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Autore: Haz_boo    29/04/2014    0 recensioni
"[...] Ti amo, Harry. Ti amo davvero tanto. E per favore, fammi accarezzare i tuoi capelli quando ti raggiungo, perché ho bisogno di dormire ed è da tanto che non lo faccio, perché sei sempre dentro i miei sogni, oltre che nella mia mente e cuore.
E ricordati, sono in ogni posto sei tu.”
ATTENZIONE: Harry/Louis
Genere: Malinconico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Five years

Quando Louis si sveglia, ha un leggero sorriso tra le labbra. Allunga il braccio nel lato sinistro del lettone, ma lo ritrova improvvisamente freddo e vuoto. Scosta la mano ed apre gli occhi, velocemente. Ha sognato Harry stanotte. Si è sognato i suoi ricci che gli solleticano il viso e le sue labbra rosse incastrate tra quelle rosa di Louis. Ed adesso, vorrebbe solo baciarlo. Quindi, imbroncia le labbra e si alza dal letto, sentendo le ossa della spina dorsale scricchiolare. Quando esce dalla loro camera da letto, c’è troppo silenzio, ma sorride lo stesso, perché Harry deve essere lì, da qualche parte, per forza. Forse gli sta facendo uno scherzo e gli spunterà da dietro avvolgendogli la vita con le braccia e poi lo bacerà sul collo, poi sulla mandibola, poi sulle labbra.. e poi si sdraieranno sul divano e Louis gli accarezzerà il viso e i capelli e poi forse faranno l’amore. Poi dormiranno di nuovo. Louis tra le gambe di Harry.
Quindi, “Harry?”, pronuncia. E la sua voce rimbomba strana tra quelle pareti, come se fosse una voce sconosciuta o non la sentisse da troppo, tanto tempo.
Niente. Nessuno risponde. Perciò Louis decide di guardare in cucina: niente. Nel salone: niente. Dentro la doccia: niente. In balcone: niente. Sopra le tegole, intento a leggere un libro: niente.
Dal nervosismo, Louis sente le lacrime agli angoli degli occhi, mentre nel suo stomaco cresce qualcosa di troppo grande e sa per certo che non è fame. Prende l’Iphone dal comodino e chiama a Liam: forse è da loro.
“Lou. Tutto bene?”, chiede Liam, dopo diversi squilli, con la voce impastata dal sonno, perché, beh, sono le otto del mattino di domenica, ma sa che Liam non glielo farà pesare.
“Ciao Lì. Ehm--, volevo sapere se Harry fosse da voi! Non lo trovo da nessuna parte!”, chiede, esasperato, con la voce squillante e autoritaria. Quando dopo dieci secondi Liam non risponde, aggrotta le sopracciglia: “Lìlì, tutto okay? Ci---sei? Che succede?”, chiede, tremante. 
La voce dall’altra parte della cornetta sospira. “Louis, aspetta dieci minuti. Io e Zayn stiamo venendo!”. Liam ha la voce spezzata adesso, come se dovesse piangere.
“Sto bene, Liam! Non c’è bisogno che voi veniate! Sto solo cercando Harry!”, esclama. Nessuno risponde. Sente gli occhi inumidirsi. “Liam.. Liam.. Dov’è Harry? Liam…”
Butta il cellulare a terra, e cade lungo l’armadio. Piange.
 
Quando Zayn e Liam arrivano all’appartamento Harry&Louis trovano Louis con le braccia strette contro il suo corpo troppo esile. Lo abbracciano subito, senza pensarci. Zayn lo raccoglie tra le braccia come un fiore che deve essere curato, e Liam gli bacia la fronte, avvertendo un po’ di febbre. E’ ancora umido. Piange.
Ma Zayn e Liam sono certi che ancora non si sia ricordato del tutto.
“Lou?”, chiedono, cercando di convincere l’amico ad alzare gli occhi. Louis lo fa, comunque, all’improvviso, come se fosse stato svegliato da un lungo sonno.
“Dov’è Harry?”. E’ la prima cosa che chiede: calmo, diretto, le lacrime agli occhi e la voce tremante.
Non rispondono. Gli baciano le guance. Ma a Louis non basta: ha bisogno di sentire la pelle di Harry contro la sua e le sue mani grandi contro la sua guancia. E lui ama i suoi migliori amici, davvero, ma ha bisogno di lui, ora. Come non potrebbe? Ma perché non arriva? Che cos’è successo?
Ancora i due non rispondo, perciò Louis ricomincia a piangere dal nervosismo: che qualcuno gli dia una risposta, perdio!
“Dov’è Harry? Ditemi dov’è Harry.. Ditemelo.. E’ scappato, vero? E’ andato da qualcun altro?”, ora grida, però. Grida con una tale disperazione.
E ai due viene da ridere, adesso. Come potrebbe andare con qualcun altro, Harry? Harry che amava Louis con tutto sé stesso e che non potrebbe mai immaginare che le sue braccia avvolgano un altro corpo. Perché di una cosa, Harry era certo: tutto ciò che è di Harry completa come un tassello di un puzzle Louis.
Zayn, non riuscendo a vedere più il suo migliore amico in quello stato, lo abbraccia, forte, fortissimo. Gli annusa i capelli ormai abbastanza lunghi e gliene sposta un ciuffo da un lato, in modo che la sua voce calda entri nei timpani delicati di Louis: “Louis, Harry è morto cinque anni fa.”
 
E’ stato come un risveglio, come cadere dalle nubi, come ritornare alla realtà dopo aver baciato le labbra di Harry. Louis, ora ricorda. E avrebbe preferito non farlo, perché all’improvviso le labbra rosse e umide di Harry sono così lontane, i suoi ricci morbidi sono così insensibili al tatto, le sue mani grandi si stanno rimpicciolendo. All’improvviso. Tutto ciò che è di Harry ora è lontano di cinque anni. Come ha potuto scordarlo?
Piange di botto, dopo aver passato due minuti interi a guardare un posto indefinito dinanzi a sé. Harry se n’è andato. Da cinque anni.
Ed è strano che adesso Louis abbia ventisette anni e come sia passato il tempo. E’ strano come Harry sia ancora lì, quel chiodo fisso nella mente.
 
 
“Torna presto, ci siamo capiti?”, disse finto minaccioso Louis contro le labbra di Harry, che aveva riso. Quest’ultimo, lo baciò per l’ultima volta prima di raccogliere i vestiti da terra e vestirsi.
“Vieni con me, Louis.”, gli disse Harry con gli occhi supplicanti. Ma per quanto Louis volesse, aveva tantissime cose da fare: non poteva concedersi una settimana di vacanza in giro per l’Europa con uno dei cantanti più discussi del mondo. Doveva preparare gli esami per i suoi alunni. Non poteva lasciare il lavoro.
“Non vestirti”, pronunciò Louis, con le coperte di lino a coprirgli solo mezza natica. “Vieni qua”, cercò di convincerlo. Harry, prima gli disse che aveva il volo solamente tra due ore, ma poi, quando Louis si imbronciò, lui pensava che non poteva avere quel corpo per due settimane. Quindi, buttò nuovamente i vestiti a terra, e raggiunse Louis.
Lo baciò, forte, fortissimo, come se sapesse quello che gli aspettasse. Come se fosse l’ultima volta. Si prese cura della sua bocca come il più antico dei vasi.
E Louis preferiva stare così: sotto il corpo di Harry, con i suoi ricci che gli solleticano il viso, con le sue mani grandi ad accarezzare le anche e le falangi ad entrare dentro lui. Era quello che avrebbe sempre voluto, la sua cosa preferita.
Quando Harry venne sul petto di Louis, lo baciò, di nuovo. Gli disse “Ti amo, Louis” e Louis sorrise.
Non sapevano che quella è l’ultima volta del loro amore che unisce, l’ultima volta di un ti amo, di un sorriso.
L’ultima volta di due vite, che si spezzano come un biscotto immerso nel Yorkshire tea che Louis ama tanto.
 

L’ultima volta che Louis pensa ad Harry è steso sul loro letto. Louis non ha mai cambiato in cinque anni le lenzuola della loro ultima volta insieme, perciò si fa piccolo piccolo dentro di esse, poi chiude gli occhi.
Accanto a lui c’è una lettera stropicciata e bagnata dalle lacrime, e una pistola.
Non ci pensa due volte, poi punta quell’affare nero e sputa missili contro la tempia, e preme il grilletto. Si potrebbe essere più felici?
 
Ciao Louis, sono Niall Horan, il chitarrista di Harry. Sai, mi parlava molto di te ed aveva gli occhi talmente verdi quando pronunciava il tuo nome che ho imparato ormai a memoria. So che non è un buon modo per iniziare per dirti quella brutta cosa, e non sai quanto mi dispiace.. Insomma, io ancora non posso crederci, e sono stato due volte davanti al cellulare cercando le parole come dirtelo, ma sarò diretto, va bene? : Louis, Harry è morto. Ieri notte. Ha avuto un incidente mortale e non c’è stato niente che i dottori potessero fare. E’ morto di colpo. Condoglianze, amico. Mi dispiace davvero tanto.
 
 
Quando Zayn e Liam ritrovano Louis affogato nel suo stesso sangue piangono e corrono sopra il corpo senza vita di Louis. Dio, sperano che quello sia ketchup e sia uno dei soliti scherzi che era soliti fare da Louis. Ma quello non è uno scherzo, perché Louis è pallido e sopra le palpebre ci sono così tante vene viola che mettono paura, le sue labbra solo blu. E’ Zayn quello a intercettare la carta arrotondata stretta tra la mano sinistra di Louis. Tra le lacrime e tra i singhiozzi, lasciando per un momento la mano di Liam, la prende. Non legge, non vuole, e sa che non lo farà mai. Basta capire di che cosa parla quando legge a caratteri cubitali la scritta HARRY, quindi no, non vuole farlo. Sarebbe troppo straziante, quindi sussurra troppe volte il nome di Louis, il suo migliore amico, il suo compagno d’infanzia, il suo Boo bear, poi chiama la polizia. Rilascia anche la lettera.
 
“Ciao Harry,
ho cercato di non scrivere o di non ricordare di te, ma solo oggi mi sono reso conto che è impossibile. Sono passati cinque anni, Harry, cinque. E sembra ieri quando tu mi sfioravi le labbra o mi baciavi la fronte. Ed adesso che le lacrime mi stanno rigando il viso, io ho bisogno che tu me le asciughi. Ma non ci sei, non ci sei, e dopo cinque anni avrei dovuto farmene l’abitudine, ma sai che non sono uno che si adatta. Sono fermo nel tempo, sono fermo all’estate di cinque anni fa, solo che non sei accanto a me. E’ così straziante.
Stamattina ero convinto che tu ci fossi. Ho girato la casa e ho urlato il tuo nome come facevo ogni mattina quando non ti trovavo, perché ho sempre avuto la dannata paura di non trovarti più, che tu avessi trovato qualcosa di nuovo, qualcosa di migliore.. Ed ancora non riesco a capacitarmi a come tu potessi amarmi così tanto.. Quanti concerti hai annullato per me, quanti no hai dovuto dire, quanti contratti non hai dovuto firmare. Cos’avevo io di speciale, Harry? Me lo chiedo sempre, soprattutto di questi tempi che mi guardo allo specchio quelle poche volte e immagino che tu sia ancora sdraiato in quella poltrona rossa del salone che ti tocchi mentre mi guardi. Mi mancano i tuoi occhi verdi su di me. Non erano né maliziosi, né avevano lo scopo di criticare, ma mi adoravano, mi guardavano come se fossi la cosa più preziosa che tu avessi. Ma adesso che ne è di me, Harry? Sto cadendo a pezzi, ci sono troppi cocci sparsi in questa casa che sa di noi. Chi è che li raccoglierà o che mi aiuterà a metterli insieme? E’ che ho aspettato così tanto che qualcuno come te arrivasse, qualcuno che mi amasse come mi hai amato tu, qualcuno con la tua stessa voce roca, qualcuno con i tuoi stessi ricci ribelli, qualcuno con la tua risata, qualcuno con il tuo tocco, qualcuno con il tuo profumo, qualcuno con le fossette gemelle adorabili. Non c’è nessuno come te, Harry. E come faccio io? Perché Dio è così cattivo? Perché io mi sento che per me al mondo ci sia solo tu. Come se fossi un pezzo di puzzle che aspetta di essere completato con un altro, ma che non arriva, perché è stato perso. Sono destinato a stare solo, allora. Perso nei tuoi ricordi, perso in questo letto che sa di troppo. E’ giusto?
E’ che ho ventisette anni e dovrei essere fiero di me, sarei dovuto essere soddisfatto, con un lavoro, con una famiglia. E la cosa che fa più male è che sogno di sentirmi realizzato con te, ed è così stupido, perché ho quasi trent’anni e sogno cose che noi immaginavamo quando avevamo venti anni. Come è passato il tempo, Harry. Alcune volte chiudo gli occhi e sorrido e mi sembra che tu mi stia baciando le labbra, poi riapro gli occhi e non ci sei. E poi piango. E’ brutto piangere sapendo che non mi abbraccerai.
Ora, non ho il coraggio di dirti ciò che sto per fare, perché sicuramente sarai arrabbiato con me, ma non importa. Sono rimasto cinque anni in apnea ed adesso ho bisogno di ritornare a respirare, a ritornare a vedere la luce del tuo sorriso o il luccichio dei tuoi occhi verdi. Quindi, Harry, non ti arrabbiare se non ho lottato abbastanza, ma devi sapere che per me adesso non c’è più posto.
Vorrei chiederti scusa se quel giorno non sono partito con te, forse se fossi venuto quella macchina avrebbe colpito solo me e tu ti saresti salvato, e non ci sarebbe cosa più bella di pensarti vivo, perché tu te lo meriti, con tutta la tua bellezza e con tutte le persone che ti adorano. O magari potevamo morire entrambi, forse io avrei cercato di proteggerti anche se sono piccolo e esile, ma ci avrei provato.
Un’ultima cosa, l’altro giorno ho incontrato diverse fan, ed è bello il pensiero che si ricordino di te dopo cinque anni. Sei così amato, Harry.. Mi hanno abbracciato, di colpo, ed ho fatto cadere le buste della spesa, ma non ci ho fatto caso. Loro hanno pianto sulla mia spalla. Credo che sapessero di noi, infatti dopo mi dissero: “Continuerà, continuerà per sempre..”. All’inizio non ho capito cosa volesse dire, ma adesso che ci penso, credo che si riferissero a quanto io potrò amarti, o anche tu. Si può amare all’aldilà, ci sono i sentimenti? Ma comunque, è certo, continuerà per sempre..
Ti amo, Harry. Ti amo davvero tanto. E per favore, fammi accarezzare i tuoi capelli quando ti raggiungo, perché ho bisogno di dormire ed è da tanto che non lo faccio, perché sei sempre dentro i miei sogni, oltre che nella mia mente e cuore.
E ricordati, sono in ogni posto sei tu.”
  
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