La tua forza è reagire 

Ero in discoteca con le mie amiche , la musica rimbombava nell'enorme sala e i gridi e gli spintoni erano i protagonisti della serata. Quella sera era la serata Grease e tutte noi eravamo tirate a lucido, con indosso pantaloni di pelle aderenti e magliette sopra l’ombelico, con in capo una cesta di capelli assurda , tenuta su da una quantità industriale di lacca per i capelli. I maschi vestivano sempre pantaloni aderenti abbinati a magliette con le mezze maniche arrotolate, e capelli pieni di gel. La musica era tutt'altro che stile Grease .
Il re indiscusso di quella serata era Justin Bieber e la canzone più data era : that power . Saltellavo come una matta accanto alle mie amiche . Erano le due passate e la festa si stava facendo sempre più intensa, quella sera sarei rimasta fuori fino all'alba, adesso che avevo compiuto diciotto anni i miei genitori me lo permettevano. A casa ci sarei tornata con Amanda, una mia amica.  Ad un certo punto mi sentì toccare una spalla , mi voltai e vidi Giacomo, il mio ex, scandalosamente ubriaco.
“Ciao Flò , ti va di ballare???” Quella stronzo stava cercando di palparmi.
“No Jack, non stiamo più insieme” Conclusi spostandomi.
“Ma dai piccola .Ci divertiamo” disse facendomi un occhiolino ammiccante. Non volevo che quel bastardo mi toccasse. A pensare che volevo che lui fosse il primo mi viene da vomitare, menomale che mi sono accorta che mi tradiva e l’ho lasciato prima che facessi qualche stronzata. Avevo sofferto, e molto, ma meglio oggi che domani.
“Vattene” ribattei ferrea io, allontanandomi tra la folla.
“No , tu adesso vieni con me” mi impose , prendendomi per un braccio e trascinandomi via .
“Lasciami stronzo” gli urlai. Poi cercai di chiamare le mie amiche, ma erano troppo lontane e troppo ubriache per sentirmi. Fui trascinata nei bagni. Quel bastardo mi gettò dentro uno scompartimento dei bagni. Voleva violentarmi, era quella la triste verità e non sarebbe successo come nei film , dove il bel ragazzo salva la ragazza dallo stupratore, quella era la realtà e nella realtà se la doveva cavare da sola. Racimolai  tutto il coraggio che era in me  e infilai due dita negli occhi di jack e approfittando del suo scompiglio, e del fatto che si fosse calato le braghe, alzai la gamba velocemente verso il suo linguine , il colpo fu così forte che  per un secondo pensai  di averlo ucciso. Jack emise un rantolo fortissimo e cadde all'indietro sfondando la porta dello scomparto del bagno. In quel momento fui presa da una rabbia accecante e invece di correre via mi avventai sul mio ex riempiendolo di calci e pugni offendendolo nelle maniere più svariate. Ad un certo punto però sentì due forti braccia tirarmi via e qualcuno mi caricò su una sua spalla portandomi fuori dall'edificio. Io continuavo ad agitare braccia e gambe ancora furiosa . Il ragazzo ,dalla maglietta che indossava ,vidi che era uno dello staf della discoteca. Scalciai fino a che l’uomo non mi depositò fuori dalla discoteca , sul retro . Ero furiosa , volevo qualcosa da colpire, quello stronzo voleva violentarmi, e meno male che non c’era riuscito, ma chi poteva assicurarmi che non ci avrebbe riprovato, con me o con qualunque altra . Volevo picchiarlo, picchiarlo così forte da dissuaderlo a fare di nuovo del male .  Cercai disperatamente di rientrare in discoteca, ma l’uomo che mi aveva portata fuori dalla discoteca mi trattenne per le spalle , cercando di trattenermi. “Lasciami andare!” comincia ad urlare, ma l’uomo non sembrava ben disposto a lasciarmi andare . “Calmati” disse alla fine facendomi girare su me stessa e incrociare il suo sguardo con il mio. Quello che credevo essere un uomo era solo un ragazzo, avrà avuto due o tre anni più di me, ma non di più. “Calmati” ripeté più dolcemente”Non è successo niente , sei al sicuro adesso, abbiamo chiamato la polizia” io comincia a tremare incontrollatamente. Non riuscivo a contenermi, ero pervasa da paura e rabbia.  Il ragazzo mi cullò tra le sue braccia permettendomi di sfogarmi e piangere. Rimanemmo lì per un bel pezzo. “Lui voleva…” Mi tremava ancora la voce .”Shshsh ..lo so , e per fortuna non ci è riuscito” sospirai”Ma potrebbe riprovarci” lui mi strinse più forte “No, non lo farà, tu sai come difenderti” io ricominciai a piangere “M-ma lui è più forte” “Tu sei forte nel coraggio, lì dove lui è un codardo, reagire è una cosa buona, ma ricorda di non farti pervadere dalla rabbia, lui non si merita il tuo odio” Il ragazzo della sicurezza aveva ragione “Come posso contrastarlo?” avevo ancora la testa appoggiata al suo petto “Usa la giustizia e il coraggio. Sono le tue armi più salde e forti. Combatti per i tuoi diritti” Ancora una volta fui costretta a dargli ragione. Lui piano ,piano si allontanò da me e solo allora lo guardai dritta negli occhi, azzurri, stupendi. “E’ meglio che tu torni dentro, la polizia verrà ad interrogarti e tu dovrai dire la tua verità” “Si, immagino di si” Mi volto verso la porta del locale , ma dopo alcuni passi mi giro per dire” Scusa, ma non so il tuo nome…” Ma quando mi volto il ragazzo è scomparso. Mi guardo in torno per  vedere se avesse preso un'altra strada, ma non c’era nessuno “Flò! Cosa ti è successo ?La polizia sta chiedendo di te!” Era Amanda ad aver parlato , era affacciata alla porta del retro del locale. “Io ero qui, un ragazzo mi ha portata fuori” Amanda cambia subito espressione “Flò nessuno ti fa portata fuori, io ti ho vista uscire di qui qualche minuto fa ed eri da sola” la sua amica sembrava avere un tono preoccupato. Non era possibile che l’avesse vista uscire da sola , qual ragazzo l’aveva presa in spalla . Solo allora vide un bigliettino argentato sull'asfalto:

Agenzia celestiale” Anime Disperse”
Via Angeli 56
Tel   iltuocuore09
Gestore dell’agenzia degli angeli : Louis Tomlinson

Flò rimase a fissare sconcertata il bigliettino, allora quello  era uno scherzo o il ragazzo che l’aveva consolata e consigliata era un angelo?. Flò  mise il bigliettino nel suo borsello e rientrò in discoteca.
Adesso sono passati quasi 20 anni da quell'evento della discoteca , Flò ha deciso di diventare un avvocato, e adesso aiuta le giovani donne ad affrontare processi  ,la quale trama è sempre la stessa :Violenza, abusi, stupri. Flò è diventata brava, ed è il miglio avvocato del paese. Ma quando rivede quel piccolo pezzo di carta nel suo borsello non pole che pensare a quell'angelo che quella sera l’ha salvata da se stessa e che l’ha indirizzata sulla giusta via. Ogni giorno, in cui ritorna a casa e abbraccia le sue bambine dagli occhioni azzurri, sa di aver combattuto per un mondo migliore, dove le donne non subiscono abusi e sono rispettate al pari degli uomini.