Le capitava ormai da giorni, settimane o forse mesi di non riuscire a dormire e di sedersi lì in quell’angolo ad aspettare il sorgere del sole. L’orologio segnava le quattro e trenta del mattino, in casa tutti dormivano, ma lei proprio non ci riusciva. Aveva provato delle volte a sdraiarsi sul letto e a chiudere gli occhi cercando di cadere nelle mani di Morfeo, ma i suoi pensieri la divoravano giorno per giorno e dormire le era impossibile.
La sveglia suonò alle sei precise come ogni mattina, Andrea prese i suoi panni, soliti jeans a sigaretta e maglia larga. S’infilò velocemente in bagno per evitare l’entrata di sua madre in camera. Anna non sapeva che sua figlia fumava e la possibilità che potesse venirlo a sapere sentendo l’odore di fumo spaventava a morte Andrea. Non aveva mai avuto un grandissimo rapporto né con la madre né con il padre, entrambi persone molto all’antica e con valori ben precisi.
Poggiò le mani sul lavandino e guardò la sua immagine riflessa nello specchio. Una bella ragazza tutto sommato. Occhi verdi su un viso asciutto e dai tratti ben definiti. I capelli, quei pochi che le erano rimasti dopo aver preso la decisione di rasarli, castani e ricci raccolti in un codino.
Cosa mi sta succedendo?
Sussurrò a se stessa, poi si gettò in viso acqua fredda, si coprì le occhiaie ed uscì dal bagno.
-Buongiorno tesoro- le disse la madre incontrandola per il corridoio.
-Buongiorno ma’- rispose Andrea con aria assonnata dirigendosi verso la cucina.
Afferrò al volo una merendina dal frigo, prese le sue cose, s’infilò gli occhiali da sole e uscì da casa salutando.