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Autore: MysteriousSx    29/04/2014    1 recensioni
Harry Potter, ha sconfitto il mago più oscuro di tutti i tempi, Tom Riddle, ricordato da tutti come Voldemort.
Ora ha 22 anni, lavora al Ministero della magia come Auror, vive in una bella casa a Londra insieme a Ginny. E si stà per sposare! Ma la mancanza di Hogworts si fa' sentire sempre di più, e così, Harry, decide di tornare per vedere cos'è cambiato. Ma quella che sembrava una normale gita per ricordare i vecchi tempi, si trasforma in un'altra, grandiosa avventura...
Genere: Avventura, Fantasy, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Neville Paciock, Ron Weasley | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Voldemort. Harry ancora udiva quel nome nel sonno. Ma ogni volta si convinceva che era solo un sogno, o meglio un incubo, che Voldemort era stato sconfitto e che lo era stato proprio grazie a lui, e anche a Neville. Già, Neville. Era parecchio che non lo vedeva, quel ragazzo che da agnello, si era trasformato in un leone.
Harry, ora, ha 22 anni. Abita in una bella casa a Londra, vicino ad Hyde Park. Era stata Ginny a scegliere quella zona, perché c’era tanta allegria nell’aria , ogni volta che passavano in quel parco, e lui era d’accordo.
Giusto l’altra sera, le aveva chiesto di sposarlo. Era tutto perfetto: l’aveva portata a cena fuori, e poi avevano fatto una passeggiata ad Hyde Park. Lì c’era un laghetto, molto bello al chiaro di luna, dove molti uomini avevano chiesto alle loro donne di amarli per l’eternità. Ed era proprio quello che voleva Harry: che Ginny lo amasse per l’eternità. Davanti a quel laghetto, Harry si era inginocchiato di fronte alla sua amata e le aveva fatto la sua proposta. E lei, naturalmente, visto che lo amava allo stesso modo, gli ha risposto di sì. Dato che, d’altronde, aspettava un figlio da lui.
Lo avevano saputo 3 mesi fa’ ed Harry, era la persona più felice del mondo dopo quella notizia. Voleva tanto un figlio, e soprattutto lo voleva da Ginny e solo da lei.
E’ un maschietto. Gli era stato detto 2 giorni fa’. E lo avrebbero chiamato James, come suo padre. Harry pensava ancora a suo padre, e sapeva che lui sarebbe stato molto fiero di lui.
Ecco, l’ha sognato di nuovo. E si è di nuovo svegliato. Ora, non riuscirà più a riprendere sonno. Decise di fare un giretto per casa. Andando in salotto, guardò la foto vicino all’orologio sopra la mensola. Lui, Ron ed Hermione e dietro la loro vecchia casa, Hogworts. Gli mancava. Lì aveva vissuto mille avventure. Lì aveva sconfitto il mago più pericoloso di tutti i tempi. Lì, era diventato un uomo.
Prese la fotografia. La guardò a lungo. E poi prese una decisione.
 
Ginny era arrivata in cucina, e ha trovato la colazione pronta. Harry le andò vicino e la baciò. Poi si sedette e cominciò a mangiare i biscotti.
- Ginny, volevo chiederti una cosa…- cominciò così, sapendo che lei avrebbe accettato comunque.
-Certo, Harry. Dimmi pure!- sorrise e si versò il caffè nella tazza.
-Ecco, io vorrei… si, beh, vorrei… ti andrebbe di tornare ad Hogworts?-
-Beh, certo che mi andrebbe! Perché me lo chiedi?
-Perché sto pensando, ecco, di andarci, uno di questi giorni…- si fermò perché notò la faccia della sua futura moglie che lo guardava incuriosita.
-Ginny, vorrei tornare lì perché ne sento la mancanza. E poi vorrei vedere com’è adesso che è stata ricostruita.
Ginny posò la sua mano sulla sua.-Manca anche a me, Harry! Se vuoi tornare per vederla adesso, io vengo con te. L’unica cosa che mi chiedo è: sarà cambiata tanto, rispetto a quando ci andavamo noi?
-Spero proprio che non lo sia più di tanto.
-Ma tu come farai con il Ministero della Magia?
-Oh, andiamo! Il dipartimento degli Auror potrà fare a meno di me per un giorno.
-Ok, allora! Chiamiamo anche Hermione e Ron, vero?
-Certo! Sono certo che verranno anche loro volentieri.
 
Il giorno dopo tutti e quattro avevano preso l’espresso per Hogworts.
Faceva strano a tutti, riprenderlo e poi in un giorno che non fosse il 1 di settembre alle 11, ma piuttosto il 14 di gennaio alle 10 del mattino.
Arrivarono lì verso le 6 di sera. Scesero dal treno.
Hogworts, non era cambiata affatto. Era sempre lei, con i suoi muri antichi, le statue, la casa di Hagrid, il vecchio portone, tutto era come se lo ricordavano.
Appena varcata la soglia dell’entrata, un branco di studenti gli si avvicinò per chiedergli una foto. Dopotutto, ormai, tutto il mondo magico conosceva la loro battaglia. Solo che Harry non era abituato a fare foto e autografi.
Tra la folla, Hermione scorse un ragazzo dall’aria familiare…
-NEVILLE!- urlò la ragazza al suo indirizzo. Il ragazzo si voltò immediatamente e le sorrise. Harry, Ron e Ginny lo videro e sorrisero a loro volta.
Neville, disse agli studenti di tornare alle loro case, e poi si avvicinò ai suoi vecchi amici.
-Harry, Ron, Hermione, Ginny… voi che ci fate qui?
-Noi…- disse Harry –Siamo venuti perché volevamo vedere se Hogworts era cambiata dopo la battaglia e… perché ci mancava!- sorrise poi chiese:- Tu invece, cosa ci fai qui? Anche tu per rievocare i vecchi tempi?
-Ohh no… io… ci lavoro!- rispose Neville, un po’ timidamente
-Come ci lavori?- chiese Ron ridacchiando –Insegni?
-Erbologia!- rispose fieramente il ragazzo. Gli anni di certo lo avevano cambiato.
-Wow, è fantastico! Siamo molto contenti per te Neville! Perché non ci accompagni a fare un giro per la scuola? Così potremmo parlare un po’…- disse Ginny
-Ma certo, seguitemi!
 
Per la strada, Neville raccontò loro di uno strano oggetto che era stato inviato a Hogworts. Era uno specchio, gli avevano detto, ma nessuno l’aveva ancora visto, perché era stato portato al 3° piano coperto, il piano dove, molti anni prima, c’era il famoso Cane a tre teste per proteggere la pietra filosofale.
Harry era curioso. Molto curioso. E quella curiosità, molte volte, lo aveva portato vicino alla morte. E forse, questa, era una di quelle volte.
I ragazzi si recarono al terzo piano. Ora, era pieno di ragnatele. E puzzava di muffa. Si vedeva che nessuno non ci metteva più piede da un bel po’.
Era vuoto, fatta eccezione, per quel grosso, specchio che emergeva al centro della stanza. Ginny si avvicinò e tolse il telo.
Lo specchio era bellissimo. E molto antico. Ma non li rifletteva. Perché quello specchiò rivelava ciò che sarebbe successo in futuro.
Ma nessuno, l’aveva ancora capito.
Harry si avvicinò. Dentro lo specchio, c’era del fumo violaceo, che roteava su se stesso, in un vortice, che poteva anche ipnotizzare.
All’improvviso, una luce divampò dallo specchio. I ragazzi si coprirono gli occhi. Quando la luce svanì, c’era un’immagine, davanti allo specchio. Ora, ritraeva dei ragazzi, probabilmente dai 12 ai 18 anni. Erano sulle delle piattaforme circolari. Una per uno di questi ragazzi. Hermione fece un rapido calcolo. 24. 12 femmine e 12 maschi. Nessuno capiva il nesso.
Il luogo dove si trovavano era un prato, circondato da una foresta. E le loro espressioni… sembrava che aspettassero che succedesse qualcosa. Harry notò un altro particolare… erano vestiti tutti uguali. E da una parte di quel prato, c’era una sottospecie di corno, e dentro di questo c’erano molte armi. Troppe.
Dopo un po’ si cominciarono a sentire anche dei suoni, provenire dallo specchio. Una persona stava contando. 5, 4, 3, 2, 1. I ragazzi scesero dalle piattaforme saltando e incominciarono a correre per prendere le armi dal corno, e dopo pochi secondi, ci fu un spargimento di sangue.
Harry, sentiva urli strozzati provenire dallo specchio. Tutto gli ricordava l’ultima battaglia. Tutti quei ragazzi morti in pochi secondi, gli ricordarono Fred. Tonks. Remus. Sirus. Il professor Silente. Severus.  D’istinto, Harry toccò lo specchio. O meglio così credette. Perché la sua mano affondò dentro di esso. E dopo poco, anche il suo corpo. Sentì Hermione, urlare:-HARRYYYYY!
Ma era troppo tardi.
Harry era per terra in mezzo al prato. Intanto i ragazzi continuavano a lottare. Dopo pochi istanti, anche Hermione, Ron, Ginny e Neville atterrarono vicino a lui.
-Dove siamo?- chiese Harry
-E’ un posto stranissimo… e poi perché quei ragazzi si uccidono tra di loro?- Ginny era molto preoccupata. Non solo per la sua vita, ma anche per quella di suo figlio.
-Dobbiamo nasconderci!- disse Ron
-E dove?- chiese Harry
-Dietro il corno, svelti!- disse Hermione, correndo subito li’ dietro.
Una volta dietro il corno, Harry pensò ad un piano. Ma non ne aveva nemmeno uno. Erano finiti in un posto sconosciuto grazie ad uno specchio. Poteva esserci un piano per sfuggire a questo?
-Ascoltate: ho un’idea!- Hermione ruppe il silenzio –Andiamo nella foresta! Ho visto alcuni di quei ragazzi che ci entravano: magari uno di loro ci darà una mano a capire dove siamo!
Tutti annuirono e, molto prudentemente, uscirono da dietro il corno. Non c’era più nessuno, a parte quei ragazzi morti a terra. Ad un certo punto si sentirono 13 colpi di cannone. Harry li aveva contati. Probabilmente, indicavano quanti ragazzi erano morti.
 
Avevano camminato per almeno un’ora. E non avevano ancora trovato nessuno di quei ragazzi. Tutti decisero di fermarsi, anche perché Ginny doveva riposare.
Ma Harry disse che avrebbe provato ad andare avanti.
Ad un certo punto, mentre il mago camminava, sentì una voce dietro di se’:
-FERMO DOVE SEI!- Harry si fermò e si girò per vedere da dove proveniva quella voce. Dietro di lui non c’era nessuno. Guardò in alto e vide, che sopra il ramo di un albero c’era una ragazza. Era molto carina: aveva gli occhi di un marrone color nocciola e i capelli castano scuro erano raccolti in una treccia. Sembrava innocua, se non fosse per la freccia che stava puntando addosso ad Harry, tesa ad un arco.
-Tu chi sei?- chiese la ragazza
- I- io mi chiamo Harry! Tranquilla non voglio farti male!
-Come sei arrivato qui? Non ti ho visto nelle mietiture nei distretti…
-Ehmm, scusa ma non so’ di cosa parli…
-Vuoi dire che non sai dove ti trovi?
-No, sono arrivato qui grazie ad uno specchio…
-Grazie ad uno specchio?- la ragazza ridacchiò –Mi stai prendendo in giro?
-No, assolutamente no! Stavo guardando dentro quello specchio e ho visto che voi eravate tutti su delle piattaforme. Poi siete scesi e avete cominciato ad uccidervi l’un l’altro. Io ho toccato lo specchio e sono stato catapultato qui e dopo poco anche i miei amici.
-Mmm… mi sembra convincente, anche se faccio fatica a crederti. Sembra quasi una magia…
-Lo è stata! Io vengo dal Mondo Magico!
-Dal Mondo Magico? A me sembri un mezzo matto!
-Allora, forza, trovala tu una spiegazione logica per quello che è successo. L’hai detto tu stessa che non mi hai mai visto…
La ragazza abbassò l’arco. Sembrava avesse capito. Harry le chiese:
-E tu, invece, come ti chiami?
-Katniss!- rispose lei. E poco dopo parlò di nuovo:
-Ce la fai a salire qui sopra?
-Ci provo!
Harry non era mai salito su di un albero. Ma piano piano, arrivò al ramo di Katniss. Si mise seduto di fronte a lei. Parlò lui per primo:
-Dove siamo?
-E’ difficile da spiegare… però cercherò di essere il più chiara possibile. Ci troviamo negli Hunger Games. Sono dei giochi che sono stati inventati dopo la ribellione avvenuta anni fa’ da parte del distretto 13.
-Distretto?
-Si’, per evitare delle nuove guerre come era avvenuto in passato, si decise di dividere l’America in 13 Distretti, controllati tutti da Capitol City, la città capo, diciamo! Ma dopo ci fu questa ribellione! Capitol City riuscì a ristabilire l’ordine, ma da lì per evitare che ci fossero altre ribellioni, si decisero di creare questi giochi, gli Hunger Games. Praticamente ogni anno, in ogni distretto di Paneam, che sarebbe il territorio che racchiude i distretti, vengono sorteggiati due tributi, un maschio e una femmina tra i 12 e i 18 anni e vengono mandati a combattere in un’arena, che sarebbe quella dove ci troviamo noi, per la sopravvivenza. Su 24 vince uno solo!
Harry rimase impressionato. E ora capiva.
Si trovavano nel futuro. Doveva parlare con gli altri! E subito!
-Senti, Katniss, io devo trovare i miei amici. Sono venuti insieme a me.
-Va bene, ti aspetto qui!- gli disse la ragazza.
Harry corse al punto in cui si erano lasciati. Ma loro non c’erano.
E se fossero stati rapiti?
O peggio uccisi?
Harry represse in fretta quest’ultimo pensiero. Nessuno di loro era morto! Nessuno! Nemmeno…
Ginny!
Non riusciva a credere di averla lasciata sola. La sua futura moglie. E la madre del suo primo figlio.
Tornò da Katniss. Nel frattempo la ragazza era scesa dall’albero.
-Li hai trovati?
-Purtroppo no! E non so’ dove possano essere andati…
-Oddio!
-Cosa c’è?
-Sali, svelto!- gli disse cominciando a risalire sull’albero. Harry la segui preoccupato.
Katniss aveva sentito un urlo. E poco dopo che erano saliti, Harry sentì dei ragazzi avvicinarsi. Ridevano. E aveva capito che avevano ammazzato qualcuno, da come parlavano.
-Ehi, ragazzo innamorato! Sicuro che sia andata di qua?
-Sicurissimo! Era sua quella trappola per i conigli!
-Allora andiamo di la’…
Poco dopo che uno dei ragazzi che avevano parlato se n’era andato, Harry e Katniss sentirono gli altri.
-Oh, senti, Cato! Perché non lo uccidi e basta?
-No! Solo lui può portarci da lei!
Dopo un po’ che se n’erano andati, Katniss mormorò:
-Peeta…
-Chi è Peeta?
-Il ragazzo che è venuto insieme a me. Del mio Distretto! Il 12…
-Sei innamorata di lui?
-No! Lui finge di esserlo! Il motivo è troppo complicato da spiegarti… ma ormai non ha più importanza! Si è alleato con i favoriti…
-Chi sono i favoriti?
-Sono i ragazzi dell’1 e del 2! I più forti! Si addestrano fin da piccoli e poi, al momento della mietitura si offrono come volontari! Più o meno come ho fatto io…
-Tu ti sei offerta come volontaria? Perché avevi voglia di partecipare a questo massacro?
-L’ho fatto per mia sorella! Prim… era stata scelta lei. Ha solo 12 anni, e non è brava a combattere… non potevo abbandonarla. Tu avresti fatto lo stesso…
-Certo, se avessi una famiglia… ma non ce l’ho!
Katniss lo guardò tristemente.
- Cos’è successo, Harry?
-Sono morti quando ero molto piccolo. Li ha uccisi il mago più potente del nostro mondo. Ma è morto anche lui qualche anno fa’! Grazie a me!
Harry aveva compiuto un assassinio. Si sarebbe trovato bene negli Hunger Games. Ma poi si levò dalla testa quell’idea. Harry l’aveva ucciso per vendicarsi della morte dei suoi genitori. Lei avrebbe fatto la stessa cosa.
 
Passarono 3 giorni, e Harry e Katniss erano ormai in sintonia. Si aiutavano e si proteggevano a vicenda. Katniss andava a caccia, e Harry le copriva le spalle. Erano amici. Katniss aveva sempre avuto Gale, il suo migliore amico, ma con Harry aveva qualcosa in comune. Avevano perso entrambi persone che amavano. Katniss, infatti, aveva perduto suo padre in un incidente in miniera.
A Harry, Katniss piaceva molto. Non come ragazza, ma come amica. Lei gli spiegò meglio come funzionavano gli Hunger Games, e lui le raccontava del suo mondo. Soprattutto di Ginny.
Non li aveva ancora trovati. Ma sapeva che erano vivi. Probabilmente, lo specchio li aveva riportati indietro. E allora, perché lui era ancora lì? Se l’era domandato i primi giorni, ma ora non ci pensava più. Doveva aiutare Katniss a sopravvivere. Era sua amica.
Ma il 4° giorno, si erano spinti quasi al confine dell’arena per cacciare, e all’improvviso, il fuoco cominciò a divampare e loro avevano cominciato a correre.
Ad un certo punto, il fuoco si spense. Harry, che ormai sapeva come funzionavano i giochi, aveva capito che era stata una mossa degli Strateghi.
Katniss si era bruciata la gamba, così corsero verso il lago da dove prendevano l’acqua.
Cominciarono a stare a mollo nell’acqua, Katniss per colmare il dolore alla gamba e lui per rilassarsi dopo la corsa.
Ma da lontano, Harry intravide i favoriti. E i favoriti avevano individuato loro, visto che gridarono cose come “Eccoli” o “Prendiamoli”.
Harry e Katniss si alzarono e cominciarono a correre per cercare un albero.
Un momento. Un solo momento. E Harry vide Katniss e la foresta che li circondava, scomparire.
E si ritrovò di nuovo nella stanza del 3° piano. Dove,ad attenderlo, c’erano Ron, Hermione, Neville, e la sua Ginny. Sani e salvi.
 
Passò un mese prima che Harry si calmasse. Decise di rimanere ad Hogworts, per guardare la sua amica da uno specchio al 3° piano.
Katniss, se l’era cavata. Lei e Peeta avevano vinto i 74esimi Hunger Games. Nel corso dei giochi. Il Primo Stratega, Seneca Crane, aveva annunciato che quest’anno si potevano avere 2 vincitori purchè provenienti dallo stesso Distretto. Così, Katniss, era andata a cercare Peeta. Ancora vivo, fortunatamente. E l’ha salvato da morte certa. E si è anche innamorata di lui. O almeno, Harry così credeva. Perché Peeta, aveva detto di amarla solo per farle ottenere degli sponsor. Ora, però, sembravano veramente innamorati entrambi. Ma quando rimasero solo loro, Seneca, decise di far vincere di nuovo un solo giocatore. Così, i due avevano provato a mangiare delle bacche che procuravano la morte insieme, perché nessuno dei due poteva vivere senza l’altro. O forse, Katniss voleva solo salvare entrambi e basta? Harry non sapeva che pensare. Ma non ebbe il tempo per verificare nessuna delle sue teorie, perché dopo che gli Hunger Games erano finiti, lo specchio tornò a fare vedere il suo fumo violaceo.
Era veramente uno specchio che faceva vedere il futuro. Tutto quello che Harry aveva visto, non era un’invenzione. Hermione glie l’aveva detto. Lo specchio rifletteva il futuro, e se veniva toccato mentre trasmetteva una parte di esso, la persona che l’ha toccato veniva trasportata lì. In quella precisa parte di futuro. Se lo toccavano più persone, il primo rimaneva molto di più, (in questo caso, Harry), e gli altri venivano rispediti indietro dopo poche ore, come era successo a lei e gli altri. Harry aveva raccontato loro tutto. Anche se loro l’avevano visto.
Harry pensa ancora a Katniss, anche dopo che suo figlio James era nato. Così determinata, decisa, testarda. Così simile a lui. In tutto. Così forte, come una scintilla di un fuoco che può portare ad una ribellione.
 
  
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