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Autore: goccia_chan    29/04/2014    2 recensioni
Se il pianeta Vegeta non fosse esploso? Se Vegeta avesse avuto una sorella combinaguai? e se l'Hueco mundo fosse in contatto con i Sayan?
TRATTO DAL 4° CAPITOLO
Adesso era il momento di andare a verificare di persona cosa era in grado di fare la ragazza. Si diresse in direzione delle retrovie e cercò la sua aura, o la sua reiatsu, come erano più soliti chiamarla gli arrancar. La trovò e si mise ad osservarla.
Non era come gli altri Sayan a cui aveva visto impugnare una spada, non menava fendenti a destra e manca colpendo disordinatamente tutto quello che stava lì attorno, come se più che una spada impugnasse una clava. Sembrava danzasse, una danza pericolosa e mortale. Passava da un nemico all’altro e li abbatteva con un solo colpo preciso, una precisione quasi chirurgica e subito passava a quello successivo. La lama della Katana passava di avversario in avversario implacabile, fulminea senza lasciare scampo, lei scivolava aggraziatamente come se ballasse e cambiasse partner ogni volta velocemente, lasciando dietro di sé una scia di corpi esanimi e senza vita.
Rise di gusto. Finalmente l’aveva trovata…aveva trovato la sua preda.
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Re Vegeta, Rosecheena, Vegeta
Note: Cross-over, Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Angolo autrice
Per prima cosa volevo ringraziare chi ha letto i primi capitoli di questa storia e l’ha messa tra le seguite e le preferite,e anche chi semplicemente l’ha letta, grazie davvero! Spero che anche questo capitolo vi piaccia. Visto che entra in scena il prode Grimmjow, vi avverto che il linguaggio sarà più colorito...buona lettura!
 
 
 
Incontri
 
Vegeta scese dall’astronave e all’ingresso lì ad aspettarlo, come sempre, c’era la sorella appoggiata al muro. Appena lo vide gli sorrise e gli andò incontro «come è andata la missione?» chiese
«Fin troppo facile, avrebbero potuto mandare qualcun altro, erano combattenti di basso livello.. ma hanno preferito mandare i migliori visto che doveva essere tutto fatto entro stasera»
«Oggi c’è stata la riunione  per decidere chi parteciperà alla prossima missione guidata dal buon cagnolin Zarbon… andremo insieme!» gli fece l’occhiolino
«Non procurami problemi, sta attenta a quel che fai!» la rimproverò in modo severo, lei non gli diede peso e continuò «ci saranno anche due dei figli di Barragan… voglia di vivere»
«si chiama Ulquiorra»
«e un altro che non ho mai visto un Grimmnonsoche»
«Grimmjow….Quasi quasi mi dispiace per Zarbon, non riuscirà mai a tenervi a guinzaglio entrambi»
«Perché quando ci sono solo io cambia qualcosa?»
La fulminò con lo sguardo; non che gliene importasse qualcosa che la sorella trasgredisse volontariamente gli ordini di Zarbon o li interpretasse a modo suo, anzi era piuttosto contento che quella femminuccia andasse sempre su tutte le furie, ma puntualmente tutte le volte alla fine rimproveravano anche lui per non aver contenuto la sorella.
Porse in malo modo alla sorella un sacchettino e in tono scocciato aggiunse «comunque ti ho portato del cioccolato, visto che a te piace così tanto»
La ragazza saltò al collo del fratello abbracciandolo e sorridendogli ringraziandolo, lui se la scrollò di dosso dicendo di non volere smancerie.
Era fatto così: estremamente orgoglioso, non avrebbe mai fatto vedere quanto teneva alla sorella, anzi preferiva essere scontroso e irascibile quando lei gli dimostrava il suo affetto, ma alla fine quando lei si cacciava in qualche guaio lui cercava sempre di coprirla o lasciava correre perché sotto sotto era divertito dal carattere della sorella e le voleva bene. Era l’unica che gli regalava gratuitamente un po’ di gioia e un po’  di affetto in quel pianeta dove tutto era scandito da un rigido codice di condotta, dove non c’era spazio per i sentimenti.
In parte era orgoglioso della sorella perché  a lei di essere diversa non importava, quel modo di vivere sayan rigido e  severo, fatto di combattimenti e allenamenti le stava stretto e non faceva nulla per dissimularlo, anzi cercava di allargarlo a modo suo, trasgredendo le regole e combinando guai e spesso riusciva anche a portare una risata o un sorriso in quel vivere così grigio e cupo.
 
*
 
Ormai tutte le truppe sayan inviate erano approdate sul pianeta, pronte per iniziare la conquista, Minami aveva deciso di andare in un prato poco lontano dal campo base e di sdraiarsi lì. Dovevano arrivare ancora i due arrancar, i due figli di Barragan e poi sarebbe iniziata la battaglia, di quel prato verde dove si trovava in quel momento di lì a qualche ora non sarebbe rimasto forse più nulla, sospirò, un vero peccato…
Uno squarcio si aprì nel cielo limpido e la ragazza percepì immediatamente l’aura di due persone, entrambe decisamente forti, erano arrivati, e la pacchia era finita.  Prese la sua katana che aveva lasciato accanto a sé e il suo scouter iniziò a squillare, la stavano già chiamando…
 «si?»  «DOVE DIAVOLO TI SEI CACCIATA??? MUOVITI A VENIRE QUI! Sono arrivati che cavolo stai facendo??? Mai una volta che sei dove devi essere!»
«arrivo arrivo, sono nel campo qui vicino, dai Nappa rilassati se continui ad agitarti così ti cadranno anche i baffi!» in tutta risposta quello le chiuse la comunicazione di botto, sogghignò divertita…
 
L’arrancar dai capelli azzurri era in piedi in un angolo, irritato, con le mani in tasca, si stava chiedendo per quale motivo dovevano aspettare una ragazzina, ricordare la tattica di battaglia e avere il via libera al combattere da un idiota vestito da donnetta che doveva solo supervisionare la missione per paura di rompersi un’unghia  e che e passava più tempo allo specchio e a leccare i piedi a quel lucertolone di Freezer che a combattere.
Tanto qualsiasi cosa avrebbe detto per lui non sarebbe cambiato nulla, avrebbe solo cercato qualcuno degno di combattere contro di lui, avrebbe scovato la sua preda e chiunque  si fosse frapposto tra lui e la sua preda sarebbe morto, punto.
Avrebbe giusto fatto fuori qualcuno qua e là, giusto per il gusto di portare un po’ di distruzione e divertirsi un po’, e anche per non farsi rompere troppo le palle per il fatto che faceva solo quello che voleva….ma mai avrebbe obbedito agli ordini di Zarbon, per nessun motivo.
L’ingresso della tenda da campo, allestita giusto perché Miss Zarbon non voleva stare sotto il sole, si scostò e apparve una ragazza. Grimmjow spalancò gli occhi per la sorpresa.
Era una ragazza alta più o meno fino alla sua spalla, piuttosto esile e longilinea, le gambe lunghe e affusolate, il fisico atletico. Anche il viso era piuttosto insolito: i lineamenti fini, occhi grandi e verdi incorniciati da lunghe ciglia nere; ma la cosa che più colpiva erano i capelli: lunghi capelli biondi mossi che cadevano in morbide ciocche fino a metà spalla e la frangia scalata pettinata da parte. Non era proprio niente male, non una bellezza prosperosa e dirompente come sua sorella Halibel, anche perché quella ragazza non era affatto prosperosa, era una bellezza diversa, più fine, più elegante.
Anche il suo abbigliamento era insolito: non aveva indosso la solita battel suit, portava degli attillati pantaloni di pelle neri a vita bassa infilati in stivali di pelle neri alti fin sotto il ginocchio, un corpetto nero con inciso in rosso  in alto a sinistra il simbolo della casata reale sayan e sotto di questo una maglia aderente blu scura con la manica a tre quarti e lo scollo a barca che metteva in evidenza il lungo collo sottile.
Se non avesse saputo chi stavano aspettando, se non avesse visto il simbolo sul corpetto, e non avesse notato la più assoluta mancanza di reazione da parte di tutti gli altri alla sua entrata e qualcuno gli avesse detto che quella era la principessa dei sayan lo avrebbe preso per matto. Quella ragazza non aveva nulla, ma NULLA che potesse anche solo lontanamente ricordare una donna sayan, somiglianze con il fratello ancora meno, l’unica cosa era la coda portata legata in vita. Certo aveva sentito dire che la principessa dei sayan era insolita ma lui non era uno che stava dietro ai pettegolezzi, anzi si guardava bene dallo stare lontano a stronzate per lui irrilevanti, ma così insolita…la vista di quella ragazza cha avanzava anche tutta sorridente lo lasciò non poco perplesso.
Infine notò la katana appesa a una semplice cintura al suo fianco. Ah questa era bella, usava pure una katana! Mancava solo un cartello con scritto presa per il culo per far quadrare tutto…
Sayan che usavano armi erano pochi, quelli a cui aveva visto brandire una spada ancora meno, e spesso erano degli inetti totali, però chissà perché aveva la netta sensazione che invece quella strana ragazza ne capisse qualcosa. Durante la battaglia l’avrebbe cercata, voleva vedere cosa era capace di fare.
 
Lei guardò verso di lui e gli sorrise.
 
Chissà perché la cosa non lo lasciò ancor più perplesso e c’era anche qualcos’altro che non riusciva a spiegarsi e la cosa lo fece incazzare ancora di più di quanto già non lo fosse.
 
Minami era abituata a vedere degli arrancar, le occasioni non erano mai mancate tra missioni e viaggi attraverso i garganta. Ulquiorra, o come preferiva definirlo lei,  grazie alla sua mancanza più totale di espressività, voglia di vivere, era venuto spesso a palazzo con il padre Barragan e aveva visto anche qualcun altro dei figli del Re dell’Hueco Mundo: un tipo tutto strano ed eccentrico dai capelli fucsia che una volta le aveva proposto di farsi vivisezionare, una donna silenziosa dal fisico statuario e dal seno enorme e le era anche capitato di andare in missione con tipo inquietante con una specie di acquario al posto della testa…roba da brividi..
Lui non le era mai capitato di vederlo, quindi le sembrava giusto salutarlo almeno con un sorriso come faceva di solito con tutti, anche se aveva un aspetto piuttosto imbronciato anche se sorpreso. Ma ormai lei era abituata a suscitare stupore e curiosità quindi non ci faceva più tanto caso.
Era un bel ragazzo, alto, il fisico muscoloso e asciutto (che se dalle sue parti non mancava di certo) era messo in bella mostra da una giacca corta bianca lasciata aperta. Aveva i capelli azzurri portati ingellati un po’ spettinati verso l’alto e gli occhi anch’essi azzurri, profondi. Dove cavolo l’avevano nascosto?? Peccato però che avesse una espressione da incazzato cronico..
Quando la ragazza raggiunse il tavolo dove erano radunati i due arrancar, il fratello,  Nappa e Zarbon quest’ultimo le si rivolse in tono canzonatorio con un sorrisetto malizioso «Eri andata a raccogliere i fiorellini?»
«certo, così potevo farti una bella coroncina di margherite, a te si addice» replicò Minami sfoderando un sorriso smagliante.
Stava davvero prendendo per il culo Zarbon? Grimmjow non poteva crederci, non che lui non lo facesse, anzi lui gli dava sempre della donnetta isterica tutte le volte che gli parlava, ma non era una cosa di tutti i giorni, più che per Zarbon in sé per il fatto che fosse il braccio destro di Freezer… si trovò a pensare che quella donna era davvero interessante…
 
«senti un po’ scherzo della natura, hai intenzione di combinare qualcosa di utile o continuerai a fare i tuoi comodi?» Zarbon era furioso, il suo bell’aspetto non doveva essere soggetto di scherno.
Scherzo della natura? Finalmente ciò che aspettava, sapeva che aveva fatto bene a portarsi dietro quella cosa  «dipenderà cosa avrò voglia di fare» e sorrise un po’  malignamente architettando già un modo per fare il suo scherzo…
Vegeta decise di interrompere il battibecco tra i due, sapeva che altrimenti sarebbe andato avanti per le lunghe «fa quello che devi fare, va a radunare la terza classe che tra un quarto d’ora cominciamo»
«ma la tattica?»
«è di sfondamento, fila!» dalla faccia della sorella sapeva già che ne avrebbe combinata un’altra delle sue…sperava solo che non si cacciasse troppo nei guai prima della battaglia..
 
Un quarto d’ora… più che sufficiente…
Uscì soddisfatta dalla tenda.
 
Zarbon si rivolse agli altri spiegando la tattica, era piuttosto semplice e banale avrebbero affidato il tutto alla forza di sfondamento dove i migliori erano in prima fila e via via man mano gli individui più deboli, eccezion fatta per Minami che rimaneva sempre con la terza classe, non perché fosse debole ma perché il fratello la riteneva più al sicuro nelle retrovie…
Grimmjow uscì dalla tenda imprecando e maledicendo Zarbon assicurandogli  sia che lui avrebbe fatto di testa sua quello che voleva, sia che in prima fila ci sarebbe stato solo se ne aveva voglia. Si ritrovò a vagare per il campo e ad osservare i sayan, molti soprattutto quelli di prima classe li aveva già visti, vagò ancora un po’ arrivando in prossimità di una tenda piuttosto vistosa, era quella di Zarbon, gli venne voglia di disintegrarla… poi dal retro scivolò fuori con l’aura completamente azzerata, praticamente come quando l’aveva incontrata, la principessa con un tubetto in mano... si guardarono per un istante, poi lei gli fece l’occhiolino e si portò l’indice alle labbra rosee nel gesto del silenzio e se ne andò.
Grimmjow  rise maleficamente…era maledettamente interessante…
 
Tutti i sayan erano ordinati, pronti e smaniosi di combattere, Vegeta prima di dirigersi al suo posto andò a cercare la sorella, non era stato difficile individuarla, un po’  perché si era decisa a portare la sua aura ad un livello accettabile un po’ perché era difficile non trovare la sua testa bionda in quell’ammasso di capelli neri come il petrolio. La raggiunse mentre la ragazza si stava legando i capelli in un’alta coda di cavallo.
La prese per un braccio «tieni il tuo scuoter acceso e al suo posto e chiamami se ci sono problemi chiaro?»
Minami sorrise dolcemente al fratello «non ti preoccupare»  Era seria… menomale, almeno ogni tanto lo ascoltava.
  
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