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Autore: cjnnamon    28/04/2014    6 recensioni
(LETTURA CONSIGLIATA PER CHI HA LETTO “IL CANTO DELLA RIVOLTA“).
—E tu mi ami?— chiede.
—Sì.— Rispondo spontaneamente, senza riflettere.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Katniss Everdeen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sinceramente non so come mi sia venuta questa idea, mi è venuta e basta.
Ho preso la fine di un capitolo del terzo libro, e l'ho modificato.
Ovviamente so che la versione della Collins è 673e899205 volte meglio, però non so, volevo pubblicarlo per sapere cosa ne pensavate.
Come ho scritto nella descrizione della storia, la lettura è consigliata alle persone che hanno già letto tutta la saga di Hunger Games. Se non li avete ancora letti tutti, potrebbero contenere spoiler.
So che il titolo è una delle cose più brutte di sempre, ma io coi titoli sono davvero una frana.
So anche che il brano è abbastanza corto, spero che non v'infastidisca:))
Detto questo, buona lettura.
Godetevi la gif in fondo, ragazzi, perché a me fa venire i brividi.

E se Katniss avesse risposto di sì?


—Eravamo fuori, a fine giornata. Ho cercato di attirare la tua attenzione, ma hai distolto lo sguardo. E poi… per qualche motivo, credo che tu abbia raccolto un dente di leone.— Annuisco. Se lo ricorda. Io non ho mai parlato di quel momento. —Devo averti amata molto.
—È vero.— La mia voce si spezza e fingo di tossire.
—E tu mi ami?— chiede.
—Sì.— Rispondo spontaneamente, senza riflettere. Lo so che non dovevo dirlo. Anche perché, in teoria, la storia d’amore tra me e Peeta dovrebbe essere una messinscena. Però credo sia la verità. Credo di amarlo sul serio. E la cosa mi spaventa. —Ti amo ancora adesso, Peeta.
—Allora perché non vieni qua a darmi un bacio?— sul suo viso compare un sorriso malizioso.
—Non posso. Ho paura di te.
—Perché, Katniss?— quel ghigno non se ne va.
Mi sfioro i lividi violacei sul collo e fisso le piastrelle del pavimento.
—Oh, per quei lividi che ti ho fatto?— finalmente la sua espressione ritorna seria. —Senti, mi dispiace. Magari non sono molto credibile…
—Mi hai dato dell’ibrido.— lo interrompo.
—Già. E tu, come ti senti sapendo che hai fatto uccidere un mucchio di gente? Hai ucciso i miei amici, i miei familiari. Persone innocenti.
—Di sicuro non mi sento bene.
Una lunga pausa. Io continuo a fissare il pavimento, ma so che Peeta mi sta guardando, forse in cerca di qualche spiegazione.
—E Gale?— domanda di punto in bianco.
—Che c’entra lui ora?— non mi piace parlare di Gale, soprattutto con Peeta. E poi dietro a quello specchio c’è della gente, e far sapere le mie cose personali a qualcuno che non siano mia madre, Prim e Finnick non mi va granchè.
—Mi hanno mostrato dei nastri. Tu e Gale avevate un certo…ehm, rapporto. Stavate molto vicini. Vi siete mai baciati?
—Sì.— rispondo titubante. Ho paura di come reagirà.
—Penso di essere geloso.— quattro semplici parole, che mi fanno però rabbrividire.
Alzo lo sguardo e m’imbatto negli occhi azzurri di Peeta, e per la prima volta non sembrano folli.
—Non devi.
—Perché?
—Te l’ho detto che ti amo.
—I nostri baci nell’arena non sembravano proprio veri.
Non riesco a resistere. Mi volto verso lo specchio dove so che Haymitch e Plutarch mi stanno osservando, sorrido leggermente e m’incammino verso il lettino di Peeta. Pochi passi. Gli prendo il viso tra le mani, e lo bacio. Un bacio vero, passionale, uno di quelli che si danno con gli occhi chiusi. In un primo momento si irrigidisce, poi si rilassa. Mi sono mancate le sue labbra. Calde, morbide.La paura è sparita, perché in fondo non può fare molto con le mani legate.
Quando mi stacco, sorridiamo entrambi.
—Questo non è per le telecamere.— gli sussurro prima di uscire.





 
  
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