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Autore: giamma21    29/04/2014    3 recensioni
Quando una studentessa popolare della scuola di Nastake Hill viene uccisa, per la città inizia un periodo di terrore. Spencer Matthews non rimane colpita dalla morte, lei odiava la vittima, ma l'assassino prende di mira lei. Da quel momento Spencer deve sopravvivere fino all'uscita al cinema del film Die Bitch, al quale l'assassino si sta probabilmente ispirando. Tuttavia sopravvivere non sarà semplice, anche se la protagonista non si abbatterà mai e cercherà sempre di ravvivare la situazione con battute e frasi ironiche.
Genere: Azione, Comico, Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sono dell’idea che se dovessi venire interrogata domani alla lezione di chimica, farei un’enorme figura di merda!
Questo era il più imponente dei pensieri che si manifestava nella mente di Crystal Shaye, 16 anni, la ragazza più popolare della scuola di Nastake Hill, sconosciuta cittadina nell’angolo più remoto degli Stati Uniti.
Crystal era la classica ragazza pompon che non se la cavava per niente nelle altre materie scolastiche.
L’Iphone ornato con perline luminose della ragazza iniziò a suonare, riproducendo la (ormai famosa) suoneria a dodici note.
Crystal afferrò il telefono, quasi graffiandolo con le sue lunghe unghie finte. Nello schermo era riportato il nome “Johanna Sailor” con accanto ad un cuoricino multicolore.
-Beccatela!- Crystal aprì la conversazione con fare molto giovanile.
-Ehi Cris, hai saputo che Brianna Hoachlie è rimasta incinta alla festa di un mese fa a casa di Sean?- Johanna Sailor, 16 anni anche lei, era la migliore amica di Crystal, e in quel momento sembrava che quello che stesse raccontando fosse lo scoop del momento!
Sean Connelly era il ragazzo di Crystal, capitano della squadra di football, e playboy della scuola.
-Non ci posso credere – Crystal scandì ogni parola per bene – Comunque Brianna non è mai stata una santarellina, ti ricordi quando diceva in giro di essere mia amica?- il suo tono iniziò a farsi più ironico.
-Quanto è sfigata- Johanna pensava probabilmente di essere una divinità, dopo Crystal ovviamente.
-Si beh... per lei c’è sempre un posto a Teen Mom!-
Le ragazze risero. Crystal aprì lo zaino e ne estrasse un pacchetto di gomme da masticare rosa.
-Hai sentito dell’assassino fuggito dal manicomio sulla scogliera?- Johanna era probabilmente informata dell’esistenza del telegiornale – Me l’ha detto Phil!- O forse no.
Il manicomio sulla scogliera si trovava appunto sulla Scogliera dei dannati. C’era in giro una leggenda riguardo all’origine della scogliera. Narrava la vicenda di un dio antico che era arrabbiato per un motivo sconosciuto, e per sfogare la sua ira colpì il fondale marino con un pugno fortissimo, distruggendolo e formando con le rocce volate in aria una specie di enorme colonna sul mare. La leggenda fu poi smentita da persone più competenti. Le rocce erano già all’origine di dimensioni enormi, quindi con qualche lavoretto fatto bene, fu costruito un manicomio. Distaccati dal mondo reale, i prigionieri tentarono la fuga svariate volte, ovviamente finirono tutti per sfracellarsi il cranio trapassato da qualche scoglio affilato.
-Oddio non ci posso credere!- Crystal era chiaramente poco interessata all’argomento.
-Si.. ehi! Giovedì esce al cinema Die Bitch 3: L’urlo della morte! Lo andiamo a vedere vero?- il tono di Johanna mutò da una misteriosa voce a uno stridulo, eccitato schiamazzo.
-Ovvio che lo andiamo a vedere! Channing Tatum sarà il protagonista, e Zac Efron suo fratello- Die Bitch era il film più famoso dell’intero universo, non solo per il fatto che fosse un’enorme schifezza commerciale riguardo a un assassino vestito da prostituta che uccideva prostitute, ma anche perché era un film eccessivamente splatter! Budella di qua budella di là, gli attori non davano spessore ai personaggi, ma questo non veniva notato dai teenager in piena crisi ormonale dei vari stati del mondo. La serie divenne famosa soprattutto all’uscita di Die Bitch 2: Viaggio nella tridimensionalità, utile espediente per guadagnare dal 3D e pagare gli stipendi degli attori.
- Il secondo film è stato emozionante! Gente in sala che urlava e piangeva!- Crystal era evidentemente un’amante dei film horror.
-Si è vero ma Timothy Richardson lo schifa nel suo sito di recensioni, lo definisce una “cag*ta canadese”!- Johanna era più informata di quanto qualcuno potesse aspettarsi.
-Timothy Richardson mi guarda sempre le tette durante le partite di football- disse Crystal con nonchalance.
-Timothy Richardson è anche uno stalker inquietante, c’è gente che dice che un giorno una ragazza gli ha dato picche all’invito al ballo, e lui l’ha attaccata al suo camioncino trasportandola per qualche chilometro- Johanna credeva sul serio in quello che diceva.
-Sarebbe in carcere!- probabilmente – Infatti è una leggenda metropolitana- concluse Johanna con fierezza.
-Senti, io sono stanchissima, perciò ora mi metto nel letto a dormire, oggi con gli allenamenti abbiamo esagerato. Inoltre domani rischio di essere interrogata in chimica, e non so proprio niente- Crystal sbadigliò al termine della sua frase – Ci vediamo domani Jo!- dopo i saluti, Johanna terminò la chiamata per prima, lasciando Crystal spiazzata.
- Solo io posso riattaccare il telefono per prima…- La ragazza sembrava “delusa” – Almeno è stato indolore.
Crystal si posizionò sotto le coperte del suo letto rosa, con le lenzuola probabilmente da 500 dollari, e i cuscini da 100 l’uno.
Appena la ragazza spense la luce, il telefono trillò un messaggio.
- Uffa Johanna, fammi dormire…- Crystal rimase sorpresa alla visione del numero estraneo alla sua rubrica. 53550, tutto qui.
Non era solo il fatto che il numero ribaltato significasse "sesso" a lasciare nuovamente spiazzata Crystal, ma il contenuto del messaggio. Ciao tro, dormito bene? –Ma che ca- il trillo di un nuovo messaggio colse di sorpresa la ragazza. Muoviti a rispondere.
Crystal iniziò a digitare sulla tastiera digitale.
Chi cavolo sei, “tro”? Qualche secondo dopo l’invio del messaggio, il telefono trillò di nuovo. Sono l’assassino di prostitute, e sono qui per te.
-Ah ah ah, Johanna sei banale – Crystal sospirò rispondendo un’ultima volta. Johanna ti sei scoperta, torna a dormire! Crystal ripose il telefono sul comodino.
Non arrivò più nessun messaggio nei minuti a seguire.
I capelli biondi e gli occhi verdi della ragazza risaltavano illuminati dalla luce della luna. Che pezzo di ragazza! O meglio, che schianto!
Improvvisamente il telefono trillò ancora una volta. Crystal lo controllò. Tro, non sono Johanna, non dormire, non riposarti, non lo meriti! – Crystal ebbe la sensazione di non sapere chi ci fosse dietro a quei messaggi macabri. Se non sei Johanna, cosa vuoi? Attese pazientemente la risposta, quando la ottenne. Voglio aprirti a metà, la vendetta mi ripagherà. Crystal rimase maggiormente colpita dalla frase. Di grande effetto, ma so di certo che questa è la frase usata dall’assassino di prostitute nel film Die Bitch! Torna a giocare con le barbie, stupido. Crystal s’impose definitivamente l’obbligo di dormire.
Prostituta ora morirai, è giunto il tuo turno! – Che palle!- Cris era annoiata dai messaggi di minaccia, pensava che fossero passati di moda dai tempi di So cosa hai fatto.
Ok sfigato, buona notte!
Crystal si alzò in piedi, dimenticando per quale motivo si fosse alzata, andò in bagno ad ammirare la sua bellezza, per colmare il vuoto. Era proprio una ragazza bellissima, il vetro sembrava farle brillare la pelle. – Twilight, vai così- Dopotutto era anche una fan dei film romantici su vampiri pallidi e licantropi pompati.
Qualcosa all’angolo della stanza colse la sua attenzione.
Un’ombra si era formata dietro la tenda della finestra.
-Chi è?- urlo istintivamente Crystal, nonostante sapesse che fosse la cosa più sbagliata da dire se qualcuno era “veramente” dietro alla tenda. Si avvicinò lentamente all’armadio e cercando con la mano, estrasse una mazza da baseball in alluminio. La figura umana dietro alla tenda la inquietava. Avvicinò la mano al tessuto colorato e velocemente la scostò, rivelando che non c’era nessuno. Solo dopo qualche istante realizzò che l’ombra era proiettata dall’interno della stanza tramite un gioco di luci. –Muori prostituta!- e un colpo d’accetta stese Crystal Shaye per il resto della sua vita. Almeno si era risparmiata l’interrogazione di chimica.
   
 
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