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Autore: Elisa Stewart    28/04/2014    1 recensioni
Dal testo:
Era una successione continua. Ogni ragionamento che faceva la portava sempre alla stessa conclusione. C'erano attimi in cui pensava di aver trovato la risposta a tutto, ma poi si rivelava solo un vicolo cieco. E il modo per sfogarsi le saltò all'occhio proprio quando aveva deciso di arrendersi alla rabbia a cui nemmeno lei sapeva dare un motivo certo. Si alzò di scatto, mentre quelle parole si delineavano chiare nella sua testa. Afferrò il manico della chitarra, sollevandola e tornando a sedersi.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Brittany Pierce, Dani, Santana Lopez
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!, Triangolo
- Questa storia fa parte della serie 'Dantana is the way!'
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Dani abbassò nuovamente lo sguardo sulle sue mani, dopo aver fissato per l'ennesima volta un punto indefinito nel buio della stanza. Era nel salotto da quasi due ore ormai. Non aveva chiuso occhio per tutta la notte e dopo un po' aveva deciso di alzarsi. Così, riuscendo a sgattaiolare via senza svegliare Santana, si era diretta lì, dove si era seduta a gambe incrociate sul divano. Ed era rimasta a pensare per tutto quel tempo, senza preoccuparsi di essere sorpresa da qualcuno. In fondo, Rachel e Kurt erano stati costretti a prendere il turno notturno allo Spotlight Diner e la sua fidanzata non era una tipa mattiniera. Sicuramente non si sarebbe svegliata nemmeno a colpi di cannone.  Quindi, a pensarci, poteva anche urlare e liberarsi di quella voglia di spaccare tutto che l'aveva assalta non appena aveva pensato ai due giorni in cui Santana sarebbe dovuta tornare a Lima per dire addio al Glee Club, e soprattutto per reincontrare i suoi vecchi amici. Ma poi come le avrebbe spiegato mezzo appartamento distrutto? No, lei non era una di quelle persone che non può stare lontana dalla sua anima gemella per più di dieci minuti. Il fatto è che tra i suoi vecchi amici, c'era anche la sua ex, Brittany. Colei di cui aveva tanto sentito da parlare da Rachel, da Kurt e da Santana stessa. Era gelosa? No. Non era nemmeno uno di quei tipi. La verità, era che aveva paura. Temeva che quella biondina da strapazzo le portasse via la ragazza per la quale aveva perso la testa. Temeva che la scintilla potesse riaccendersi e potesse accadere qualcosa. Lei temeva di non poter fare niente in tal caso.
E nella sua testa continuavano a rimbombare le stesse domande da ore, ormai.
Cosa farei se accadesse davvero? Cosa posso fare? E se le chiedessi di non andare? Sarebbe da egoisti?
Era una successione continua. Ogni ragionamento che faceva la portava sempre alla stessa conclusione. C'erano attimi in cui pensava di aver trovato la risposta a tutto, ma poi si rivelava solo un vicolo cieco. E il modo per sfogarsi le saltò all'occhio proprio quando aveva deciso di arrendersi alla rabbia a cui nemmeno lei sapeva dare un motivo certo. Si alzò di scatto, mentre quelle parole si delineavano chiare nella sua testa. Afferrò il manico della chitarra, sollevandola e tornando a sedersi. La imbracciò, chiudendo gli occhi per qualche secondo. Poi, quasi avessero propria autonomia, le dita della mano destra cominciarono a pizzicare le corde, mentre quelle della mano sinistra scivolavano abili sulla tastiera. La canzone che piano piano ne uscì, era una delle tante canzoni che avevano accompagnato l'adolescenza di Dani. Aveva un ritmo suadente e un suono quasi arabeggiante. Inumidì le labbra prima di prendere fiato e cominciare ad intonare quella melodia tanto familiare.
"Flower colored bright, I am strong, I can fight. But I don't know, I don't know, I don't know..." La sua voce e le note della chitarra erano in perfetta armonia, come se fossero la stessa cosa.
"Tower, brick and stone make my way on my own. But I don't know, I don't know, I don't know." Chiuse gli occhi Danielle, respirando a fondo prima di riprendere il suo canto dal ritornello.
"I don't know why. I don't know how. If I can fly? Can I fly now? Are my wing strong enough to bear the wind out there? Hey, I don't know." Ripetè quelle strofe un'altra volta, mettendo più emozione nella voce e più forza nelle dita. Strinse gli occhi, alzando di tonalità.
"Tell me it'll never fade, and I'll go forth unafraid. 'Cause I don't know, I don't know, I don't know. Show me rain and flood, to cold the fire in my blood. 'Cause I don't know, I don't know, I don't know. I don't know why. I don't know how. If I can fly? Can I fly now? Are my wing strong enough to bear the wind out there? Hey, I don't know."
Si lasciò andare in un'improvvisazione, guidando le dita sui tasti, avanti e indietro, su e giù, aggiungendo anche un piccolo vocalizzo in falsetto ogni tanto, cercando di riprodurre quelle note che intonava la cantante nella versione originale. E quando finalmente finì il suo solo, riprese il canto.
"I don't know why. I don't know how. If I can fly? Can I fly now? Are my wing strong enough to bear the wind out there? Hey, I don't know." La chiuse lì, la canzone, aggiungendo un piccolo outro che riprendeva il tema originale. Posò la chitarra accantò a se, sul divano e rimase ancora una volta immobile a fissare le decorazioni sulla cassa dello strumento. Già. Lei non sapeva se sarebbe riuscita a uscirne intera ancora una volta. Dopo tutte le deluzioni che aveva avuto, quella sarebbe stata l'ennesima? E se lo fosse stata, sarebbe riuscita ad andare avanti? Non ne aveva la minima idea. Tutto ciò che sapeva era che il suo cervello non aveva ordinato alle gambe di portarla in camera da letto e di farla sdraiare accanto alla sua amata. Ne tanto meno aveva ordinato alla bocca di sussurrare Sono qui quando la latina aveva mormorato il suo nome e alle sue braccia di stringere la ragazza a se. Però doveva ammetterlo. Avrebbe voluto che il tempo si fermasse in modo da poter rimanere con Santana per sempre.
  
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