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Autore: Belle98    27/04/2014    1 recensioni
Salve fandom :D Ho scritto questa cosuccia quest'estate, prima della messa in onda della mitica 5x01, quando si vociferava già qualcosa su un una Klaine Proposal, quindi questa è la mia versione ;)
Dal testo: "Le note di quella canzone si disperdevano leggiadre nell’aria. Potevo percepire una sensazione di felicità, gioia, festa… potevo immaginare il volto delle persone che cantavano quelle celeberrime parole e il sorriso che occupava i loro volti rilassati. Venni contagiato anche io da tutta quell’atmosfera che sembrava… un sogno."
Genere: Commedia, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Un po' tutti | Coppie: Blaine/Kurt
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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*Esce intimidita da dietro il sipario*
*Viene accecata dalla luce dei riflettori*
*Si trova di fronte al fandom di Glee*
*Si schiarisce la voce*
Salve gente *saluta con la manina* :D Cominciamo con le presentazioni: Io sono Carly (ma per voi just Belle) aaaand... sono nuova da queste parti :3 Anzi, specifichiamo, sono una new entry nel fantasmagorico gruppo degli scrittori di quest'altrettanto fantasmagorico sito, ma bazzico tra le fanfiction già da mooolto tempo ;) Quindi un bel dì mi sono detta 'Cara mia, ti piace scrivere, fai tante di quelle maratone di ff su efp che a momenti il computer si rivolta e non ti fa più entrare nel sito, ami al nonplusultra (?) Glee... Pubblica questa tua creazione che si è stancata di star rinchiusa in una cartella del desktop!' so... here I am! <3
Arrivati a questo punto, volevo precisare che essendo questa una What If? la versione della proposal non ha nulla a che vedere con quella che il pelatone dal cappello giallo alias Ryan Murphy ci ha umilmente (?) durante la santa 5x01, ma bensì è il frutto di una serata estiva in cui il livello di fangirling per i rumors un un'eventuale proposta, per le due puntate interamente dedicate ai Beatles (a chiunque interessasse: io ADORO quei quattro signorini di Liverpool!! <3<3) aveva raggiunto un livello tale da poter sfociare in questa cosina :D
So, se non vi siete addormentati durante quest'interminabile intro (cosa che potrebbe essere successa, temo ahah) vi lascio alla storia :D
Buona lettura e ci si riscrive sotto ;)



 
ALL YOU NEED IS LOVE
 
‘All you need is love, all you need is love, love… Love is all you need’

Ero appena sceso dall’auto di mio padre. Ci eravamo fermati di fronte alla Dalton, quel posto che conoscevo fin troppo bene, quel posto che mi aveva cambiato la vita, in qualche modo…. No, ok, togliamo anche quel in qualche modo… la Dalton me l’aveva cambiata per davvero la vita. In tutti i sensi.

Le note di quella canzone si disperdevano leggiadre nell’aria. Potevo percepire una sensazione di felicità, gioia, festa… potevo immaginare il volto delle persone che cantavano quelle celeberrime parole e il sorriso che occupava i loro volti rilassati. Venni contagiato anche io da tutta quell’atmosfera che sembrava… un sogno.

Sorrise. Stava sorridendo. Lo avevo visto dalla finestra del piano superiore. Ero un fascio di nervi tesi… tesi come le corde degli strumenti che stavano suonando quel motivetto. Avevo programmato quel momento da sempre. Avevo immaginato quel giorno dalla prima volta che le sue iridi celesti, no grigie, forse con qualche pagliuzza di oro qua e là, insomma quando quegli occhi così assolutamente mozzafiato avevano incontrato i miei per la prima volta. Quando era accaduto il miracolo. Quando i più profumato tra tutti i fiori era sbocciato. Quando il compositore aveva creato la più perfetta melodia. Quando due anime gemelle avevano capito di appartenersi all’istante. Quando Kurt e Blaine si erano incontrati. Quando io avevo incontrato l’Amore per la prima volta… ammetto però di averci messo un po’ per capirlo… sì, lo so, non sono mai stato bravo con i romanticismi e tutto quello che ne consegue. Volete la prova? Basta pensare che ho rovinato quello a cui tenevo di più al mondo una dannatissima notte di inizio Ottobre distruggendo tutto ma ora… be’ ora spero di poter rimettere in ordine i tasselli delle nostre vite.

Improvvisamente venni travolto (letteralmente, giuro che stavo per finire per terra e Dio solo sa quello che sarebbe successo, e quello che avrei urlato alla mia assalitrice, se mai avessi rovinato quel completo dal colore assolutamente inusuale e a dir poco perfetto che avevo trovato in svendita in uno dei negozi della quinta strada durante uno dei miei ‘Pomeriggi dello shopping’ come ero solito chiamarli a New York) da Rachel. Aspettate un momento… per tutte le collezioni di Alexander Mc Queen che ci faceva Rachel a Westerville?? Non feci in tempo a chiederle nulla che subito mi prese sottobraccio e mi accompagnò all’entrata della scuola. Ad aspettarmi lì c’erano anche Mercedes che mi sorrideva con le lacrime agli occhi, Santana che stringeva la mano alla prima cercando di non farsi contagiare da Cedes e un’altra marea di persone che non conoscevo… No, aspettate alcune le conoscevo… Potevo riconoscere gli Usignoli, i miei cari vecchi amici, impeccabili come sempre che cantavano (e notai Jeff che singhiozzava felice come una pasqua avvinghiato a Nick che tentava di calmarlo… E la cosa strana era che facevano tutto questo cantando contemporaneamente… Quei ragazzi mi sorprendevano sempre di più!!), e una marea di ballerini che seguivano le note della canzone danzando in sintonia… Ma stavo sognando o cosa?? Sì quello doveva assolutamente essere un sogno… Senza dubbio. Poi due occhi color caramello s’intrecciarono ai miei e il mio cuore si fermò all’istante.

Il mio cuore perse un battito, il che era molto strano dato che fino a qualche nanosecondo prima aveva quasi intenzione di schizzarmi fuori dal petto… Be’ vi presento la reazione che Kurt Elisabeth Hummel provocava al povero sottoscritto. E mi stava guardando e io facevo lo stesso. Non riuscivo a sciogliere quello sguardo, non riuscivo a resistere. Vederlo scendere QUELLE scale, più perfetto, mozzafiato, meraviglioso, (perfetto l’ho già detto?) che mai era una sensazione indescrivibile. Stava davvero accadendo. Stavo davvero seguendo le mie impossibili idee da diciannovenne follemente innamorato? Sì. Ero agitato? Ma che domande! Temevo un secco ‘NO!’ come risposta? Ahimè sì. Mi stava sorridendo in quel momento? Non ne sono pienamente sicuro dato che avevo gli occhi offuscati dalle lacrime. Ero cosciente del fatto che stessi continuando a cantare ‘All you need is love’ all’amore della mia vita? Probabilmente no ma ero consapevole di star cantando qualcosa o almeno di emettere suoni dalla mia bocca, ma non posso assicurare quali suoni fossero. Più tardi Sam mi disse che avrebbe tanto voluto farmi una foto perché la mia espressione era esilarante… brutto ingrato! Non era lui quello che stava per fare una proposta di matrimonio, quello la cui vita sarebbe dipesa da una risposta o un’altra, o sbaglio?! Ma il mio migliore amico a cui ho appena dato del ‘brutto ingrato’ mi disse anche che la faccia di Kurt era… com’è che l’aveva descritta?? Ah sì, cito testualmente ‘la faccia di un bambino durante il suo primo Natale, emozionato, stupito, meravigliato e si vedeva da come ti guardava che non aspettava altro che saltarti addosso, amico!’… credo sia inutile commentare…

Scesi quelle scale tanto, troppo lentamente per i miei gusti, tenendomi, da una parte, saldo al corrimano di mogano che avevo sfiorato innumerevoli volte salendo e scendendo quegli scalini qualche anno prima, dall’altra stritolando il braccio di Rachel che non aveva osato lasciarmi andare neppure per un secondo. E di questo gliene sarei stato grato per il resto della vita. E intanto lo guardavo. Penso di aver avuto un’espressione inebetita e sognante. Sentivo le mie guance andare a fuoco, il mio cuore martellarmi sul petto facendo quasi male, come se avesse voluto ricongiungersi a quello della persona che ormai era quasi di fronte a me, come due pezzi di una calamita che sono assolutamente insignificanti separati ma che uniti sono un’unica cosa, forti, inseparabili. E lui cantava e aveva quello sguardo… Dio quello sguardo così dolce e… dolce!! Se non avessi avuto le gambe che tremavano e che mi stavano reggendo per miracolo, se non fossi stato avvinghiato a Rachel (più che altro al suo braccio…) sarei corso incontro a quel piccolo Hobbit e ci saremmo abbracciati, baciati, e ancora abbracciati, senza interessarci minimamente di tutta le gente che ci circondava, ci saremmo stati solo io e lui, e non lo avrei mai lasciato andare, mai, mai più. Perché io e Blaine Anderson, quel ragazzo assolutamente adorabile, tenero e bellissimo, quel ragazzo che aveva spezzato il mio cuore il una miriade di pezzetti insulsi in un’umida serata autunnale, quel ragazzo con cui avevo cantato Dio solo sa quanti duetti, quel ragazzo che mi aveva salvato, che mi aveva accolto tra le sue braccia, che mi ero ostinato a definire ‘solo amico’ nell’ultimo periodo, quel ragazzo che qualche giorno prima mi aveva baciato di fronte a tutta la banda che aveva chiamato solo per me nel cortile del McKinley… Be’ quel ragazzo e io eravamo fatti per stare assieme, non potevo più negarlo. Anche se mi aveva tradito… tutti possono fare degli sbagli… giusto? Ossignore, se Santana avesse saputo quello che stavo pensando in quel momento mi avrebbe tirato qualcosa in testa dopo tutte le volte che mi aveva detto di perdonarlo… Ok, aveva ragione lei, contenti? Il suo terzo occhio messicano non mentiva mai, l’avevo capito anche io alla fin fine…

Rachel continuava a sorreggerlo e io continuavo a guardarlo. E lui continuava a guardare me, dopo tutto! Appena scese l’ultimo scalino finalmente mi diedi una mossa e mi girai seguito da Sam. Sì mi girai, era questo il piano (perché avevo anche un piano eh già! Tutto iper organizzato dagli Usignoli… Più che altro da Jeff che voleva ‘un momento perfetto per la sua OTP perfetta’… Non chiedetemi cosa sia un OTP, è tutto il mondo di Jeff quello del fandom, altra cosa a me sconosciuta… E’ un fanboy perso come lo sono io con Katy Perry, lo so, ma che ci volete fare?). Una strada di ballerini e di cori si aprì di fronte a me. Percorsi quei corridoi che conoscevo talmente bene continuando a cantare accompagnato dal battito accelerato del mio cuore. E poi arrivai a quel portone chiuso. Era arrivato il momento.

E poi si girò. Si era girato?? Ma che scherzo era mai quello? Eravamo così vicini… Ragionamenti contorti della mente contorta di un Hobbit, ovvio. E Rachel, la santa Rachel che continuava a sorreggermi e che seguì Blaine, sempre con un sorriso smagliante, come se sapesse cosa sarebbe successo subito dopo. Voltai per un momento la testa e dietro di me vidi un vero e proprio corteo. Non sto scherzando. Era un corteo! Santana e Mercedes seguite dagli Usignoli e da tutti gli altri. Intravidi Jeff ancora aggrappato a Nick che piangeva e sorrideva… era stranamente commosso… No, scusate, ma alla fine ero io l’unico che non sapeva cosa diamine stesse succedendo e quella cosa mi infastidiva abbastanza!! Dentro di me una fastidiosissima vocina mi suggeriva una risposta ma ero troppo occupato ad osservare quello che mi circondava per ascoltarla. Coriandoli rossi volavano da ogni parte… ero esterrefatto!! Ma poi quel capo ricoperto di gel in abbinamento a quell’improbabile giacca gialla (ma a lui donava persino quella) poco più avanti di me si fermò davanti a quel portone vagamente familiare e lo aprì. A quel punto avrei potuto seriamente dimenticare il mio nome.

Eravamo in QUELLA stanza. La stanza del ‘-Che fai? –Sto decorando la bara di Pavarotti’ oppure quella del ‘Kurt there’s a moment when you say to your self: oh there you are! I’ve been looking for you forever’ o ancora ‘-Credo, credo che dovremmo provare. –Non era già una prova?’. La stanza in cui era nato tutto, la stanza di Kurt e Blaine. E le Nuove Direzioni erano lì ad attenderci, pronte ad intonare l’ultima parte di quella canzone che risuonava ancora tra le pareti della Dalton. E io mi unii a loro, potendo così ammirare l’espressione di stupore che si stava dipingendo sul volto di Kurt (era perfetto, assolutamente perfetto. E così tenero!! Quanto avrei voluto abbandonare tutto, tutto, qualsiasi cosa e correre verso di lui all’istante, urlare al mondo intero il mio amore… dovevo solo aspettare, solo quello. Ehi, un momento, da quando Blaine Anderson era diventato un tipo paziente??)… era stupito, su quello non c’era dubbio. Era immobile, con quella boccuccia spalancata, tremendamente silenzioso. E poi mi guardò.

E poi lo guardai. Avevo riconosciuto la stanza, mi pare più che ovvio. E-eh… e non trovo neppure le parole per descrivere quello che vedevo. C’erano le Nuove Direzioni al completo e c’era Blaine ed era l’unica cosa di cui mi importava in quel momento. E mi guardava. E lo guardavo. Probabilmente dovevo aver tenuto la bocca spalancata per un po’ perché i miei muscoli facciali imploravano pietà (al diavolo tutte le cremine per la cura del viso del trattamento serale!). La chiusi e la canzone terminò. Per un attimo che mi sembrò infinito sentì solo un silenzio assordante che durò ben poco in effetti, perché partì subito un applauso lunghissimo e gli occhi di tutti i presenti si posarono su me e Blaine che venne leggermente spinto in avanti da Sam. Poi accadde. E io non ero pronto a tutto quello che sarebbe successo dopo (maledetta vocina interiore, aveva ragione)!!

Sam mi spinse avanti con una leggera spinta sulla spalla. Ero immobile, totalmente paralizzato. Mi porse quella scatolina di velluto scuro che aveva conservato per me da quando avevo rimandato il fatidico momento dopo la vittoria alle Regionali. Mi tremava la mano, sì. Mi tremavano anche le gambe se la vogliamo dirla tutta. E il mio cuore… non ne parliamo neppure. Veloce, troppo veloce, stava davvero perdendo il controllo. Eppure mi avvicinai a Kurt, che continuava ad incastonare quei diamanti dei suoi occhi nella mia ambra. Uno dei due cristalli si sciolse e una piccola lacrima scese dal suo volto. Stava piangendo? No, no, non doveva piangere!! Non lo volevo vedere triste... cosa? Quello cos’era un sorriso? Piangeva ma sorrideva? Ok, stavo letteralmente impazzendo.

Mi sentii il volto bagnaticcio. Cos’era quella? Una lacrima? Ma cosa mi stava succedendo?? Oddio si stava avvicinando e… per tutti i musical di Broadway, q-quella era una scatoletta di velluto? Aria, avevo bisogno solo di aria. Sentì un singhiozzo provenire da un angolino e intravidi Jeff con un fazzoletto in mano, ormai già inzuppato, immerso in un mare di lacrime. Se la situazione fosse continuata così, il comune di Westerville avrebbe dovuto inaugurare la nuova piscina Dalton!! Ma da dove saltava tutta quella ironia?? Blaine si stava inginocchiando e io pensavo alle piscine?? Oddio, si stava inginocchiando!! C’era bisogno di un dottore, di un ambulanza, di qualsiasi cosa perché ero sicuro che non sarei uscito vivo da quella scuola, negativo!!

Non. Ci. Potevo. Credere. Non ero cosciente delle mie azioni, questo è certo. Mi stavo inginocchiando di fronte a Kurt e... e lui era incredulo, mi guardava come se stesse sognando… che fosse un buon segno?? Courage, pensai tra me e me. O la va o la spacca.
Si era inginocchiato, si era inginocchiato!! Allora era tutto reale!!

- Ehm, scusa posso farti una domanda? - 
Cosa?!? No, non potevo essermene uscito con una frase come quella!! Diamine ero in ginocchio di fronte a lui, pronto per il discorso chilometrico che provavo da giorni e avevo detto… quello?? E lui non parlava. Ti credo, cosa avrebbe potuto dire? No, non parlò ma rise, come tutti in quel momento. Ma la sua risata, la sua risata, così cristallina, pura, limpida, come una ninfa dei boschi… la sua risata mi diede la forza per continuare in quell’impresa disperata.

Sul serio Blaine? Parti subito con ‘Ehm, posso farti una domanda?’? Oh ma sei un tesoro… tutti risero, e lo feci anche io, per allentare un po’ la tensione, forse? No, solo perché non potevo resistere alla sua dolcezza, tutto qui. Ripartì subito dopo con la proposta, perché ormai ero certo che si trattasse di quello. E io cominciavo ad andare a fuoco, mi sentivo le guance paonazze… oddio chissà che figura!!

- Ok, ehm, l’inizio non è stato dei migliori, quindi preferisco arrivare dritto al punto. Tu sei l’amore della mia vita Kurt. L’ho saputo dal primo momento che ci siamo incontrati, ricordi? Proprio su quella scalinata...-

Eccome se ricordavo quel momento…

- ...Ne abbiamo passate tante insieme e so di averti ferito, Kurt. È stato lo sbaglio più grande della mia intera vita. Perfino più grande di quando ho abbinato quel bow-tie giallo con la polo viola…-
Di nuovo quella risata cristallina che sovrasta le altre… troppa, troppa perfezione, letale perfezione…
- ...Ma so anche che ti amo alla follia Kurt, che io e te siamo fatti per stare assieme. Perché siamo anime gemelle, perché io sono nulla senza di te, perché non passa giorno che non voglia averti al mio fianco, che non voglia stringerti forte per sapere che sei reale. Ti amo Kurt e ho bisogno di te come un fiore ha bisogno della pioggia, come l’inverno ha bisogno della primavera* quindi arriviamo al dunque… Kurt Elisabeth Hummel, vuoi accettare questo anello in cambio della promessa di una vita assieme a questo piccolo, impacciato Hobbit ricoperto di gel e con la strana ossessione per i bow-ties e per i tuoi occhi? Lo so che siamo giovani, so che abbiamo una vita davanti, ma sono più che sicuro che la mia non potrà mai essere vissuta senza di te. Questa è una promessa Kurt. Una promessa che manterrò fino alla fine dei miei giorni. Posso capire se tu in questo momento magari pensi che sia troppo presto ma…-
Stavo  cominciando a blaterare, come facevo sempre quando ero nervoso… accidenti ci mancava solo questo per rendere la situazione ancora più imbarazzante… ma non riuscii a finire la frase che lui aveva posato il suo dito sulle mie labbra.

- Come what may… I will love you untill my dying day.-

Ok, se quella era la fine del mondo allora ero pronto… aveva appena cantato Come What May o sbaglio? Stavo sognando, assolutamente. Tutti tacevano, tranne qualcuno qua e là che singhiozzava. Mi ci volle un po’ per rianimarmi dal suono della sua voce così melodiosa e cristallina, ma alla fine riuscii a formulare una frase di senso compiuto o quasi…
- L-lo prendo c-come un sì?? -
Non potevo crederci…

- Sì, Blaine Anderson il qui presente Kurt Hummel è pronto per passare il resto della sua vita con te, accada quel che accada, ti amerò per sempre. Ti amo così tanto… ti ho sempre amato, anche quando è successo quel che è successo, non ho mai smesso di pensare a te. Ma ora, ora mi sono rendo conto che un Kurt senza Blaine è come una New York senza la Statua della Libertà, come Broadway senza musical, come l’amore senza qualcuno da amare. E sono stato uno stupido a pensare che non ci sarebbe più stato un futuro per noi, ma ora sono pronto, più pronto che mai… non posso più stare senza di te, non posso…-
Avevo davvero detto quelle parole? Mi stavo stupendo di me stesso… in men che non si dica Blaine stava già infilando l’anello al mio dito e quello che successe in seguito fu un susseguirsi di eventi velocissimi. Aiutai Blaine ad alzarsi e ci abbracciammo, ci baciammo, ci riabbracciamo per un tempo che sembrò infinito. Potevo vagamente percepire il suono degli applausi scroscianti da qualche parte dietro di noi, ma quello che sentivo erano solo i nostri cuori che battevano all’unisono, l’uno vicino all’atro, intenti a comporre una dolce melodia.

Non avrei mai sciolto quell’abbraccio. Mi sentivo completo. Mi sentivo leggero, traboccante di felicità, con le lacrime agli occhi, realizzato. Stava accadendo davvero… Kurt era davvero tra le mie braccia, aveva davvero un anello al dito, avrebbe realmente trascorso il resto della sua vita con me… Come What May. All’improvviso venimmo travolti da un Jeff più felice che mai che ci strinse in un abbraccio mozzafiato sussurrando tra le lacrime - All you need is Klaine!! – provocando le risate di tutto il gruppo. Ripeto, non chiedetemi cosa sia questa Klaine… Jeff e il fanboy pazzo che c’è in lui!!

Fummo costretti a staccarci e gli applausi continuarono. Io ero ancora incredulo. Guardavo Blaine come se stessi sognando, come se quello che era appena accaduto fosse soltanto un immagine tremendamente reale creata della mia mente in crisi di astinenza mentre invece mi ritrovavo seduto sul divano sgualcito nel fatiscente loft di Bushwick a guardare un film ad alto tasso di romanticismo con Rachel da una parte e Santana dall’atra che mi guardavano con occhi stanchi mentre le annegavo con le mie stesse lacrime… E invece are la realtà. Loro due areno dietro di me che mi guardavano intenerite. Era proprio vero… Tutto quello di cui abbiamo bisogno nella vita è l’Amore perché con l’Amore il mondo sembra improvvisamente un posto perfetto e la nostra vita assume il suo vero significato… tutto quello di cui abbiamo bisogno è l’Amore e il mio si trovava a qualche centimetro di distanza, intento a guardarmi con due iridi caramellate che brillavano. Due iridi caramellate che si intonavano perfettamente alle mie color ghiaccio. Due iridi caramellate che sarebbero per sempre appartenute al mio cuore…
Come What May.

* "I need you, like the flower needs the rain, you know, I need you, like the winter need the spring, I need you..." è una frase tratta dalla conzone I Need You degli America (per chi non la conoscesse, se la voleste ascoltere, e vi dico che ne vale la pena, credetemi, eccola qui -> https://www.youtube.com/watch?v=bMaojBogT34)

Un abraccio virtuale a tutti coloro che sono arrivati fin qui, vi voglio virtualmente taaanto love :*
Nulla, spero questa cosuccia vi sia piaciuta e, essendo questa la mia prima ff ad essere pubblicata, mi fareste davvero la fangirl più happy se mi faceste sapere il vostro parere sia negativo della serie 'Keep being a reader, Belle, not a writer', sia, ben venga, anche commentini positivi :D
Un thank u d'onore alla mia best, consigliera, compagna fangirl e di scleri, prima lettrice Ange <3 Luv u, gurl!
Well direi di aver dett tutto, ci si rilegge nei dintorni guys...
Ah ecco, mi stavo dimenticando... Potrei in questo periodo, scuola babbana permettendo, pubblicare something nel fandom di Hunger Games, so se sta leggendo un Tribute in questo momento, stay tuned! :3
A presto,
Belle<3
  
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