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Autore: Dragon410    30/04/2014    2 recensioni
«Lo so Dominick, ma mettiamo in pericolo migliaia di persone là fuori.» disse Kate puntando il dito verso la finestra.
«Trentamilasettecentoquarantatre, per la precisione.» disse lei saltando giù dalla scrivania. Iniziò a camminare attraverso la stanza nervosamente, passando una mano tra i ciuffi dei capelli corti che andavano un po’ dove volevano.
«Trentamilasettecentoquarantadue, senza l’uomo o la donna che c’è dietro a questi omicidi.»
Genere: Avventura, Mistero, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai, FemSlash
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Sei Mesi Dopo
“Ho passato così tanto tempo a nascondere la nostra relazione che non mi rendevo conto di quanto fossero importanti i momenti che passavamo insieme. Avevo paura di quello che la gente avrebbe pensato, avevo paura che i nostri colleghi ci avrebbero evitate. Non mi rendevo conto di quanto fosse palese il nostro amore, di quanto fosse impossibile da nascondere la passione che mi invadeva quando mi trovavo di fianco a te.
Dominick, dopo quello che ci è successo in questi mesi, ti prometto che non sarà mai più nemmeno un istante in cui rinnegherò quelli che sono i miei sentimenti nei tuoi confronti. Ti prometto che, da questo momento fino alla fine, sarà al tuo fianco sempre come moglie e come amica.
Ti sarà vicina nei momenti di sconforto e riderò insieme a te nei momenti felici. Passerò le notti al tuo fianco e ti proteggerò dal buio e dai tuoi incubi, che da questo momento saranno anche i miei.
Non dovrai mai più temere di rimanere sola, perché un amore vero e puro come il nostro non potrà esaurirsi mai.
Prometto che in tutti i momenti ti proteggerò, perché sei il mio tesoro più grande.”
 
Dopo aver pronunciato la sua promessa, Kate infilò la fede all’anulare sinistro di Dominick. Il sindaco, poi, fece segno a quest’ultima di pronunciare il suo discorso.
 
“Kate, non puoi immaginare quanto possa essere stato terribile il momento in cui la paura di perderti si era fatta concreta e tangibile. Ho temuto di arrivare tardi, ho temuto di poterti trovare senza vita. Non sarei mai riuscita a perdonarmi; se ti avessi persa, non avrei più avuto motivi validi per andare avanti.
Non mi è mai pesata la tua paura rispetto al giudizio degli altri, ma di una cosa devo incolparti: mi hai fatto provare l’amore più puro e questo ti costerà l’avermi intorno a te per il resto della nostra vita insieme.
Ti prometto che sarà sempre la tua ombra, che mai più permetterà che la tua vita venga messa in pericolo. Ti salverò dal mondo e da chi non capirà il nostro amore, ti salverò dalla cattiveria e dalla mostruosità delle persone.
Ti farò ridere e sorridere, asciugherò le tue lacrime e ti offrirò la mia spalla per non cadere.
Ti curerò dalla tristezza che sta invadendo il mondo e ti farò volare sempre tra le mie braccia.
Sei un fiore stupendo che non farò appassire.”
 
Mentre il cuore di Dominick iniziava a battere sempre più velocemente, si rigirò un istante la fedina tra le mani poi la infilò al dito di Kate.
«Che queste promesse non vengano mai dimenticate; ora ho il piacere di dichiararvi moglie e moglie!»
Quando il sindaco terminò la frase, gli invitati si alzarono e applaudirono le novelle coniugi.
Dominick prese le mani di Kate e la guardò: «Ti amo, ora e per sempre.»
Avvicinò il viso a quello di sua moglie e schiuse le labbra, incastrandole a quelle di Kate: un immenso calore invase i loro corpi mentre le loro lingue s’intrecciavano in una danza lenta e primordiale.
Alexandra, in prima fila dietro le spose, non era riuscita a trattenere le lacrime che, scorrendo inesorabili sul suo viso, le avevano rovinato tutto il trucco. Aveva resistito al dolore per la perdita di Lucas solo grazie a Dominick che l’aveva pregata di non mollare, perché suo figlio viveva ancora splendente nei suoi occhi.
Qualche fila più indietro, George e Amanda si erano alzati in piedi e applaudivano gioiosi: nessuno aveva avuto il coraggio di denunciarli. Avevano fatto quello che un qualsiasi altro genitore avrebbe fatto per il proprio figlio: l’avevano tenuto sotto la loro ala protettiva finché ne avevano avuto la possibilità e il coraggio.
Dominick e Kate percorsero per ultime il corridoio centrale della sala del castello che avevano scelto come location per il giorno più importante della loro vita.
Appena furono all’aperto, un’ondata di riso e di urla invasero tutta l’area circostante.
«Evviva le spose! Evviva le spose!» urlavano tutti, mentre chicchi bianchi volavano a destra e a manca.
Era una giornata perfetta: i raggi del sole scaldavano l’atmosfera e le anime di tutti i presenti. Le rondini volavano alte e fiere, cinguettando, e il profumo dei fiori riempiva i polmoni di tutti.
Poi, una forte folata di vento fresco fece roteare lontani tutti i chicchi bianchi che ricoprivano il terreno.
Kate si strinse a Dominick e notò che teneva gli occhi serrati: «Tesoro, va tutto bene?»
Dominick annuì, aprì gli occhi e sorrise dolcemente guardandola negli occhi: «Scusami, stavo solo ascoltando Lucas che ci faceva gli auguri.»
 
Cinque Anni Dopo
Dominick guardava la foto di quel ragazzo, sorridente, sulla lapide. Anche in quell’immagine aveva lo sguardo furbo e intelligente, spavaldo. Quell’intelligenza e quella spavalderia che comunque non erano riuscite a salvarlo.
«Guarda mamma, si chiama come me!»
Dominick abbassò lo sguardo verso il bambino con gli occhi azzurri che teneva per mano; il piccolo le sorrise, curioso di venire a conoscenza del motivo per il quale la sua mamma l’aveva portato in quello strano posto.
Aveva gli occhi di Kate, ma, per uno strano caso inspiegabile, la curiosità di Dominick.
Lei aveva sempre desiderato un bambino e, poco dopo il matrimonio, avevano deciso con Kate di provarci nonostante le mille difficoltà. Al primo tentativo d’inseminazione, Kate era subito rimasta incinta e, non appena saputo il sesso del feto, non avevano avuto nessun dubbio sul nome adatto a lui: Lucas.
Dominick prese in braccio il piccolo e lui le strinse le braccia al collo, abbandonando la testa nell’incavo.
«Sai chi era questo ragazzo?»
Il bambino scosse il capo mentre giocava con i capelli neri corvini della madre.
«Lui era il mio migliore amico.»
Il figlio tirò su la testa, incuriosito, inclinandola un po’ per poter vedere meglio la foto: «E ora dov’è?» domandò.
Dominick fece un secondo di pausa e aiutò il piccolo a mettersi cavalcioni sulle sue spalle: «Ora è in cielo.» disse alzando un po’ il capo verso l’alto per indicarglielo.
Il bambino sembrò titubante: «Ma eravate come me e Pongo?»
Pongo era il cane che Dominick e Kate avevano deciso di comprare: loro non erano d’accordo, ma non erano riuscite a deludere il loro figlio che tanto lo desiderava.
«In un certo senso.» sussurrò.
«E perché ora è insieme agli angeli?»
Lei sospirò: «Ci sono alcuni angeli anche qui sulla terra, sai? Lui era uno di loro, ma poi un giorno gli altri angeli hanno deciso che doveva tornare al suo posto e l’hanno richiamato con loro.»
«Mi piace la sua faccia!» disse lui, ridendo, indicando la lapide.
Dominick non poté far altro che sorridere al pensiero di quanto Lucas sarebbe stato bravo come zio, di quanto avrebbe viziato quel bambino che portava il suo stesso nome.
«Andiamo a vedere come sta il pancione di mamma Kate?» propose Dominick mettendo a terra suo figlio.
«Io arrivo prima!» lui iniziò a correre.
«Va piano!» urlò lei ridendo.
Una folata di vento li accompagnò nella loro gara.

 
 
Angolo Autore:
Ciao a tutti,
eccomi qua per dichiarare definitivamente (purtroppo) chiusa questa mia storia.
Non nego di sentirmi un po’ triste: non mi era mai capitato, se non una volta, di affezionarmi così tanto ai miei personaggi.
Voglio ringraziare quanti l’hanno letta e quanti la leggeranno.
Ringraziamenti particolari vanno a Merymisha e Cerrywoman che mi hanno sostenuta tantissimo leggendo e recensendo ogni capitolo di questa storia.
Il ringraziamento più grande fa a una carissima amica della quale non faccio il nome, che più di tutti mi ha aiutata a rendere possibile questa mia creazione. So che quando leggerà capirà che sto parlando di lei, quindi ne approfitto per dirle che sarò al suo fianco in qualunque momento della sua vita, finché lo vorrà.
Grazie immensamente, grazie a tutti dal più profondo del cuore.

Dragon410
  
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