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Autore: Alice_Malfoy_S    01/05/2014    0 recensioni
Questa storia,nonché mia seconda fanfiction,è ambientata sempre ad Hogwarts e vede come protagonista sempre Draco Malfoy,il quale non riesce ad essere in pace con se stesso e che vuole finalmente ritrovare la sua vera identità.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Draco Malfoy
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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L’unica persona che non conosceva davvero : se stesso…

 
 

Era una giornata d’autunno,forse la prima chissà,di quelle che pochi scorderebbero,il cielo era grigio,sì,ma manteneva il suo fascino,le foglie degli alberi cadevano come la neve,fitte e setose sul prato,e tutto era avvolto da una leggera sinfonia di rumori provenienti dal bosco,dal lago,e dalla radura,in ogni dove c’era qualcosa o qualcuno che in silenzio di certo non poteva stare,in tutto ciò si rispecchiava Draco,lui era freddo,triste,gli occhi grigi e penetranti come il temporale,il cuore che ormai,come le foglie cadeva a pezzi e l’atmosfera che era dentro di lui risuonava malinconica, le sue mille domande non potevano,come gli innumerevoli suoni della foresta,rimanere quiete,si scatenavano in una bufera penetrante che piano piano lo stava facendo cadere in un vuoto di tristezza che nessuno sarebbe riuscito a colmare. Le cose non andavano più come prima,lui non era più il Draco di una volta,qualcosa stava di certo cambiando e lui sapeva anche cosa,era questo che più lo intimoriva e lo isolava dal resto del mondo.

Hogwarts in quella nebbia e sotto i colori dell’autunno sembrava più imponente che mai e con una nota inquietante che di certo non stonava nel resto della sinfonia di mistero che avvolgeva l’intera scuola. Sotto la luce del sole che lasciava trapassare i suoi piccoli ma potenti raggi nella fitta rete di nuvole che in celo cantava maestosa,si rischiarivano i mattoni delle facciate dell’edificio e nelle sale si illuminavano i disegni delle vetrate che coloravano gli interi corridoi come in una festa. Nella foresta che appariva sempre cupa e tenebrosa le foglie gialle e arancioni regnavano sui giganti alberi e risplendevano alla luce del sole come fossero tante monete d’oro. La foresta era un tesoro che da sempre arricchiva il paesaggio di Hogwarts,insieme alle sue piante e alla rugiada che quella mattina invadeva ogni radura e che rinfrescava l’aria.

Eppure,anche se in quel paesaggio tutto sembrava al suo posto e tranquillo,nel cuore di Draco era tutto il contrario,povero cuore,orgoglioso e potente nell’apparenza,piccolo e indifeso nella realtà,era questo quello che turbava il principe delle serpi,era questo che gli incuteva terrore,il fatto che se si fosse rivelato,nessuno lo avrebbe più considerato come lui faceva con gli altri,era questo che lui non voleva,essere trattato come lui trattava gli altri,si sentiva in parte in colpa per questa cosa,ma non poteva farci niente l’aveva voluto lui,aveva voluto lui mostrarsi come nella realtà non era,ed ora toccava rimediare,non sapeva che fare,tutto ciò lo affliggeva. Aveva avuto da sempre una certa invidia per “Potter lo sfregiato” come lui lo chiamava malignamente,ora aveva capito il perché,era forse perché aveva amici che lo amavano davvero per il suo cuore e che gli davano amore,a differenza di lui che non era riuscito ad averlo nemmeno dai propri genitori,oppure era perché Harry riusciva a vivere con la sua vera identità e non come gli altri lo avevano dipinto?Draco era contento di esser capitato in Serpeverde,era contento di essere di nobili origini,e allora? Di che cosa poteva essere scontento? Si chiedeva … una domanda alla quale solo il cuore di un ragazzo debole e che aveva vissuto senza l’appoggio di nessuno per anni poteva rispondere,a lui serviva l’amore,aveva bisogno di vero amore per vivere in serenità,ora si stava chiedendo come per anni non si fosse mai posto questa domanda,come era possibile che non se ne fosse accorto subito,forse perché era piccolo,o chissà,forse perchè non ne aveva mai avuto il coraggio. Però,ora,una cosa la sapeva,aveva scoperto qual’era la causa di tutto quel dolore che per anni aveva trasformato il suo cuore capace di amare in un cuore duro,freddo,in un cuore di ghiaccio che viveva in disparte e nell’oscurità,aspettando che qualcuno lo venisse a salvare,quel qualcuno però non veniva,doveva essere lui a chiedere aiuto cosa che non aveva mai fatto per via del suo dannato orgoglio. Era mattina presto, Draco si era appena svegliato,forse un po’ prima del solito,non aveva avuto una notte facile,era riuscito ad addormentarsi solo a notte fonda quando ormai anche i pesci del Lago Nero che si vedeva dalle finestre del dormitorio Serpeverde,erano caduti in un sonno profondo. Il rumore dell’acqua contro il vetro dei finestroni circolari della propria stanza lo avevano cullato,mentre lui era immerso in pensieri diversi tutti contemporaneamente. Al suo risveglio tutto parve tranquillo,opaco,aveva un forte rimbombo nella testa,si mise una meno nei suoi capelli biondi e argentei come gli arazzi che addobbavano la sala comune,scompigliandoli un po’,poi andò in bagno si sciacquò la faccia e subito si sentì più sereno,indossò i suoi vestiti,un semplice maglione grigio,i suoi pantaloni neri,fece un nodo alla cravatta verde e messa anche la toga lunga e setosa, poté incamminarsi già fuori dalla Sala Comune per fare un piccolo giro,aveva idea di andare in biblioteca per ripassare un po’ i vari ingredienti delle pozioni,materia in cui lui eccelleva,ma poi decise invece di restare all’aperto pensando che un po’ d’aria gli avrebbe fatto meglio e gli avrebbe liberato la mente,non aveva idea di cosa fare in quell’ultimo periodo,tutto ciò che faceva gli sembrava sbagliato,non voleva più commettere errori nella sua vita,non aveva intenzione di rimettersi un’altra volta nei guai con le sue stesse mani,doveva uscire da questa situazione,doveva assolutamente uscirne. Quando vide che alcuni gruppi di studenti stavano già cominciando ad invadere i vari corridoi della scuola si sentì in qualche modo sollevato,il senso di malinconia e solitudine che aveva provato in quel frammento di mattinata era svanito,sentiva più calore,aveva deciso finalmente che avrebbe ricominciato,avrebbe ricominciato una nuova vita,partendo completamente da zero. Non doveva più commettere errori,non doveva,no che non doveva,era sì,il re delle serpi,e voleva ancora continuare la sua strada verso il massimo potere,ma non facendo del male alle persone che fino a quel momento anche se non se ne era accorto,lo avevano aiutato. Rendendosi conto che anche il tempo passava come passavano le miriadi di parole per la sua testa,si mise in cammino verso l’aula di trasfigurazione,una materia che gli piaceva,ma non abbastanza quanto le sue amate pozioni ed il suo amato Piton. Entrato in aula si sedette come sempre nel solito posto,ultima fila sulla destra,però oggi con più entusiasmo,cosa che avevano notato tutti,dato che Draco non prendeva mai sul serio qualcosa che non lo coinvolgesse fino in fondo.

La professoressa Mc.Grannitt era già sulla scrivania pronta ad accogliere gli studenti e punire tutti quelli che arrivavano in ritardo! Tutti puntuali,la lezione iniziò,Draco si sentiva bene e in una circostanza perfetta,anche lui come quella piuma usata come campione si era trasformato in qualcos’altro,ma non dipendeva da nessuno,a differenza di essa che in quel momento grazie a  Neville era diventata un topolino. Era cambiato,lo sentiva,era cambiato davvero,come tutte le cose che entravano nell’aula di trasfigurazione,anche la sua anima aveva preso altre sembianze. Lui non dipendeva da nessuno però,era libero, libero di poter finalmente essere se stesso,si sentiva felice,era una sensazione estranea,ma comunque bella,sapeva che la sua anima non se ne sarebbe liberata facilmente.

  
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