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Autore: Roose    27/04/2014    1 recensioni
Lei è testarda, lei ride ad alta voce per far capire a tutti che niente può smontare la sua felicità, lei è forte e fa diventare forte anche me, lei riesce a dire la sua senza poi pentirsene, lei è così folle da risultare normale, ed è per questo che mi piace, è per questo che ho deciso di pubblicare la sua storia, è per questo che io, Victoria, ho deciso di parlare di lei, Rose Joe.
Era passato un anno dall'ultima volta in cui io e Rose ci eravamo viste, il college era riuscito a dividere le nostre strade ma entrambe avevamo giurato, entrambe sapevamo già che nonostante tutto non sarebbe cambiato niente al nostro ritorno. Aveva giurato di essere sorelle fino alla fine e niente avrebbe potuto distruggerci, niente.
Genere: Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non sono mai stata una ragazza facile, una di quelle ragazze sempre felici con tutto il mondo sul palmo della propria mano. Sono sempre stata tranquilla, con lo sguardo basso, una persona strana che trova la normalità nelle cose più assurde.

Mi piace l'inverno, la montagna, la musica così alta che ti fa venire il mal di testa, mi piace correre e lasciare che i pensieri mi rincorrano, sdraiarmi e dormire per ore, mi piace leggere e guardare da dietro le pagine del libro la vita delle persone così diversa dalla mia.

Non penso si possa parlare di normalità con una ragazza che ha passato tutto quello che ho passato io, non penso di aver bisogno di giustificazioni. Penso solo si debba capirmi, o anche solo accettarmi, non ho mai chiesto di entrare nella vita di qualcuno; per questo ho solo un'amica, anzi..una sorella. Lei è testarda, lei ride ad alta voce per far capire a tutti che niente può smontare la sua felicità, lei è forte e fa diventare forte anche me, lei riesce a dire la sua senza poi pentirsene, lei è così folle da risultare normale, ed è per questo che mi piace, è per questo che ho deciso di pubblicare la sua storia, è per questo che io, Victoria, ho deciso di parlare di lei, Rose Joe.

Era passato un anno dall'ultima volta in cui io e Rose ci eravamo viste, il college era riuscito a dividere le nostre strade ma entrambe avevamo giurato, entrambe sapevamo già che nonostante tutto non sarebbe cambiato niente al nostro ritorno. Aveva giurato di essere sorelle fino alla fine e niente avrebbe potuto distruggerci, niente.

Era il 4 Marzo e a Yale sfaceva particolarmente freddo, avevo le dita dei piedi ghiacciate e cercavo di trovare calore nella mia borsa dell'acqua calda, con scarsi risultati.

Non avevo ancora finito di studiare e qualcosa mi diceva che non sarei riuscita a completare neanche una lezione lì in camera, dovevo andare in un posto con un riscaldamento decente, una stanza dove morire congelati non era l'unica opzione, dovevo andare in biblioteca. Afferrai una sacca e infilai dentro i libri di matematica e chimica, infilai il cappotto nero, la sciarpa panna e i guanti e, dopo aver preso le chiavi della stanza, lasciai quel frigorifero invivibile, mi sarei lamentata il giorno dopo.

Attraversando tutti i corridoi, arrivai davanti la porta, stavo per lasciare i dormitori, mi strinsi ancora più forte dentro quella sciarpa e usci, attraversando il cortile era facile notare un edificio imponente e quasi rassicurante con un'insegna sopra 'biblioteca', entrai velocemente e fui subito investita da un piacevole tepore, finalmente.

Prima di prendere posto però, andai nel reparto 'posta', la bibliotecaria si occupava anche di consegnarci la posta. Ogni mese mamma mandava una cartolina, a lei piaceva molto viaggiare e io lo sapevo bene. Non mi stancavo mai di leggere dei posti meravigliosi che riusciva a visitare, non mi stancavo mai di vedere attraverso una cartolina i posti che io mi stavo perdendo, ma il futuro era più importate di un viaggio, il mio futuro era più importante di qualunque altra cosa. Non potevo rifiutarlo e non potevo mostrarmi ingrata verso quello che yale aveva fatto per me, non è stato facile arrivare fino a qui e ormai ci sto bene lontano da tutto.

Salutai miss. Skinson e le chiesi se c'era qualcosa per me, sparì per qualche istante per poi tornare con una busta.

' è qui da qualche giorno, tesoro, spero non sia nulla di importante, aspettavi qualcosa? ' disse, ebbi il tempo di leggere il nome sulla busta e sorrisi.

' è Rose, non si preoccupi, è mia...uhm...mia sorella, si, grazie mille' e detto questo andai al mio posto.

Perchè mi aveva scritto? Perchè non ha mandato un e-mail? O un messaggio? E perchè durante le nostre solite chiamate non mi ha detto nulla?

Aprì la busta e sorrisi ancora. Non era nulla di preoccupante, dovevo immaginarlo.

Rose amava scrivere, l'ha sempre amato. Ho sempre letto ciò che lei voleva digitare sulla sua tastiera, ho sempre assistito ai suoi crolli psicologici perchè ' l'ispirazione se ne andata a farsi benedire', non era strano per me ricevere una busta con una centina di pagine allegate, pensai si trattasse di un libro, pensai che finalmente aveva trovato il tempo di scriverlo. Invece mi sbagliai, non era nulla di tutto questo, non era neanche lontanamente simile a tutto ciò che aveva già scritto. Stavolta c'era qualcosa di diverso, questa volta non stava scrivendo, stava raccontando. E io come sempre, sarei rimasta lì ore a leggere ciò che lei mi voleva mostrare.

Cara Victoria,

questa volta non è nessuna schifezza sulla libertà, non è un inno alla pigrizia, non è la storia di chissa chi inventata dalla sottoscritta, stavolta è un racconto.

Ho scritto qui tutto quello che mi è successo in questo ultimo anno senza di te, ho scritto tutto quello che non potevo dirti, perchè, effettivamente, per raccontare, non sapevo da dove iniziare.

Non sai quante volte ho pensato 'adesso glielo dico' e poi non sapevo da dove iniziare e stavo in silenzio. Non sai quanto mi sia sentita in colpa per averti nascosto una parte della mia vita. Ma so che leggendo troverai la forza di perdonarmi, so che riuscirai ad essere felice e fiera di questo disastro con i piedi. Non sapevo da dove iniziare, quindi inizierò dal principio. Stacca il naso dai libri e leggi queste pagine. Le ho stampate in cartoleria, spero non abbiamo perso pezzi per strada, spero non ti annoi e spero in una risposta, quando finirai.

Per sempre tua, Rose.

 

 

  
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