Anime & Manga > La squadra del cuore/Hungry Heart
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Autore: RomanticaLuna    28/04/2014    3 recensioni
Roy ha lasciato Miki all'areoporto e non è più tornato. Miki, con il cuore spezzato, decide di continuare la sua vita, infrangendo la sua promessa (ti aspetterò).
Dal capitolo 6:
“Ti amo, Miki” un bisbiglio che mi solletica l’orecchio e che fa battere il mio cuore a mille.
“Ti amo, Roy”. Non andartene, resta con noi per sempre! Non scappare e io giuro che, questa volta, aspetterò tutto il tempo necessario. Ho bisogno di te.
Cosa stai facendo Miki? Pensa ai tuoi figli, loro non vorrebbero che tu ti illudessi di nuovo. Ascolta il cervello, Miki, pensa prima di fare qualsiasi cosa! Cosa stai facendo, Miki?
Sto seguendo il mio cuore!
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Miki Tsujiwaki, Roy Kanou
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ANOTHER DREAM

CAPITOLO 8

 
Ho la nausea e mi gira la testa. Non sono riuscita a chiudere occhio per tutta notte. Guardo fuori dalla finestra…il cielo è limpido ed il sole splende! Una splendida giornata di fine gennaio. Gennaio…è passato velocemente il tempo! Già un mese…più di un mese da quando Roy è entrato nelle nostre vite! È riuscito a portare aria di cambiamento in questa casa, è riuscito a conquistare l’affetto dei miei figli, l’ammirazione di mia madre…a prendersi…Riprendersi il mio cuore. Vedo la mia immagine riflessa nello specchio…ad occhio nudo non sembro molto cambiata. Sono sempre quella di qualche mese fa, lo stesso corpo, la stessa carnagione, gli stessi capelli. Eppure dentro di me c’è stato un cambiamento radicale! Non sono più la donna sola, dedita a figli e lavoro, senza una vita propria! Il mio letto non è più freddo la notte, non è più vuoto. Proprio come me…cavolo, come fai a sorridere alla tua stessa immagine riflessa in uno specchio? Sembro una mongola. Eccolo, quel senso di vomito che mi opprime da tutta la mattina. Possibile che soffra ancora dei postumi della sbronza? Non ho nemmeno bevuto, ieri sera! Possibile, invece che…potrebbe essere. D’altronde Roy è qui da un mese…si, potrebbe essere. Al diavolo la doccia, devo uscire da questa casa! Passo velocemente in cucina in cerca della borsa e vedo di striscio il biglietto sul tavolo.
Torniamo presto, i bambini sono con me. C’è un po’ di torta e ti ho preparato del caffè… che ovviamente sarà freddo quando ti alzerai.
A dopo, Roy.
Cavoli, non mi ero nemmeno preoccupata dei bambini…che madre sgradevole! Ma sono con lui, sempre meglio che lasciarli con mia madre! Torniamo presto…chissà quanto tempo fa sono usciti. Non mi hanno svegliata, mi hanno lasciata qui! Va beh, lasciamo stare. Borsa, chiavi…c’è tutto! Con passo svelto mi dirigo verso la farmacia, vorrei tornare a casa comunque prima di loro!
“Salve, posso aiutarla?” mi assale subito l’infermiera. Beh, effettivamente è il suo lavoro, ma potrebbe essere anche meno appiccicosa!
“No, faccio da sola”. Non mi serve l’aiuto di una ragazza alle prime armi, posso arrangiarmi. Cavolo, odio i cambiamenti d’umore così repentini. Dovrei riuscire a controllarli dopo due gravidanze! Vediamo di sbrigarci!
“Ehm…questo, grazie”.
“Sa come si usa?”. La guardo con uno sguardo aggressivo. Devi sforzarti a sorridere, non fare la figura della maleducata, forza Miki! Annuisco con un finto sorriso e, senza ringraziare, esco con passo svelto. Ore? Già mezzogiorno! Devo ancora preparare il pranzo. Su, su…datti una mossa! Casa…ancora vuota. Per fortuna dovevano arrivare presto! Acqua sul fornello, tavola pronta…bene, vediamo di dare un fondo di verità ai miei sospetti. Sai ancora come si usa, Miki? Ma certo che lo so, non sono una stupida! Tempo d’attesa…due minuti. Non posso far altro che aspettare, allora. Perché sei così agitata, Miki? Non è la prima volta che ti trovi in questa situazione!
“Miki!”  “Mamma”. Cavoli, dove sarà volato ora?
“Miki, dove sei?”. Non adesso, Roy, sono impegnata! Ah, eccolo! +…appunto!
“Maammaaaa”
“Si, si, arrivo!” esco dal bagno con il più grande sorriso che riesco ad avere. Tanoshimi mi salta in braccio e si aggrappa al mio collo come una scimmietta, mentre Kitai e Yume mi accompagnano verso il divano.
“Siediti qui mammina” mi dicono all’unisono. Ma che sta succedendo, che congiura è mai questa? La piccola mi da un bacio, si stacca e, insieme ai suoi fratelli, si avvicina nuovamente a Roy.
“Tocca a te!” bisbigliano spingendolo verso di me. Cosa hanno combinato questa volta?
“Si, si, non spingete!” si difende lui. Sembra quasi in difficoltà.
“Non ridere, è la prima volta che lo faccio” mi sussurra imbarazzato. Rido tra me. Questo è davvero Roy? Guarda i bambini che gli intimano qualcosa. Tanoshimi si avvicina e gli mette qualcosa in mano, Yume gli suggerisce qualcosa all’orecchio e Kitai gli mette qualcosa in tasca. Poi si siedono tutti e tre al mio fianco.
“Allora, vediamo se ho capito…” e li guarda e loro sorridono compiaciuti del loro lavoro. Roy si mette in ginocchio davanti a me ed il mio cuore inizia subito a battere a mille. Non vorrà veramente…
“Miki Tsujiwaki…” oddio eccola che arriva…apre una scatolina e mostra l’anello. Sono senza fiato. Un cerchietto d’oro bianco su cui è posato un piccolo smeraldo che riflette la luce del sole “Vuoi diventare mia moglie?”. Si, si, altro che si! Apro la bocca più volte, ma non mi esce la voce.
“Mamma, dovresti dare una risposta!” mi ricorda Yume.
“Ci posso pensare per qualche minuto? D’altronde, è una decisione importante…passare la vita insieme ad uno come te? difficile decidere, molto difficile…”
“Allora?”. Caspita, un coro perfetto!
“Ovvio che si!” urlo saltando al collo di Roy. Sono felice, mi sento quasi esplodere! Lui mi tiene stretta, mi bacia e sorride insieme a me. I bambini battono le mani, anche loro sono completamente felici.
Poi Yume si ferma e ci guarda con sguardo serio e grave.
“Ma…dovremo cambiare il nostro cognome?”
“No, certo che no! Voi siete degli Heityu e dovete essere fieri di esserlo! Non cambierà mai questo fatto!”. Credo siano confusi, perché si guardano l’un l’altro con sguardi persi. Ma poi sorridono e si uniscono all’abbraccio.
“Aspetta, aspetta…ho un’altra cosa da chiederti…chiedervi. Riguarda tutti”. Roy mi indica nuovamente il divano mentre lui resta in piedi. Tanoshimi mi salta in braccio, il suo sorriso supera quello di chiunque altro. Non ci avevo mai pensato, lei non ha mai avuto un padre. Posso capire la sua gioia.
“Allora…mi ha chiamato una squadra europea, vogliono che giochi insieme a loro” inizia.
“Dove?” la domanda è obbligatoria in questo caso.
“Madrid, Spagna”. Spagna. Lingua latina, sangue caliente…sembra una buona proposta.
“Ed ora la domanda cruciale… sareste disposti a lasciare tutto per seguire me?”. Uno sguardo d’intesa tra me ed i miei figli. Un mezzo sorriso sui nostri volti.
È Kitai il primo a parlare. “Vediamo…dovremmo lasciare i nostri amici…” “…La scuola…” continua Yume “…E la nonna” finisce Tanoshimi.
“Ed io dovrei lasciare il mio lavoro”. Un’altra fugace occhiata.
“Si, siamo disposti!” urliamo infine. Questa splendida e soleggiata giornata non poteva portare altro che gioia e buone notizie. Già due…ne manca ancora una.
“Bene…ora tocca a me. Siediti con i bambini, mettetevi comodi”. Questa volta tocca a me stare in piedi. Li osservo, uno ad uno. Le loro facce curiose e stupite che attendono la mia voce. I loro occhi che mi scrutano impazienti. Aspetto un po’, facendo crescere la curiosità.
“Avrete un nuovo fratellino!” esclamo esultante. Mezzo secondo. Ormai è questo il tempo necessario per capire e metabolizzare le cose, in questa famiglia. Passato quel tempo, partono le urla. I bambini che saltano e mi abbracciano, Roy che mi solleva da terra e mi bacia. Questa è la famiglia che ho sempre voluto, la perfezione a cui ho sempre aspirato. Non mi importa se sarà solamente un momento, questo è il mio momento, il nostro momento e nessuno potrà rovinarlo, nemmeno l’arrivo improvviso di mia madre!
“Un bambino…un altro bambino!”. Bisbigli che mi solleticano l’orecchio, la sua stretta, il suo profumo. Si, un altro bambino, il tuo bambino!
“Già, speriamo che non ti somigli troppo, però!”. Tutti ridono, scherzano.
“E perché non dovrebbe?”
“Non voglio un altro Kanou testardo ed egocentrico che si aggira per casa”. Ci sediamo sul divano, tutti insieme.
“Papà, mi insegnerai a giocare a calcio?”. Papà. Chissà da quanto tempo lo voleva dire. Roy guarda la piccola con uno sguardo sorpreso, le sorride, la agguanta tra le sue braccia e le impedisce la fuga.
“Diventerai una campionessa!” riesco a sentire. E poi tante risa, probabilmente le sta facendo il solletico. I gemelli si gettano sulla schiena di Roy, bloccandolo sul divano e creando una via di fuga per la sorella. Ora sono loro tre ad avere il controllo. Che atmosfera magica che si è creata! Non vorrei cambiare nemmeno una virgola di questo momento!
***
“Ehi, Miki, sei ancora sveglia?”. Apro gli occhi piano. Sono le 3:30 di notte.
“Che c’è?” chiedo stanca. Sono giorni che nessuno dei due riesce a dormire.
“Ascolta…silenzio!”. Ha ragione. Per la prima volta da quando abitiamo in questa casa c’è silenzio! Sento il suo respiro caldo sul collo, sento le sue carezze ruvide ed i suoi baci.
“Sono stanca, ti prego”.
“Può essere l’unica occasione per moooolto tempo, lo sai?”. Si, lo so. Ora sai anche tu com’è essere genitori.
Paese nuovo, casa nuova, vita nuova. Tutto è nuovo, qui! Scuole, amici, lingua e lavoro. Ma ci stiamo ambientando bene. I nostri vicini sono affabili ed i bambini si trovano bene. Dopo quel momento magico a Tokyo la vita è stata tutta un’avventura. Il matrimonio a marzo, in Giappone e con tutti i nostri vecchi amici; il trasferimento in Spagna, il nuovo lavoro in clinica e gli allenamenti di Roy; la nascita della piccola Kanou, pochi giorni fa: Shori, vittoria.
Alla fine, il destino ci ha dato un lieto fine, come nelle favole.
Ma, in questo istante magico c’è qualcosa che non mi lascia godere i baci di mio marito. Sapete quella sensazione strana che assale una persona in un momento troppo perfetto? Quella che ti dice “è tutto troppo perfetto” e “Stai dimenticando qualcosa di importante”? Ecco, nonostante la presenza di Roy al mio fianco sono certa che manchi qualcosa, che stia tralasciando qualche particolare. Chiamatelo sesto senso, ma c’è qualcosa che non va. E la risposta mi giunge immediata. La piccola inizia a piangere, Tanoshimi salta nel letto spaventata per un incubo, i gemelli si lamentano che non riescono a dormire e si insinuano sotto le coperte. Io e Roy ci guardiamo, ora distanti, e ridiamo guardando la nostra, nuova famiglia allargata. La NOSTRA famiglia. E va bene così, anche senza momenti intimi, perché non c’è più la paura di perderci o allontanarci. Ci apparteniamo, da ora fino al momento della nostra morte.
***

 
L'angolo di *L*
Kon'nichiwa minna!
Arrivato l'ultimo capitolo di questa infinita FF!
Ringrazio di cuore coloro che hanno avuto il coraggio di arrivare fin qui, so che non è stato facile!
Sayoonara! Alla prossima avventura e un bacione a tutti!!! =)

 
  
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