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Autore: Miakoda    28/04/2014    2 recensioni
[Clato]
La morte di Clove vista dai suoi occhi. La reazione di Cato. La morte di Cato. Perchè loro potevano farcela. Potevano tornare a casa, essere felici. Ma la Capitale gli ha tolto tutto.
Dal testo:
"Era il loro sogno. E potevano farcela. Ma, invece, no. Le forze la stavano lentamente lasciando, mentre Thresh continuava a colpirla. [...] Cato continuava a scuotere il corpo inanime della ragazza senza risultati."
Genere: Introspettivo, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cato, Clove
Note: OOC | Avvertimenti: Violenza
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♦ The death isn't a game ♦

«Cato! Cato!»
Le urla di Clove erano raccapriccianti, mettevano paura. Mentre il sasso colpiva la sua testa ripetutamente, quel nome continuava ad uscirle, sempre più debole, dalla bocca. “Cato”. Non riusciva più ad urlare. Le sue grida si erano tramutate in sussurri.
I suoi coltelli. Lame affilate che avrebbero ucciso in un modo atroce, come piaceva a lei. E ne aveva avuto l’occasione. Il ragazzo del nove. La ragazza del dieci. Ma non lei. Quella insulsa ragazzina del dodici era ancora viva, e assisteva impassibile alla sua esecuzione. Forse felice, in fondo, Clove aveva provato ad ucciderla una manciata di minuti prima.
«Promettimi che andremo insieme nell’Arena.» la voce della bambina dai capelli corvini risuonava allegra nell’aria «E vinceremo entrambi» continuò. «Certo, o insieme o niente!» un sorriso fece capolino sul viso del biondo. 
Era il loro sogno. E potevano farcela. Ma, invece, no. Le forze la stavano lentamente lasciando, mentre Thresh continuava a colpirla. Lacrime di resa erano ansiose di scendere giù e bagnarle il viso. Niente. Lei era forte, avrebbe mantenuto la sua dignità fino all’ultimo istante. «Cato…»  un flebile sussurro uscì dalle sue labbra. Vide i suoi occhi blu cielo. I suoi si chiusero. E tutto divenne nero.
***
Una testa bionda uscì dal verde manto del bosco. «Clove! Clove! Svegliati! No. Non sei morta! No!»
Cato continuava a scuotere il corpo inanime della ragazza senza risultati. I suoi capelli neri si muovevano agilmente nelle mani del ragazzo, mentre la sua voce si spezzava. Non poteva piangere. Non era il momento. Ma come poteva restare forte, ora che l’unica cosa bella della sua vita se ne era andata? Come poteva restare forte davanti al cadavere di Clove? Come? Non poteva. Non poteva riuscirci. E non gli piaceva. Mille lame d’argento si conficcarono nel suo petto, un dolore lancinante che non riusciva a sopportare. Una lacrima stava per sconfiggerlo. Ma ormai non gli importava. Poteva cercare di tornare a casa, ma non si sarebbe sentito meglio. Perché Clove non era più con lui.
Le accarezzò dolcemente - per quanto dolce potesse essere Cato - la guancia, i capelli. Era bellissima. Ma doveva lasciarla andare. E si voltò, pronto a vincere per lei.


♦ Note d'autore ♦

Sono una persona orribile. Lo so. Hey, giù quelle mazze ferrate! 
Dico seriamente, sono una sadica masochista. Piangevo mentre scrivevo, quindi è possibile che mi sia scappato qualche errore... 
Eh, amo la Clato e volevo scrivere qualcosa su 'sti due da un po' di tempo.
Veramente, io mi dileguo perchè vedo che non avete ancora messo giù le armi...
   
 
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