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Autore: Carillon1726    29/04/2014    1 recensioni
Una semplice ragazza, fa per ritornare a casa da una festa ma farà uno strano incontro...
.......
Era pallido, troppo pallido, quasi cadaverico e aveva una chioma bionda a caschetto che tappava i suoi occhi. Era seduto sul marciapiede con lo sguardo rivolto verso il basso, aveva l’impressione che aspettasse qualcuno o che si fosse perso.
Genere: Horror, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Camminavo discretamente sulla strada per ritorno a casa mia, ero appena uscita dalla discoteca ed era più di mezza notte. Era piena estate ma una nebbia fitta avvolgeva le strade della città come se volesse nascondere qualcosa…
Continuavo a camminare per le vie delle città con il timore di perdermi, non riuscivo quasi nemmeno a vedermi i piedi dalla tanta nebbia.  Improvvisamente in lontananza vidi un bambino che all'apparenza non aveva più di dodici anni. Era pallido, troppo pallido, quasi cadaverico e aveva una chioma bionda a caschetto che tappava i suoi occhi. Era seduto sul marciapiede con lo sguardo rivolto verso il basso, aveva l’impressione che aspettasse qualcuno o che si fosse perso. Decisi quindi di avvicinarmi a lui, magari potevo aiutarlo, di certo non potevo lasciarlo lì. Quando mi ritrovai davanti a lui, gli chiesi se si fosse perso.
Silenzio.
Richiesi la domanda, l’unica risposta che ebbi fu il suo dito che si alzava e segnalava un punto impreciso nella nebbia. Pensai che forse fosse meglio portarlo dalla polizia ma esclusi questa ipotesi ricordando che la stazione di polizia era sicuramente chiusa, anche se, dovrebbe essere aperto. Gli presi la mano e cominciai e camminare con lui vicino.
Continuavamo a camminare verso la misteriosa strada in cui indicava il bambino, per tutto il piccolo viaggio aveva avuto la testa abbassata e non aveva aperto bocca, fosse erano muto?
Mi ritrovai davanti ad una distesa d’acqua. Era troppo piccolo per essere un lago e troppo grande per essere una pozza. Oltre quella distesa si trovava una casa, più correttamente una villa, che si trovava in cima a una grande collina. Abbassai il mio sguardo verso il bambino, aveva alzato la testa e dopo due passi che fece, scomparve dalla mia vista, nascondendosi nella nebbia. Percepivo che quella era casa sua e che conosceva la strada, decisi di lasciare la sua mano ma quando provai a farlo la stretta divenne più forte, non sembrava più la mano delicata di un bambino ma bensì la mano di un adulto. Sentivo stritolarmi la mano, ero sicura che se avesse continuato a stringermela avrei sentito le ossa rompersi. Sentì che le mie forze mi stavano abbandonando, mi stavo facendo trasportare verso quella mano. Riuscì a vedere di sfuggita il corpo di quella mano. Era molto, il viso era oscurato da un capello a cilindro e aveva un lungo cappotto lungo fino ai piedi, anche se ero sicura che quel essere non toccasse terra. Rimassi un po’ paralizzata ma mi ripresi subito e mi missi a correre. Non sapevo cosa fosse, cosa fosse successo ma ero sicura che dovevo scappare.  Corsi con tutto il fiato che avevo, ogni volta che guardavo dietro di me trovavo la figura sempre nella stessa posizione di lontananza, sembrava che non si muoveva, mi seguiva rimanendo nella stessa lontananza, era come se il tempo si fosse fermato, scappavo, correvo veloce ma niente cambiava, anche l’ambiente che mi circondava rimaneva uguale.
Riuscì a vedere la mia casa in lontananza, resistetti ancora un po’ e alla fine riuscì a raggiungerla. Aprì la porta e la chiusi a chiave, spinsi il divano davanti alla porta e poi corsi fino alla mia stanza.  Sentivo sbattere le finestre come se fuori ci fosse un tornado, la porta graffiava come, un rumore disumano. Mi missi sotto il letto e mi tappai le orecchie, dovevo solo aspettare…
Mi svegliai per la luce del sole. Mi ero addormentata sotto il letto anche dopo tutto quel fracasso che si scatenava fuori. Forse era solo un sogno, ma il mio dubbio sparì quando vidi il divano ancora nella stessa posizione e soprattutto quando vidi la porta tutta graffiata…
 
Stavo andando verso la casa di una mia amica, non volevo rimanere da sola. Mentre camminavo della nebbia si alzò e vidi in distanza un bambino, biondo, con gli occhi coperti dai suoi capelli. Con la mano mi chiedeva di andare verso di lui. Feci un passo indietro e una mano da uomo mi toccò la spalla. 



Angolo Autrice
Salve popolo di EFP amanti dell'horror. Non so quanto la mia storia via abbia colpito... Spero che sia uscito qualcosa di decente. Spero nelle recensioni. 
Ciau!
  
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