“…4 anni scivolati in
fretta e tu mi piaci come sempre e forse anche di più… l’amore non è
razionalità ,non lo si può capire…”
-Raf-
Il sole splendeva alto su Kings Cross, gli
uccellini cantavano beati e il profumo dei fiori inondava le menti dei numerosi
giovani ragazzi sparsi in giro... eh, no! Vi piacerebbe che iniziasse tutto
così serenamente vero!? E invece no... era una giornata proprio orrenda : pioveva a dirotto, gli
uccellini non cantavano affatto, anzi, di loro
non ce n’era proprio traccia e i numerosi ragazzi non erano inondati dal
profumo dei fiori, ma dalla pioggia cha cadeva indisturbata ormai da parecchie ore.
L’unico sprazzo di colore nel grigiore di
quella giornata era il rosso intenso dei capelli di una graziosa ragazza che
trascinava con fatica un carrello stracolmo di
valigie.
Lily Evans era il nome della ragazza dai
capelli rosso fuoco; una delle giovani promesse della scuola di magia e
stregoneria più popolare del mondo. Lily oltre ad essere un portento in tutte
le materie scolastiche, in sei anni di permanenza a Hogwarts, forse grazie ai
suoi grandi occhi verde smeraldo, o al suo fisico minuto, o proprio grazie a
quei famosi capelli rossi, aveva fatto girare la testa a parecchi ragazzi, ma
per qualcuno era diventata una vera e propria ossessione; la seguiva ovunque e
la tormentava con continue richieste di appuntamenti che lei rifiutava ogni singola
volta .In questo momento stava proprio pensando a lui e a quanto fosse stata
fortunata a non averlo ancora incontrato...ma quei bei pensieri svanirono
ancora prima di nascere........
-James Potter !!!- urlò indignata; era lui
l’essere più insopportabile, egoista,
egocentrico e pieno di se di tutta la terra; la giornata era rovinata!!!
- Lily Evans! Quale onore, scommetto che quest’estate
hai raccolto un po’ di buon senso e hai finalmente deciso di diventare la mia
ragazza!-.
James Potter era un ragazzo tanto carino e
affascinante quanto presuntuoso; aveva i capelli neri perennemente
scompigliati, occhi marrone chiaro con leggere sfumature sul verde nascosti
dietro a un paio di occhiali tondi che gli davano un’aria da
intellettuale, il tutto coronato da un fisico
atletico che il giovane ragazzo si era guadagnato giocando da cercatore nella
squadra di Quidditch
di Grifondoro.
- Mettiamola così Potter: non mi metterei
con te neanche se fossimo gli unici esseri umani sulla faccia della terra e la
conservazione della specie dipendesse da noi due. Ti basta?Comunque non
cambiare discorso e mettilo immediatamente giù!-
“ Ma tu guarda che tipo!” pensò Lily “ non
abbiamo neanche fatto in tempo a salire sul treno che già sta combinando guai”
- Ma perché? Stiamo solo giocando un po’-
Disse James cercando di dare alla sua voce un tono infantile.
- Eh no caro mio! Tu stai giocando, perché
non credo che il suo concetto di gioco sia stare appeso a testa in giù!-
Infatti un ragazzino poco più alto di un
chiwawa alzato su due zampe era appeso
come un salame sopra la testa di James e
farfugliava cose del tipo
– Ti
prego padron Potter, fammi scendere, tu sei l’indiscusso padrone del mondo!-.
Lily osservò il ragazzino accigliata poi
rivolse a James uno sguardo assassino e chiese, anche se più che una
domanda somigliava a un ruggito
- Gli hai detto di chiamarti padron
Potter!?!?!-
-Si, e anche di dire che sono il padrone del mondo, geniale, no? Sirius aveva
ragione, essere al settimo anno è una figata; hai tutti quei marmocchietti del
primo che pendono dalle tue labbra! E...-
Ma non fece in tempo a finire la frase che
una specie di boato uscì dalla bocca di Lily
- Mettilo giù im-me-dia-ta-men-te!!!-
Per lo spavento James spiccò un grosso salto
all’indietro e la bacchetta gli scivolò dalle mani provocando così la caduta
del ragazzino, che piombò a terra battendo violentemente il fondoschiena.
- Stai bene?- chiese Lily al malcapitato
che annuì.
Poi si rivolse di nuovo a James puntandogli
un dito sul petto e spintonandolo a forza contro il vetro dell’espresso.
- E tu... tu...sei solo un presuntuoso...-
La voce si alzò – strafottente...- ancora
più alta
- stramaledettissimo... montato!!-
Senza accorgersene Lily si era trovata ad
urlare talmente forte che tutti si affacciarono dalle proprie cabine intenti a
capire cosa fosse successo, allora lei imbarazzata più che mai e con il
viso rosso di rabbia e vergogna parlò di
nuovo
- e...e...voi che avete da guardare...
tornate dentro...-
Detto ciò girò sui tacchi e se ne andò verso la cabina dei prefetti, seguita dalla
voce di James che le gridò dietro – Sai, Evans ... quando ti arrabbi sei ancora
più carina!!-
***
Lily era seduta nella cabina dei prefetti
“immersa” nella lettura di un libro, veramente più che leggere fissava un punto
bianco della pagina, non riusciva proprio a calmarsi... quel Potter...anzi,
quel “James-tormento-Potter” pensò,
Sapeva che anche quest’anno le sarebbe stato appiccicato come una ventosa...
era così stupido...
- Hem...Lily...Lily?- una voce la fece improvvisamente
tornare alla realtà
- Sì?... oh scusa Alice... hai detto
qualcosa?-
Alice era la migliore amica di Lily, come
lei aveva un fisico minuto e sottile, i ricci capelli neri che le ricadevano
disordinati sulla fronte e gli occhi di un verde leggermente più chiaro di
quelli dell’amica; era una ragazza molto gentile e timida, anche lei di
grifondoro.
- si, beh…io vado…insomma non sono un
prefetto e non potrei neanche stare qui…- disse timidamente Alice.
-Si giusto…grazie per avermi prestato il
libro è … è molto interessante…- mentì Lily che teneva il libro aperto davanti
a lei , ma non ne aveva letta neanche una pagina.
- Lily…il libro…beh…- disse alice piano.
- Il libro cosa?-
- Beh…è al contrario!-
Lily arrossì di nuovo… quel Potter… era per
colpa sua se aveva fato una figuraccia, era soprappensiero, tanto da non
accorgersi di tenere il libro rovesciato perchè stava pensando alla penosa scenetta
di qualche minuto prima.
- beh, io vado allora… ci vediamo
all’arrivo!-
- Ok, a dopo Alice…... hei! E tu dove sei
stato tutto questo tempo, non riuscivo a trovarti !-
Era appena entrato nello scompartimento
Remus Lupin, un ragazzo della stesa età di Lily, alto e magro, con i capelli
biondo cenere e gli occhi di un azzurro intenso, aveva una faccia stanca ed era
molto pallido, ma Lily non si stupì… la luna piena era vicina… eh, sì: Remus
era un lupo mannaro e Lily era una delle poche persone che lo sapevano oltre a…
quei suoi strani amici che si chiamavano con quei soprannomi così stupidi…si
era sempre chiesta perchè Remus li frequentasse… lui che era così calmo… così
buono… come faceva ad essere amico di James Potter, Sirius Black e Peter Minus?
Il primo era un’idiota senza speranza, il secondo un cafone senza speranza e il
terzo…beh Peter… a dire la verità Peter era quello che conosceva di meno, ma
anche quello di cui si fidava di meno, non sapeva perchè, ma quando stava
vicino a lui aveva come l’impressone che tutto quello che diceva o faceva fosse falso, fatto solo per paura, ma
probabilmente si sbagliava, come abbiamo già detto parlava molto poco con lui.
- Ero con i Malandrini...James mi ha
raccontato della sfuriata…-
Lo sguardo di Lily cambiò appena Remus
pronunciò quel nome.
- Sai…credo che dovresti lasciarlo
perdere…guarda me, se mi arrabbiassi per tutto quello che li becco a fare sarei
diventato pazzo da un bel po’ –
- Io invece penso che non dovresti più
stare con quelli lì- fece Lily
- Sai che altro penso?- disse Remus
mettendosi seduto di fronte all’amica, ignorando completamente quello che aveva
appena detto.
- Cosa?- chiese lei
- Penso che dovresti uscire con James
almeno una volta, solo come prova!-
- Ahhhh, ti ci metti anche tu adesso?
Guarda che mi basta già lagna di Potter
non gli serve un’aiutante!-
- Sì, ma se non ci esci la tesa finirà per
scoppiarmi, parla sempre e solo di te!-
- Solo perchè sono l’unica che non gli
sbava dietro come un Pitt-bull ogni volta che passa, senti Remus io non gli
piaccio, è solo uno sfizio che vuole togliersi, ma io non gli darò questa
soddisfazione chiaro? E adesso andiamo, siamo arrivati- e uscì dalla cabina
portandosi dietro le valigie più grandi di lei.
- Vabè, fai come ti pare…- disse Remus,
mentre le toglieva una valigia dalle mani per alleviarle il peso.