Titolo: The end
Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger, Sorpresa
Generi: Fluff, Introspettivo, Dark
Rating: Verde
Capitoli: 8
Beta reader: Jaybree, I love you
Note personali: Questa
storia è stata archiviata nel mio pc per quasi due
anni finché MusicDanceRomance non mi ha “costretto” a
continuarla perché secondo lei aveva tanto potenziale per diventare una bella
storia. Quindi se ha visto la luce, è solo merito suo e ovviamente di Jaybree che l’ha betata e mi ha incoraggiato, mettendo a tacere le mie
paturnie.
Vi avviso che sono presenti tematiche
religiose, ma non dimenticate che questa è solo una fanfiction
e che io, roxy_xyz, non cercherò di convertire nessuno. Siamo in un paese laico
e questo è solo un esercizio stilistico, siamo intesi?
Infine, ringrazio come sempre il mio lovvetto per il banner… Lights, sei fantastica!
The end
If heaven and hell decide
That they both are
satisfied
Illuminate the no's
on their vacancy signs
If there's no one
beside you
When your soul embarks
Then I'll follow you into
the dark
(“I will follow you into
darkness”- Death Cab for cutie)
I
#Paure
Quando
ero piccola, mia madre mi diceva sempre di non mentire
e di andare in Chiesa per essere una buona cristiana. Tutte le domeniche,
entravo in quel luogo sempre con un misto di timore, perché c’era quell’uomo
che, con lo sguardo, sembrava trapassarmi da parte a parte; sapevo che lui era
a conoscenza delle mie marachelle e non osavo incontrare quegli occhi castani,
così buoni. Temevo che, una volta alzato il viso verso di Lui, mi avrebbe sgridato, urlato contro e scacciata via da casa
sua e io non volevo deludere mia madre.
Avevo
cercato di imparare tutte le preghiere a memoria in modo da non fermarmi mai
durante la messa, non volevo che mia madre si vergognasse della sua unica
figlia. E poi, mi piaceva leggere, anche se quel libro, la Bibbia, era così
strana e piena di creature sovrannaturali che non potevano esistere. Non
c’erano angeli, demoni e profeti a Londra. Era solo un libro scritto da
qualcuno che aveva anche più fantasia di me.
Questo
era quello che pensavo prima di scoprire la Magia in me. Ero una strega, una di
quelle creature magiche, maledette, ricercate e
condannate a morte per la loro stessa natura; una di quelle donne che si
trovano nei libri che ci assegnava le maestre da leggere e che non potevano
esistere.
Ero
arrivata a un punto della mia esistenza in cui non sapevo più cos’era reale e cosa no.
Anche
ora mentre avanzavo in questo vicolo cieco, sapevo che tutto era reale e allo
stesso tempo non lo era. Non esisteva né il Paradiso
né l’Inferno.
Eppure
la terra tremava, e i miei piedi affondavano nel fango. Ce n’era ovunque e
sembrava volermi intrappolare, non lasciarmi andare. La pioggia continuava a
scendere giù e i miei vestiti ormai laceri e sporchi non offrivano nessuna
copertura al freddo. Quando ero piccola, mi bastava alzare gli occhi, fissare
intensamente il soffitto e sperare che Lui mi sentisse, in modo da poter
finalmente dormire senza pensare al mostro che, probabilmente, stava dentro
l’armadio e che non aspettava altro per uscire e divorarmi.
Non
c’era nessuno che potesse aiutarmi ora.
C'ero solo io e il mio Purgatorio.
Ero sola dentro l’armadio.