Serie TV > The Carrie Diaries
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Autore: Fallingforyou    27/04/2014    2 recensioni
1994: Carrie Bradshaw è passata da liceale a Scrittrice di fama internazionale. Non vive più con suo padre e sua sorella Dorrit in Connecticut ma nella città che l'ha stregata, intrigata e imparato ad amare da subito: New York. Dopo otto anni la sua vita è cambiata radicalmente, e adesso dovrà stare a pochi passi dal suo passato. Riuscirà a vincere l'ennesima sfida contro Sebastian Kydd?
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sebastian conosce alla perfezione le rifiniture del portone di casa Bradshaw. Non le ha mai dimenticate, le ha studiate la prima volta che era rimasto ad aspettare Carrie fuori dalla porta per svariati minuti e le aveva memorizzate quando Dorrit gliel'aveva sbattuta in faccia. Otto anni dopo é di nuovo davanti a quel portone, per lo stesso identico motivo -Carrie- e per chiedere ancora una volta una mano ad una vecchia alleata, Dorrit. 
Sebastian poggia il dito sul campanello, lo suona tre volte. Poi, con le mani in tasca, spera e prega che sia Dorrit ad aprire la porta. E infatti, qualche minuto dopo e un “eccomi” urlato dal piano superiore, il viso ancora segnato dalle lentiggini ma più maturo di Dorrit é proprio davanti a lui. Incerta se farlo entrare o meno la ragazza esce sul porticato e lo fa sedere sulle gradinate scusandosi con un «é in salotto che sta urlando contro Adam». Si, perché per l'ennesima volta si sono creati degli imprevisti per l'organizzazione del matrimonio che è slittato di una settimana rispetto alla data inizialmente fissata. E Sebastian, segretamente, gioisce per la buona notizia che le aveva rivelato Maggie la mattina stessa, finito l'orientamento.
«allora, come mai sei venuto qui?» gli chiede Dorrit con la sfacciataggine di sempre. Sebastian tentenna un pochino «se hai intenzione di parlare con Carrie, te lo sconsiglio» continua lei.
«in realtà.. cercavo te»
«non esco con gli ex di mia sorella»
«non voglio chiederti di uscire Dorrit!- mette subito le mani avanti Sebastian -senza offesa, sei come una sorella per me.. Volevo chiederti nuovamente un piccolo favore»
«che tipo di piccolo favore?» Dorrit alza il sopracciglio destro e lo guarda di sottecchi
«voglio riconquistare tua sorella»
A Dorrit scappa una leggera risata «sei un po' in ritardo, non credi? Dopo tutto il casino che sta facendo per questo matrimonio non credo sarà una cosa facile»
«okay, la tua parlantina inquietantemente veloce e il tuo essere così diretta nel dire le cose quanto nel pensarle mi é mancata! Ma conosci Carrie, sai meglio di me che a tua sorella non gliene frega niente del matrimonio, vuole solo..- ci riflette un po' e poi sbuffa -sinceramente non lo so cosa vuole! Ma so che Carrie mi ama ancora, ne sono più che certo..»
«non basta esserne certi, lo sai vero?»
«infatti sono più che certo! Ho solo bisogno di passare una serata con lei, una. Dopo di ché se quella certezza verrà confermata ti erigerò una statua, in caso contrario me la prendo in culo anche questa volta, andrò al matrimonio e farò finta di essere felice per lei.. Ma voglio quella conferma!»
«okay, Carrie é pur sempre la stessa Carrie di otto anni fa, con un armadio di vestiti firmati e troppi soldi da spendere in banca ma é sempre la stessa. Penso di poterti aiutare! Ma vedi non fare tutto troppo in fretta. »
«grazie Dorrit, sei la migliore!»





____________________________






Carrie era sull'orlo della crisi, anzi l'aveva superato più di una volta e poi di era concentrata, respirando affondo per rilassarsi. Dopo aver concluso l'ennesima discussione spossante al telefono con Adame si é completamente lasciata andare sul divano con una ciotola di gelato -la sua consolazione- e la sua sitcom preferita.
«Carrie, io devo andare.. Papá é da qualche parte con Jack, tu che fai?» Dorrit era apparsa da dietro le scale, aveva indosso la divisa del Flipper, un paio di scarpe comode e i capelli legati. Carrie non ha mai visto una Dorrit così responsabile e matura  in tutta la sua vita, si ritrova a pensare a quanta responsabilità abbia lasciato sulle spalle della sorella a quanto tempo abbia passato lontana da loro, a tutti i bei momenti persi a quello che rimpiangerà. Tempo, dedicato solo a se stessa e alla sua carriera, dal quale ritagliava solo qualche minuto per chiamare casa e domandare un insignificante “tutto bene?”.
Carrie si lecca le labbra piene di gelato e  sussurra un «okay, buon lavoro» per riconcentrarsi nuovamente sul display della televisione.
«se non smetti di ingozzarti di gelato finarai per non entrare più nel vestito» la minaccia, osservando sconcertata
«fatti gli affari tuoi» esclama acidamente sventolando un mano nella sua direzione. 



Alle sette di sera Carrie é ancora seduta sul divano. La vaschetta di gelato ormai vuota sul tavolino davanti a lei e una serie di riviste di moda, lette e rilette, sparpagliate al suo fianco sul divano. Il campanello di casa trilla tre volte, e lei pur di non alzarsi urla un «papà, non farmi alzare se hai le chiavi» ma invece di sentire il rumore della schiave che raschia nella serratura sente altri tre trilli di campanello. Quando apre il portone non é esageratamente entusiasta di trovarsi davanti Sebastian con un bottiglia di vino in mano «che ci fai qui?»
«ciao anche a te! Mi hanno detto che stavo dando una festa e quindi mi sono precipitato- scherza -posso entrare?» 
Carrie apre la porta quel tanto che serve per poter farlo entrare «mi dispiace, ma l'informazione era un po' errata» gli fa presente
«bé, possiamo cambiare il bel programmino a base di....- Sebastian da uno sguardo al salotto, si sofferma sul divano completamente in disordine e poi sulla televisione accesa a basso volume -qualsiasi cosa tu avevi pensato di fare o mangiare..- per ritornare a osservare una Carrie in versione casalinga -non pensavo che lo stile barbona andasse di moda anche nelle case di New York» commenta tenendo lo sguardo sull'abbigliamento di lei e poi su i capelli ricci legati disordinatamente in una crocchia. Vorrebbe aggiungere un “sei ugualmente bellissima” ma si limita a osservarla e a metterla in imbarazzo, come riusciva a fare anche qualche anno prima.
Carrie si tocca i capelli nervosamente e spazientita «dopo avermi fatto una radiografia, mi spieghi perché sei ancora qui?» domanda.
«una bevuta fra amici» risponde mostrando la bottiglia
«scordatelo»
«perché?»
«hai cercato di baciarmi, chi mi assicura che tu non mi faccia ubriachiare per tentarci di nuovo?»
«andiamo Carrie! Stai per sposare un uomo che ti ha scritto un libro sulla vostra storia descrivendoti come la stronza di turno e non ti fidi della mia parola?»
«l'ultima volta che mi sono fidata della tua parola ci siamo lasciati e tu sei partito dall'altra parte della nazione.. Perché dovrei fidarmi di nuovo quando mi hai già fatto capire quali sono le tue intenzioni?»
«perché anche tu sai perfettamente che per quanto la storia si possa ripetere, noi due siamo fatti per stare insime! É sempre stato così. Abbiamo superato tutti gli ostacoli: Donna, Maggie, quel Jonh o David o come diavolo si chiamava e poi Adam.. Perché non possiamo farlo ora? Non é cambiato niente.. - questa volta il tono di Sebastian é molto più alto del normale, vuole combattere perché per lui l'ultimo tentativo sarà sempre il penultimo -niente! Come ci siamo riusciti otto anni fa possiamo farcela ora. Tu non devi niente a nessuno, Carrie. Hai sempre seguito il tuo cuore, perché non puoi farlo anche adesso?»
«perché é tardi e non voglio più sentirmi a pezzi, ormai viaggiamo su due binari diversi, Sebastian» sussurra esitante
«non é mai troppo presto o troppo tardi per qualsiasi cosa, sono sul tuo stesso binario, ti sto inseguendo e continuerò a farlo perché voglio te..- sospira, poi poggia la bottiglia di vino sul tavolino - non ce l'ho fatta oggi ma riproverò domani, dopodomani, e il giorno seguente» conclude uscendo di fretta dal portone e facendolo sbattere. Forse non era riuscito a convincerla, ma aveva lasciato da sola Carrie insieme ai suoi dubbi, le mille parole urlate e una bottiglia di vino.



  
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