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Autore: FavoladiBeda    01/05/2014    2 recensioni
Qualcosa ossessiona la piccola Ginny Weasley.
Ginny/Harry e un minuscolo, infinitesimale accenno alla Fred/Hermione.
Dal testo:
"La discussione progrediva tra le proteste offese di Ron e le risate degli altri figli fin quando, senza un motivo apparente, Ginny smise di sghignazzare e si voltò trovando un paio d’occhi che la guardavano."
Spero che la storia vi piaccia :)
FavoladiBeda
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Famiglia Weasley, Harry Potter, Hermione Granger | Coppie: Harry/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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Ginny Weasley, raggomitolata nel suo letto, meditava.

Il verde deve essere il colore dell’anno pensava. E’ ovunque.

Si guardò distrattamente la felpa di lana che indossava: era verde.

Alzò lo sguardo e lo lasciò vagare per la sua stanza.

I suoi occhi vennero immediatamente attirati dagli oggetti di quel colore; in successione: la sveglia babbana di Hermione (che in quel momento dormiva placida nel letto accanto al suo), la pila di calzini sulla scrivania, il prato del Parco di Hogwarts che faceva capolino da una fotografia appesa magicamente alla parete…
Ginny arricciò il naso.

Quando tutto era diventato verde?

Improvvisamente un suono allarmante le sfondò il timpano sinistro con una forza inaudita.

“OH SANTA MORGANA!” strepitò coprendosi le orecchie con le mani, “HERMIONE!”.

L’amica ebbe un leggero sussulto mentre, tranquillamente, si stirava (prima le braccia, poi le gambe e infine con tutta calma il collo) e si liberava del piumone per infilarsi le sue ciabatte preferite. Il tutto nel bel mezzo di quel terribile rumore!

“Puoi spegnere quella dannata cosa?!” urlò Ginny, esasperata.

“Va bene, va bene, ‘sta calma!” le disse Hermione premendo il tasto ‘off’ sulla sveglia e alzando gli occhi al cielo per la reazione spropositata dell’amica.

“Sia lodato il rospo di Neville” sospirò Ginny buttandosi all’indietro sul morbido letto e cercando il sonno perduto.

Hermione, dopo quell’ esclamazione pittoresca, ridacchiò e le si avvicinò.

“Forza alzati, dormigliona” le disse tirandola per il pigiama.

“No!” le rispose seppellendo il viso e la chioma rossa sotto il cuscino.

Hermione ghignò, assottigliando gli occhi.

Si piegò senza far rumore e prese la bacchetta dal primo cassetto del comodino. Fece evanescere, con un solo colpo, le coperte e il cuscino di Ginny.

Freddo, freddo, freddo riuscì ad elaborare la mente della rossa prima di scoppiare.

“Miseriaccia della miseriaccia, Hermione! Non potevi aspettare altri cinque minuti?” si arrabbiò.

“No!” le fece il verso l’amica.

“C’è la colazione” la tentò poi.

A quelle parole Ginny si buttò giù dal letto e iniziò a prepararsi come se fosse sveglia da parecchie ore.

Quando anche Hermione fu pronta, le due scesero al piano di sotto e entrarono nella cucina della Tana.

Prevedibilmente, Molly aveva già apparecchiato il tavolo e aveva riempito i piatti (degni della stazza di Hagrid) di pietanze invitanti insieme alle tazze di tè caldo e Succo di Zucca.

Gli occhi di Ginny brillavano mentre annusava l’aroma della colazione appena cucinata dalle mani esperte di sua mamma (a cui lanciò uno sguardo adorante subito ricambiato da un sorriso affettuoso).

Fame, fame, fame pensò Ginny mentre attaccava un vassoio di uova senza nemmeno scostare la sedia.

Anche Hermione e George si aggiunsero a fare colazione e con loro la Signora Weasley.

Poco dopo scesero anche Fred e il Signor Weasley mentre di Harry e Ron non c’era traccia.

Mentre Ginny prendeva la prima tazza che le capitava a tiro contente del tè alla menta, si accorse degli sguardi ambigui che Fred scambiava con Hermione.
Stava pensando a come estorcere la verità su quella questione all’amica quando il pezzo di salsiccia che aveva appena addentato quasi le fu fatale; una volta posata la tazza sul tavolo si era accorta del colore che aveva quella cosa: era verde!

Quando riuscì a riprendersi dallo stato di shock (questa è una persecuzione! pensò) e quando riuscì a mandar giù il boccone assassino, grazie ad una bottiglia intera di Succo, si accorse della presenza di Harry e Ron. E le sue orecchie ne risentirono, per la seconda volta quella mattina.

“A che ora credevi di poterti presentare a fare colazione, Ronald Weasley?!” stava infatti urlando Molly, in piedi e con le mani ben piazzate sui fianchi “Sono le nove! – poi voltandosi un poco verso destra, soggiunse- ovviamente non incolpo te, Harry caro. Meriti un po’ di sonno…” disse variando il tono di voce da ‘mamma infuriata’ a ‘zuccherino’.

La discussione progrediva tra le proteste offese di Ron e le risate degli altri figli fin quando, senza un motivo apparente, Ginny smise di sghignazzare e si voltò trovando un paio d’occhi che la guardavano.

Erano quelli di Harry e tutto le fu chiaro; si rese conto del motivo per cui un colore in particolare sembrava tormentarla di giorno e di notte, nei suoi sogni e nella realtà. Il suo cuore prese a martellare forte nel petto.

Harry aveva gli occhi verdi.
 
[1] “Rospo di Neville” e “perduto” non sono sulla stessa riga a caso…
  
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