It’s
everything about us
1.Once
upon a time...
C’erano tanti motivi per cui Sebastian
amava fare il padre,nonostante fino a pochi anni prima non si sarebbe mai visto
in quel ruolo.
Eppure,sin dal primo momento in cui Adéle
era nata e gli era stata messa fra le braccia,così piccola e fragile da aver
paura di romperla solo a stringerla un po’,si era innamorato di lei al punto
da voler essere il suo papà preferito a tutti i costi.
Ovviamente,non aveva amato cambiarle i
pannolini sporchi,ritrovarsi completamente pieno di pappette disgustose ogni
volta che da neonata provava a darle da mangiare,né ancor meno le lunghe
nottate insonni e i pianti infiniti prima di pesanti giornate di lavoro,ma aveva
sempre creduto che ne valesse la pena per avere in cambio quei momenti così
perfetti che adorava come insegnarle a nuotare e ad andare in bicicletta,giocare
con lei al parco,passare le serate tutti e tre abbracciati sul divano fingendosi
sveglio davanti a qualche cartone,o perfino vederla infilarsi nel cuore della
notte nel loro lettone,con il suo inseparabile orsacchiotto che inevitabilmente
finiva in faccia a lui o a Thad e i piedini gelidi che gli facevano venire i
brividi,per poi perdersi a guardarla dormire tra loro due,bella come un
angelo,mentre cercava di stringersi ad entrambi come poteva.
Eppure,se c’era una cosa che Sebastian
odiava al punto da diventare quasi un incubo per lui quella era la fiaba della
buonanotte.
Tutto era iniziato quando la loro piccola
aveva 4 anni e,viziata come solo loro potevano averla cresciuta,un rituale di
addormentamento nel proprio lettino precisissimo e immodificabile,unico
compromesso per non averla più nel letto matrimoniale a tirare calci ogni
notte,che comprendeva una lunga spazzolata dei suoi bellissimi capelli biondi da
parte di Thad (con tanto di canzoncina storpiata di Rapunzel cantata dalla
piccola principessa di casa) e una ninna nanna,alias prima canzone che gli
venisse in mente,da parte di Sebastian.
La tragedia iniziò perciò in una fatale
sera in cui la gola infiammata di Bas (suo marito l’aveva maledetto mille
volte quel giorno per la sua pessima abitudine di non mettere mai una cavolo di
sciarpa) gli impediva di adempiere alla sua parte del rituale della sera e in
cui la disperazione di Thad davanti ai pianti e ai capricci della piccola che
non ne voleva sapere di dormire neanche con la promessa di mille regali o di
poter passare la notte con loro gli aveva fatto dire le parole che avevano
segnato la loro fine.
<< Amore,che ne dici se oggi papà
ti legge una fiaba? Puoi scegliere quella che vuoi >>
Alla parola “fiaba” la bimba si era
improvvisamente bloccata e aveva passato lo sguardo da uno all’altro con gli
occhioni chiari pieni di lacrime e la voce debole per il pianto,mentre si
accucciava contro il petto del moro.
<< Ne può anche inventare una
nuova? >>
Gli occhi color cioccolata di Thad si
erano fermati su Bas,mentre stringeva forte la bimba al proprio petto,uno
sguardo di pura supplica negli occhi a cui,e lo sapevano entrambi da quando
avevano 17 anni e condividevano una stanza alla Dalton,lui non poteva
assolutamente resistere.
E nei giorni e nei mesi successivi,anche
se il mal di gola era passato e Sebastian aveva provato a tornare alle ninne
nanne,Adéle si era fissata con l’idea delle fiabe e nessuno era più riuscito
a togliergliela dalla testa.
E così l’incubo era iniziato.
<< C’era una volta una
principessa… >>
<< E com’era? >> lo
interruppe subito la bambina,il viso semi-affondato nel pelo morbido e candido
di Palù,l’orsacchiotto che le avevano regalato zio Nicky e zio Jeffie il
giorno stesso in cui era nata e da cui non si separava da allora.
<< Mmm…capelli biondi e occhi
verdi? >>
<< Ma papà,me lo devi dire tu! E
poi la fai sempre uguale… >>
Bas si sfilò gli occhiali e si passò
sul mano sul viso,già fin troppo stanco e irritato.
<< Ok,allora oggi ha i capelli neri
e gli occhi scuri,va meglio così? >>
<< Ma così non posso più essere
io la principessa… >> borbottò la bimba,più a sé stessa che al
padre,che sbottò esasperato:
<< Tesoro,possiamo andare avanti?!
>>
Le mani fresche di suo marito gli si
poggiarono sulle spalle mentre la piccola annuiva con un piccolo broncio.
<< Che mi sono perso? >>
chiese con voce dolce e allegra per stemperare l’atmosfera della cameretta.
<< Papi,papà è cattiva e non sa
raccontare le fiabe >> annunciò Adéle,facendo digrignare i denti a uno
dei suoi padri e ridacchiare Thad mentre si sedeva sulle sue ginocchia e si
lasciava abbracciare da dietro.
<< Io odio le fiabe >> mormorò
Bas al suo orecchio,facendo allargare appena il suo sorriso.
<< Dédé,che dici se oggi finisco
io con la fiaba? >>
E Sebastian a quelle parole sorrise e
nascose il viso nella spalla di suo marito.
Alla fine,tra tutte le cose che gli
piacevano del fare il padre la migliore,l’unica che poteva migliorare anche i
lati peggiori e i momenti più esasperanti,era esserlo con Thad,la sua
salvezza,il suo appoggio,il suo unico amore.
Con lui,lo sapeva,avrebbe potuto
affrontare qualsiasi cosa.
Anche altre mille serate ad inventare
orribili fiabe.
<< E vissero per sempre felici e
contenti >>
<< Papi,anch’io da grande sposo
un bel principe? >>
<< Ma ce… >>
<< Scordatelo >>
<< Papà! >>
S.d.A.:
Buonasera! Finalmente,dopo mesi senza
scrivere,sono tornata anch’io ai miei amati Thadastian…
E per quanto non sia pienamente
soddisfatta di questo inizio di quella che si prospetta una week piuttosto
interessante (solo io amo i prompt che sono stati scelti?) spero di rifarmi
domani con “Differenza d’età” e che comunque abbiate sentito abbastanza
la mancanza di Adéle da apprezzare anche questa os e lasciare una piccola
recensione :D
Comunque,buona Thadastian week a tutte!
A domani,nessie <3