Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: lionelscot    01/05/2014    2 recensioni
Può il tempo cambiare completamente una persona e guarire le ferite che essa ha causato ?
Questa ff mi è stata ispirata da questo video https://www.youtube.com/watch?v=I5SGRRK7OoA&hd=1
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Breeze

 
La fresca brezza che s’insinuava dalla finestra nel corridoio mutava i drappi di stoffa nel corridoio in quiete bandiere ondeggianti, come a voler porger tributo alla candida figura che fieramente leggiadra se ne stava seduta a quella stessa finestra, intenta ad osservare il rossore levante da oriente, inspirando profondamente coi polmoni quella brezza.
Erano passati tre anni dalla sua incoronazione. Tre anni da quei giorni in cui le sembrava che il mondo la volesse schiacciare con la paura. Tre anni da quando aveva rischiato di perdere la sua amata sorella…
Quei ricordi le erano ancora vividi nella mente, tanto da portarla a stringersi istintivamente nelle spalle. Ma ora era solo passato, e a luglio di quello stesso anno, sua sorella si sarebbe finalmente unita a colui che amava. Volse lo sguardo verso la porta socchiusa della stanza dove i due giovani fidanzati riposavano, lei protetta dalle braccia di lui, coi capelli confusamente adagiati sul guanciale e un sorriso di immensa felicità che colorava quel volto lentigginoso di quella giovane donna. Una felicità, data dalla certezza di avere al proprio fianco una persona capace di farti sentire viva in ogni istante.
-Chissà se proverò mai qualcosa di simile anche io…- penso tra sé e sé la candida sovrana, osservando per un ultimo, lunghissimo istante il fiammeggiante oriente, prima di avviarsi nei suoi alloggi, prima di mostrare nuovamente a tutti il suo elegante volto. I compiti della regina non attendono, e presto anche quei pensieri furono messi da parte. La regina si sarebbe presto destata assieme alla amata Arendelle.


La brezza filtrava tra le sbarre di quella cella. Il rosso non poteva vederlo, ma poteva percepire il calore che si levava fiammeggiante ad oriente. Ormai, aveva imparato a riconoscere le ore dalle ombre delle sbarre che roteavano in quel loculo. Un pesante cigolio metallico lo portò ad alzare lo sguardo dinanzi a sé, osservando le figure della guardie che l’osservavano poco distante.

“Alzati e cambiati. Il re vuole vederti.” sentenziò una delle figure, gettando ai piedi dell’uomo degl’abiti puliti.

Era da molto ormai che il ragazzo non indossava abiti decenti, tre anni. E ora si stava recando addirittura al cospetto del Re e una profonda vergogna, mista a curiosità gli emerse da dentro.
Fredbjorg era in piedi dinanzi al trono, la testa china, le spalle rivolte verso l’ingresso. La sua immensa figura celava quasi quell’immenso sedile di roccia adornato da scintillanti venature d’oro color del sole, sovrastato dallo stemma della casata che governava le isole del sud sin dai tempi dei vichinghi. All’annuncio dell’arrivo del prigioniero, il sovrano fece un cenno col capo, e le guardie lasciarono la stanza. Un silenzio roboante calò sui due uomini, facendo apparire immensa la distanza che li separava.

“Vorrai sapere perché ti ho fatto chiamare, immagino.” il prigioniero si limitò a deglutire mantenendo lo sguardo basso. Il re si voltò lentamente. Niente corona, ne vesti ne effigi degne del suo titolo, ma non servivano. Il suo sguardo era sufficiente a metter in soggezione chiunque, e ora, era puntato su quel rosso che si ergeva timidamente in piedi al centro della sala.

“Per i crimini di cui ti sei macchiato, per il disonore che hai arrecato al tuo nome, e alla tua famiglia, lo sai quale sarebbe stata la tua punizione.”

“Morte…”

“Esatto. Se sei ancora vivo lo devi solo a nostra madre… Le ho promesso che avrei vigilato su ognuno dei miei fratelli, su ognuno di voi. Se sapesse quello che hai architettato, le si spezzerebbe il cuore…”

Quelle parole furono come macigni poggiati sulle già fragili spalle del rosso. L’ultima volta che aveva visto sua madre aveva appena 8 anni e lui era il cucciolo, l’ultimo genito, il dodicesimo. Il suo piccolo sognatore… Hans avvertì una fitta al cuore a quei pensieri, a quando un male incurabile l’aveva portata via sotto i suoi occhi, quando uno dei suoi fratelli lo aveva abbracciato così forte da farlo sentire al sicuro da tutto, nonostante ciò…

“Non avrei mai volu…”

“Cosa ? Eh ? COSA NON AVRESTI MAI VOLUTO ! Non hai rotto per errore un gioco a Will o fatto finire Victor nel fango. Hai pianificato di spodestare con l’inganno e il tradimento il legittimo sovrano di un altro regno !”

La voce del re tuonò nella sala, come se volesse farla crollare con il solo uso delle parole.

“Hans. Ciò che hai fatto è inaccettabile. Dovrei tenerti a marcire a vita in quella cella e getare via la chiave per ciò che hai fatto !”

“Mi dispiace. Volevo solo…”

“Un trono ? Cos’è ? Credi forse sia un gioco governare un regno ? Non sei più un bambino, non lo è più nessuno di noi.” Il sovrano si sedette pesantemente sul trono, massaggiandosi tra gli occhi per l’emicrania che i pensieri gli causavano.

“La principessa di Arendelle si sposerà il luglio prossimo venturo e la regina Elsa ha avuto la cortesia di inviarmi l’invito per l’evento, in quanto sovrano suo alleato.
Per doveri reali non posso muovermi. Quindi, ho deciso di inviare Klaus e tu, Hans, tu andrai…”

“Klaus !? Fred non puoi parlar sul serio ! Lui non sa nulla di questa storia e se lo sapesse mi…”

“Cosa ? Cosa potrebbe mai farti ? Eh ?! Hans Westerguard, tu ti recherai con Klaus ad Arendelle, gli farai da guida, porterai i miei omaggi alla regina e ti metterai a disposizione per qualsiasi cosa la famiglia reale ti chieda di fare. E’ a loro che devi delle scuse, non a me. Per quanto mi riguarda, tu non sei degno di portare il nome della nostra famiglia…
GUARDIE ! Accompagnatelo nei suoi alloggi. Che vi resti sino all’arrivo di Klaus.”

“Fred ti prego !”
Non vi fu tempo di continuare il discorso. Hans fu scortato in quelli che furono i suoi alloggi nel tempo in cui era un principe. In quel momento, avrebbe voluto sparire, sarebbe voluto tornare nella sua cella, piuttosto che rimanere in attesa di Klaus, piuttosto che deludere l’unico dei suoi fratelli che gli era sempre restato accanto…
   
 
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