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Autore: Margherita Dolcevita    29/04/2014    2 recensioni
-Doveva avere un buon profumo Alexander, se il suo gatto continuava a strusciarcisi contro. Di solito Chermain Meow non amava molto la compagnia, oltre a quella del suo padrone si intende, ma sembrava che Alec gli piacesse. Ora era proprio curioso di sapere quanto buono fosse l'odore dello Shadowhunter da attirare così il suo felino.-
Come mi immagino il loro primo bacio. Malec.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Magnus Bane
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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                                                          Just Lips On Lips.




Non avresti dovuto accettare quell'invito. C'era una vocina nella sua testa non faceva che ripeterglielo. Non dovresti essere qui. Eppure, nonostante tutti i dubbi e le paure, era di nuovo davanti a quel cancello. La  prima volta era stata un'emergenza e non aveva idea di chi si sarebbe potuto  ritrovre davanti, mentre ora sapev benissimo chi era il proprietario di quell'appartamento.

Se qualcuno avsse chiesto ad Alec ch cosa ci facesse davanti al cancello del Sommo Stregone di Brooklyn, non era certo di cosa avrebbe risposto. Se l'avesse chiesto Isabelle, le avrebbe risposto che era un motivo per un altro di togliersi dalla testa il suo parabatai. Se l'avesse chiesto Jace, gli avrebbe mentito, dicendo che era per delle ricerche. Ma se a chiederglielo fosse lui stesso? Alec non era sicuro di cosa avrebbe risposto.

Forse avrebbe inventato una scusa. O forse sarebbe stato sincero, rispondendo che per una volta voleva sentirsi come i suoi fratelli, desiderato e corteggiato. Non era detto che avebbe dovuto finire per forza in una felice storia d'amore, solo, voleva, per una volta, essere lui al centro dell'attenzione. Forse era per quello che aveva suonato il campanello.

-Chi osa disturbarmi a qust'ora indecente ora del mattino?- La voce dello stregone era roca, probabilmente si era appena svegliato. Alec riusciva a sentire degli strani rumori di sottofondo, provenire dal citofono, come dei mugolii. Evidentemente il Nascosto non era da solo e questo mise in grande difficoltà il Nephilim. Sarei dovuto andarmene quando potevo!

-Uhm, sono Alec Lighwood, non so se ti ricordi, sono uno degli Shadowhunters che...- Che  cosa? Che ha fuso la marmitta di alcuni Vampiri alla tua festa, ovvio che non si ricorda di te. 

-Sei il ragazzo con gli occhi d'orati?- Quelle parole fecero sprofondare ancora di più Alec nell'imbarazzo. Si era solo illuso, in fondo sapeva di non essere così speciale come Jace, con quei suoi occhi e il suo carisma, o come Isabelle, con la sua sensualità e la sua spavalderia, ma lo aveva davvero sperato.

-No, uhm, sono quello con gli occhi azzurri, ma ti ho svegliato, non è una cosa così importante. Posso...- Ma il cancello era già stato aperto.  

-Sali- La voce di Magnus Bane era decisa, calma, e, Alec non ci avebbe messo la mano sul fuoco, ma era abbastanza sicuro, dalla voce, che lo stregone stesse sorridendo. Prima di entrare Alec aveva boffonchiato qualche altra scusa (Davvero non è così importante, posso ripassare dopo), ma il Nascosto non aveva ammesso alcuna replica.

Mentre saliva le scale, Alec, non era affatto sicuro di ciò che stava per fare. Avrebbe potuto trovare lo stregone in abiti non adatti a ricevere un ospite, magari in dolce compagnia, a quel punto che avrebbe fatto? Il Nephilim non aveva nemmeno pensato a cosa dire una volta faccia a faccia con il Nascosto.

Senza accorgersene aveva raggiunto la porta dell'appartamento, ancora chiusa, pensando a cosa si potesse dire in una situazione del genere. Non era molto bravo a parlare con gli sconosciuti, anche se con Clarissa era stato molto pungente e senza peli sulla lingua, ma questa era una situazione decisamente diversa da allora.

-Allora occhi azzurri, vuoi entrare o rimanere qua fuori?- Magnus non era vestito come Alec si sarebbe immaginato, aveva un paio di pantaloni del pigiama largi a righe bianche e blu e una maglietta grigio chiaro, un po troppo corta per lui. Ogni volta che alzava di poco un braccio, Magnus, lasciava scoperto un lembo di pelle ambrata dei fianchi.

-Io preferisco rimanere qui se non ti dispiace, come ti ho ripetuto prima non è una cosa molto importante.- Lo sguardo di Magnus, senza tutto quel trucco, era molto più espressivo, sembrava quasi una persona normale, tranne per quei brillantini sui capelli. Sembrava quasi, dal piccolo increspamento delle sue labbra, che Magnus fosse deluso dalla risposta di Alec.

Dalle gambe dello stregone un piccolo musetto fece capolino fuori, accompagnato da un piccolo miagolio, probabilmente, si disse Alec, era il gatto più strano che avesse mai visto. Ed era così simile al suo padrone.

-Hai svegliato Charmain Meow, e non vuoi nemmeno entrare in casa per scusarti?- Chiese sorridendo, mentre il gatto iniziò esaminare l'estraneo che l'ha svegliato dal suo meritato riposo.

-Mi dispiace- Alec si pentì subito per aver pronunciato quelle parole. Era ridicolo scusarsi per aver svegliato un gatto. 

-Alexander, per cosa sei venuto qui esattamente- Chiese lo stregone, con una punta di malizia nella voce, riportando gli occhi di Alec puntati nei suoi. Dio, quegli occhi, erano stati quelli a farlo capitolare la sera della festa, di un azzurro così intenso da sembrare quasi irreale.  

Non riusciva a capire come mai un ragazzo con quegli occhi, rimanesse così in disparte, rispetto ai suoi fratelli. Per certi versi quegli occhi gli ricordavano Will, ma quelli di Alexander erano diversi. Poteva leggervi dentro senza nessuna difficoltà ed erano di una purezza così rinfrescante. In questi tempi tutti indossavano delle maschere, perfino lui e non aveva alcun problema ad ammetterlo. Mentre Alec, lui no, o almeno non per lui. Ogni volta che guardava i suoi occhi era come prendere una pausa dall'aria refratta di Brooklyn, colma di falsità e superbia.

-Non che la cosa mi disturbi, anzi speravo di rincontrarti presto- Aveva quell'aria così innocente Alexander, ma forse era solo per la poco esperienza, si disse, specialmente con quella deliziosa spolverata di rosso sulle guance. Magnus aveva voglia di morderle. Era vestito con la tenuta da cacciatore, come quella sera, e si chiese se la togliesse mai, almeno per dormire. 

-Io...- Aveva iniziato il Nephilim, prima di essere interrotto da un altro miagolio di Charmain Maow. Il gatto stava ora annusando gli stivali di Alexander, probabilmente cercando di ettichettarlo come nemico o amico. Dopo qualche secondo, in cui sia Magnus sia Alec, rimasero a fissare il felino, quest'ultimo iniziò a strusciarsi contro il Nephilim facendogli le fusa.

-A quanto pare il mio gatto ti ha perdonato, ma io non sono così propenso a perdonare qualcuno dopo che ha interrotto proprio sul più bello il mio
sogno- Alec non aveva idea di cosa avesse voluto dire con quello Magnus, ma dal tono usato era sicuro di non volerlo sapere. Così come era sicuro di essere arrossito ancora.

Doveva avere un buon profumo Alexander, se il suo gatto continuava a strusciarcisi contro. Di solito Charmain Meow non amava molto la compagnia, oltre a quella del suo padrone si intende, ma sembrava che Alec gli piacesse. Ora era proprio curioso di sapere quanto buono fosse l'odore dello Shadowhunter da attirare così il suo felino.

Il Nephilim notò che lo stregone, iniziò a compiere qualche passo verso di lui, e, quasi di istinto, Alec iniziò ad indietreggiare. Purtroppo per lui non si accorse di essere arrivato all'inizio delle scale, ma prima di riuscire anche solo a rendersi conto di stare cadendo, Magnus afferrò per la vita Alec con un braccio attirandolo aul suo petto.

Alec non aveva idea di cosa fosse successo, sentiva solo il cuore dello stregone battere contro il suo orecchio, e il suo naso accarezzare la pelle del suo collo. Il Nephilim rimase immobile, non sapendo cosa fare o cosa aspettarsi, semplicemente non era preparato a tutto questo.

-Devo ammettere che Charmain Meow ha proprio buon gusto- Magnus continuava a riscaldare il suo collo con il respiro, mentre lo annusava. Ma questo evidentemente non era più abbastanza, per lo stregone.

Il Nascosto iniziò a titillare la pelle sensibile del collo di Alec con la punta della lingua, quest'ultimo si lasciò scappare un singulto piuttosto rumoroso dalla sorpresa. Non pensava potesse essere così piacevole. 

Quindi era questo quello che si provava, se si, allora, non voleva più farne a meno. 

Il suo corpo si irrigidì di nuovo, però quando fu il turno dei denti vezzeggiare la sua pelle. Non era sicuro di volersi spingere oltre, prima di allora non si era nemmeno immaginato di arrivare a tanto, almeno non con qualcuno che non fosse Jace. Alec strinse gli occhi forte, come a voler scacciare quell'immagine dalla mente, non doveva. Non doveva pensare a Jace in quel momento.

Magnus aveva smesso di assaporare la sua pelle, aveva circondato il suo viso con le mani carezzandogli gentilmente le guance, mentre Alec continuava a tenere gli occhi chiusi. Ma questo non era ciò che voleva lo stregone. Sapeva che Alexander si rendeva perfettamente conto di quanto i suoi occhi rivelassero di lui, e questo che voleva dire che se li aveva chiusi c'era qualcosa che voleva nascondergli.

E lui non voleva questo.

Non era più riuscito ad affezionarsi veramente a qualcuno, tutti indossavano troppe maschere, comportandosi come non era nella loro natura. E lui era stufo. Sapeva dalla prima volta che l'aveva visto che lui era diverso, così lontano, quasi nascosto, e si era riscoperto sorpreso a pensare a come farlo stare a proprio agio, forse avrebbe potuto fare uscire tutti, facendo finire la festa per quella sera. Magnus era troppo vecchio per credere ai colpi di fulmine, per questo si era ritrovato sorpreso a sperare che avesse suonato lui il campanello anzichè l'altro Nephilim biondo.

Magnus voleva che Alec si fidasse di lui, fino al punto di tenere sempre gli occhi aperti, fino al punto di fargli conoscere tutto quello che c'è da sapere su Alexander Lightwood. Ma se si fosse spinto troppo in la, troppo velocemente, quel ragazzo così prezioso non si sarebbe più fatto vedere.

E lui non voleva questo.

Un semplice bacio, solo labbra contro labbra, leggere, in un timido sfregarsi. Questo fu l'unico gesto intimo che Magnus si concesse, prima di lasciare andare Alec. Un piccolo assaggio che servì a riempire solo un poco l'appetito dello stregone.

-I tuoi fratelli saranno già svegli, dovresti andare.- Aveva gli occhi aperti ora, Alec, e Magnus fu felice di leggervi dentro riconoscenza. Il Nephilim non salutò, la gola era troppo asciutta per emettere un suono, ed era tutto troppo strano, troppo imbarazzante, per restare ancora.

-Cerca di non farmi aspettare troppo, occhi azzurri. Non sono famoso per la mia pazienza.- Probabilmente Alec non l'aveva nemmeno sentito, e ora che Magnus era da solo, si chiedeva se fosse giusto desiderare sapere tutto di una persona, senza voler rivelarle niente del proprio passato.
















 
Note dell'autrice:

Piccola One Shot, senza pretese se non quella di farvi scappare un sorriso di tenerezza per questa coppia, è la prima volta che scrivo qualcosa su di loro, quindi siate clementi, e mi raccomando recensite in molti! Un bacione,
Margherita.
   
 
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