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Autore: Neryssa    01/05/2014    5 recensioni
Getti il telefono, ignori il suo urlo angosciato e ti butti.
Quanto ci metti ad esaurire l'inerzia della spinta e a cominciare a cadere? Non sai dirlo. Sicuramente soltanto secondi, anche se a te sembrano secoli.
Il piano è partito, e se tu fossi un sentimentale ti riserveresti un po' di questa caduta (comunque essa si misuri) per assaporare la rassicurante vicinanza di John, l'uomo buono e gentile che crede in te e sotto gli occhi del quale ti stai suicidando.
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: John Watson, Sherlock Holmes
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Il vero biglietto di Lazzaro



Brezza.
Frizzante, fredda anche alle porte dell'estate, quasi pungente. Ti scompiglia i capelli, ti porta alle narici l'odore di Londra mitigato da quello di nuvole cariche di pioggia, e se tu fossi un sentimentale ruberesti alla ragione qualche istante per domandarti quanto tempo ci vorrà prima che i tuoi sensi possano assaporarlo di nuovo.

 

Giù in strada un taxi scarica John sul marciapiede.
La tua mano corre a cercare il cellulare mentre lo guardi muoversi in fretta verso l'ospedale.
Ce l'hai sotto gli occhi, ma in questo momento lo vorresti lontano mille miglia da te, da tutto. Non è figlio di stupido sentimentalismo da quattro soldi, il tuo pensiero, ma della Pura Logica: se John non ti avesse mai conosciuto ora non sarebbe costretto a vivere questo. Non lo merita, John, è un uomo buono. Causa ed effetto, Pura Logica.
Se tu fossi un sentimentale sottrarresti altri due secondi a questa fantomatica Pura Logica cui sei ciecamente fedele per fissarti sulle retine l'immagine del tuo unico, grande amico che corre in tuo aiuto.

 

Al telefono la voce di John suona confusa.
Avverti il conflitto interiore che lo dilania, e persino da quassù ti sembra di potergli leggere addosso le schermaglie di mente e cuore che si danno battaglia. La sua mente dice che le prove sono schiaccianti, il suo cuore ribatte che tu non potresti mai prenderti gioco di lui.
Ti crede dalla parte degli angeli, John, come l'uomo che giace morto alle tue spalle. E se tu fossi un sentimentale ignoreresti la ragione che protesta bistrattata e non esiteresti ad aprirti la testa, pur di non smentirlo.

 

Sembra non capire, John, ma tu sai che non è stupido come tutti gli altri e deduci che il suo è un rifiuto. Rifiuta di capire perché tu lo stia costringendo a restare fermo su quel maledetto marciapiede, a fissarti mentre tenti di smontare pezzo per pezzo la stima che ha di te.
Piangi. Hai cominciato di tua propria volontà ma ora non ricordi esattamente quando l'hai fatto e perché. Quasi ti odi, per questo.
Getti il telefono, ignori il suo urlo angosciato e ti butti.
Quanto ci metti ad esaurire l'inerzia della spinta e a cominciare a cadere? Non sai dirlo. Sicuramente soltanto secondi, anche se a te sembrano secoli.
Il piano è partito, e se tu fossi un sentimentale ti riserveresti un po' di questa caduta (comunque essa si misuri) per assaporare la rassicurante vicinanza di John, l'uomo buono e gentile che crede in te e sotto gli occhi del quale ti stai suicidando.

 

 

 

Ma tu non sei un sentimentale, vedi il mondo attraverso il gelido, analitico taglio dei tuoi occhi plasmati dalla ragione.
Perciò non ti curi dell'aria carica di pioggia più di quanto non sia necessario, non guardi la figura di John per motivi che esulino dall'assicurarti che non noti l'attuarsi del tuo piano, ti butti per cominciare il tuo viaggio e non per confermargli che stai con i buoni, come lui ha sempre creduto. E infine cominci a cadere. Dove si trovi John francamente non ha nemmeno più molta importanza: oramai sei Lazzaro, il morto che cammina.

 

Sherlock Holmes, mente analitica e niente cuore. Niente pensieri sdolcinati, niente di stucchevole, niente di niente. Nessun trasporto, per te, se non quello brutale dell'adrenalina.
Ed è forse un fiotto di adrenalina, quella calda sensazione che ti si irradia dal petto fin nei capillari?
Questa volta non hai una risposta. Ma sai che, sentimentale o meno, John Watson ti mancherà, perché ti ha reso un uomo migliore.














Confesso di averlo fatto. Erano settimane che desideravo liberare quanti più Reichenfeels potessi, e finalmente sgancio la bomba!! *.*
Suona male, lo so. Ma porteremo pazienza.
Tutto nasce da qui (
https://www.youtube.com/watch?v=GT6J33_-LNw), da una canzone sostanzialmente insulsa ma che io adoro alla follia, e il cui testo recita semplicemente 'io e te saremo tutto ciò che hai sempre sognato'. Non c'azzecca niente con la FanFiction, ma gronda Johnlock da ogni dove, e quindi mi sono lasciata ispirare. Capitemi, sono una slasher in pensione.
In definitiva, spero che almeno un po' vi sia piaciuta. Chiedo anticipatamente scusa per il layout che sarà indubbiamente disastroso.
Che Moffat sia sempre con voi.

  

  
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