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Autore: SweetLuna    01/05/2014    12 recensioni
{ Jacob ~ Renesmee }
Dalla storia: «Adesso lo sai, non è il lupo ad amarti. Sono io, Jacob Black, ad averti scelto per l'eternità».
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La Saga di Twilight è finita, lasciandoci fin troppe domande senza risposta... Che cosa accade dopo Breaking Dawn?
Edward e Bella possono finalmente cominciare a vivere la loro eternità, ma ben presto si troveranno ad affrontare delle questioni in sospeso: Renée, la madre di Bella, verrà a conoscenza per puro caso dei segreti di sua figlia, ma anche lei e Phil stanno per rivelare ai Cullen qualcosa di inaspettato...
La vicenda vera e propria ha inizio sette anni dopo il mancato scontro con i Volturi. Renesmee è cresciuta, e con lei anche i sentimenti per Jacob sono cambiati: ben presto comprenderanno entrambi che il loro amore va ben oltre l'imprinting, ma a quali conseguenze può portare l'unione tra un lupo mutaforma e una mezza vampira?
Le vite di Renesmee e Jacob, della famiglia Cullen e non solo verranno stravolte da nuovi e inaspettati eventi...
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(Ultima revisione errori effettuata: 2020 | La trama non ha subito variazioni)
DISCLAIMER: La seguente storia non è a scopo di lucro. I personaggi originali di Twilight e il materiale fotografico appartengono ai rispettivi proprietari.
Genere: Fantasy, Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Jacob Black, Renesmee Cullen | Coppie: Jacob/Renesmee
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Eternity '
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31. LA COINCIDENZA DEGLI OPPOSTI


«Nonna... certo, ci vedremo presto. Sì, Jake ed io ti porteremo i bambini! Però ti confesso che sono un po' preoccupata, per loro è la prima volta in aereo».
Mentre parlo al telefono con nonna Renée, osservo i miei bambini intenti a guardare la TV, Sophia praticamente incollata allo schermo e Mickey impegnato nel fare un disegno da regalare a Jake, il ritratto di un lupo.
«Mi mancano terribilmente, Renesmee... Vedrai che il viaggio in aereo andrà più che bene! Ho visto quanto sei brava a tranquillizzarli, comunichi con loro in un modo a dir poco straordinario... E poi non sarai da sola, c'è Jacob con te. Abbiamo già preparato la stanzetta per i bambini», risponde lei, impaziente di rivedere me e i nipotini.
«Va bene nonna... verremo presto, promesso. Robert è in casa? Vorrei parlare con lui», le chiedo mentre inizio a scarabocchiare un foglio di carta, cosa che faccio spesso quando sono al telefono.
«No tesoro, Rob è da Emma. Partiranno per cinque giorni, stanno pianificando questa loro piccola prima vacanza insieme».
«Capisco... me ne aveva parlato. Be', domani digli di richiamare».
«Lo farò, Renesmee... Mi raccomando, chiamami quando decidi di venire! Io e nonno Phil vi aspettiamo a braccia aperte».
«D'accordo, nonna. Buonanotte». Riattacco la chiamata, lasciando il telefonino sul comò.
Sophia e Michael mi raggiungono, Mickey mi mostra orgoglioso il suo bellissimo disegno.
«Mamma, mi aiuti a finirlo?», mi chiede, porgendomi la matita marrone.
«Certo Mickey, prendimi un libro, così possiamo appoggiare il foglio».
Michael scende dal letto, andando subito a prendere ciò che gli ho chiesto.
Sophia nel frattempo continua a seguire incantata il DVD di Harry Potter e la Pietra Filosofale, completamente persa in quel mondo fantastico. Le avevo promesso che appena sarebbe stata più grande Jake ed io l'avremmo portata a visitare il luogo utilizzato per le riprese del castello di Hogwarts.
«Mickey, parla più piano! Tu l'hai visto ieri, io no!», dice un po' infastidita, rivolgendosi al fratellino.
«Ehi, non litigate voi due! Vieni Mickey, lascia vedere il film a tua sorella, fra poco si va a dormire».
Michael torna vicino a me, con il libro in mano. Prendo la matita e inizio a colorare per bene il disegno già perfetto di mio figlio, facendogli vedere come deve continuare a colorare. A poco più di un anno è già in grado di disegnare così... Dovrei esserci abituata, eppure questi due piccolini continuano a lasciarmi ogni giorno senza parole. 
Soltanto i miei figli e Jake sono in grado di farmi dimenticare ciò che era accaduto appena pochi giorni fa: il biglietto dei Volturi, il famoso segnale tanto atteso da zia Alice. Mia madre si sta preparando per andare a Volterra, esattamente come previsto dalle visioni. Ma non credo che papà la lascerà andare senza di lui, mi sembra assurdo. Non sarebbe da lui lasciarla da sola, la loro forza consiste nel restare uniti, come era sempre stato.
Zia Alice mi ha rassicurato in tutti i modi possibili dandomi la certezza che i Volturi non faranno mosse azzardate, si tratta solo di parlare. Quindi devo stare tranquilla almeno fin quando mamma non tornerà da Volterra, dopodiché toccherà a me fare tutto il resto... A volte mi chiedo se sia giusto il fatto che Jacob e Robert siano gli unici ad essere a conoscenza dei miei piani. Forse dovrei parlarne a mamma, con lei i miei pensieri sarebbero al sicuro. E poi mi farebbe comodo avere un'altra persona dalla mia parte... Chissà come potrebbe prenderla, ne sarebbe sconvolta o comprenderebbe che sto facendo la scelta giusta? I Volturi vogliono incontrarmi senza la mia famiglia, e se non rispetterò le loro condizioni tutto sarà più difficile...
«Ecco, Mickey. Adesso è perfetto, vedrai che a papà piacerà moltissimo».
Mio figlio mi sorride, ignaro di tutti i pensieri negativi che mi tormentano ormai da settimane. Ma perché caricare anche loro delle mie angosce? 
«Mamma, ho sonno», mi dice Sophia, venendo a sedersi più vicina a me. Il film è finito, i titoli di coda continuano a scorrere sullo schermo del televisore.
«Adesso ti porto a dormire... Sicura che non vuoi aspettare papà?», le chiedo accarezzandole i riccioli scuri, incredibilmente morbidi e setosi come solo i capelli di un bambino sanno essere.
«Sì... Intanto mi metti un altro film, mamma?», mi chiede mostrandomi il suo meraviglioso sorriso, tanto simile a quello di suo padre.
«Che vuoi vedere, cucciola?».
«Un cartone... La Carica dei Centouno», risponde lei con fermezza, mentre sento la porta della mia camera da letto aprirsi.
«Papà!!», gridano i bambini avvicinandosi a Jacob, che li solleva con estrema facilità riportandoli sul letto accanto a me.
«Jake, guarda. Michael ti ha fatto un disegno», gli dico, mostrandogli il piccolo capolavoro realizzato da nostro figlio.
«Accidenti Mickey, sei un artista! Questo lupo è proprio uguale a me», gli risponde, ammirando compiaciuto quella piccola opera d'arte.
Nonna Esme bussa alla porta, è venuta per mettere a letto i bambini. In genere preferisco farlo io, ma nell'ultimo periodo la nonna e le zie cercavano di farmi rilassare il più possibile.
«Riposatevi voi due, ai bambini ci pensiamo io e Rosalie», mi dice sorridendomi dolcemente.
I bambini senza battere ciglio obbediscono alla nonna, uscendo dalla stanza con lei dopo averci salutato con il bacio della buonanotte.
Appena nonna Esme chiude la porta, mi getto subito tra le braccia di Jake, baciandolo quasi con foga. Un bacio che dura diversi minuti, con Jake completamente sottomesso ai miei desideri, quasi schiacciato contro il cuscino. Le mie labbra si staccano dolorosamente dalle sue, soltanto per riprendere fiato.
«Che accoglienza Ness... credevo stessi crollando dal sonno», esclama lui gongolante, mordicchiandosi il labbro.
«Ti stavamo aspettando... Ci sei mancato, Jake, ci stai trascurando per occuparti di quelle stupide automobili e delle moto. Dovresti cambiare lavoro!», gli dico, fingendomi offesa.
«Sophia ha aspettato te per andare a dormire, e Mickey voleva mostrarti il suo disegno». Poggio la testa sul petto di Jake, mi piace ascoltare i battiti del suo cuore...
«È incredibile», risponde lui, con uno sguardo dolce e sognante.
«Cosa?».
«Quanto ti somiglino, Ness... Mi ricordano tanto come eri tu, da piccola».
Jake prende ad accarezzarmi la schiena, sollevando leggermente la leggera camicia da notte di seta celeste che porto indosso.
«Andiamo nel nostro posto, Jake?», gli chiedo, accorgendomi troppo tardi del mio tono fin troppo supplichevole...
«È una proposta allettante, ma hai bisogno di dormire... Sei stanca, te lo leggo negli occhi. E sei preoccupata per Bella...».
Jacob, inconsapevole lettore della mia mente, ha centrato perfettamente i miei pensieri. Decido di ignorare la sua risposta, continuando ad insistere nei miei propositi.
«Ti prego... ho bisogno di te».
Il suo cuore inizia a battere più forte, segno che lo sto davvero mettendo a dura prova. Jacob mi stringe più forte a sé, riprendendo a baciarmi più desideroso di prima. La sua mano sale sempre più su, fino al gancetto del reggiseno...
«Basta così, Ness», mi dice, staccandosi di nuovo da me.
«Perché?», gli chiedo infastidita, stavolta lo sono per davvero.
«Non è il caso, ti ricordo che ci sono sei vampiri che potrebbero entrare da un momento all'altro...».
C'è qualcosa di strano, non è da lui tirarsi indietro in questo modo.
«I miei genitori sono al cottage, e nessuno verrà a disturbarci... Che cosa mi nascondi, Jake?». Adesso inizio ad essere seriamente preoccupata, che cosa diavolo mi nasconde?
«Tu puoi nascondermi le cose ed io no, Renesmee?», risponde lui poggiandomi su un fianco, per poi accarezzarmi piano la guancia.
«Jake...».
«Domattina dovrò alzarmi presto... devo discutere di alcune cose con il branco...», prosegue a dire, continuando a restare piuttosto vago. Mi avvicino per baciarlo di nuovo, facendogli tornare la pelle d'oca.
«Ehi lupo, sputa il rospo. Coraggio».
«Era da tanto che non mi chiamavi così... E va bene, Ness. È che non volevo metterti più agitazione di quanta tu non ne abbia già».
Gli stringo forte la mano, intrecciando le mie dita alle sue.
«Non ho fatto tardi al lavoro o per fare un giro di perlustrazione, Ness... Ho aiutato Paul e Jared a... ad uccidere dei vampiri. Non ci hanno lasciato scelta, erano diretti verso casa e non volevano sentire ragioni... Erano gli stessi vampiri che avevamo ricacciato a nord lo scorso Natale».
Mi alzo bruscamente dal letto, passandomi le mani tra i capelli.
«Gli altri lo sanno? Mio padre, mia madre?», gli chiedo cercando di mantenere inutilmente un contegno, mentre Jake mi raggiunge stringendomi di nuovo tra le sue braccia.
«È tutto passato Nessie, non agitarti. Non volevo vederti così, ecco perché ho cercato di tenertelo nascosto. Edward e Bella sanno tutto, ma ora non abbiamo più nulla da temere, è stato semplice sbarazzarci di quei bastardi».
Mi rifugio tra le sue braccia, concentrandomi sul suo profumo e cercando di annullare i pensieri... inutilmente.
«Non voglio perderti, Jake... Sarò pure un'egoista, ma non voglio che ti immischi in certe faccende! Potevi essere ferito, o anche peggio! Non ci pensi ai tuoi bambini, Jake? Non ci pensi... a me?».
Inizio a singhiozzare, bagnando la maglietta di Jacob con le mie lacrime. Forse già si aspettava una reazione così eccessiva, per questo motivo non ha voluto parlarmene. Sono stata forte per troppo tempo, e finalmente ho deciso di sfogarmi e scaricare tutte le mie paure...
Jacob continua ad accarezzarmi la schiena, cullandomi tra le sue braccia. Mi libero dalla sua presa per buttarmi sul letto, con il volto nascosto dai miei capelli lunghi e dal cuscino. Avverto il rumore della chiave nella serratura, subito dopo Jake torna al mio fianco iniziando ad accarezzarmi i capelli. Scosta delicatamente le ciocche dal mio volto, per poi asciugarmi le lacrime che proprio non vogliono smettere di fermarsi, come se avessero preso il sopravvento sul mio autocontrollo.
«Ness, per favore... non posso vederti così... Anche io ho bisogno di te», mi sussurra appena prima di sfiorarmi il collo con le labbra, riaccendendo improvvisamente il desiderio di lui... Finisco di asciugarmi il viso con la mano, per poi sfilare piano la maglietta di Jake ancora bagnata dalle mie lacrime. Con le dita traccio dei segni invisibili sui suoi pettorali, guidando le sue mani ancora incerte sul bordino della mia camicia da notte, aspettando che me la tolga. Le sue mani calde e avvolgenti mi fanno sentire subito incredibilmente protetta, al sicuro da ogni cosa e lontana dai brutti pensieri. Il nostro modo di comunicare è fatto anche di questo, un linguaggio tutto nostro fatto non solo di parole, ma di gesti. Perché nessuno si era mai amato nel modo in cui io e Jake ci amiamo... Il licantropo e la mezza vampira, la coincidenza degli opposti.
Mentre slaccio il bottone dei suoi jeans, mi soffermo con le dita sul tatuaggio che Jake ha sul fianco sinistro, le nostre lettere intrecciate. Quel tatuaggio è lì da tanti anni, per ricordare a Jake che saremmo rimasti uniti per sempre, esattamente come quelle due piccole lettere sulla sua pelle. Lo bacio proprio in quel punto, per poi tornare a guardare i suoi occhi. Quante emozioni gli passano per la testa? I suoi occhi ne sono lo specchio, incredibilmente limpido.
«Non farmi mai più una cosa del genere, Jake», gli dico prima di continuare a baciarlo, stendendomi sotto di lui con le gambe accavallate attorno alla sua vita e le braccia che gli circondano il collo.
«Mai più Ness, te lo giuro», replica Jacob, che ormai mi sovrasta con la sua figura imponente e magnifica; i suoi capelli che mi solleticano la fronte e i nostri visi che si sfiorano. Mi stringe più forte, cullandomi con le braccia sotto la mia schiena. Restiamo così per qualche minuto, abbracciati, ora sono io ad accarezzare il volto di Jake. Sento la tensione scivolare via dal mio corpo, e finalmente permetto a Jacob di impossessarsi di me, di farmi sentire completa appagando il mio bisogno sconsiderato di lui. I nostri cuori battono all'unisono, veloci come un battito d'ali, e sento che Jake prova lo stesso viscerale bisogno di non lasciarmi andare, non questa volta... Continuiamo a fare l'amore per un tempo indefinito, lasciando da parte il passato e il futuro, ciò che ormai è accaduto e ciò che avverrà.
Non lo avrei lasciato mai più da solo di fronte ad un pericolo, o entrambi o nessuno. Un tempo mia madre aveva fatto la stessa richiesta a mio padre, implorandolo di non andare a combattere contro l'esercito di vampiri creato da Victoria, la vampira che le dava la caccia. Più passa il tempo e più mi rendo conto di somigliare a lei... Ma io sono sempre stata più forte - è la mia natura a rendermi tale -, e devo continuare ad esserlo per Jacob e per i nostri figli.
Jake continua a farmi sentire tutta la sua pienezza, i suoi movimenti sono veloci e sempre più intensi. Mi sembra di non averne mai abbastanza, resterei così per sempre se solo fosse possibile... Mi bacia ancora una volta, prima di sdraiarsi sfinito su di me. Mi sposto leggermente, per potermi addormentare accoccolata al suo petto, cullata dal suo odore. Jake mi copre con il lenzuolo, un gesto apparentemente insignificante ma pieno di premura e attenzione.
«Sai a che cosa pensavo, Ness?», mi chiede all'improvviso, continuando ad accarezzarmi la schiena e avvicinandomi maggiormente al suo corpo. Alzo appena lo sguardo per incontrare di nuovo i suoi magnifici occhi neri.
«A cosa, Jake?».
«Sarebbe bello... Non dover più fare attenzione a chiudere la porta a chiave, dover uscire per stare un po' da soli, non avere l'ansia di essere beccati dai tuoi parenti che non dormono...». Alzo gli occhi, sorpresa.
«C'è sempre il nostro posto, quando vogliamo stare da soli...», gli rispondo distratta, non riuscendo a comprendere dove voglia realmente arrivare.
«Mi riferisco a un'altra cosa, Nessie. Sto dicendo che mi piacerebbe... andare a vivere con te... Noi due e i bambini, nessun altro. Magari quando tutta questa storia dei Volturi sarà finita». Mi metto seduta continuando a coprirmi con il lenzuolo, baciando Jake sulla fronte.
«Jake... è semplicemente bellissimo ciò che mi stai dicendo, e piacerebbe anche a me... ma devo anche ammettere che vivere con i nonni e gli zii ha le sue comodità. I bambini non sono mai da soli, c'è sempre qualcuno pronto a prendersi cura di loro. Ma ti prometto che accadrà, Jake, abbiamo tutta l'eternità per farlo. E poi... lo so che è assurdo, ma mio padre non accetterà finché non saremo... Sposati».
«Abbiamo già infranto tutte le regole di Edward», replica Jacob sorridendo al pensiero.
«Quasi tutte... C'è ancora la regola dell'Isola Esme, Jake. Fattela raccontare da mio padre», gli rispondo misteriosa.
«Non mi va di dormire, Ness», prosegue lui cambiando discorso, gli occhi nuovamente carichi di desiderio. Non rispondo, e lascio che Jacob prenda nuovamente possesso di ogni singola cellula del mio corpo... per il resto della notte.
 
Al mio risveglio sono ancora tra le braccia di Jacob, letteralmente intrecciata a lui.
Non appena mi alzo avverto subito un lieve mal di testa, avremmo dormito sì e no due ore. Dovrò tenermi le occhiaie ancora per un po', ma è un prezzo che sono disposta a pagare volentieri... All'improvviso un pensiero scomodo mi ritorna in mente, facendomi sudare freddo: oggi stesso mia madre partirà per Volterra.
Sento qualcuno bussare alla porta della stanza, e ringrazio mentalmente Jake per averla chiusa a chiave prima di dedicarsi completamente a me...
«Renesmee, sei sveglia?».
Zia Alice, nessuno di cui vergognarmi. Dopo aver recuperato la biancheria indosso la prima cosa che capita, prendendo dall'armadio un paio di leggings neri e una canottiera lilla.
«Un momento, zia», rispondo a bassa voce, avvicinandomi alla porta.
«Riposati ancora un po', oggi non devi andare al lavoro», sussurro piano a Jake coprendolo per bene con il lenzuolo. Apro finalmente la porta, richiudendola alle mie spalle.
«Zia... scusami, mi ero appena svegliata. I bambini dormono?». "Appena in tempo per dare loro il buongiorno", penso.
«Sì, loro dormono ancora, Nessie. Ieri sera ti abbiamo sentita piangere, mi vuoi spiegare che cosa è successo?», mi chiede zia Alice, scrutandomi con lo sguardo.
«Jacob mi ha raccontato ciò che è accaduto... Non chiedermi perché, ma ho avuto... paura di perderlo, zia. Chi erano quei vampiri, ne sai qualcosa?».
«Ehm... no, erano dei nomadi», risponde lei con una voce strana, come se mi avesse appena raccontato una frottola. Decido di far finta di niente, forse è meglio non sapere. Sono morti, ormai non possono più farci del male.
Mentre scendiamo le scale, veniamo subito raggiunte da nonno Carlisle.
«Renesmee, devo parlarti». Sembra quasi impaziente, come se andasse di fretta. Per quale motivo tutti vogliono parlare con me con questa urgenza? Non mi piacciono i loro sguardi preoccupati, non fanno altro che aumentare la mia agitazione per il "viaggio" di mia madre. Se così si può chiamare...
 
«Renesmee, tuo padre mi ha confessato di non riuscire più a leggerti nella mente, se non in rari momenti. Voglio scoprire se hai sviluppato uno scudo come quello di Bella, o se si tratta semplicemente della tua abilità mentale... Ti ho preparato un test», mi dice nonno Carlisle non appena raggiungiamo il suo studio, porgendomi un foglio pieno di quiz a crocette e di strane domande perlopiù di logica. Guardo il nonno perplessa, non mi sembra di certo il momento adatto per mettersi a fare dei test...
«Non dire niente, Renesmee, capirai il perché più avanti».
Dopo circa una decina di minuti, riconsegno il foglio a nonno Carlisle. Non ci mette molto ad esaminare le domande, e il suo volto si illumina subito in un sorriso compiaciuto.
«Incredibile...», lo sento dire tra sé e sé, sempre più soddisfatto.
«Nonno, sii più chiaro», mi affretto a rispondere, ancora interdetta. Continuo a non capire...
«Non ho mai visto una cosa del genere... Hai un quoziente intellettivo pari a duecentoventisette, Renesmee. Il tuo cervello funziona in un modo che non mi era mai capitato di vedere, in nessun individuo né umano né vampiro... Riesci ad utilizzare ogni parte del tuo cervello, tanto da controllare persino il tuo inconscio: è proprio per questo motivo che impedisci la lettura del pensiero a tuo padre, il tuo cervello attua un meccanismo di difesa che hai sviluppato e affinato negli anni».
Resto a bocca aperta, nel sentire le parole del nonno... Non posso crederci, non può essere possibile.
«Non posso essere più abile di un vampiro... Anche tu riesci a bloccare i tuoi pensieri, nonno. Ti ricordi quando abbiamo scoperto della mia gravidanza? Sei riuscito a nasconderlo a papà, così come ci siamo riusciti io e Jacob».
Nonno sembra contrariato, e si affretta subito a replicare: «Io ci sono riuscito grazie al mio autocontrollo, Renesmee. E Jacob riesce a nascondere i pensieri perché glielo hai insegnato tu. Riesce a pensare ad altro, come faccio io. Tu no, Renesmee, tu riesci a pensare a molte più cose allo stesso tempo...». Sorrido, ancora un po' incredula. Dunque papà non riusciva più a leggermi nella mente da tempo, ed io neanche lo sapevo. Ci sarebbe riuscito solo qualora lo avessi voluto anch'io.
«Di' la verità, hai misurato anche il quoziente intellettivo di Jake!», chiedo a nonno, colpita da un'improvvisa curiosità. I licantropi lo incuriosivano parecchio, fin da quando ero piccola compiva studi su di loro. Forse proprio in vista di ciò che sarebbe stato il mio futuro con Jake...
«Centocinquantadue, non è affatto male. Certo, rispetto al tuo...!». Nonno ci scherza su, mi viene da sorridere.
«Adesso vuoi spiegarmi il motivo di questa cosa, nonno?», gli chiedo, ricordandomi ciò che mi aveva detto poco prima.
«Quando tua madre sarà partita, lo saprai. Il suo aereo è tra poche ore... Vaia salutarla, Nessie, sono sicura che ti sta cercando».
 
Mi affretto ad uscire dallo studio del nonno, per vedere se effettivamente mia madre è già qui.
Scendo la scale e la trovo a parlare con nonna Esme davanti alla porta di casa, insieme a papà. Non ho smesso di sperare che mio padre decida di accompagnarla, anche se non potrà essere con lei dai Volturi le darà comunque sostegno. Nonna Esme le accarezza teneramente la guancia, so che la ama esattamente come una figlia. Il mio cervello si mette subito sull'attenti, e decido di andare dai miei genitori.
«Nessie!». Mamma corre ad abbracciarmi, lasciando a terra la piccola valigia con lo stretto necessario.
«Mamma... andrà tutto bene», le dico, stringendola forte a me sotto lo sguardo pensieroso di papà, che mi accarezza i capelli.
«Sono solo due giorni, tornerò presto Renesmee... Dopo sarà tutto risolto», risponde lei, senza rendersi conto che ci stiamo facendo forza a vicenda. Decido di far leggere i miei pensieri a papà, sperando che mi dia ascolto... Gli poggio una mano sulla guancia, pronunciando nella mia mente queste semplici parole: "Papà, vai con lei... io ho Jacob, ma lei adesso ha bisogno di te". Papà scosta la mia mano con un movimento delicato, baciandomi la fronte. Mi osserva con uno sguardo eloquente, come a darmi ragione. Nel frattempo ci raggiungono anche tutti gli altri, compreso Jacob, che sembra perfettamente riposato nonostante la notte appena trascorsa...
«Ho deciso, io vado con Bella», comunica papà a tutti i presenti. In cuor mio sapevo che lo avrebbe fatto anche senza che glielo dicessi, perché loro sono esattamente come me e Jacob. Ieri sera avevo compreso per la prima volta cosa significasse sentirmi addosso quella maledetta paura di perderlo... Ci eravamo giurati che non avremmo mai lasciato l'altro da solo di fronte ad un pericolo: insieme, sempre e comunque. Avevo avuto un bisogno indescrivibile di fare l'amore con lui, ma per un motivo ben preciso. Dovevo avere la certezza che fosse con me mentalmente e fisicamente, dovevo sentirlo in tutti i modi possibili, nel vero senso della parola. Tutto ciò andava ben oltre il sesso, e Jacob lo aveva compreso... Ringrazio il mio cervello per la sua strana capacità di celare i pensieri, se papà sentisse certi discorsi non avrei più il coraggio di guardarlo in faccia!
«Voglio accompagnarvi all'aeroporto», mi affretto a dire ai miei genitori, con il cuore in gola.
«Renesmee... Ci vediamo tra due giorni, e appena saremo arrivati ti chiameremo. Pensa ai bambini, sono loro ad aver bisogno di te. E Jacob, anche lui ha bisogno di te», mi dice papà stringendomi in un ultimo abbraccio, prima della partenza.
Si allontana per alcuni minuti, prendendo da parte Jake. Mi piace vederli così complici, loro farebbero qualsiasi cosa per me ed è proprio questo a renderli così uniti. Cerco di affinare il mio udito già perfetto di mezza vampira, per cercare di captare le parole di mio padre. Lo vedo poggiare una mano sulla spalla di Jake, un gesto di lealtà e fiducia.
«Prenditi cura di mia figlia, Jacob. Falle forza in questi due giorni. E... a parte i nostri soliti battibecchi, non potrei essere più felice del fatto che mia figlia abbia al suo fianco un uomo come te».
Al solo udire queste parole, mi sembra di poter toccare il cielo con un dito. "Ti voglio bene, papà", ripeto nella mia mente abbattendo quella strana barriera che gli impediva di leggere i miei pensieri.
«La proteggerò sempre, Edward... Sempre».



NOTA DELL'AUTRICE
Ciao a tutte! Intanto volevo augurarvi buon primo maggio, e scusate il leggero ritardo!
Facciamo il punto della situazione: Bella sta per andare a Volterra, Edward verrà con lei.
Renesmee si è abbandonata ad un momento di fragilità, provando per la prima volta su di sé la paura di perdere Jake... Facciamo un piccolo salto temporale e ritroviamo i vampiri che avevano tentato di raggiungere Forks il Natale precedente ("Natale in casa Cullen")… vi siete fatti un’idea di chi possano essere? Non tutto è scontato, ricordate! E poi, che cosa vorrà dire Carlisle alla nipote di tanto misterioso? Si accettano scommesse xD
 
Poi... la data del pre esame di maturità si avvicina, e fra poco dovrò smettere di scrivere… spero che non mi abbandonerete e che ci sarete al mio ritorno. Questa storia non resterà incompiuta, ve lo assicuro!
Che altro dire? Aspetto le vostre recensioni, soprattutto quelle di chi non ha recensito il capitolo precedente :P Mi servono le vostre opinioni, altrimenti penso che il capitolo non è piaciuto e sapete come siamo noi “scrittrici”… tendiamo sempre a sottovalutarci! Sono contenta che le foto di Michael, Sophia e Robert, pubblicate nello scorso capitolo, siano piaciute ;)
Ok basta, ho scritto un bel papiro D: spero di poter pubblicare la prossima settimana! Un bacio :*
Greta
 
RECENSITE! <3 
  
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