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Autore: Erika_Potter    27/04/2014    1 recensioni
Tratto dal 1° capitolo:
Il cielo era nero, nero come la paura, nero come la morte; nessuna stella lo illuminava, nemmeno la luna, come se non ci fosse speranza.
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Tratto dal 2° capitolo:
Lo guardò con quegli occhi così verdi, ammalianti, brillanti, seducenti, VIVI.
Erano verdi come la speranza. Quella ragazza rappresentava per lui la speranza, era la luce nel buio. Era entrata nel vuoto della sua mente come un raggio di sole, e l'aveva sconvolta.
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Tratto dal 3° capitolo:
-Ti amo, ti amerò sempre, e per sempre! - gridò.
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Il cielo era nero, nero come la paura, nero come la morte; nessuna stella lo illuminava, nemmeno la luna, come se non ci fosse speranza. Era vuoto, come lui. Si sentiva inspiegabilmente vuoto. Non c'era nulla di normale nel suo risveglio. sentiva un forte dolore alla spalla, mentre un leggero formicolio lo percorreva: stava sanguinando. Poi, sentiva qualcosa di fastidioso sotto la schiena, come se fosse appoggiato sopra un oggetto. E, come se non bastasse, sentiva terribilmente freddo. Ma la cosa più preoccupante era che si sentiva terribilmente vuoto, vuoto come il cielo nero.

Tutto dolorante, la spalla infuocata, privo di forze, cercò di alzarsi. Il caldo sangue gli continuava a scendere dalla spalla. Tirò fuori l'oggetto che si trovava sotto di se: era una telecamera.

Udì un piagnucolio. Si voltò: a pochi metri da lui un bambino piangeva. Era sudicio, coi vestiti strappati che non si capiva più di che colore erano, tanto erano sporchi. Aveva i capelli arruffati, il viso rigato dalle lacrime e qualche ferita qua e la che sanguinava leggermente.

Cercò di ricordare, ma per quanto si sforzasse non gli veniva nulla in mente, un pensiero, un immagine, qualunque cosa che potesse dare una risposta alle sue domande. "Chi è quel bambino? Dove mi trovo? Come ci sono arrivato qui? E perchè sono ferito? Ma soprattutto... chi sono?"

Riuscì a malapena a mettersi seduto.

Riguardò il bambino.

-Chi sei? - il bambino si voltò -si, dico a te, chi sei?

Il bambino rispose parlando una lingua strana, che lui non capiva.

Si guardò intorno. Si trovava in un vicolo cieco, dove, oltre al bambino, non c'era anima viva.

Tese il braccio e con un gesto della mano lo invitò ad avvicinarsi. Egli venne timidamente verso di lui.

-Mi capisci?

Il bambino inarcò le sopracciglia con aria interrogativa. Evidentemente non lo capiva.

Prese in mano la telecamera e provò ad accenderla, ma era scarica e si rispense subito.

Con molta fatica, riuscì finalmente ad alzarsi e si diresse fuori dal vicolo. Svoltato l'angolo non potè non notare una grossa pozza di sangue per terra. Era una scena orribile da vedere... lì doveva essere successo qualcosa di terribile!

Vicino la pozza di sangue c'era quella che sembrava una borsa mezza aperta. La raccolse: era probabilmente la custodia della telecamera che aveva trovato sotto di se e che ancora teneva in mano. La aprì del tutto e vi trovò un cavetto: il caricatore della batteria della telecamera.

Aprì un'altro scompartimento. Dentro c'era la foto di una ragazza, il cui volto non gli ricordava nulla. Sul retro c'era scritto: "Per Andrea, con amore, Vittoria".

  
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