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Autore: Whats Her Name    29/04/2014    0 recensioni
Sapevo che sarebbe stata l'avventura più importante della mia vita. Ed eccomi qui. A Londra, con le mie amiche di sempre a costruirmi un futuro. Il primo grande passo verso l'indipendenza, l'abbiamo compiuto insieme...Anche se credo che fra tutti i possibili eventi che ci siamo immaginate, la più inaspettata è capitata a noi.
Tre (decisamente) non comuni coinquilini, sono pionbati inaspettatamente nelle nostre vite.
Ji Yong, Seung Hyun e Young Bae, ancora fatico a ricordare, ma sopratutto a pronunciare i loro nomi. Anche loro come noi, fuggiti dalla loro Corea, per costruire passo dopo passo il loro futuro, con una valigia e tanta voglia di vivere e divertirsi.
Con una piccola differenza, noi semplici studentesse loro fantomatici e grintosi artisti musicali.
Chi lo avrebbe mai detto che quegli strani vicini da lì a poco, sarebbero diventati i nostri folli compagni di avventure?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: G-Dragon, T.O.P., Taeyang
Note: Cross-over, Lime, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Triangolo
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Braccia e Taeyang Ripide scale si estendevano verso  il basso, in penombra, come una discesa infinita verso una meta nascosta nell'oscurità;
Ronnie se ne stava lì, in bilico tra la luce proveniente dal suo appartamente e quelle maledette scale nere; si era fermata ad osservare il vuoto con un senso di confusione e inquietidune; L'amico Taeyang come era arrivato, silenzioso e timido, allo stesso modo era stato inghiottito da quelle scale; se ne era andato, ma sarebbe tornato per aiutare l'amica a studiare; ma non per questo era rimasta sul ciglio, non aspettava l'amico, c'era qualcos'altro nella sua mente, o meglio qualcun'altro.
La mattina era stata un susseguirsi agitato di imprevisti e avvenimenti, che lei silenziosamente aveva origliato da sotto il suo letto; aveva indistintamente udito la voce di Gdragon, e quello per lei era stato senza dubbio il miglior risveglio della sua vita; Aveva sentito la voce di Veronica proveniente dalla cucina, ma sopratutto aveva percepito le risate di Sara e Gdragon.
Quella loro dannata complicità.
Ronnie aveva sempre amato l'Asia, fin dal primo anno delle superiori:
Amava la loro cultura, il loro cibo, le loro usanze ma sopratutto il loro fascino così misterioso e ricco di segreti;
E come questa ossesione la accompagna nella sua vita, un'altra stava nascendo dentro di lei; non riusciva a capire cosa le stesse succedendo e forse per la prima volta nella sua esistenza, si sentiva davvero persa e spaventata, ma allo stesso tempo sentiva ardere dentro di sè uno strano fuoco, un calore che irrompeva violento ogni volta che incrociava quello stregato sguardo orientale, ogni volta che riusciva a sfiorare la sua pelle, ogni volta che riusciva a sentire il profumo di cannella dei suoi folli capelli rossi.
Forse aveva anche bisogno di dirlo alle sue amiche, aveva bisogno di una mano;
ma non ci riusciva.
Non voleva ammetterlo, era come se nel momento stesso in cui ne parlava concretamente con qualcuno, quell'emozione si si espandesse e la aggredisse;
cercava di reprimerla e di nasconderla e se proprio non ci fosse riuscita ne avrebbe parlato con Veronica, così saggia e seria, è da sempre per lei il più importante punto di riferimento; Veronica aveva la capacità di prendere sul serio ogni minimo comportamente, ogni insignificante umore ed emozione, e Ronnie era sicura che se si fosse mai decisa di confidere questa suo desiderio, lo avrebbe fatto con lei.
Voleva bene a Sara e Chiara, ma aveva paura che non l'avrebbero presa sul serio, che sarebbe finito sul ridere, o peggio ancora, con ironia ed ingenuità lo avrebbe rivelato a Gdragon;
Sopratutto a Sara; non perchè la considerasse egoista o stupida, no tutt'altro;
Sara era semplicemente così, riusciva a sdrammatizzare qualsiasi situazione e non era in grado di mantenere segreti, non per cattiveria, ma per colpa della sua eccesiva spontanietà ed esuberanza.
A volte provava un pizzico di invidia per la sua amica, la sua sicurezza e la sua forte capacità di esternare ogni minimo pensiero liberamente.
Forse se anche lei fosse stata più estroversa, meno timida, condividerebbe la stessa complicità che Sara ha con Gdragon.
Gdragon.
Dalla penombra delle scale, silenzioso e leggere si avvicina una figura.
Taeyang.
Ronnie lo osservo con un mezzo sorriso, ancora incapace di scacciare la marea di pensieri che la tormentavano; osservava l'amico, decisamente frastornato quanto lei, provava una certa empatia in quel momento e riusciva quasi a percepire l'alone di delusione e tristezza;
Lui le rimanda una timida occhiata, con una piccola curva nelle sottile labbra; il suo sguardo era diretto a Ronnie, ma era come se, allo stesso tempo, i suoi occhi fossero vuoti ed assenti.
voleva capire cosa gli stesse succedendo, avrebbe voluto consolarlo, parlargli, ma non voleva essere invadente; In fondo non gradiva che gli altri lo fossero con lei, e non le sembrava giusto farlo con gli altri.
Anche se sapeva bene dov'era diretto il suo pensiero,e da chi erano causati i suoi malumori;
Sara.
Tutto ciò non la stupiva più di tanto,era l'unica che si fosse accorta di questo interesse, forse anche perchè lei e Taeyang erano molto simili.
Fragili e silenziosi.
"Hei non fà niente, se non stai bene posso studiare da sola..non preoccuparti per me ok? Anzi riposati che stasera dovete suonare"
Lei cercò di essere più sincera possibile, ma non era mai stata brava a mentire.
Taeyang alzò lo sguardo, e solo in quel momento Ronnie notò davvero il rossore dei suoi piccoli occhi.
Aveva pianto.
"Ronnie aveva promesso che ti avrei aiutata...sono tuo amico, e gli amici questo fanno"
Le sue parole erano vere, ma la sua bocca tremeva.
Restarono in silenzio.
Ronnie si sentiva in imbarazzo e voleva abbraciarlo per consolarlo, ma a dire il vero non conosceva molto bene Taeyang;
avevano passato tanto tempo insieme, ma lui era così chiuso e taciturno che forse non avevano mai davvero parlato tra di loro.
Su una cosa era certa in quel momento, lui stava male e lei voleva aiutarlo,e non sopportava quel senso di impotenza;
non sopportava che qualcun'altro si sentisse come lei.
Capìì che erano nella stessa identica situazione, ed entrambi non riuscivano ad uscire da questo potente vortice di silenzio.
Poi d'un tratto lui esplode, non riesce a sorreggere il peso dei suoi tormento e piegandosi come un animale indifeso ed impaurito, scoppiano le lacrime.
Anche il suo pianto è appena percettibile.
Ronnie rimase paralazzita, sopratutto dal gesto improvviso di abbassarsi, come se volesse sparire, come se volesse nascondere l'inevitabile.
Lui era più alto di Ronnie, esattamente il doppio, e si intravedeva anche una muscolatura definita e forte; era un paradosso.
Così possente fuori quanto fragile dentro.
In quel momento Ronnie capì che quel ragazzo aveva un cuore immenso e che aveva tanto da dare.
Lei si avvicinò e gli tese la mano, lasciando andare, una lacrime.
Teayang alzò lo sguardo e si asciugò il viso con il braccio, e prese le mano di Ronnie.
Ronnie sorrise cercando di tirargli su il morale:
"nella cucina c'è della cioccolata...non è il massimo ma insieme agli amici può fare miracoli...credimi."
Lui sorride, un sorrise leggero e quasi invisibile ma perlomeno sincero.
Entrambi si avviarono in cucina, chiudenosi la porta alle spalle.

  
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