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Autore: telesette    02/05/2014    0 recensioni
[Fiocchi di cotone per Jeanie]
Tutte le sue convinzioni, frutto di un'intera vita costruita sull'impersonalità e sul rispetto ossessivo delle regole, stavano ora vacillàndo dinanzi alla superficie lucida e brillante dell'anello che il colonnello le stava offrendo. Miss Garland avrebbe voluto rispondergli di "sì", mettendo da parte il lato più cupo di sé stessa, ma era troppo abituata a credere nella logica e nella freddezza per dare ascolto ai propri sentimenti.
Sotto questo aspetto, infatti, era praticamente l'esatto opposto della piccola Jeanie.
Nessuno poteva sapere "come" e "perché" la signorina Garland fosse tanto acida e severa, verso le allieve ma soprattutto verso sé stessa, e ciononostante il colonnello attendeva speranzoso un "sì" dalle sue labbra...
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Quando la signorina Garland smise di piangere, convincendosi che era inutile, ormai non le rimaneva altro che riflettere.
Aveva appena rifiutato un uomo che si era detto essere sinceramente innamorato di lei, senza neppure fornirgli una parola di spiegazione, e non poteva incolpare proprio nessuno... eccetto sé stessa.
Se oggi era la donna che tutti conoscevano, fredda come il ghiaccio e indifferente ai sentimenti degli altri, forse poteva dirsi una delle migliori educatrici americane dell'epoca.
Tuttavia ciò non la rendeva affatto felice.
Era una donna sola.
Una donna che aveva rinunciato ai sentimenti e alla serenità, fin da quando era piccola, perché così le avevano insegnato sin dalla più tenera età.
Ma chi era realmente?
Che tipo di persona era Miss Garland, prima che qualcosa nella sua vita si spegnesse a tal punto?
Jeanie non aveva mai capito perché la signorina Garland facesse così tanta fatica a sorridere, pur desiderandolo a volte, e neppure immaginava quanta tristezza e quanta pietà nascondesse il cuore di quella donna triste e arrabbiata.
Alcune pensavano che la Garland fosse semplicemente sàdica, che si divertisse ad infierire sulle studentesse per pura soddisfazione e crudeltà maniacàle.
Ma la realtà era che Elizabeth Garland non conosceva altro modo di insegnare la disciplina, ad eccezione di quello che le era stato mostrato sin da quando era piccola.

***

 

- Chi ti ha dato il permesso di ridere, piccola bambina maleducata ?!?
- Elizabeth, smettila subito, sei una signorina!

 

Sempre così.
Ogni volta che la piccola Mary Elizabeth Garland osava ridere al cospetto dei suoi genitori, veniva sempre e duramente rimproverata.
A soli cinque anni, suo padre le aveva proibito di parlare se non interpellata.
All'età di sei, sua madre le aveva addirittura vietato di giocare e di divertirsi.
Pur essendo ancora una bambina molto piccola, le erano vietate e proibite molte cose.
Non poteva correre.
Non poteva giocare.
Non poteva uscire all'aria aperta.
Non poteva pensare, dire o fare nulla di divertente.
Non poteva mangiare né dolci né caramelle.
Non poteva possedere neppure una bambola da vestire o da pettinare.
E soprattutto non poteva vedere nessuno o avere contatti con nessuno... se i suoi genitori non lo ritenevano necessario.
Le sue lettere venivano aperte e controllate, e così anche la corrispondenza a lei destinata, e questo per impedirle di avere anche la più minima distrazione.
A scuola non parlava mai con nessuno, dal momento che tutte le sue compagne la evitavano, e gli unici libri che le era consentito leggere erano quelli di scuola.
Quella vita grigia ed infame, oltre a segnare la sua infanzia e la sua adolescenza, aveva inciso profondamente sul suo cammino per diventare adulta.
I suoi genitori le avevano inculcàto un'educazione priva di sentimenti, spesso richiamandola all'ordine con il digiuno oppure rinchiudendola in uno stanzino, fino a che la poverina si rassegnò a dimenticare persino come versare le proprie lacrime... tante erano quelle che aveva versato, prima di accettare come "giusta" quella orribile situazione.

 

- Devi imparare a obbedire, Elizabeth - le ripeteva suo padre ogni giorno. - Io sono tuo padre e so quello che va bene e quello che non va bene...
- Se siamo severi, è solo per la tua educazione - le ripeteva invece sua madre. - Una signorina non deve pensare ad altro che a studiare, senza sciocchi ed inutili grilli per la testa, solo così diventerà una donna coscienziosa!

Per quanto potesse odiarli, per quanto il suo cuore soffrisse a tutto ciò, Elizabeth non era capace di ribellarsi.
Non lo aveva mai fatto.
E quando ebbe raggiunto l'età per costruirsi da sola il proprio futuro, a quel punto, era troppo tardi
...

 

***

 

- Che tipo di moglie potrei mai essere io, per un uomo straordinario come Richard ?

Gli occhi della Garland brillarono tristemente, come lei ripensò ai suoi primi incontri con il colonnello Wayne.
Costui era davvero un uomo speciale.
Sapeva essere gentile ma, allo stesso tempo, anche energico ed inflessibile... E quanto era rimasto scandalizzato, nell'apprendere appunto sull'eccessiva durezza ed intransigenza di certi metodi assurdi in fatto di disciplina.
La signorina Garland provava ancora una fortissima vergogna, pure dopo aver chiarito più volte la questione con lui, al punto da dubitare fortemente di sé stessa sia come donna che come possibile moglie e madre di famiglia.
Con quale coraggio poteva dunque anche solo pensare di entrare a far parte della vita di Richard Wayne, rischiando di renderlo infelice a causa delle sue idee circa l'educazione?
Probabilmente il colonnello si era detto innamorato di lei, pensando di avere a che fare con una donna solo un tantino più severa delle altre, ma certo non poteva immaginare che razza di inferno avesse patito quella poveretta per diventare così dura e ingiusta anche con sé stessa.
No, Miss Garland non riteneva di meritare amore ed affetto da nessuno.
Non dopo aver reso la vita impossibile a tante ragazze innocenti, distruggendo i loro sogni e le loro speranze, così come a lei era stato proibito di sognare e sperare che il domani potesse essere anche un motivo di felicità.

- Perdonami Richard - singhiozzò. - Io... Io sono una donna sbagliata per chiunque, non posso accettare ciò che mi offri... Non meriti di essere infelice a causa mia!

Ciò detto, la Garland raccolse con cura l'anello dal pavimento, ripromettendosi di restituirlo più tardi al legittimo proprietario.
Nel sentire la fede luccicante tra le mani, un brivido la avvolse completamente dalla testa ai piedi.
Subito ripensò alle parole con cui il colonnello le aveva formulato la sua richiesta.

- Mary Elizabeth Garland - aveva detto. - Con sincero impegno e alla presenza di Dio come testimone, io Colonnello di Stato Maggiore Richard Michael Wayne, ti chiedo di diventare mia moglie...

Per la prima volta.
Per la prima ed unica volta nella sua vita, Miss Garland aveva percepito chiaramente il brivido derivante dalle emozioni di un uomo sinceramente innamorato di lei.
Era una sensazione bellissima.
Intensa e, purtroppo per lei, impossibile.
Per quanto anche lei lo amasse, non poteva infatti fingere di essere la donna "dolce" e "amabile" che non era e che non sarebbe mai stata in vita sua.
Il colonnello non avrebbe sentito spiegazioni, rendendosi conto del "vero" aspetto di quella donna solo quando troppo tardi, perciò Elizabeth preferiva troncargli subito ogni possibile delusione.

- E' giusto così - si disse lei mentalmente, rialzandosi in piedi e socchiudendo gli occhi. - Dimenticami Richard, ti prego, sarà meglio così per tutti... soprattutto per te!

 

( continua )

   
 
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