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Autore: _Tiina    30/04/2014    1 recensioni
20 febbraio 2014
Forse quando non riesci più a mantenere il controllo di te stesso, l'unico modo per risolvere questo problema è affrontarlo con orgoglio. E l'orgoglio ti porta a commettere errori che non si cancelleranno nemmeno col tempo, non si cancelleranno nemmeno usando il correttore. Ti porta alla pazzia, alle azioni più pericolose di quanto tu non immagini. A rischiare la vita. Tutto questo perchè? Forse perchè non hai mai avuto qualcuno che veramente ti sia rimasto accanto, o meglio più per dire..amato davvero. Già, perchè forse è propio per questo motivo che la mente porta a fare cose che nemmeno vorresti fare. E invece di migliorarti,ti peggiora la vita, rendendotela ancora più problematica di quanto già non fosse. Ma all'improvviso arriva la persona che ti rende migliore, che non ti delude, che farebbe di tutto per averti vicino, che ti AMA. Già, propio così..A-M-A. E anche se non è la persona più bella del mondo, sai che per te è il gioiello più prezioso. Poi...
SisterFF ORIGINALE. Unica vera storia con questa trama, questi personaggi e questo stile di scrittura.
NON COPIARE.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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#SisterFF Chapter two.

Tornai a casa mia e mi stesi sul divano. Le parti disinfettate e medicate bruciavano, ma mi permettevano di focalizzare il punto: La sorella di McKanzie aveva sedici anni, era bellissima (?), e mi aveva soccorso.

"Ma a che cosa sto pensando.." biasciai parlando a me stesso.

Presi la mia tuta da pilota assieme al casco e buttai tutto in un ripostiglio dove poi riposi anche la coppa. 

Andai in cucina e caccia fuori dal frigorifero una birra, mi distesi bruscamente sul divano e scelsi qualche canale sulla tv. Bevvi vari sorsi di birra.

All'improvviso sentii aprire la porta, stava tornando a casa da lavoro.

"Hei brò." mi salutò.
"Ciao brò. Com'è andata a lavoro?." chiesi dandogli il cinque.
"Bene, te la corsa?." chiese togliendosi bruscamente la giacca.
"Uguale all'anno scorso. Ho vinto di nuovo contro Jeff McKanzie dell'università qua a Londra." risposi buttando la birra vuota nel cestino.
"Bravo. Fiero di te! Una cosa..: Quando ritornerai all'università? I professori chiedono di te ogni giorno, ti chiamano al cellulare ma tu non rispondi." mi spiegò la situazione.
"Senti Zayn, non intendo ritornare a quella maledetta scuola. Odio quella cogliona della dirittrice come i professori." mi sedetti accanto a lui in soggiorno.
"Ascolta, puoi odiarli quanto vuoi. Ma lo sai che senza la laurea non potrai lavorare, come non credo vorrai gareggiare a vita anche perchè sono quattro anni che ormai gareggi e vinci ogni volta. Non ti annoia la cosa?." cercò di farmi cambiare idea, cosa che non volevo assolutamente fare.
"Zayn non voglio." ribattei.

Sospirò, poi annuì e andò in camera sua. Non so a fare che cosa, l'unica cosa che sapevo è che dovevo liberarmi un pò da questa gara. Insomma intendo sdrammatizzare il momento.

Così avvisai Zayn che andavo in giro, misi la giacca e uscii di casa. Niente macchina, una passeggiata mi avrebbe fatto bene.

Camminai per due km se non di meno, poi decisi di entrare nel parco. Andai in una parte isolata con vista mare e mi sedetti su una panchina libera. Faceva freddo, dalla mia bocca uscì del fumo dato il gelo che faceva. Mi guardai intorno, nessuno che mi degnasse di guardarmi in faccia. La paura mi piaceva, era la mia soddisfazione in gran parte.

All'improvviso ricevetti una chiamata, presi il mio I-Phone 5s e risposi:

"Pronto?." 
"Ehm, parlo con Harry, Harry Styles?." una voce timida rispose dall'altra parte.
"Si. Con chi ho il piacere di parlare?." mi scappò un sorrisetto divertito.
"Ehm, sono B-Bo McKanzie. La sorella di Jeff McKanzie." rispose mangiandosi alcune parole dalla timidezza mentre parlava.

Non risposi più. Abbassai per un secondo il telefono, poi guardai dritto in un punto cercando di riprendermi dallo stato in cui mi ero messo.

"Ci sei ancora?." chiese.
"Si, ci sono ancora. Comunque perchè mi hai chiamato?." chiesi rimettendo il telefono all'orecchio.
"Volevo che ci incontrassimo da qualche parte, senza che mio fratello lo sappia ovviamente! Devo farti alcune domande, se non ti dispiace." mi rispose con una voce determinata. La sua timidezza era come se stesse scomparendo.
"Ehm, no. Non mi dispiace affatto, che domande dovresti farmi?." risposi sorridendo per il divertimento che provavo in quel momento.
"Voglio parlartene da vicino se possibile. Dove possiamo incontrarci?." chiese di nuovo.
"Dove vuoi dolcezza." risposi determinatamente.
"Facciamo così...ci incontriamo tra 20 minuti al parco. Puntuale mi raccomando." mi avvisò.
"Puntualità è il mio secondo nome." risi e attaccai.

Perfetto. Ora anche la sorella di McKanzie aveva il numero di telefono, il punto era come faceva ad averlo?!. Comunque non mi resi conto nel pensare a cosa poteva domandarmi che erano passati 10 minuti circa, così mi alzai dalla panchina e camminai avanti e indietro guardando in basso, aspettando che il tempo passasse il più frettolosamente possibile.

(ASCOLTATE QUESTA MENTRE LEGGETE: http://www.youtube.com/watch?v=olr9vY7FFs0 )

"C-Ciao." sentii da dietro di me.

Mi fermai e mi girai. La vidi davanti a me. Calze nere, cappoto grigio, stivali alti grigi e delle para-orecchie bianche. Capelli lunghi e stirati che le cadevano sulla schiena e un pò di trucco, i suoi occhi verdi brillavano ed erano così voluminosi.

"Ciao." mi avvicinai.
"Ehm, allora. Volevo solo parlarti qualche minuto se permetti." si avvicinò anche lei.
"Certo."

Alzò lo sguardo verso di me e i nostri occhi si guardarono a vicenda. Era come se si fossero scontrati, come se le nostre anime si fossero intrecciate.

Mi guardò profondamente negli occhi, qualcosa in me stava cambiando, non so cosa sfortunatamente.

"Siediamoci." mi consigliò.

Annuii e la seguii mentre davanti a me, passo per passo, camminava fino alla panchina dove ero seduto io in precedenza.

"Harry, volevo semplicemente chiederti perchè tra te e mio fratello c'è così odio. Spiegamelo perchè io non lo capisco, non ci arrivo." mi chiese scossendo con la testa.

Mentre parlava abbassava la testa, scossendo con il capo. Era così bella, non l'avevo mai notata prima d'ora questo era chiaro. 

"Volevi chiedermi solo questo?." alzai gli occhi al cielo, poi il mio sguardo ricadde su di lei.
"Beh, si." annuì convinta.

La guardai di nuovo, le sue labbra erano così carnose, rosee, piene di qualcosa che avrei sfiorato un giorno.

"Bene. Tra me e tuo fratello è nato un'odio di cui non siamo riunisci ad abbattere, questo non significa che non potrà mai dissolversi certo. Però abbiamo deciso di tenere le distanze finchè non avremmo imparato a rispettarci, ma da quel momento ci siamo dati..come dire..muro. [...]" spiegai.

Lei mi ascoltava, pensava a qualcosa. Non avevo capito che pensava a me.

POV. BO

I suoi occhi mi ammiravano in ogni parte, mi sentivo al centro della situazione. Non avevo mai incontrato un ragazzo del genere, un ragazzo così misterioso, convinto e sicuro di sè.

"Capisco. Beh, allora credo che non c'è niente da chiederti." mi alzai dalla panchina.

Lo guardai mentre era seduto, sembrava un'angelo. Abbassai lo sguardo verso i miei stivali, poi li rialzai e lui era davanti a me in piedi guardandomi da capo a piedi.

"Che c'è?." inarcai un sopracciglio.
"Nulla. Sei una ragazza così..innocente." mi sorrise per metà.

Continuava a fissarmi, mi sentivo a disagio. Dovevo scappare dalla situazione, e anche in fretta prima che potesse succedere qualcosa che non volevo accadesse. 

"Già. Questo è uno dei miei difetti, essere troppo timida, gentile e così..innocente." abbassai lo sguardo cercando di abbozzare un sorriso.
"Guarda che non è una cosa negativa. Mi piace." mi alzò lo sguardo con le sue parole.

Annuii lentamente, sorrisi per metà e mi allontanai di qualche passo.

"Ora scusa, devo andare." sospirai.
"Aspetta." mi bloccò.
"Si?." spalancai quasi gli occhi.

Rimase in silenzio, poi si avvicinò. Con le sue dita morbide e fredde mi accarezzò una guancia. Chiusi gli occhi e un brivido percosse tutta la mia schiena. Li riaprii.

"Per me sarai una sfida." mi sussurrò all'orecchio con voce roca.

Non aspettai nemmeno un secondo e lo guardai negli occhi, poi andai via senza peggiorare la situazione.

Che cavolo stava succedendo in me? Non dovevo innamorarmi, non ora. Jeff mi avrebbe uccisa, mi avrebbe picchiata come faceva sempre. Mi avrebbe mandata in collegio, lui era il mio tutore da quando mio padre e mia madre ci abbandonarono quando avevo solo 9 anni. Senza pensarci ancora, scappai dritta a casa.

POV. HARRY

Mi scappò un sorrisetto dalla mia bocca, sarebbe stata davvero una sfida per me. Come una gara contro McKanzie d'altronde, solo che questa sarebbe stata molto più facile e piacevole.

Senza aspettare ancora uscii dal parco soddisfatto, ma mi scordai di chiedergli chi le avesse dato il mio numero telefonico, ma non ci feci molti pensieri e ritornai a casa.

Entrai e tolsi la giacca e il telefono.

"Hei brò dove sei stato?." chiese ridendo.
"In giro." risposi senza troppa attenzione.
"Che ti succede? Sembri, come dire..innamorato." si meravigliò.

All'improvviso mi bloccai, poi lo guardai fisso negli occhi. Che cazzo aveva detto? Innamorato?!? No.

"Pff. Figurati se sono innamorato io." inarcai un sopracciglio.

Zayn aveva detto propio la parola 'innamorato'. Ma non lo ero, assolutamente no. Sopratutto perchè avevo venti anni e non pensavo alle ragazzine di sedici, bensì a quelle di diciotto,diciannove.

......CONTINUA

Spazio Scrittrice: 
Beh che dire, questo capitolo è quello in cui si incontrano per qualcosa che poi cambia tutto. Bo si presenta a lui come una ragazza timida, tranquilla e paurosa. Harry invece si presenta come un ragazzo sicuro di sè come spiega Bo in questo capitolo. Siete contente di questo capitolo? Commentate su. 
  
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