarsene e automaticamente si era diretto lì dove era iniziato tutto, dove per la prima volta aveva combattuto quegli esseri, dove la sua vita era cambiata. Se la memoria non lo ingannava, pensò, la villa era andata distrutta dopo che avevano eliminato il Tyrant, continuò a camminare nella fitta foresta fino a giungere in una radura in cui l’erba secca era così alta da impedirgli di vedere davanti a se e dopo aver impugnato la pistola si diresse verso il cuore della radura man mano che avanzava l’erba si faceva sempre più rada e si trovò davanti un immensa struttura, spalancò gli occhi non riusciva a crederci. Non poteva esistere ancora, l’aveva vista bruciare. Avvolta da una leggera nebbia la grande villa delle montagne Arklay si ergeva in tutta la sua fatiscente e inquietante grandezza, era avvolta da rampicanti che si aggrappavano con forza alle pareti rovinate della struttura e mentre la guardava Chris sentì crescere un senso d’inquietudine e il grande desiderio di girarsi e correre, di allontanarsi da lì, ma rimase fermo come pietrificato, quando ad una delle finestre che dava ai corridoi del piano superiore vide e sentì, nonostante fosse impossibile, il frusciare di un impermeabile nero in pelle, l’agente della BSAA non pensò e istintivamente varcò la soglia dell‘ingresso del immensa villa, l’interno della struttura non era cambiato nonostante gli anni constatò l’uomo, puntando la pistola davanti a se, attento ad ogni rumore, forse non era stata un ottima mossa entrare pensò e tentò di tornare sui suoi passi ed uscire ma la porta si era richiusa alle sue spalle ed era impossibile aprirla come se fosse stata bloccata. La porta alla sua destra si aprì, scricchiolando e attirando la sua attenzione, ma non ne uscì niente
<< Che diavolo sta succedendo? >> mormorò, si avvicinò per guardare l’interno della stanza e forse capire cosa aveva aperto la porta e mentre si girava per controllare un ombra nera passò rapida alle sue spalle, svanendo nel aria non appena Chris si voltò, l’uomo iniziava a sentire l’ansia crescere e voleva andarsene al più presto da lì. Doveva stare calmo pensò avrebbe trovato il modo di andarsene riflettè cercò in ogni stanza del primo piano ma le finestre erano tutte bloccate così come la porta d’ingresso e nella sua fretta di esplorare la foresta aveva lasciato il cellulare in auto “ anche se con tutto quello che mi è successo probabilmente non ci sarebbe stato campo” pensò, sentiva degli scricchiolii provenire dalle assi in legno del pavimento al piano superiore come se qualcuno ci stesse camminando sopra, e quando salì al piano superiore la temperatura, fino ad allora abbastanza calda, precipitò improvvisamente così come sembrava essersi fatta notte di colpo, il sole non entrava più dalle finestre e una pesante cappa d’oscurità era scesa su tutto, tutte le porte dei corridoi erano sbarrate e Chris iniziava a sentirsi braccato da qualcosa che non riusciva a vedere ed era peggio di quando in Cina aveva combattuto quel serpente gigante, stavolta era solo il suo sesto senso a dirgli che c’era qualcosa di crudele lì ma lui non riusciva a vederlo. E finalmente trovò l’unica porta aperta del piano, la aprì e si trovò in un ufficio, la scrivania in mogano, che stava di fronte a una grande finestra e che un tempo sarebbe dovuta essere magnifica, era ricoperta di polvere e i delicati intagli erano stati divorati dai tarli anche in questo caso non appena fu al centro della stanza, la porta si chiuse alle sue spalle, Chris si voltò a causa del forte rumore che aveva provocato la porta sbattendo sentì, anche, la serratura scattare e chiuderlo dentro si voltò di nuovo e davanti alla finestra, come apparso dal nulla, stava una figura che gli dava le spalle indossava un lungo cappotto in pelle nero che in più punti sembrava essere stato bruciato, mangiucchiato dalle fiamme, l’uomo, o almeno Chris supponeva fosse un uomo, aveva dei corti capelli biondi tirati al indietro e questo richiamava solo un nome nella mente del Capitano della BSAA “ Wesker” pensò, e dopo aver puntato la pistola contro l’uomo fece fuoco, tutti i colpi andarono a segno ma inaspettatamente attraversarono l’obiettivo come se fosse fatto d’aria scontrandosi contro il vetro della finestra rompendolo in mille e più pezzi.
<< Mi aspettavo di meglio da te, Christopher >> disse, Wesker con il suo accento britannico e con il tono così basso e cupo da far sembrare ogni parola come fosse seta liquida voltandosi e non appena Chris vide il suo viso, si trovò ad abbassare gli occhi dal orrore
<< Non riesci a guardare ciò che hai fatto, Christopher? >> gli chiese retorico << Guardami >> gli sussurrò poi, ma Chris non riusciva proprio a sollevare lo sguardo << Ti ho detto: Guardami! >> urlò svanendo in un turbinio di fumo nero e riapparendo davanti a Chris solo per afferrargli il mento con una mano, guantata di nero, e sollevandogli il viso in modo che Chris fosse costretto a guardarlo, la pelle del viso del biondo era stata fusa dal calore del fuoco in più punti e alle volte tanto in profondità da aver scoperto le ossa ma la parte peggiore erano gli occhi, o meglio dove sarebbero dovuto essere gli occhi vi erano solo due orbite vuote e ciò che rimaneva dei bulbi oculari era colato come lacrime sugli zigomi del uomo, Chris voleva che si allontanasse che gli permettesse di non guardarlo in viso, sperava che fosse un incubo e che presto si sarebbe svegliato. E improvvisamente lo lasciò andare, svanendo e riapparendo davanti alla finestra, era strano che nessuno dei due avesse ancora tentato di uccidere l’altro anzi era strano che Wesker non avesse tentato di ucciderlo.
<< Perché? >> gli chiese, Chris << Perché mi hai bloccato qui? >>
<< Potevi essere un dio insieme a me >> gli disse, Wesker
<< Un dio?! Di cosa di un mondo popolato da mostri?! >> Disse, Chris
<< Il mondo non è solo nero e bianco, Christopher >>
<< Cosa… anzi no rispondimi. Perché mi hai bloccato qui? >> si stava spazientendo,
<< Non riesci a capirlo? Sei davvero così stupido? >> gli rispose, e Chris tentò di capire ciò che intendeva e ci mise solo un paio di secondi a capire tutto
<< Vuoi portarmi via con te, non è così? >> disse e chiese conferma, il Capitano della BSAA, un piccolo sorriso apparve sulle labbra dello spettro
<< Sapevo che avresti capito >> rispose
<< Non credere che ti permetterò di uccidermi così facilmente! >> gridò, Chris puntando la pistola contro Wesker che rise maligno e poi puntò il viso verso Christopher guardandolo, e Chris non riusciva a spiegarsi come potesse vederlo senza occhi, ma sapeva che lo stava fissando con quelle orbite vuote.
<< E come vorresti fermarmi, Christopher? Sono uno spettro, un essere di pura energia non puoi ferirmi >> gli disse semplicemente, ghignando e avvicinandosi a Chris in un battito di ciglia, afferrandolo per il collo e iniziando a stringere, Chris cercò di afferrargli il braccio ma le mani del agente gli passarono attraverso, il ghigno di Wesker si allargò, mentre Chris iniziava ad afflosciarsi nella sua presa. I secondi scorrevano inesorabili e Chris iniziava a lasciarsi scivolare fra le fredde braccia del Oblio e l’ultima cosa che l’eroe vide prima di morire fu il viso orribilmente sfigurato della sua nemesi. Wesker lasciò andare il cadavere del agente e aspettò che tornasse dal Oblio, che tornasse da lui e poi apparve, accanto al suo corpo, aveva gli occhi spenti, la pelle biancastra ma il viso era arrossato tinto di un tenue violetto e la mano della sua nemesi impressa sul collo
<< Andiamo, Christopher >> disse, porgendogli la mano, Chris si fidò nonostante qualcosa nel suo profondo gli dicesse di non farlo, in un turbinio di fumo nero e bianco i due spettri scomparvero e l’immensa villa svanì nella nebbia insieme alla vasta foresta, lasciando solo una vasta e arida pianura di terra bruciata e tronchi d’albero spezzati ciò che era rimasto della foresta dei monti Arklay, che era stata spazzata via dalla violenza del esplosione che aveva distrutto Racoon City. Il cadavere di Christopher Redfield non fu mai trovato e ormai è passato così tanto tempo da allora che Racoon City è risorta con la sua rigogliosa foresta anche se nessuno osa avventurarvisi, troppa paura di trovarsi davanti la villa e i suoi due spettri, due nemici, che furono l’esatto opposto uno del altro, ma ora così simili da far paura, incapaci di liberarsi e di andare via dal mondo soprattutto da lì dove tutto era iniziato, lì dove Wesker aveva smesso di essere umano, lì dove Chris Redfield e Albert Wesker avevano sepolto il loro segreto.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Note del Autore
Sono tornato con una nuova storia! * Cri-Cri (Io: Zittitevi grilli!) Cri-Cri*Avete capito alla fine qual era il segreto di Wes e di Chris caro no? Se alcune risposte di Wes vi apparissero arcane, quella è colpa mia e con” il mondo non è solo bianco e nero, Christopher” Wes intendeva la possibilità che lo 0,05% della popolazione mondiale sarebbe sopravvissuta al Uroboros :) Spero che questa storia vi piaccia! E
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-Anthony Edward Stark (Che aveva scritto Anthony Wesker Stark)
   
 
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