Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: beautifuldjsaster    30/04/2014    1 recensioni
«C'è un bel temporale qui fuori, perchè non mi fai compagnia? Facciamo la gara a chi urla più forte, più forte di quei tuoni. Più forte del rumore che hai dentro.»-Harry rimase scioccato dalle parole pronunciate dal ragazzo, era la prima volta in vita sua che gli capitava una persona che aveva riconosciuto in quel sorriso e in quegli occhi la sua debolezza. Allora si girò, con gli occhi ormai lucidi e il cuore che gli batteva forte in petto, sapeva che presto avrebbe avuto una crisi di pianto. Ma guardò quel giovane con un briciolo di speranza, e chissà se riusciva a sentire quanto forte stava urlando aiuto.
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: Lime, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
4.05 a.m
La pioggia batteva con violenza contro l'asfalto e le finestre di quelle piccole villette affiancate l'un l'altra. Il cielo era scuro, coperto da un enorme nuvola con varie sfumature di grigio, la strada era deserta e fuori si gelava nonostante fosse il mese di Aprile.
Ci troviamo a Holmes Chapel, una cittadina dell'Inghilterra situata nella contea di Cheshire.
Il clima, quella mattina, era umido e fresco. Doveva essere una bella giornata di sole così da poter abbronzarsi in giardino o andare in piscina, ma non fu così.
Tuoni, lampi e pioggia non cessavano di provocare un forte rumore, e a causa di ciò, Harry era già sveglio da un bel paio di minuti.
Si trovava ancora nel suo letto arrotolato tra le lenzuola bianche e la coperta di un colore blu. Sbuffava e ogni tanto tirava pugni sul materasso, il maltempo per lui non prometteva belle cose, partendo dal suo umore.
Harry cambiava molto spesso i suoi stati umorali, caratterialmente era una testa calda, testardo e anche orgoglioso. Li considerava come difetti, certe volte.
Era anche dolce, simpatico, giocherellone, premuroso, possessivo e geloso, altruista e buono. Non era cattivo, qualche volta aveva atteggiamenti da ragazzaccio stronzo, ma era buono di cuore.
Il suo aspetto era quello di un uomo adulto ormai, anche se aveva solo 18 anni. Il suo viso era come quello di un bambino, un angelo.
Un paio di occhi verde smeraldo, labbra carnose, e ai suoi lati, quando sorrideva, spuntavano due fossette che lo rendevano adorabile. Era alto e abbastanza muscoloso, e sulla sua pelle vi erano sparsi vari tatuaggi.
Ogni cosa di lui attraeva donne o uomini, la maggior parte delle volte, ciò che attraeva, erano le sue mani.
Probabilmente la loro grandezza faceva venir voglia di camminare insieme a lui mano nella mano per nascondere la propria nella sua per sentirsi al sicuro.
Ecco, Harry trasmetteva sicurezza, e sua madre e sua sorella glielo dicevano molto spesso. A lui piaceva questo, amava proteggere le persone e tenerle strette tra le sue braccia per dare loro un senso di sicurezza. Amava gli abbracci e amava fare amicizia con persone nuove, si interessava molto alla vita degli altri e ciò che amava di più era quando loro gli dimostravano la parte più debole.
In un certo senso amava quando le persone si rifugiavano tra le sue braccia e piangevano a dirotto per sfogarsi, lo amava per il semplice fatto che poteva asciugare lui le lacrime di quella persona e tirarla sù di morale.
Amava anche divertirsi con gli amici e con chi lavorava in panetteria con lui, amava mettere allegria e vedere il sorriso sul volto degli altri.
Era così sin da bambino.
Oh, e amava anche suonare e comporre canzoni. Le sue dita erano fatte per il piano e anche per suonare la chitarra, ed era questo che faceva nel tempo libero.
C'erano anche cose che odiava, ovviamente. Per esempio odiava il vittimismo, chi giudicava prima di conoscere, il tradimento, le bugie, l'amore falso e il proprio carattere.
Ognuno odia qualcosa di se stesso e lui odiava il suo carattere.
A volte odiava essere geloso ed essere sempre nervoso, il motivo era perchè scoppiava a piangere pochi minuti dopo. Questo faceva parte anche del fatto che lui si tratteneva troppo e si teneva sempre tutto dentro, è sempre stato riservato, si è sempre guardato da solo i suoi problemi e si è sempre rialzato da solo. Chiedeva aiuto a volte, ma poi-con tanta coerenza-diceva che gli bastava se stesso invece delle persone di merda che gli stavano attorno.
Ma mentiva, eccome se mentiva. Glielo si leggeva negli occhi, ma qui non tutti sono bravi a farlo, e lui lo sapeva nascondere bene.
Ritornando a quella mattina temporalesca, erano ormai le 5.00. Fuori era sempre buio, e la pioggia prima cessava e poi no mentre i tuoni continuavano a fare rumore.
Lui ormai si era seduto sulla poltrona che aveva posto davanti alla finestra guardando come i lampi formavano una linea a 'zig-zag' nel cielo scuro, e come la pioggia lasciava goccioline sul vetro.
Per lui questo era rilassamento, anche se preferiva una giornata di sole per metterlo di buon umore.
Teneva le gambe intrecciate tra loro e la schiena rilassata alla poltrona godendosi quello spettacolo. Sentì un altro lampo e poi '1..2..3..' il tuono. Contava ad alta voce e, al numero tre, scoppiava un forte rumore sia al di fuori di quella stanza, che dentro di sè.
Scosse il capo lasciando uscire un lungo sospiro dalle labbra, mentre man mano socchiudeva gli occhi e si curvava in avanti appoggiando i gomiti sulle cosce. Guardava il pavimento sentendo gli occhi pizzicare, e ancora continuò a contare: 1..2..3..crack.
Sembrava quasi come se il lampo avesse colpito un tronco, o come se avesse colpito il suo cuore.
Ciò che stava avvenendo fuori da quella casa, stava avvenendo al suo interno.
Riprese a scuotere il capo e si alzò con modi bruschi dalla poltrona stringendo la mano destra in un pugno; si rimise a letto tirando la coperta fino a coprirsi il capo e chiuse gli occhi, mentre sentiva scoppiare il cuore in petto.
Prevedeva una lunga giornata 'no'.

9.00 a.m
Il temporale ormai era finito, l'enorme nuvola grigia faceva movimenti lenti lungo il cielo che ormai era di un colore azzurro chiaro. Il sole filtrava nelle finestre delle varie case, gli uccellini canticchiavano e il vento fresco movimentava le foglie sugli alberi.
Gemma, la sorella di Harry, andò a svegliarlo visto che doveva andare in panetteria.
Non appena entrò in camera sua fece una piccola smorfia; era tutto in disordine.
Harry diceva che il suo disordine era pura arte, tutti ne ridevano e pure lui.
Le pareti della sua stanza erano colorate da varie sfumature di blu, diceva che gli ricordava il mare e che lo rilassava. Ed era vero.

« Hey batuffolo, ti ho preparato la colazione. »-sussurrò Gemma dopo essersi seduta sullo spazio di letto rimanente, passando la sua esile mano tra i ricci del ragazzo.
Lei era la maggiore ma non sembrava affatto, anzi, pareva che avessero entrambi la stessa età talmente che si somigliavano tanto.
Harry, al tocco familiare, abbassò la coperta fino al petto mentre teneva il broncio strofinando la guancia contro il cuscino.
Con questi suoi gesti intenerì la sorella.

« Dai dormiglione, c'è il sole, e poi tutti ti aspettano lì. Se non c'è il più bel riccio di Holmes Chapel, come farà la panetteria? »-Gemma rise alle sue stesse parole e prese a spettinare i ricci di Harry con fare scherzoso.
« Gem, non toccarmi. »-brontolò lui con un tono di voce assonnato e roco che aveva sempre quando si svegliava. Aprì gli occhi guardando sua sorella che apriva le tende per far entrare maggiormente i raggi solari, e si mise seduto sul letto passandosi le mani tra i ricci tentando, in qualche modo, di aggiustarli.
« Cos'hai preparato? »-domandò poggiando le mani sulle cosce da sopra il tessuto della coperta guardando Gemma sorridergli mentre si avvicinava. Adorava guardarla, soprattutto quando lei si prendeva cura di lui. Insomma, lui faceva lo stesso.
« Frittelle e un bel bicchiere di succo. »-annuì convinta adagiando le mani sui fianchi mentre si aspettava qualche buffa reazione da parte di suo fratello.
E fu così.
Harry cambiò radicalmente espressione, spostò lentamente lo sguardo verso la porta e si lasciò scappare una risata socchiudendo gli occhi.

« Spero che tu non abbia bruciato nulla. »-disse tenendo il sorriso sulle labbra e si alzò poco dopo dal letto, uscendo dalla camera con sua sorella.
Dopo aver fatto colazione e essersi preparato, uscì di casa camminando verso la panetteria che non era molto lontana. E poi, dopo il temporale, gli piaceva respirare l'aria fresca e annusare ancora l'odore della pioggia.
Non appena entrò nel negozio, un ampio sorriso si aprì sulle labbra di tutti. Chiunque lo conosceva.

« Buongiorno, Harry! »-dissero in coro le poche persone che quella mattina erano lì per fare colazione, o semplicemente per comprare qualcosa da portare a casa.
Ricambiò il buongiorno come il suo solito fare: baciare sulla guancia le solite persone.
Si mise dietro al bancone annodando il grembiulino bianco intorno al bacino e cominciò il suo lavoro sorridendo ai suoi clienti e facendo delle battute per rallegrare la giornata.

 
SPAZIO AUTRICE:
Salve a tutti!
Dopo tanti mesi sono ritornata a scrivere, nella trama
non ho scritto chi saranno i protagonisti di questa storia.
Lo scoprirete solo leggendo.
Spero che il primo capitolo vi sia piaciuto, spero che vi
interesserete a questa storia e di ricevere alcune recensioni.
Alla prossima!

 
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: beautifuldjsaster