Cosa ti è successo, piccolo Reisuke?
Hai forse capito che il mondo è marcio e ti sei gettato nella misantropia?

Non fare quella faccia però, se uso questi paroloni con te è perché so che puoi capirli.
Ecco, quel sorriso da soldato d'élite è quello che ti si addice!
Quante volte hai dovuto indossarlo, durante la tua breve vita?
Tutte le volte che la mamma ti lasciava solo per andare egoisticamente a svuotare negozi comprando cose inutili, tutte le volte che il papà ti portava con sé quando passava le nottate tra pachinko e scommesse che lo lasciavano sul lastrico.
Tu sorridevi, interpretavi la parte del bravo bambino e sorridevi.
Eppure sempre più spesso desideravi che smettessero di respirare spontaneamente, che tutto finisse così che tu potessi andare avanti da solo.
Ti ho capito, sai?
La tua sete di vendetta non è nata da un amore incondizionato, solo gli stupidi potrebbero credere ad una favoletta del genere.
No, sei arrabbiato perché avresti voluto ucciderli tu, magari asfissiandoli lentamente come hai cercato di fare con me e con Yuno.
Non hai neanche bisogno di darmi ragione, quel tuo nuovo sorriso crudele ed ingenuo vale più di mille parole.

Tuttavia, non ti biasimo.
Eri solo tra persone che ti amavano di rado, quando faceva loro comodo.
Abbandonato a te stesso, ti sei aggrappato alle poche cose buone che ti restavano: un paio di marionette, il tuo quaderno e le poche armi che sei riuscito a raccattare.
Gli altri ti guardano come se fossi pazzo, ed effettivamente li posso capire.
Un bambino di cinque anni con siringhe e coltelli che tenta di diventare un piccolo dio?
Non è normale, proprio per niente.
Alcuni potrebbero definire il tuo comportamento anomalo, anormale, disumano.

Sei fin troppo umano invece, tu.
Così giovane eppure già toccato dai grandi sentimenti: dolore, disprezzo, amore.
Hai subito lutti, sei rimasto solo.
Ti hanno concesso di assaggiare la serenità per poi togliertela un attimo dopo.
La condizione di povero orfanello ti umilia, vuole presentarti come bisognoso di un disperato aiuto.
Che cosa possono darti però le persone che tu non possa ottenere da solo?
Già, loro sono solo burattini.
Non possono darti del disumano, quindi.
Non sanno neanche cosa voglia dire, essere umano.
Sono vuoti, malleabili, troppo pietosi ed ipocriti.

Solo chi ha passato quello che hai passato tu, che abbiamo passato noi, può capire il senso dell'umanità.
Un essere che si abitua a tutto. Ecco, credo, la migliore definizione dell’uomo.
Abbracciando la crudeltà e la disperazione, abbiamo deciso di affrontare i lati peggiori dell'essere umano.
Certo, potremmo giustificarci sbandierando buoni propositi.
Ma noi non siamo fatti così, non è vero?
Io ho perso tutto, tu hai rinunciato alle gioie della tua età.
Vogliono quindi definirci non degni della loro stima per questo?
Non siamo pari a loro, quindi?

Ovviamente no.
Solo chi ha riconosciuto in sé la vera essenza degli uomini, nonostante quel suo tepore inquietante ed il sapore ferruginoso, può aspirare a diventare una divinità.
Vivere le esperienze peggiori è l'unico modo per riuscire a capire come salvare questa realtà, se ancora è possibile.

Povero piccolo, ti sei stancato?
Sbadiglia ancora una volta, e lascia che ti chiuda gli occhi.
Al tuo risveglio, troverai un mondo in cui potrai dimenticare il dolore di essere umano, troppo umano.