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Autore: AnnaGori    21/07/2008    5 recensioni
Sulla traccia della canzone più bella del cartone Aladdin, le emozioni di quel meraviglioso momento viste dagli occhi di Jasmine!!!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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il mondo è mio Aladdin le stava porgendo la sua mano.
Era davanti al suo grande balcone, in equilibrio su quello che sembrava un tappeto volante...
Stava sognando!? O era totalmente impazzita?!

Jasmine guardava quel palmo che la invitava a seguire quel giovane: lo conosceva da poche ore ma, tra tutti i principi vari che, prsentandosi da soli o venendo convocati, le erano stati proposti come sposi dal padre, il Sultano, lui, con il suo sorriso genuino e quell'atteggiamento di semplicità che lo contraddistingueva enormemente dagli altri, eccessivamente montati, era riuscito ad incuriosirla, all'inizio, e ad affascinarla, in seguito.

"Ti fidi di me?"

Aveva voglia di evadere un po' dal palazzo!
Suo padre, forse per troppo paura di cospirazioni, o per puro terrore da genitore, non le permetteva mai di uscirne: più di qualche volta infatti, sotto un mantello da contadina, si era avventurata al di fuori di quelle mura che, pur essendo familiari e sicure, costituivano per lei anche una prigione.

A quel punto doveva scegliere...
Aveva la possibilità di lasciarsi andare senza doversi camuffare, senza dover temere le recriminazioni del padre e le sue note ramanzine su come 'non si addice ad una principessa'...

Guardò la mano di Aladdin, lo guardò in volto e decise che "Sì..." si fidava; così dicendo, aiutata dal giovane, salì su quel tappeto.

Un attimo dopo, lo strano, magico oggetto arricciava le frange e partiva rapidamente, alzandosi verso le stelle e costringendo Jasmine ad aggrapparsi al ragazzo.
Solo un ultimo sguardo alla sua 'miciona' Rajha, e su verso il cielo!

Ora vieni con me,
verso un mondo d'incanto,
Principessa è tanto
che il tuo cuore aspetta un sì...

Superarono i tondi tetti del palazzo e Jasmine potè vedere davanti e sotto di sè le mille luci di Agrabah.
La sua città, ai suoi piedi, in uno sfavillare di luci, la stava chiamando, in un dolce sussurrare di voci nelle case.
Il tappeto iniziò a planare, passando per i vicoli e fermandosi davanti ad una finestra, lasciando che Aladdin cogliesse da un vasetto un piccolo fiore bianco, di un candore puro e perfetto.
Il ragazzo le porse il fiore e lei, arrossendo, lo portò al naso per assaporarne il profumo e, forse, per nascondere il proprio imbarazzo.

Quello che scoprirai,
è davvero importante,
il tappeto volante ci accompagna proprio lì...

Ed ecco che nuovamente il tappeto prese ad alzarsi, sempre più, in modo spropositato, riportandoli nel cielo più blu di quella notte ricolma di stelle, facendo slalom tra le bianchissime nubi, candide e morbide.
Si era sempre chiesta di che cosa fossero fatte le nuvole!

Il mondo è tuo!
Con quelle stelle puoi giocar,
nessuno ti dirà,
che non si fa,
è un mondo tuo per sempre!

Jasmine era stupefatta, attonita!
Per la prima volta in vita sua vedeva il mondo da un punto di vista totalmente diverso e sconosciuto, una prospettiva che però le piaceva tanto!
Sfrecciavano tra le nuvole, come se il tappeto volante fosse un carrettino corrente su delle invisibili montagne russe.
Inoltre Aladdin, con il suo canto la stava ammaliando, portandola a riflettere, quasi convincendola di quel che nessuno era mai riuscito ad inculcarle nella testa: della sua appartenenza ad Agrabah, del fatto che in effetti, un giorno, e sperava il più tardi possibile, quel regno sarebbe stato suo.
Aladdin l'aveva convinta!

Il mondo è mio!
E' sorprendente accanto a te,
se salgo fin lassù,
poi guardo giù,
che dolce sensazione nasce in me!

Iniziava a prenderci gusto, nel vedersi contornata da tutte quelle piccole luci, apparentemente vicine, ma in fondo così lontane.

Ogni cosa che ho,
anche quella più bella,
no, non vale la stella che fra poco toccherò!


E in un attimo si trovò nel mezzo di uno stormo di uccelli bianchi, che parevano tutti alquanto stupiti di veder volteggiare assieme a loro quella strana, nuova specie volante.
In un attimo rapidissimo, Jasmine si sentì mancare del solido da sotto i piedi: il tappeto stava giocando!! Li aveva appena fatti saltare e poi ripresi, scivolando veloce verso il basso diretto ad un corso d'acqua nel quale scorrevano rade vele bianche, e che rifletteva in un lento moto i tanti raggi di luce provenienti da ogni dove.

Il mondo è mio!
Tra mille diamanti volerò,
con un po' di follia e di magia,
fra stelle comete volerò,

un corpo celeste sarò,
ma se questo è un bel sogno,
non tornerò mai più,
mai più laggiù,
è un mondo che appartiene a
noi!

Il tappeto si riabbassò, andando di nuovo a sfiorare l'acqua, pronto a riportarli a casa.

Soltanto a noi!
Per me e per te!

I due si specchiarono nell'acqua, vedendo per la prima volta i propri volti vicini, insieme, entrambi animati da un sorriso, e stretti l'uno accanto all'altra.
Tornando a palazzo, si presero la mano, restando abbracciati.
Sopra le teste, la luna, a spicchio, venne presto sovrastata da mille luci colorate di fuochi d'artificio: un qualche paese delle vicinanze stava festeggiando...

Jasmine sapeva che quella sera le avrebbe cambiato la vita, e che di certo nonl l'avrebbe mai dimenticata.
  
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