Serie TV > Violetta
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Autore: BeYoSinger    30/04/2014    10 recensioni
Lui? è partito due anni fa in Messico, perde amici, abitudini, fidanzata. Adesso? ritorna a casa, con un familiare in meno. Non vuole semplicemente voltare pagina, vuole cambiare libro, e ricominciare dal capitolo 1.
Lei? soddisfatta della sua vita, della sua famiglia, delle sue passioni, è felice. Con l'arrivo di un ragazzo nel suo Liceo, cambia improvvisamente umore, e all'istante si accorge che gli occhi verdi del ragazzo raccontano una storia che lei vuole conoscere.
I due hanno affrontato vite diverse, Nel vederlo per lei è subito una cotta, ma lui si accorge di ben poco, la migliore amica di lei sarà motivo di intralcio? e Lui riuscirà a togliersi di testa la sua ex?
Un Liceo, Un ritrovo per suonare, Un gruppo di amici, coppie improbabili.
La trama racconta ben poco, perchè non voglio rivelarvi molto, dateci un occhiata.
Pairing: Leonetta.
Spero vi piacerà;) Vi Amo Violetteras!
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Leon, Un po' tutti, Violetta
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 11
E forse le sto facendo paura, forse no, ma le sto divorando le labbra, e non intendo fermarmi. Sta tremando, trema come una foglia sotto questo lieve venticello dell'alba, sotto il calore del mio corpo, delle mie braccia che la tengono stretta. E continua a tremare, mentre lotta con tutta se stessa per non lasciarmi andare, per non staccarsi neanche per riprendere un pò d'aria nei polmoni. E lo so, sono avido, ma ne ho bisogno. Ho bisogno di ricevere finalmente un bacio pieno di amore, sentimento. Odio quando la gente lo fa per piacere. Ma lo sanno quanto può essere inebriante questa situazione? Avere una ragazza che muore d'amore per te e si sforza per darti ciò di cui hai bisogno, anche se è così innocente? Ed io lo so, questo è il suo primo bacio ed io ne sono così fiero. Sono così fiero che abbia dato il suo primo bacio a me. Ed anche se ho potuto assaporare centinaia o migliaia di bocche, questa è la prima esperienza anche per me, in quanto nessuno prima d'ora mi ha mai amato quanto questa fragile ragazza che tengo sotto le braccia, ed io lo so che mi ama. Mi ama da morire, sento il sapore dell'amore che prova per me dalla sua bocca, le sue labbra. Le sue labbra... è difficile spiegarlo, ma non ne ho pietà, voglio consumarle, e desidero che sia solo io a poterle assaporare in questa vita. Ne sono geloso, perchè sono stato io a toccarle per primo, o almeno sono sicuro sia così, e voglio essere l'unico in assoluto. 
Cerco in qualche modo di far sfiorare le nostre lingue, e come se glielo avessi chiesto verbalmente Violetta mi da via libera schiudendo la bocca in modo che io mi possa imbucare e far giocherellare le nostre lingue. Sento poi la sua, morbida e calda sul mio palato. Le accarezzo i capelli, tirandoli di tanto in tanto e sono talmente vellutati e piacevoli al tatto. Ad un certo punto l'aria comincia a mancarmi e il cuore inizia ad accelerare ad un ritmo insostenibile, così delicatamente mordo il labbro inferiore a Violetta e le schiocco un ultimo bacio sulla bocca per poi staccarmi e prendere un pò d'aria. Dischiudo gli occhi e noto i suoi già ben aperti che mi fissano seri e innamorati, siamo affannati come se avessimo corso una maratona, e lei continua a tenere le sue mani fredde sul mio viso. -Non pensi che sia sbagliato?- Con il fiatone pronuncia queste parole in modo dolce ma conciso. -Che cosa?- Rispondo, e non riesco neanche a riconoscere la mia voce. -Affidare tutta la tua felicità ad una persona?- Mi risponde, con gli occhi che brillano, con un sorriso serio ma sincero sulle labbra. -A chi hai affidato la tua felicità, Violetta?- Le sorrido perchè conosco già la risposta, anche se non so come reagire. -Davvero è necessario che lo dica?- Mi poggia le mani sulle spalle e io le cingo la vita. Scuoto la testa e le stampo un bacio casto sulla bocca. Le sue guance prendono fuoco e io suoi occhi ardono di amore per me, adesso so leggerli. -Leòn, questo è senza dubbio il momento più felice della mia vita, ma..- Pendo dalle sue labbra, e al sentire pronunciare quel 'Ma' ho perso un pò di speranze. -Ma?- Le domando. Lei sospira, -So che domani passa.- dice avvilita. -No, non passa.- La rincuoro, lei mi sorride. -Me lo prometti?- Mi domanda e i suoi occhi luccicano. -Non so se posso. Le promesse sono troppo spesso parole dette in un secondo e poi mai mantenute.- Scuoto il capo e lei mi guarda interrogativamente. -Quante persone ci hanno detto 'io ci sarò per sempre' e alla prima difficoltà se ne sono andate? Quante persone ci hanno detto 'io ti farò stare bene' e ci hanno fatto star male più di quanto già non stessimo? Quante persone ci hanno promesso il mondo, Violetta? e invece hanno lasciato solo un ricordo.- Continuo, lei è attenta ed allo stesso tempo delusa, però pende dalle mie labbra. -I ricordi, le promesse non mantenute lasciano solo questo. Ricordi di speranze che sono andate via via affievolendosi, e sono svanite solo dopo un sacco di tempo. Le promesse lasciano speranze e poi le distruggono, facendo rimanere solo tristi ricordi di pochi attimi di felicità, in cui si credeva ancora in qualcosa, in qualcuno.- Prendo fiato, e le afferro saldamente le mani. -Violetta, non voglio prometterti niente, da un paio di settimane a questa parte ho capito che non credo più alle promesse, mi hanno fatto solo del male, ed io non voglio farne a te. L'unica cosa che voglio che tu faccia è... darmi un pò di fiducia Violetta, nient'altro.- Lei annuisce ed io avvicino una mano al suo viso. -La amavi?- Con questa domanda, fatta con una voce tremante e insicura, mi sento spiazzato. Le ho parlato di lei, è vero, ma voglio lasciarla completamente fuori dalla mia vita. -Si.- Le rispondo a monosillabi, lei annuisce. -Perchè?-, -Mi faceva stare bene.-, -Mi hai detto che lei non ti amava.-, -Già..-, -Non le avevi mai chiesto cosa amava di te, dato che pensavi ti amasse?-, -no.-, -Chiedilo a me.-, -Cosa ami di me Violetta?-. Pronunciata questa domanda deglutisco, e muoio di paura. -Tutto, amo tutto di te Leòn.-, -Non ti saresti mai dovuta innamorare di me.- Sbotto, lei si irrigidisce, -E tu non avresti mai dovuto sorridermi in quel modo!- Esclama, poi le si trafigge sul viso un'altra delle sue lacrime. -Sai qual'è il bello?- Mi dice con le lacrime agli occhi e il sorriso distrutto. -Quale?- Le domando serio, e la sto uccidendo, lo so, con quella mia affermazione l'ho uccisa, anche se le avevo detto di fidarsi di me pochi minuti prima. -Che anche se tu non mi ami, in questo momento sono felice, sono felicissima.- Dice singhiozzando, chi si arrabbia spacca tutto, ma chi non si arrabbia si spacca dentro. -Come fai a dire che non ti amo?- Le domando, -Lo so, Leòn, lo so e basta.- Risponde distrutta, e in un suo momento di felicità ho rovinato tutto, mi sento una merda, ma è vero, non sarebbe mai dovuta entrare nell'oscurità innamorandosi di me, anche se ormai è successo, e la cosa mi rende davvero gioioso a dirla tutta. -Violetta, dammi la possibilità di conoscerti, quello che ho detto prima è vero, non avrei voluto ti innamorassi di me perchè... be' non voglio farti soffrire.- Le dico dolce, lei fissa un punto sul suolo, ed io come il mio solito le sollevo il mento per far in modo che mi guardi. -Hai il sorriso di una donna, Violetta, il pianto di una bambina e la forza di un uragano.- Mi osserva attentamente e intanto si tortura le labbra mordendosele, cosa che in questo momento vorrei continuare a fare io. -Chi ti dice che sono forte?- Mormora, con un sorriso afflitto. -A volte le persone si costruiscono dei muri, non tanto per tenere fuori gli altri, ma vedere a chi importa abbastanza da abbatterli.- Le cito, -Tu li stai abbattendo pensando di essere fragile, stai abbattendo i miei muri, tanto da far in modo che possa capire quanto ti importa di me, quanto mi ami, tanto da far in modo che abbia bisogno del tuo viso in ogni attimo della mia giornata.- Continuo. -Voglio stare con te.- Mi dice deglutendo, le afferro la mano e faccio in modo che mi segua. -Vieni, ti porto a fare un giro, ti va?- Le domando mentre ci dirigiamo verso la mia moto. -Dove mi porti?- dice asciugandosi il viso, sorridendo curiosa. -Nulla di che, nella mia vita.- Le dico e il suo viso si illumina, le sorrido e la faccio salire sulla mia moto. Le persone come me non hanno bisogno di molto, solo di qualcuno, e il mio 'qualcuno' è lei.



Sdraiata sull'erba con lui su di me. Mi fissa e sorride, io invece tremo, tanto per cambiare, sotto di lui che fa leva per non far peso sui gomiti e giocherella con i miei capelli mentre io tengo le braccia appoggiate al suolo. -Potrei stare qui a guardarti per il resto dei miei giorni.- mi dice, io sorrido ma continuo a tremare con il respiro affannato, -Chiudi gli occhi.- Mi ordina, io lo osservo interrogativa ma poi obbedisco. -Sei bellissima, Violetta.- mi sussurra e i brividi prendono vita sulla mia pelle, sento la sua presenza avvicinarsi al mio viso, il suo profumo, che mi sa di frizzante, fresco. Appoggia il naso sui miei zigomi e inizia a lasciarmi piccoli baci sulla mandibola risalendo al mento nel quale si sofferma di più, io schiudo le labbra e nello stesso istante sento le sue premere contro le mie. Inizia a baciarmi dolcemente, io prendo coraggio e rispondo al bacio e sento il suo sorriso sulle mie labbra, la sua lingua si impadronisce della mia bocca, e la sento calda, avida, come questo bacio, che sta diventando pian piano sempre più violento e pieno di passione. Gli circondo le braccia intorno al collo per avvicinarlo ancora di più a me, sento tutto il suo peso sul mio corpo, che mi fa sentire protetta, sicura, se sono con lui cosa potrebbe mai succedermi? Il bacio comincia a diventare soffocante, ma non voglio smettere di sentire le sue labbra scolpite e morbide sulle mie, ancora inesperte ma desiderose. Sento le sue mani che mi accarezzano la vita, scendono lungo i fianchi, e la paura mi inizia a investire... Percepisco qualcosa che inizia a gonfiarsi nei Jeans stretti di Leòn, qualcosa che comincia a indurirsi sopra le mie cosce. La sua mano continua a scendere. Cosa avrà intenzione di fare? Spinta dalla paura gliel'afferro facendola risalire, ed è allora che ci stacchiamo e lui con una mossa acrobatica alleggerisce il peso sul mio corpo stendendosi di fianco a me per poi sedersi sull'erba, lasciandomi sdraiata in preda ai forti brividi, alla forte paura e all'imbarazzo. Continuo a respirare a fatica, ma mi metto a sedere all'altezza di dove sta Leòn che si riavvia i capelli assorto dai pensieri. -Mi dispiace, io..- Mortificato pronuncia queste parole. Io sento il cuore stringersi nel petto, che accelera nonostante la velocità abbia ormai già preso il sopravvento. -Mi sono lasciato andare, io... non dovevo.- Mi volto per incontrare i suoi occhi, e noto che lui mi stava già guardando, con i suoi grandi, intensi... imbarazzati. Scuoto la testa per far in modo che capisca che non c'è niente che non vada. -Leòn è tutto okay.- Mormoro aprendogli un sorriso vero e sincero. Lui continua ad essere serio ma si ammorbidisce. -Io, ti ho spaventata... Non volevo.- Continua a tormentarsi. -Chissà cosa penserai di me adesso.- Sospira, io rido per incoraggiarlo e mi avvicino a lui, che mi guarda interrogativo, prendendolo alla sprovvista, lo abbraccio forte, tanto forte. -Io non penso niente, so solo che ti amo, e che te lo ribadirò fino a quando quello che sento nel mio cuore non svanirà nella morte.- Gli sussurro, e so che sente timore nel toccarmi e ricambiare l'abbraccio. -Stringimi forte, ti supplico.- Lo incoraggio, sento le sue mani forti stringersi nella mia schiena che mi accompagnano a congiungermi a lui. -Oh, Violetta.- Ci gettiamo ancora una volta sull'erba soffice che ci accoglie come un morbido cuscino in piume, stavolta io sono sopra di lui, che ha preso possesso del mio corpo, tenendomi stretta e ferma. -Stai diventando troppo importante per me, essenziale.- Mi confessa con voce roca e passionale, il mio cuore manca di un battito ma poi continua più veloce che mai. Mi avvinghio, è solo mio! Leòn è mio! Mi stacco giusto quanto basta per guardarlo negli occhi. Mi intristisco quando mi viene in mente una cosa, un qualcuno. -Francesca.- Azzardo. Lui mi prende il viso tra le mani. -Non mi importa di nulla. Non m'importa del mondo, del tempo, delle persone. Sei tu, perchè mai il resto dovrebbe avere importanza?! Sei tu, importante, solo tu.- Mi dice per poi stamparmi un dolce e casto bacio sulle labbra.
Passeggiamo mano nella mano, per le vie del nostro 'Luogo incantato'; dall'ultima sua frase non abbiamo aperto bocca, solo sguardi, sguardi che dicono tutto, che ho imparato a leggere. -Ti piacciono di più gli occhi azzurri o castani?- Domando, lui si volta verso di me e mi guarda con vigore. -Mi piacciono di più gli occhi che sorridono.- Mi risponde, e io mi sciolgo, come faccio a rimanere in piedi con affianco un dio del genere? Le mie gambe si stanno affievolendo pian piano, sono gelatina ormai. -I tuoi occhi, mi piacciono soltanto i tuoi.- Riprende guardando verso dove camminiamo, con un sorriso che vuole trattenere, io non posso fare a meno di guardarlo,  ha un espressione diversa dal solito, sembra più spensierato. -Ti va di fare qualcosa oggi, sai.. per conoscerci.- Mi domanda, io mi soffermo un attimo a pensare, e... Lampadina! -Potremmo starcene a casa mia, oggi i miei stanno fuori fino a tardi.- Propongo entusiasta. -Ci sarà Olga?- Mi domanda timoroso  alzando le sopracciglia, e io non posso fare a meno di ridere, -Mi inventerò qualcosa.- Lo rassicuro, lui mi squadra  con gli occhi sorridenti che luccicano. -Cosa c'è?- domando notando il suo sguardo, -Niente, sei talmente bella quando ridi.- Scuote la testa come per non capacitarsene, le mie guance prendono fuoco e gli rivolgo un sorriso smagliante. 



-Ormai non credo che verrà, sono le 10:30..- Cami è in ansia, è tutta tesa.. ma che le succede?. -Si lo penso anche io..- Naty appoggia la chitarra, -Francesca hai provato a telefonarle?- mi domanda Broadway insistentemente, ed io non gli sto rompendo un tamburo della batteria sulla testa per miracolo di Dio. -Brodway, caro.. Le avrò telefonato minimo ottocento volte e in questa settimana ho provato talmente tante volte che mi hanno telefonato gli operatori della mia promozione per chiedermi che problemi ho!- Rispondo assalita da forti nervi! Lui alza le mani in segno di resa e si allontana come se potessi fargli del male. Ma che è successo a questa ragazza!? Marco continua a fissarmi imperterrito, Federico mi manda lettere anonime del cazzo.. Leòn? Lui riesce solo ad ignorarmi quando c'è qualcun'altro presente. La mia migliore amica. Lei non lo degna di attenzioni e lui le sbava dietro. Perchè non si accorge semplicemente che a lei non interessa e si volta verso chi farebbe davvero qualsiasi cosa per lui? Sbuffo e mi alzo dallo sgabello della tastiera, faccio segno a Cami di seguirmi e lei si mette in piedi annoiata. Ci dirigiamo nel giardino fuori dalla stanza del ritrovo e ci accomodiamo nel muretto di cemento. -Che succede?- Mi domanda, io le rivolgo uno sguardo assassino come per dirle 'Cosa? Davvero non ti rendi conto?' Lei alza le mani come per difendersi proprio come poco prima ha fatto Broadway, -Ti sono rimasti appiccicati alcuni atteggiamenti del tuo ex, Cami...- Io rido, lei non capisce ma lascio correre. -Cami, abbiamo perso la nostra migliore amica secondo te?- Le domando con gli occhi pieni, lei stringe le labbra in una linea. -Fran, io non lo so.. Vilu, be' non è più la stessa di prima, lei... Hai notato i suoi occhi, lei è assente, e poi, non ride più di gusto, lei lo fa per farci un favore.. Questa settimana è stata orribile.- Mi dice trattenendo il pianto. -Tu.. Pensi che le sia successo qualcosa di grave e.. non voglia parlarne?- Alla mia domanda si irrigidisce, e io aggrotto le sopracciglia interrogativa. -Fran tu ricordi la Vilu di un mesetto fa, vero?- Svia la mia domanda incastrandomi in un altra, io faccio finta di niente. -Si.- Rispondo. -Quando la guardavo era una raggio di sole! Ogni mattina salutava tutti con un sorrisone acceso, vero, R-E-A-L-E! Adesso la guardo e immagino solo una tempesta di oscurità. Se ci penso mi viene da morire, perchè... Cosa può esserle successo di così grave per far in modo che diventi così? Io, non me lo spiego.- Continuo. Cami alla mia destra sospira e appoggia il capo sulla mia spalla, -Dobbiamo fare qualcosa amica, la stiamo perdendo, lei sta perdendo se stessa.- Mi appoggio le mani davanti al viso dopo la frase di Camilla, sento un vuoto nel cuore.. -Ho in testa una miriade di situazioni della mia vita attuale che fanno sì che non possa stare in pace.- Le dico con un nodo in gola. -C'è Violetta, c'è Leòn..- Camilla alza subito il capo dalla mia spalla dove stava appoggiata e trattiene il fiato per circa 4 secondi, -Leòn? Ancora Leòn?- Si alza in piedi in preda alla rabbia. -Fran, giorni fa mi hai detto che ti piaceva, e adesso devi anche stare male per lui?- Mi rimprovera. -Cami, non capisci, il mio è stato un amore a prima vista!- Esclamo, lei annuisce frenetica. -Amore a prima vista il cazzo! Tutti pensano che questo amore a prima vista sia una bella cosa, ma non lo è, anche in quel momento si nota solo e soltanto l'aspetto fisico!- Mi sbatte in faccia queste parole, e io la guardo, mentre mi schiaffa la verità, mi incupisco e lei si ammorbidisce, -Francesca...- Torna a sedersi di fianco a me, -Non puoi continuare ad ignorare tutti i ragazzi che s'interessano a te solo perchè non sono lui.- Mi appoggia una mano sulla spalla sinistra. -Ma è la verità, li ignoro perchè non mi fanno lo stesso effetto.. Quando vedo Leòn, il cuore mi manca di un battito, io.. Vorrei tanto che mi guardasse come faceva i primi giorni.. Adesso guarda da un altra parte... Non ha occhi che per Violetta, e a lei non interessa nemmeno.- Guardo Cami che ha serrato gli occhi, come se le avessi tirato un pugno allo stomaco. -E tu perchè n-non glielo confessi?- Balbetta queste parole spaventata, e tossisce di tanto in tanto. -Camilla?- La chiamo, -Cosa?.- Mi domanda, -Perchè sei così nervosa?-  la guardo torva, -Non sono nervosa! Che vai a pensare pff, nervosa io?- Emette una risata isterica, e io sbarro gli occhi per la sorpresa, -Cami!?- Le esclamo. -Cosa?-, -Dimmelo!-, -Ma cosa?- Continua la risata isterica e inizia a tossire, -CAMILLA!- Le urlo. -COSA?- Risponde ardentemente all'urlo, io mi faccio prendere dai nervi e stringo i pugni. -Francesca, calmati sei tutta rossa in faccia!- Le sue parole mi fanno infuriare ancora di più. -Si può sapere cosa mi nascondi anche tu adesso? Prima Violetta fa la vaga, e adesso anche tu?!- Mi alzo in piedi, lei mi guarda mortificata, sta per aprire bocca quando la noto guardare un punto dietro le mie spalle, e subito dopo mi accorgo della presenza di Federico. -Ragazze..- Mi volto e me lo ritrovo davanti col suo ciuffo e le mani infilate nelle tasche dei pantaloni. -Che vuoi tu, adesso?- Alzo gli occhi al cielo e mi allontano qualche passo da lui. -Non fare l'acida.- Risponde offeso. -Questa è la mia natura.- Sbotto, mentre Cami ride, -Comunque.. Venite che stiamo discutendo della nuova canzone..- Ci avverte scocciato, sicuramente del mio atteggiamento. -Bene, Fran.. Forza andiamo.- Mi dice Camilla, e ovviamente se la squaglia.. Ma solo per adesso.



Cammino avanti e indietro lungo il corridoio di casa mia. Sto davvero ricominciando. O mio Dio! Chi lo avrebbe mai detto, io Leòn Vargas, mi sto davvero innamorando di un altra? Di un altra che non è lei? Che non è Ally? Violetta. La persona con la quale sarei voluto andare oltre oggi, ma solo per amore. Si, amore. Sto pronunciando questa parola di nuovo? Sarò mai capace di dare questo ruolo a Violetta? il ruolo che aveva Ally? Be' ricordo quando ancora due anni fa la chiamavo ''amore'', sì dalla mia bocca nasceva questo suono che non proveniva dalle corde vocali, da un pò più in basso... Proveniva dal mio cuore, che pulsava per lei. Scuoto il capo forte per scacciare questi pensieri dalla mia testa, perchè lei non era la ragazza che pensavo fosse. E con la testa di cazzo che mi ritrovo mi sto cacciando un altra volta in questo guaio. L'amore uccide, è la morte più grande. Ma se devo oltrepassare un altra volta quella linea di confine per Violetta, allora chiamatemi 'Suicida'! Io la devo conoscere questa benedetta ragazza, questa stupenda ragazza con gli occhi castani, con gli occhi intensi, pieni di dubbi, emozioni, intricati di situazioni che sono difficili da leggere, eppure voglio imparare, e pian piano sto ottenendo qualcosa, buoni risultati. 
Entro in camera mia e mi butto sul letto, controllo l'orario: 16:23. Ma è mai possibile che non passa mai il tempo quando davvero ne ho bisogno? Alle 18:00 a casa sua. Non vedo l'ora di rivederla, non vedo l'ora di riabbracciarla, di baciarla, sì! Baciarla fino a consumarle le labbra, oh, le sue labbra, mai provato un sapore così desiderabile, la bramo con tutto me stesso! Sospiro intensamente. Sento il rumore l piano di sotto del portone che si apre e poi si chiude. -Leòn?! Sono a casa!- Sento mia madre in un grido abbastanza offuscato. Mi alzo dal letto esco dalla mia camera e la raggiungo. La vedo indaffarata a riporre negli scaffali la spesa appena fatta. -Mamma.- Si volta per darmi attenzione. -Tesoro, Ciao, sei uscito presto stamattina.- Mi avvicino e le stampo un bacio sulla guancia per salutarla. -Già, dovevo sbrigare una faccenda.- Alla fine della frase smette di fare ciò che stava facendo e mi guarda preoccupata. -Non sarai andato a trovare... quella, la tua ex?- Mi domanda piena di timore, io le sorrido dolcemente e scuoto il capo. -No, mamma, lei è una storia passata..- La rassicuro, emette un sospiro di sollievo e mi afferra le mani, -Allora, Mmh di che faccenda si tratta?- Domanda curiosa ma allo stesso tempo spaventata. -Mamma, tranquilla, non pensare a nulla di grave. Sto solo cercando di far riemergere la mia vita, voglio ricominciare. Lo so che per lei è stato solo un capitolo, ma per me è stato un intero libro, perciò ho deciso di cambiarlo, ne avevamo parlato Mamma.- Lei continua a sospirare. -Si lo so. Ma... In che modo stai riorganizzando la tua vita, figlio mio? - Mi appoggia le mani al viso e mi accarezza lievemente. -C'è un altra ragazza.- Rispondo conciso, -Aha.. Capisco, continua.- Mi sorride sinceramente. -Lei mi ama davvero. Ed è successo tutto così velocemente, in modo così strano.- Le confesso, -Leòn, ti brillano gli occhi.- Mi avverte con lacrime di gioia che le percorrono il viso. Le sorrido e mi rendo conto che mi palpita il cuore. -Vita mia, sei ancora così giovane, ed hai sofferto così tanto!- Dice stringendomi forte le mani, -Te lo assicuro, un giorno incontrerai qualcuno che ti ricorderà che ogni giorno della vita deve essere vissuto, qualcuno che è perfetto nelle sue imperfezioni. Quando meno te lo aspetti troverai quella persona che ti farà sentire che è arrivato il momento di interrompere la ricerca.- Mi incoraggia, a me si stringe il cuore, -Forse nell'istante nel quale siamo tornati quì a Buenos Aires è successo, mamma, Violetta. Forse è proprio lei, o almeno lo spero, con tutta la mia anima.- Le dico, quando mi si inumidiscono gli occhi. -Violetta? è così che si chiama?- Mi domanda mia madre dolcemente, -Si, e sta diventando troppo importante per me per far si che possa rimanere troppo tempo senza di lei.- Le confesso. -Valuta, figliolo, valuta la situazione, cerca di conoscerla, fa in modo che ti dica tutto, che ti dia tutto, tutto ciò che è necessario per far in modo che vada bene.- Mi incoraggia. -Ma ricorda sempre: Le cose che nascono pian piano mettono radici più profonde, non correte troppo.- Mi consiglia affettuosamente, le sorrido e avvolgo, la persona che mi ha dato alla luce e che mi ama più di ogni cosa al mondo, con le mie braccia. Mia madre, la persona che con la collaborazione del mio migliore amico, mi ha salvato quando stava per succedere il peggio. La ringrazierò per questo un giorno, ma solo se andrà bene, solo se ci sarà davvero motivo per ringraziarla, altrimenti potrò solo maledire quel giorno nel quale non l'ho fatto, quel giorno nel quale non ho dato una svolta definitiva, spero solo che ne sia valsa la pena.
Il vento mi accarezza i capelli, sono un tempista se non indosso il casco per godermi questa fresca brezza? Bah! Non mi importa! Sorrido al pensiero di me con una multa e la patente sequestrata. Ne sarebbe valsa la pena. Mi fermo in piazza, sosto la moto pochi metri più lontano e mi avvio verso il fioraio. Nel camminare noto un bar lì vicino, forse apprezzerebbe di più qualcosa di dolce.. Le mie labbra si piegano in un sorriso divertito ricordando il suo viso ricoperto di gelato quella domenica a casa sua. Era così bella, sembrava una bambina alle prese con un cono troppo grande. Violetta. -Hei, 'Occhi sognanti'!- I miei pensieri vengono interrotti da una voce femminile dolce ma acuta, mi volto per capire a chi appartiene la voce, Betty. 'La modella'. Scuoto di poco la testa come per non crederci, ho un colpo al cuore che infilza. Mi fa male vederla, mi riporta alla mente un mare di ricordi il suo viso, il suo solito taglio di capelli con la frangetta e il fresco colore ramato, il suo modo di vestire, lo stesso stile di Ally, che non ha mai seguito la moda, insieme alla sua migliore amica che mi sta davanti, hanno sempre avuto un look proprio, classico e pieno di personalità. Incontrarla ancora mi spaventa. Ricordo perfettamente le parole che mi ha detto quel giorno alla 'rimpatriata' alla quale mi ha portato Tomàs, dopo il mio sfogo da inguaribile romantico con Rudy:
Flashback
 -Quello che hai detto è molto bello.- Abbassa la testa guardando i passi che percorre -Penso davvero quelle quattro cazzate purtroppo.- Sorrido tristemente tenendo le mani sulla borsa tracolla, -Perchè purtroppo?- Mi guarda e io la vedo con la coda dell'occhio, non mi volto. -Ah, vuoi farmi credere che non lo sai?- Sorrido come prima abbassando la testa scuotendola. -Non dirmi che.. La pensi ancora?- è sconvolta, la sua voce inizia a tremare. -Non ho mai smesso.- rispondo seriamente. -Purtroppo.- aggiungo. Credo che lei abbia perso il dono della parola, mi guarda e le tremano le labbra, cerca di dire qualcosa ma non ci riesce. Mi fermo e mi volto -Va tutto bene?- Lei si ferma con gli occhi lucida, sembra che quello che le ho appena confessato l'abbia davvero colpita nel profondo. -No.- Risponde con un fil di voce. -Come fa ad andare tutto bene?- mormora. -Perchè?- Domando deciso. -Tu mi hai appena detto questo... e i-io..- Non riesce a terminare... -Tu cosa?- Sono tranquillo alle apparenze, ma dentro... Brucio. -Come faccio a raccontarti di lei?- Adesso sembra più sicura. -Non raccontarmelo.- Mi si contrae la mascella, sento un forte bisogno di andarmene, correre ed allontanarmi da questa possibile fonte di mille informazioni. Non mi farò raccontare niente. Non sono un disperato io. Devo cominciare a fare l'uomo, perchè fin adesso sono solo stato capace di fare la femminuccia. -Dici davvero?- è Stupita, gli occhi serrati in una fessura. -Si, davvero- continuo a camminare e dentro dove prima bruciava ho il fuoco, Le fiamme dell'inferno. -Io devo fermarmi quì- Mi avvisa, -Okay, allora ci si vede in giro- Sorrido, lei mi stampa un bacio sulla guancia, -Mi ha reso felice averti rivisto, sono contenta che tu sia tornato.- sorride tristemente. -Ti chiederei di non dire niente a 'chi sai tu', ma è inutile, glielo diresti comunque.- affermo con aria afflitta. -Perchè pensi che lo farei? Per farla soffrire.- si è irrigidita e ne suo sguardo noto anche un pò di rabbia -Non sarò la ragazza perfetta. Rido sempre, dico parolacce, sono scema, piango per poco, mi emoziono per un piccolo gesto, certe volte ho qualche capello fuori posto, insopportabile quando voglio, stronza a volte... sono testarda, pero una cosa è sicura. Con l'amore e l'amicizia non scherzo.- Si ferma risoluta, gira i tacchi e si dirige davanti al portone di casa sua. Se voleva colpirmi ci è riuscita! Non le vado incontro come lei si aspetterebbe, non dico una parola, mi limito a sorridere e percorrere la mia strada.
Fine Flashback
'Come faccio a raccontarti di lei?'...  be' mi aveva distrutto, avrò pensato a quella frase tutta la notte successiva a quella sera. E giravo e rigiravo nel letto, e poi.. be' poi Tomàs mi ha confessato tutto. Lei non mi amava. Cosa avrebbe voluto raccontarmi quella sera Betty? Perchè mi rimane in testa ancora quella incurabile ma insensata curiosità? Sospiro violentemente e sforzo un sorriso alla ragazza che mi è parata davanti e che mi osserva con uno sguardo dubbioso. -Betty.- Saluto, lei si avvicina e come il suo solito mi schiocca un bacio sulla guancia. -Come stai?.- mi domanda, ed è quasi come se provasse pena per me, -Bene.- Rispondo secco, Si, bene o almeno stavo bene prima di incontrare la persona che mi ha aiutato a conquistare Allison, la persona che ha contribuito al 'Distruggermi con le mie stesse mani' perchè lei è stata e continua ad essere la mia morte. -Sono contenta.- Mi sorride dolcemente, ma io rimango freddo, recitando un sorriso, sforzandomi con tutte le mie membra. Annuisco, e controllo l'ora sul mio cellulare, voglio mettere fine a questa agonia, arriverei a domandarle cose le quali risposte non farebbero altro che uccidermi. 17:45. -Va bene, adesso vado, mi ha fatto piacere incontrarti.- Mento, non perchè lei non mi stia più a cuore, soltanto che mi fa male. Le ho voluto bene e gliene voglio ancora ma...il tempo apre gli occhi, trasforma la sofferenza in esperienza, ma non ti fa dimenticare chi ti ha ferito. Betty mi risconduce a quel ricordo, la cosa giusta da fare è solo una, cercare di evitare tutto ciò che ha a che vedere con il motivo per la quale stavo arrivando al suicidio. Faccio per salutarla e andarmene ma lei mi afferra per un braccio -Aspetta!- esclama, -E il Leòn che conoscevo io?- Mi domanda con un miscuglio di emozioni nello sguardo: Dolore, malinconia, preoccupazione. -Betty, mi dispiace, ma ricordare il passato mi fa male.- Le confesso, mentre gli occhi cominciano a bruciarmi. -Cosa vuoi dire?- Mi domanda aggrottando la fronte e scuotendo quasi impercettibilmente il capo. -Betty, non devo lasciare che il passato mi condizioni, mi sta paralizzando.- Affermo in tutta sincerità, mentre lei sembra davvero colpita, ed annuisce come se le avessi spiegato l'intera situazione in otto parole. -Capisco.- Dice malinconica. -Mi dispiace.- Continua. -Di cosa?- Le domando sospirando e tirandomi indietro i capelli con entrambe le mani. -Che sia andata così.- Afferma. -Ah.-riesco a dire. -Lei, be'... è ancora la mia migliore amica, Leòn. Un giorno o l'altro dovrai affrontarla.- Mi avverte come se fosse ovvio. -Perchè mai dovrei?- Le domando un pò scosso a mia volta. -Leòn, la città non è piccola, è vero, ma un giorno o l'altro la incontrerai e non potrai far finta di niente.- Incrocia le braccia e mi guarda fisso. -E per quale motivo, secondo te, non potrò far finta di niente?- Le chiedo e lei ha uno sguardo ardente, che non so reggere. -Perchè ancora ti importa.- Mi schiaffa in faccia, e il cuore mi manca di un battito, tiro un forte respiro e rispondo -Ti sbagli.- la sfido, -Ah, si?- mi domanda dubbiosa, quasi non mi credesse. -Si, e comunque sono stanco di questa conversazione, mi dispiace.- Le dico, lei rimane una merda, eppure non so che fare, ma non voglio continuare a discutere di questo. -Ci si vede in giro.- Mi dice, e mi saluta con un cenno del capo, mentre ricambio faccio qualche passo indietro e mi allontano. La cosa peggiore è che quando pensi che hai superato il dolore, ricomincia tutto, e ti lascia senza fiato. 

Nota D'autrice
Buonaseraa amorii mieii!! haha <3 be' finale inaspettato no? Ahi ç-ç Alloraaa!! Innanzi tutto mi scuso per il mio solito e imperdonabile ritardo ç____ç Mi odio quando non riesco a mantenere le promesse, eppure la scuola mi distruggeee *Piange diperatamente* Questa estate Cari mieii vedrete come non vi abbandonerò! Con la continuazione di questa storia o l'inizio di un altra cercerò di non lasciarvi mai più con la bava alla bocca hahah... Beeneee..Ieri rileggevo le antiche note d'autrice.. Vi rendete conto dove siamo arrivati? *-* e si lontanoo!! La mia prima storia e voi cari/e lettori/lettrici che mi siete rimasti/e sempre accanto *___* Secondo voi che piega sta prendendo la storia? Secondo voi sono migliorata nell'esposizione? hahah lo spero tanto xD Comunquee passiamo al capitolo che spero vivamente con ogni parte di me che vi sia piaciuto. Pov di Leòn e si iniziaaa! Il bacio dal capitolo 10 ad ora continua!! *-* Leòn esprime tutti i propri sentimenti per questo importante bacio secondo lui inquanto immagina perfettamente che sia il primo per Violetta la quale era sovrastata dalla paura! (Cucciolotta*-*) E poi il capitolo prima era rimasta immobile non sapendo come reagire, mi sa tanto di dolcee *____* be' Leòn fa diventare avido il bacio afferma addirittura di non voler che nessun'altro tocchi le labbra della ragazza che tiene sotto le braccia. Alla fine del bacio arriviamo alla conversazione, la frase che mi piace che pronuncia Vilu mi piace un sacco :  -Non pensi che sia sbagliato?- Con il fiatone pronuncia queste parole in modo dolce ma conciso. -Che cosa?- Rispondo, e non riesco neanche a riconoscere la mia voce. -Affidare tutta la tua felicità ad una persona?- Ohwww *-* Teneraaaa ^-^ Dopodichè si parla delle promesse e poi la parte nella quale metre la scrivevo avevo il cuore a milleeee e volevo scoppiare a piangeree, ovveroo: Non ti saresti mai dovuta innamorare di me.- Sbotto, lei si irrigidisce, -E tu non avresti mai dovuto sorridermi in quel modo!- Esclama, poi le si trafigge sul viso un'altra delle sue lacrime. -Sai qual'è il bello?- Mi dice con le lacrime agli occhi e il sorriso distrutto. -Quale?- Le domando serio, e la sto uccidendo, lo so, con quella mia affermazione l'ho uccisa, anche se le avevo detto di fidarsi di me pochi minuti prima. -Che anche se tu non mi ami, in questo momento sono felice, sono felicissima.- Dice singhiozzando, chi si arrabbia spacca tutto, ma chi non si arrabbia si spacca dentro. ç___ç Non so voi ma io volevoo solo piangereee ma è la storia che mi suggerisce la mia testa non la posso cambiare hahaha xD ma poi daii che si è sistemato tutto hahah : -Vieni, ti porto a fare un giro, ti va?- Le domando mentre ci dirigiamo verso la mia moto. -Dove mi porti?- dice asciugandosi il viso, sorridendo curiosa. -Nulla di che, nella mia vita.-.... Benee arriviamo al Pov di Vilu molto accaldato, tra il voler andare oltre di Leòn e la paura di Vilu, ma quantoo amoo questaaa coppiaaa!?? Eeee poiii il loro organizzare un incontro a casa di Vilu che vedretee nel prossimo capitoloo e cheee...be' non anticipooo nadaaa!!! HAHAHAH Poiii pov di Fran.... Vilu non si presenta neanche la domenica mattina alle prove e le due migliori amiche iniziano a parlare di quanto sia cambiata loro Vilu (Sono le migliori amiche che ogni persona vorrebbeee averee *u*) Poi ad una parola riguardo a leòn di francesca Cami si innervosisce in quanto conosce la verità... arriva Federico nonchè pretendente di Fran che la salva da un interrogatorio ardenteee!!! Torna Leòn con il suoi pensieri perenni al passato al presente alla vita e al futuro ahahahah arriva la madre che lo incoraggia e non poco con i suoi saggi consigli e la sua dolcezza... Leòn esce di casa emh... Bè andando a comprare qualcosa a Vilu prima della visita incontra una vecchia conoscenza che abbiamo avuto il piacere di conoscere nel capitolo 5, appunto come ricorda il flashback, tra loro una discussione e Leòn.. lui è una dolcezzaaa!! (Ma questa Ally non si leva maiii dalle pallee??) Be' ancora non abbiamo conosciuto di persona la Ex di Leòn ma succederà presto ed avrà qualcosa a che fare con un nuovo personaggio che conosciamo tutti benissimo: Angie *-*. Beneee benee il capitolo si conclude con una riflessione triste di Leòn ma il capitolo 12 rivelerà parecchie sorpreseee!!! <3 <3 <3 Okkei spero di non avervi annoiato con la nota ahahah Non mi resta che ringraziaree tuttiii!! Ringrazio vivamente tutti i recensori che sono sempre fedeli alla storia che sono personeee chee adoroo!!! Ringrazio i lettori silenziosi chi ha aggiunto la storia ai preferiti( Il che mi lusinga e non poco *-*) chi ai seguiti e ai ricordati, ricordate che vi AMO??^_^ Pooii un bacione specialee alla mia Niley Story (@Magicgirl96) Che mi da sempre la caricaa e che è un autrice a dir poco ECCELLENTE!! (Le sue storie sono le migliori u.u) ahaahah Teee Quieroo Amigaaa!!..e poii niente.. graziee e rigrazieee xD
Un bacio a tutti e alla prossima!! Con affetto
BeYoSinger <3 CIIAOOO <3
  
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