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Autore: DarknessGirl_95    01/05/2014    1 recensioni
Amore&Odio è una storia che vede come protagonista una ragazza di 17 anni di nome Tsukiyama Kirisaki (Phantomhive). Una ragazza spietata e crudele pronta a uccidere chiunque incontri ma un giorno incontrerà un ragazzo che le cambierà e stravolgerà la vita di nome Hiroto Shirogane. Riuscirà a vedere il suo cuore, i suoi sentimento e soprattutto a cambiarle totalmente il carattere, anche se questo porterà fatali conseguenze per la ragazza...
Autrice= lo so esiste già questo racconto ma è incompiuto e di cui sono io l'autrice in persona. Purtroppo quell'account non mi è più accessibile quindi lo riprendo su questo scusate ancora della mia inettitudine nel non averlo compiuto! Buona lettura!
Genere: Generale, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Una ragazza camminava in mezzo al bosco sotto la pioggia battente, era bagnata dalla testa ai piedi ma poco le importava. Era niente quello in confronto a ciò che aveva subito anni prima. Ormai aveva 17 anni, era inutile pensare al passato. Tanto il passato non si può cambiare. Dall'aspetto di una liceale molto bella, anche se portava sul volto una cicatrice che attraversava l'occhio dandole non pochi problemi di vista ma non aveva completamente perso la capacità di vedere da quell'occhio. I lunghi capelli neri ora bagnati, solitamente sono liscio e con delle punte color biondo platino. Tornando agli occhi, erano di colore diverso l'uno dall'altro. Quello danneggiato, cioè il sinistro, era rosso come il sangue mentre quello destro era giallo. Entrambi spenti, nessuna emozione se non l'odio prevedeva il suo sguardo. Apparteneva alla razza dei vampiri ma dopo quegli esperimenti era diventata una neko dai poteri soprannaturali e piuttosto pericolosi. Testimonianza del fatto che sia una neko ci sono le due belle orecchie nere sulla sua testa, e la coda nera dietro.
Il carattere era di quelli peggiori in circolazione, assassina esperta si poteva ormai definire ma uccideva senza scopo, chiunque incontrava nel suo cammino senza pietà per nessuno. Non aveva una meta precisa, voleva solo scappare da chi l'aveva ridotta a una ragazza sola e assassina, scaricava su di loro la colpa.
Era stanca, camminava da ore sotto la pioggia, era meglio fermarsi e riposarsi un po. Si sedette sotto un albero nella parte più fitta del bosco e si toglie la maglietta rimanendo in reggiseno.
-Finalmente libera da quell'indumento così umido!- disse tirando un sospiro di sollievo e chiuse gli occhi per riposarli ma alla fine ottenne il risultato di addormentarsi rimanendo però vigile con le orecchie. La maglietta che fino a poco prima indossava era una aderente ma elastica per permettere veloci movimenti, un paio di jeans nuovi appena rubati e scarpe da ginnastica. Tutto in colore rigorosamente nero.
Dopo qualche ora che dormiva, sentì dei passi veloci turbare la quiete di quel luogo e aprii di scatto gli occhi, con una mano afferrò la maglietta, salì su un ramo dell'albero sotto cui era seduta e si mise velocemente la maglietta. Subito dopo scorse una figura avvicinarsi, ancora pioveva e il giovane ragazzo era bagnato completamente, ma non solo, qualcosa non andava nella sua corsa. Era affaticato. Proprio li sotto, il ragazzo cadde a terra ormai sfinito e sotto di lui si nota una pozza di sangue allargarsi senza limite. Appena scese per finire il ragazzo come faceva con tutti, venne attaccata da due uomini. Fece apparire immediatamente la spada e ne trapassò uno al petto lasciando l'altro uomo sorpreso e spaventato. Appena estrae la spada, l'uomo vestito di nero cadde a terra senza vita. L'altro tenta di scappare ma con la spada gli viene recisa senza esitazione la testa. Il corpo cadde a terra senza vita e la testa schizza chissà dove. Ma di quello non si interessa, doveva finire il suo lavoro con il ragazzo ormai grave. Si inginocchia di fianco al corpo e lo gira a pancia in su, infine gli punta la spada alla gola.
-Su, avanti! Fallo! Dimostra di essere come quegli uomini che volevano soltanto il mio corpo!- sussurra il ragazzo. A quelle parole, la ragazza si blocca ricordando le persone che l'avevano ridotta a quello che ora era. Si allontanò da lui e riprese il suo cammino.
-Ritieniti fortunato! Puoi andare!- sussurra ma si blocca di nuovo alla seconda risposta sempre più flebile nella voce del ragazzo.
-E c-come...faccio...non riesco...n-nemmeno a muovermi...- sussurra a malapena. La giovane sospira e ritorna da lui per poi prenderlo sulla schiena.
-Ora ti porto via di qui!- gli dice un po seccata. Non capiva il motivo per cui l'aveva risparmiato. Forse nel suo sguardo aveva scorto la propria allegria di anni passati, ormai lontani, o forse perché stava per subire un destino che lei aveva già subito. Non sapeva spiegarselo. Ma quello non era il momento delle domande, prima lo curava e prima se ne liberava.
Lo portò in una grotta fredda e umida dove accese il fuoco, poi, senza tante chiacchiere, iniziò a curare il ragazzo senza alcuna difficoltà, ne aveva di esperienza in queste cose.
Lui era rimasto sempre in silenzio dal canto suo, non aveva quasi più la forza di parlare. Ma si chiedeva perché quella ragazza avesse così tanto rancore e odio nel cuore, perché fosse tanto spietata e crudele. Lo sentiva, ma qualcosa dentro gli suggerì che il carattere della giovane era dovuto a passato indubbiamente doloroso e che fosse un meccanismo di difesa. Ne era sicuro.
-Ora vado a prendere da mangiare!- lo avvertì ed uscì. Non dovette aspettare molto il giovane per rivederla con funghi e tanto di erbe medicinali. Subito inizia a cucinare in silenzio evitando lo sguardo del ragazzo così dolce e infantile da ricordargli il proprio ormai cancellato da anni e di cui aveva tanta nostalgia. Intanto il ragazzo la guardava con attenzione con la schiena appoggiata alla parete fredda e umida della grotta, un po scomoda anche.
-Bene, è pronto!- disse lei semplicemente ma lui scosse appena la testa, non voleva mangiare.
-Tu mangi senza tante storie, chiaro?- disse spazientita la giovane Tsukiyama e gli sporcò le labbra con un po di cibo. A quella reazione della ragazza, il giovane fece una risatina appena e alzò lo sguardo, infine aprì la bocca lasciandosi imboccare. Chissà se li aveva fatti lei quei cucchia di legno e dove li teneva soprattutto, erano questi i pensieri del giovane.
Dopo la cena, la giovane gli fece un letto di erba e foglie dove lo distese.
-Ora riposa, idiota senza nome!- sussurra lei in modo tagliente e si distende sul proprio letto di erbe e foglie, subito dopo però si siede e lo guarda, erano uno di fronte all'altro.
-Non dormi accanto a me?- sussurra il giovane guardandola alzando appena la testa dal giaciglio.
-Non dire idiozie, umano senza cervello! Non sono stupida!- disse lei nervosa da tale comportamento.
-Ok, scusami!- risponde lui dolcemente e guarda il soffitto della caverna appoggiando di nuovo la testa sul giaciglio morbido che gli aveva fatto la ragazza, meglio di sicuro di un letto di pietra.
-Comunque io mi chiamo Tsukiyama!- sussurra lei distendosi.
-Io sono...Hiroto...Shirogan...- si addormenta mentre dice il proprio nome il giovane biondo ormai stanco. Lei non lo guardò e prese sonno rimanendo vigile con le proprie orecchie a ogni movimento sospetto.


Erano passati tre mesi da allora, e lei si era presa cura del giovane con grande sorpresa per se stessa, non avrebbe mai immaginato che sarebbe arrivata a tanto. Difendeva spesso la grotta dagli intrusi ma non uccideva più animali senza necessità, tutto grazie al ragazzo che ogni volta la fermava e le insegnava a farci pure amicizia. La carne invece se la procurava ora presso i cacciatori che perdevano le proprie prede morte. Per gli umani però non aveva pietà di nessuno. Ma di li non passava mai nessuno.
Quella mattina notò con suo grande sollievo che il ragazzo poteva camminare senza problemi e lo guardò.
-Io devo ripartire visto che tu stai bene!- gli disse ma appena vide lo sguardo abbassato del ragazzo e triste, gli fece una domanda del quale si pentì subito.
-V...Vuoi venire con me?- gli chiese poi si tappò la bocca sorpresa. Perché glielo aveva chiesto? Non se lo spiegava. Ora sperava solo in un "no" del ragazzo.
-Si!- rispose lui facendole un dolce sorriso che lei evitò di guardare. Raccolse le sue cose e si mise in cammino dando lo zaino al ragazzo.
-Questo lo porti tu!- disse semplicemente.
-E perché?- obiettò lui mettendosi lo zaino in spalla.
-Tu hai detto di si, tu mi segui e tu porti lo zaino!- disse lei e continuò a camminare seguita dal ragazzo.
  
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